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La determinazione dei costi dei beni fungibili

I beni fungibili sono beni omogenei per determinate caratteristiche, prodotti in grande quantità. La

valutazione delle rimanenze di magazzino presupporrebbe l’individuazione e l’attribuzione alle

singole unità fisiche dei costi di acquisto o di produzione specificamente sostenuti per le unità

però non è praticamente attuabile a causa dell’entità

medesime. Tale individuazione ed attribuzione

delle rimanenze e della loro velocità di rotazione. Pertanto, il codice civile (art.2426, dispone

n.10)

che il costo dei beni fungibili può essere calcolato con il metodo della media ponderata o con quelli

‘primo entrato primo uscito’ o ‘ultimo entrato primo uscito’.

• Il metodo del costo medio ponderato si applica nel corso dell’anno e prevede che le quantità

acquistate o fabbricato non sono più individualmente identificabili e fanno parte di un

E’ applicato in modo continuo o per

insieme i cui beni sono ugualmente disponibili.

movimento e si determina il costo medio prima di ogni prelievo.

• Il metodo Fifo ‘primo entrato primo uscito’ è applicato solo alla fine dell’esercizio, al 31/12

per il periodo annuo, secondo questo metodo le quantità acquistate o fabbricate meno

recentemente sono le prime a essere utilizzate in produzione o a essere vendute, per cui

restano in magazzino le quantità relative agli ultimi acquisti. L’applicazione di questo

metodo prevede la determinazione del costo ogni volta in cui si effettua un prelievo e il

metodo, in questo caso, si denomina continuo o per movimento.

• Il metodo Lifo ‘ultimo entrato primo uscito’ è applicato solo alla fine dell’esercizio, al 31/12

per il periodo annuo, secondo questo metodo le quantità acquistate o fabbricate più

recentemente solo le prime a essere utilizzate in produzione o a essere vendute, per cui

restano in magazzino le quantità relative ai primi acquisti. L’applicazione di questo metodo

prevede la determinazione del costo ogni volta in cui si effettua un prelievo e il metodo, in

questo caso, si denomina continuo o per movimento. 36

Per tutti i metodi indicati si offrono possibilità di applicazioni semplificate:

a) I carichi e i prelievi di magazzino possono essere raggruppati per periodo (mensile,

trimestrale, ecc.) e valutati al prezzo medio ponderato (i metodi vengono denominati ‘a

scatti’ mensili, trimestrali, ecc.). Di conseguenza i metodi Fifo, medi ponderati o Lifo

presenteranno valutazioni diverse da quelle ottenibili con le applicazioni per movimento;

b) Mentre i carichi di magazzino vengono rilevati per movimento, i prelievi possono essere

raggruppati per periodo. Anche in questa ipotesi si perviene a risultati diversi da quelli

dell’applicazione per movimento;

propri

c) Gli strati Lifo e Fifo che si determinano alla fine del periodo possono essere trasformati in

un costo medio all’inizio del periodo successivo, ottenendosi risultati ancora diversi da

quelli precedenti.

Con riferimento ai movimenti di magazzino valutati per il periodo annuo, tutti i metodi esposti

hanno la caratteristica di operare un’esatta ripartizione del valore delle rimanenze iniziali e delle

acquisizioni tra i prelievi e le giacenze finali. La ripartizione sarà diversa a seconda del metodo

usato. In caso di prezzi crescenti, il Fifo attribuisce normalmente il valore più basso ai prelievi e più

alto alle giacenze finali, il Lifo attribuisce normalmente il valore più alto ai prelievi e più basso alle

giacenze finali, il costo medio ponderato si colloca tra valori intermedi tra quelli degli altri due

metodi. Sempre in caso di prezzi crescenti, l’applicazione per periodo dei tre metodi comporterà

normalmente valori dei prelievi più alti e valori delle giacenze più bassi rispetto a quelli dei

corrispondenti metodi per movimento.

Il valore di mercato

Il codice civile (art.2426, introduce la nozione di valore di realizzazione desumibile

n.9)

dall’andamento di mercato quando stabilisce che le rimanenze sono iscritte al costo di acquisto o di

produzione, ovvero al valore di realizzazione desumibile dall’andamento del mercato, se minore.

Per valore di mercato ai fini della valutazione delle rimanenze di magazzino, i Principi contabili

intendono, come regola generale:

• sostituzione per le materie prime e sussidiarie e semilavorati d’acquisto che

Il costo di

partecipano alla fabbricazione di prodotti finiti. Il costo di sostituzione rappresenta il costo

con il quale in normali condizioni di gestione una determinata voce in magazzino può essere

riacquistata;

• Il valore netto di realizzo per le merci, i prodotti finiti, semilavorati di produzione e prodotti

in corso di lavorazione. Il valore netto di realizzo rappresenta il prezzo di vendita nel corso

della normale gestione (di un’impresa in funzionamento), al netto dei costi di

completamento e delle spese dirette di vendita che possono ragionevolmente prevedersi. I

costi di completamento e le spese dirette di vendita, quali le provvigioni, trasporto,

imballaggio, ecc.si deducono ai fini della determinazione del valore netto di realizzo. Le

altre spese di vendita, le spese di pubblicità, le spese generali ed amministrative non si

deducono in quanto esse non sono direttamente attribuibili alla vendita di specifici prodotti o

per lo svolgimento della normale attività dell’impresa, pertanto, esse

merci e sono sostenute

rappresentano spese di periodo da addebitare direttamente a conto economico.

A queste regola generale i prevedono una serie di eccezioni:

Principi contabili 37

a) Nei casi in cui il minor costo di sostituzione delle materie prime e sussidiarie e dei

semilavorati d’acquisto non può essere recuperato tramite il valore netto di realizzo del

prodotto finito in cui entrano a far parte, si rende necessario utilizzare il valore netto di

(per evitare che siano iscritte all’attivo materie prime con un costo minore di

realizzo,

sostituzione e che non potranno essere acquistate successivamente);

b) In caso di prezzi decrescenti si deve utilizzare, come valore di mercato per le merci e i

prodotti finiti valutati con il metodo Lifo, il costo di sostituzione;

c) Nei casi in cui, pur essendo il costo di sostituzione inferiore al costo storico, quantità

normali di materie prime e sussidiarie e di semilavorati d’acquisto che partecipano alla

formazione di prodotti finiti possono essere realizzate ad un valore (valore netto di realizzo)

uguale o superiore al loro costo storico, tali materiali non devono essere svalutati;

Per le materie prime, sussidiarie e semilavorati d’acquisto di lento movimento od obsoleti

d) il

valore di mercato è rappresentato dal valore di realizzo;

e) Nei casi in cui la determinazione del valore netto di realizzo presenti delle difficoltà a causa

di speciali situazioni, quali un andamento dei prezzi di acquisto con forti oscillazioni e

rapide percussioni sul prezzo di vendita, il parametro più appropriato per indicare il valore

netto di realizzo diventa il costo di sostituzione. 38

Capitolo 5

I lavori in corso su ordinazione (lic)

I Principi contabili stabiliscono che i lavori in corso su ordinazione, o commesse a lungo termine, si

riferiscono a contratti di durata pluriennale stipulati tra committente e appaltatore per la

realizzazione di un’opera o di un complesso di opere o la fornitura di beni o servizi non di serie che

insieme formano un unico progetto, eseguiti su ordinazione del committente, secondo le specifiche

tecniche da questi richieste. I lavori in corso su ordinazione hanno valore economico e dimensioni

fisiche elevate. Esempi di commesse a lungo termine sono: strade, edifici, ponti, dighe, navi,

impianti. Il legislatore classifica le opere in esame nella classe C.I. Rimanenze

I Principi contabili nazionali e internazionali individuano, in base alla determinazione del prezzo

complessivo dell’opera, due tipi fondamentali di contratti: contratti a prezzi predeterminati e

contratti a margine garantito.

• Con un contratto a prezzo predeterminato l’impresa si impegna a portare a termine l’intero

lavoro previsto dal contratto, sulla base del prezzo contrattuale fisso. Il prezzo prefissato, al

fine di contenere i rischi dell’impegno assunto, può essere oggetto di clausole di

adeguamento in corrispondenza ad aumenti dei relativi costi. Un altro motivo tipico che

porta ad una variazione del prezzo è legato alla richiesta di lavoro supplementare da parte

del committente.

• Con un contratto a margine garantito, il prezzo si ottiene a partire dai costi sostenuti,

previsti dal contratto, maggiorati di una percentuale stabilita contrattualmente dei costi

stessi, a titolo di recupero di spese generali e di altre spese non specificamente rimborsabili

e del profitto.

• Alcune commesse a lungo termine possono avere caratteristiche sia del contratto a prezzo

fisso che di quello a margine garantito, ad esempio un contratto a margine garantito con un

prezzo massimo concordato.

I Principi contabili chiariscono le modalità di rappresentazione in bilancio dei valori che derivano

dai lavori in corso su ordinazione. Nel conto economico il valore dei servizi ed opere eseguiti

nell’esercizio viene rilevato nel:

A. Valore della produzione i lavori liquidati nell’esercizio)

1.Ricavi delle vendite e delle prestazioni (riflettono

3.Variazione dei lavori in corso su ordinazione (variazione delle rimanenze per lavori

all’inizio e alla fine dell’esercizio)

eseguiti e non ancora liquidati

B. Costi della produzione

Tutti i costi riferibili a tali opere e servizi

Nello stato patrimoniale il valore delle opere e dei servizi eseguiti, al netto delle somme incassate,

viene rilevato quale rimanenza, se tale valore è negativo rappresenta un ricavo anticipato da esporre

al passivo fra gli anticipi:

C. Attivo circolante 39

I. Rimanenze

3.Lavori in corso su ordinazione

I costi di acquisizione delle commesse e i costi preoperativi, se differiti, vengono esposti al netto

degli ammortamenti tra le immobilizzazioni:

B. Immobilizzazioni

I. Immobilizzazioni immateriali

7. Altre

Le rimanenze di materiali in attesa di impiego e gli anticipi a fornitori, se non rientrano nella

valutazione dei lavori in corso di esecuzione, vengono esposti all’attivo dello stato patrimoniale fra

le rimanenze.

Anticipi e acconti

• Gli anticipi, intendendosi per tali gli ammontari corrisposti dai committenti prima dell’inizio

o all’inizio dei lavori vanno accreditati alla voce 6. Acconti della classe D. Debiti del

passivo. Quando sono recuperati, attraverso la fatturazione provvisoria o definitiva dei

lavori eseguiti, andranno detratti per confluire, a seconda dei casi, tra

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A.A. 2017-2018
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher _mattia8 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Bilanci aziendali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pavia o del prof Sotti Francesco.