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Come valutare l’impatto di lavoro di ricerca su riviste elettroniche ad accesso aperto? Si conteggia il
numero di volte che un articolo è stato visualizzato, o scaricato nei formati disponibili: un es. è la PLOS =
Public Library of Science, organizzazione non profit formata da studiosi e scienziati che hanno
l’obiettivo di rendere la letteratura scientifica e medica mondiale una risorsa pubblica. PLOS pubblica
online 7 riviste Open Access soggette a peer-reviewing. Il sito offre una scheda metrics con dei contatori
che indicano il numero totale delle volte in cui l’articolo è stato visualizzato o scaricato; il numero dei
download del file in formato PDF e XML; la scheda indica anche il numero delle volte in cui un articolo è
stato citato; vi è un link che porta il lettore a vedere gli articoli che lo hanno citato. Per ognuna delle 7
riviste sono disponibili delle tabelle che indicano: il numero degli articoli pubblicati e i dati di utilizzo,
ossia le visualizzazioni e i download. Gli “usage data” sono indicatori che danno l’interesse per un
lavoro o una rivista. È stato fondato anche il movimento per le Bibliografie e i Dati Bibliografici Aperti,
promosso e sostenuto dalla Open Knowledge Foundation: l’idea è quella che i dati bibliografici siano
liberamente accessibili e riutilizzabili. § 2
È possibile identificare dei documenti con delle tecniche di citazione bibliografica: nel testo in
corrispondenza del punto esatto in cui vengono usate frasi, idee, concetti derivati (in-text citations) ,
una Lista dei riferimenti bibliografici inserita alla fine del testo (Reference list o Bibliografia). Se alla
fine del testo ci sarà solo la Lista dei riferimenti, questa indicherà solo i documenti citati nel testo; se c’è
una Bibliografia, allora questa elencherà tutti i documenti utilizzati nel lavoro, citati o meno. Citare i
documenti dimostra la qualità del lavoro svolto, ed evita, o riduce la possibilità di commettere un plagio
o violare la legge sul copyright. Cos’è il plagio? È una disonestà intellettuale: si usano lavori, testi, idee,
concetti creati da altri, spacciandoli per propri. Il copyright è la legge creata allo scopo di proteggere
dalla riproduzione illegale. La proprietà intellettuale, letteraria, scientifica o artistica, indica il diritto di
vedere riconosciute la paternità e la responsabilità dell’opera. Prima dell’invenzione della stampa, i
libri venivano prodotti copiando quelli esistenti, non esisteva una forma di concorrenza nella
produzione; col passare del tempo però, gli stampatori si sono preoccupati di salvaguardare gli
investimenti; la vendita di un numero di copie sufficiente era garantita solo con la protezione dei
governanti. Anche gli autori si potevano rivolgere al signore per chiedere protezione: il privilegio
letterario nasce così, proteggendo l’opera letteraria in quanto esercizio di attività industriale, che dava
all’autore la possibilità di scegliersi un tipografo o anche scegliere di proteggere le opere da stampe non
autorizzate. Non esistevano ancora però dei diritti, questi erano solo privilegi. Il primo diritto viene
ratificato dal Parlamento Inglese con il “Press Act” del 1695, riaffermato nel 1710 con il “Copyright Act”.
Questo viene ridimensionato nel 1774 dalla Camera dei Lord che afferma che il copyright è un vero
diritto. In Italia il primo provvedimento è del 1779, durante il governo rivoluzionario piemontese, in cui
viene rilasciato un primo decreto, poi nel 1809 un altro decreto, la “Legge cisalpina”, la prima legge in
termini di proprietà dell’ingegno. Per quanto riguarda il plagio, già Vitruvio nel suo “De architectura”,
mostra il suo disappunto per il mancato riconoscimento,l’appropriazione, il cattivo utilizzo delle opere.
Nodièr definisce bene questo concetto: distingue 5 tipi di imitazione ( come per es. l’introduzione non
dichiarata di un’opera letteraria di parti di testo tradotte in lingua morta, oppure da una lingua
straniera; il trasporre in versi un lavoro in prosa); è lontana dal plagio la citazione, che è la modestia di
uno scrittore che fa ricorso all’espressione di un altro a cui fa seguire una allusione. Il plagio apparente
è l’affinità delle idee, ossia le idee di due autori che si assomigliano e confluiscono su un argomento
specifico, o la reminescenza, il ricordo della poesia. Crimini marginali sono: l’attribuzione di opere
spacciate come postume, la presunzione di autore, le interpolazioni e le integrazioni, ossia le aggiunte o
sottrazioni alle opere antiche pervenute, il pastiche, in cui l’autore imita lo stile di un altro. I crimini
gravi sono il vero e proprio plagio e il furto letterario: il plagio è un furto e una frode, consiste
nell’appropriarsi del lavoro o delle idee di qualcun altro commettendo un furto, è per es. in Pascal, nei
suoi “Pensieri” esprime una quantità di elementi estratti da filosofi e Padri della Chiesa, da Montaigne a
Charron.
Secondo Merton i valori morali che governano la scienza moderna sono: l’universalismo, il comunismo
o comunitarismo, il disinteresse, lo scetticismo sistematico, l’originalità e l’umiltà. L’accesso alla ricerca
è aperto e universale, libero per tutti; la ricerca scientifica è libera e non soggetta a coercizioni
politiche, economiche o religiose. I risultati della ricerca sono un bene della comunità e devono essere
resi pubblici. Lo scienziato non è guidato da interessi personali ne da interessi esterni alla ricerca,
dev’esserci un criterio di rigore e credibilità, non falsificabilità e di verificabilità delle tesi. La scienza è
di per sé scettica e non accetta verità e dogmi che non prevedano una critica, non ha preconcetti ne
pregiudizi. Lo scienziato è umile e riconoscente. Il plagio può avere molte forme: appropriazione di idee
o scoperte; uso di ogni fonte informativa; citare, riassumere o parafrasare il testo, idee o concetti senza
sapere la fonte; pagare del denaro per ottenere il lavoro fatto da altri o scaricati da siti internet;
selezionare, tagliare ed incollare nel testo fonti esterne; copiare parti o sezioni di un testo e cambiare
qualche parola senza citare il testo stesso; citare le fonti non usate e non lette; collaborare con altri,
presentando però il lavoro come proprio. Ci sono dei software che possono confrontare un testo
elettronico con altri testi, per verificare l’originalità del lavoro. Un es. è TurnItIn diffuso nelle università
anglosassoni; OriginalityCheck aiuta i docenti a comparare i lavori degli studenti con 14miliardi di
pagine web scansionate; iThenticate è rivolto agli studiosi e editori. Compilatio.net è un servizio che
vuole rilevare le similitudini da internet, offre 2 servizi: Magister, che supporta i docenti, e Studium per
gli studenti. I testi in questo sito vengono comparati con una serie di risorse elettroniche in rete, con
testi registrati nella banca dati italiana Tesionline e banche dati bibliografiche e fulltext.
§ 3
Per indicare l’inserimento del testo di un altro autore nel lavoro che si sta scrivendo si usa la parola
quotation, mentre la creazione di un riferimento bibliografico è la citation. Invocation indica la
funzione della citazione bibliografica di risorse in rete. In italiano, la parola citazione riassume da sola
tutte queste concezioni: citazione vuol dire trascrizione fedele di parole, frasi, testi, di altri autori, nel
testo che si sta scrivendo; con citazione bibliografica e riferimento bibliografico si intendono le
informazioni per identificare la risorsa usata, ossia una descrizione. La citazione può essere diretta se
vengono trasportate nel testo le parole o frasi originali, o indiretta se vengono usate idee o concetti, non
con le stesse parole, o parafrasati. La citazione diretta va evidenziata graficamente trascrivendo fra
virgolette, basse a caporale o alte, o riportando con carattere e interlinea più piccolo del testo che si sta
scrivendo, facendo magari rientrare leggermente il margine o i margini della citazione. Essa di norma
deve essere trascritta nella lingua originale, mentre la traduzione può seguire fra parentesi tonde o data
in nota. È anche possibile trascrivere direttamente in traduzione nel testo, in nota invece riportare la
citazione in lingua originale. Ci possono essere omissioni di parti nella citazione,e evidenziate con le
parentesi quadre. La citazione dev’essere riportata fedelmente anche se nel testo ci sono errori,
riportati tali e quali, con cura, però , segnalandoli a chi legge con sic fra parentesi quadre subito dopo
l’errore. Può anche capitare che in un testo vi sia un’altra citazione in questo caso si usano le virgolette
per la citazione nella citazione, quando è data fuori testo, lunga più di 3 o 4 righe, o differenziando le
virgolette in caso di lunghezza inferiore. La citazione di versi poetici richiede attenzione, i versi vanno
rispettati così come le strofe: se la citazione è lunga, si andrà a capo ad ogni verso, e verrà lasciata una
riga vuota fra le strofe; se la citazione è breve, i versi andranno separati da una barra /, mentre una
doppia barra // per separare le strofe (le barre andranno precedute e seguite sempre da uno spazio). I
riferimenti bibliografici o indicazioni o citazioni bibliografiche, sono importanti: devono essere inseriti
sia nel testo sia raccolti in una lista alla fine del testo, può essere una Lista di riferimenti o una
Bibliografia. Per quanto riguarda le citazioni bibliografiche nel testo, queste hanno il compito di fissare
il punto in cui vengono usate parole, idee, concetti di altri, e collegare quel punto con l’opera. Ciò può
avvenire inserendo la citazione in una nota a piè pagina (Sistema standard o numerico) oppure
inserendo nel testo fra parentesi tonde il cognome, nome dell’autore e l’anno di pubblicazione (Sistema
Autore-data). Le note numerate a piè pagina hanno la funzione di aggiungere informazioni collegate al
testo, per mezzo del numero della nota stessa, un numerello piccolino in posizione di apice, a fianco
delle parole o concetti che sono derivati dall’opera citata in nota. Solitamente sono accompagnate alla
fine del testo da una Lista di riferimenti o da una Bibliografia completa. In tutti e due i sistemi le
citazioni hanno il compito di fornire la descrizione delle opere citate nel testo (Lista di riferimenti
bibliografici), oppure sia di quelle citate sia di quelle solamente consultate e non citate ( una
Bibliografia).
Il sistema numerico, basato su note e bibliografia, è conosciuto anche come British System; il sistema
Author-date è conosciuto come Harvard System o APA system.
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