vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
localizzazione del documento stesso (le pagine precedute dal volume e, nel caso di un periodico, dalla data). Il trattino
tra due numeri indica una sequenza completa (es vol2, pg 15-35). A volte è più semplice indicare il numero del volume
subito dopo il titolo (Dizionario bibliografico degli italiani, vol 11, pg 23-33).
L’importante è che l’indicazione fornita dalla nota bibliografica permetta di recuperare dapprima l’annata del periodico
attraverso il catalogo di una biblioteca, quindi il documento all’interno dell’annata. Per i periodici oltre al fascicolo con la
paginazione del documento sarà quasi sempre sufficiente il titolo senza l’aggiunta di indicazioni editoriali, a meno di
possibile confusione con altri periodici che abbiano il medesimo titolo.
LA GRAFIA: le maiuscole dovrebbero essere impiegate con molta parsimonia; è invece frequente, per l’inglese, l’uso di
citare un titolo impiegando la maiuscola per tutti i sostantivi e per gli aggettivi più importanti. La descrizione può essere
presentata con accorgimenti tipografici particolari: i più usati sono il corsivo e le parole in tutte lettere maiuscole. È uso
frequente scrivere in tutte lettere maiuscole il nome completo dell’autore o solo il cognome. Il corsivo si adopera per i
titoli (ed eventuali sottotitoli). Se il documento non coincide con la pubblicazione, i titoli saranno due: quello del
documento ospitato e quello della pubblicazione che lo ospita. Il corsivo è adottato per il titolo di una pubblicazione che
non è periodico e che contiene il documento, mentre per quest’ultimo si preferisce il tondo. Anche per la punteggiatura
la varietà si spreca: da un estremo di limitarsi a separare ogni elemento con una virgola si passa all’estremo opposto di
adottare integralmente la punteggiatura ISBD.
L’INTESTAZIONE DELLA CITAZIONE: ogni descrizione potrà essere ordinata secondo un punto di accesso determinato,
compatibile con altre intestazioni assegnate alle altre descrizioni della stessa bibliografia. Il criterio potrà essere
alfabetico per autori o soggetti, sistematico, cronologico, materiale e così via. Sarà preferibile partire la descrizione dal
nome dell’autore. Avremmo la scelta tra due possibilità:
1. Classificazione Decimale di Dewey, [di] Luigi CROCETTI. Roma: Associazione italiana biblioteche, 1994.
2. Luigi CROCETTI, Classificazione Decimale di Dewey. Roma: Associazione italiana biblioteche, 1994.
I nomi degli autori possono essere separati da una , o da un ; . Nel caso di più autori ….
Quando il conflitto è tra il titolo e il curatore, le norme catalografiche moderne, sia italiane che angloamericane e
tedesche, danno la preferenza al titolo. Editori p curatori.
Quando si parla di autore si pensa di solito a una persona, in realtà potrebbe trattarsi anche di un ente. La norma ISO
690 prevede che la citazione inizi con l’indicazione di responsabilità normalizzata, seguita dal titolo, dal numero di
edizione, dalla data di pubblicazione e dal numero standard. Mentre altri elementi compresi luogo e editore sono
considerati facoltativi. Errato è l’uso dell’acronimo AA.VV. .
COME SI PRESENTANO LE CITAZIONI BIBLIOGRAFICHE: La citazione bibliografica, spesso per mezzo di un numero, può
essere espressa a piè di pagina oppure alla fine del testo, riunita alle altre citazioni. In certi casi, all’indicazione di una o
più pagine risulta preferibile segnalare il numero di un paragrafo o di un capitolo o altro, purché sia facile il reperimento
della citazione. Le citazioni vengono numerate nel testo con una numerazione progressiva, alla quale corrisponde la
numerazione delle note. La progressione della numerazione può essere limitata a una sola pagina del testo, oppure si
può estendere al capitolo di un libro o all’intero documento. Le note possono essere poste a piè di pagina, oppure a fine
capitolo o volume. Per evitare l’interruzione della lettura si può preferire di inserire la citazione del testo.
L’ORDINAMENTO DELLE CITAZIONI BIBLIOGRAFICHE: L’opportunità di rendere più leggibile l’insieme delle citazioni
bibliografiche consiglia di organizzarle con un criterio di ordinamento svincolato dall’ordine con cui i documenti vengono
citati nel testo. L’ordinamento delle registrazioni in genere è alfabetico per autori, e nel caso di documenti intestati allo
stesso autore l’ordinamento interno potrà essere per titolo oppure per data di edizione. L’ordinamento può essere
anche per soggetto, sia alfabetico che sistematico. Altre suddivisioni possono riguardare la tipologia dei documenti ai
quali è fatto riferimento. In qualunque maniera la bibliografia venga organizzata, essa può contenere anche indicazioni
che non trovano riferimento nel testo, ma che costituiscono altre segnalazioni bibliografiche relative al tema trattato.
Inserimento che invece non è possibile nel caso di bibliografia numerata secondo l’ordine delle citazioni nel testo. In
ogni modo la bibliografia in fondo al testo, è particolarmente utile perché, indipendentemente dalle citazioni interne al
testo, offre un panorama delle opere consultate dall’autore e allo stesso tempo un suggerimento per chi legge. Quando
la bibliografia è raccolta in fondo al testo, l’eventuale presenza di altre note potrà essere di disturbo e converrà che esse
trovino applicazione a piè di pagina.