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Fonti bibliografiche
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Epoca classica
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632-642.Bibliografia romana per esami con schema
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Firenze.CASTIGLIONI E., ROTTOLI M. 2006, Analisi archeobotaniche. In CAPORUSSO D. (a cura di)Extra Moenia 2. Gli scavi di Via Benzi. I reperti. In Rivista Archeologica dell'Antica Provincia e Diocesi di Como (2005), fascicolo 187, pp. 371-383.Per facilitare lo studio, ti ricordo alcuni (non tutti!) degli argomenti principali desunti dai testi:
Lo studio dei resti vegetali nelle necropoli: i carboni di legna
- Quanto la scelta del legname dipende dall'ambiente?
- Quanto la scelta dipende dal rito?
- La campionatura può modificare i dati?
Lo studio dei resti vegetali nelle necropoli: i semi e i frutti
- Quale è il significato dei resti di semi e frutti (offerte, resti di cibo o altro)?
- Quali sono i tipi preferiti (cereali, leguminose, frutta)?
- È possibile ricavare dati dalle offerte alimentari (sociali, alimentari, personali ecc.)?
- Riti e citazioni dei classici
Il sito di Mezzocorona: gli aspetti metodologici, la ricostruzione dell'ambiente e...
dell'economia (icarboni di legna, le strutture, i focolari, i carboni dispersi, gli arredi..; la vite e le altre speciecoltivate, i cereali, il melograno ecc.
Le modificazioni dell'ambiente e della coltivazioni in pianura Padana: la vicenda del castagno e delnoce; l'agricoltura e la frutticoltura
L'evoluzione della vegetazione forestale a Filattiera (il castagno, l'abete bianco ecc.)
I cereali minori significato, uso ecc.
Medioevo- tessuti
ROTTOLI M. 2006a, Analisi dei tessuti e dei resti in cuoio. In FORTUNATI M.
GHIROLDI A. (acura di) Bolgare (BG) via S. Chierico. Necropoli Medievale. Soprintendenza per i BeniArcheologici della Lombardia, Notiziario 2003-2004, pp 72-73. Milano.
CASTIGLIONI E., COTTINI M., RETTORE E., ROTTOLI M. 2004, Il legno, i tessuti, i cuoi e glialtri materiali organici dalla necropoli longobarda e dall’abitato, in Pejrani Baricco L. (a cura di)Presenze Longobarde. Collegno nell’alto medioevo, pp.177-205. Torino.
Neolitico
Neolitico: schema per studio
Gli articoli da studiare sono stati scritti lungo un lasso di tempo di quasi 10 anni. Le conoscenze inquesti 10 anni sono decisamente aumentate, per cui noterai che alcune ipotesi sono state mantenutee arricchite, altre se ne sono aggiunte e altre ancora sono state superate.
Il programma si può dividere in tre parti:
- i problemi generali sulla nascita e diffusione del neolitico
- le analisi su alcuni siti (nord Italia e uno in centro)
- alcuni aspetti particolari, tratti dalle nuove ricerche in corso, utili per
Ridefinire gli aspetti più generali del Neolitico in Italia settentrionale e non solo (il cosiddetto new glume wheat, il papavero da oppio, il lino, lo zafferanone e il cardo, cereali nudi e vestiti, le leguminose, il ruolo della frutta spontanea, soprattutto delle nocciole, le differenze tra una zona e l'altra dell'Italia e dell'Europa, il ruolo delle piante infestanti, frumento monococco e dicocco ecc.; la vegetazione forestale prima e dopo il neolitico, il ruolo delle pomoidee ecc.)
Sammardenchia e Piancada sono siti del Neolitico antico, Bannia e appena più recente, Vela di Trento è del neolitico Medio. Il cosiddetto new glume wheat (oppure Triticum cfr. timopheevi) è stato descritto per la prima volta nel 2000: noterai che questa novità ha introdotto nuove considerazioni sugli aspetti generali della neolitizzazione.