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Ciò tuttavia non significa che Beck sviluppi l'atteggiamento antiscientifico; egli sa bene che non è possibile
fare a meno della scienza per affrontare le sfide sempre più astratte della società del rischio. Il problema è
che scelte importanti non possono essere affidate alle valutazioni di tecnici cui inevitabilmente sfugge lo
spessore sociale e a volte etico dei problemi da affrontare.
Con la sua teoria del rischio Beck descrive un conflitto, sempre più evidente nella società del rischio, tra una
razionalità scientifica e una razionalità che risponde a criteri pratici della vita sociale. Il sistema di
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relazioni tra scienza, tecnica, industria e politica un sistema di irresponsabilità organizzata.
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Altri rischi
Parlare oggi di società del rischio, significa aggiungere ai rischi attinenti a possibili catastrofi ambientali due
ulteriori categorie di rischi: 1) il sistema del capitalismo finanziario nella sua nuova dimensione globale →
globalizzazione. Beck scopre che la categoria delle rischio si presta ad essere usata anche per analizzare il
fenomeno nuovo di una finanza che a seguito della progressiva liberalizzazione dei mercati internazionali
agisce ormai a livello globale secondo logiche che si sottraggono alle tradizionali valutazioni prudenziali
della politica, generando una nuova latente instabilità che non ha mancato di manifestarsi anche in
catastrofiche crisi finanziarie. La presenza sui mercati internazionali di quantità ingentissime di capitale ad
alto rischio privo di adeguate autorità di controllo può avere conseguenze catastrofiche sugli equilibri
economici dell'intero pianeta. Società del rischio significa qui una società che non dispone più di
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strumenti per garantire una efficace sorveglianza delle dinamiche finanziarie internazionali e prevenire i
rischi del caso. Si tratta di una società che pone questo problema nell'agenda politica globale.
2) rischi legati alla nuova problematica del terrorismo internazionale. Ha fatto apparire del tutto
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inadeguati persino gli apparati di sicurezza delle più forti e opulente società del pianeta. Il terrorismo
mostra come non solo stati con risorse limitate, ma persino singoli individui sono ormai in grado di tenere il
mondo in una situazione di costante allarme. È una strutturale fragilità delle società complesse nei
confronti di un uso spregiudicato delle tecnologie belliche. anche In questo caso Beck rileva un deficit
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strutturale delle autorità politiche nel garantire quella richiesta di sicurezza.
Il mondo fuori controllo
so che la teoria di Beck mostra e il quadro complessivo di una realtà che a seguito di profonde
trasformazioni economiche e tecnologiche risulta sopravanzare costantemente le capacità di controllo della
politica.
La sociologia di Beck non è una sociologia che si interroga sulle proprie categorie di fondo o su problemi di
metodo. Le analisi di Beck si nutrono dell'apporto di grande tradizione di filosofia sociale e di teoria della
società. Beck può essere ben compreso solo si tiene presente un filone di pensiero diagnostico che
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anticipa e prepara le sue tesi. Con il “mondo fuori controllo” si riferisce alla crescente consapevolezza della
inarrestabile autonomizzazione di ambiti della vita sociale. Allarme per un mondo che non appare più
facilmente plasmabile come pensavano gli utopisti dell'800.
Simmel “i singoli attori sociali sono sempre meno in grado di controllare la crescente complessità della
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realtà sociale”. Weber “metafora della gabbia d'acciaio” un mondo sociale che da un certo punto in
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avanti acquista una dinamica propria che sfugge alla capacità di pianificazione dell'uomo e lo costringe a
vivere in forme e modi che esso non ha scelto.
Freud ne, “il disagio della civiltà”, parla di una società che quanto più progredisce tanto più impone
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all'uomo una rinuncia pulsionale; Horkheimer e Adorno, “nella dialettica dell'illuminismo”, sostengono
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che la razionalità nata per emancipare l'uomo dal dominio della natura e per farlo padrone del mondo,
diventa poi ai nostri giorni una potenza incontrollabile. Adorno mondo totalmente amministrato;
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Horkheimer usa l'immagine di un veicolo senza guida e diventa un pericolo per l'uomo: “la macchina ha
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gettato a terra il conducente e corre cieca nello spazio”.
Variante tecnocratica che accetta la tendenziale autonomizzazione del mondo sociale dalle scelte
dell'uomo. Gehlen ne “ l'uomo nell'era della tecnica” (1957-1984) interpreta la tecnica come il
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sostituto culturale di cui l'uomo si dota per supplire alla carenza di istinti e organi specializzati. Gehlen →
mette a fuoco per primo il nesso tra sviluppo industriale e tendenza alla perdita dell'esperienza diretta. La
tecnica conduce l'uomo moderno a una peculiare perdita del senso della realtà; con essa il mondo si fa più
astratto e la nostra esperienza tende a diventare un'esperienza di seconda mano non più direttamente
verificabile. Oggi, secondo Gehlen, il raggio delle informazioni sottratte a una verifica personale è cresciuto
a dismisura, in parallelo con la generale tendenza alla svalutazione del ruolo dei nostri sensi per orientarsi
nella realtà sociale.
Per Gehlen e Schelsky il mondo sociale consegnato alla tecnica è garanzia di prevedibilità e di efficienza
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tecnocratica, secondo Beck il mondo autonomizzato non è affatto in grado di autoregolarsi, e la perdita di
controllo da parte dell'uomo non minimizza, bensì amplifica a dismisura i rischi. La stessa gabbia d'acciaio
appare ironicamente a Beck come una condizione ancora invidiabile: pur vedendo l'uomo moderno
rinchiuso in un quadro sociale di opprimente complessità, riconosceva almeno a tale contesto la
caratteristica di garantire al singolo, nella gabbia d'acciaio, un quadro di certezze. Oggi, annota Beck, nella
società del rischio nessuno può più seriamente credere che il mondo governato dalla tecnocrazia possa
proteggerci dai rischi che esso genera.
Teoria di Habermas (esponente della scuola di Francoforte)→ è il modello teorico adottato per definire i
motivi e le opzioni di fondo su cui si basa il proprio approccio scientifico; e ciò che gli consente di
considerare la società del rischio non come luogo in cui si adempie un destino, ma come un campo di
tensione con dinamiche non decidibili in partenza. La nota coppia Habermasiana di agire strumentale e
agire comunicativo può essere intesa come il nucleo di un modello di descrizione della società che conduce
a una diagnosi opposta a quella del mondo fuori controllo. La razionalità conforme allo scopo dell'economia
capitalistica e della burocrazia razionalità strumentale, rappresenta lo strumento principale per
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comprendere le modalità di integrazione della società moderna razionalità comunicativa = lo strumento
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di coordinamento dei processi inter soggettivi di interazione nei contesti informali del mondo della vita.
Il modello duali di razionalità strumentale e razionalità comunicativa consente di tornare a pensare la realtà
sociale come trasformabile da parte dell'uomo.
Beck riprende questo motivo habermasiano quando, ne “la società del rischio”, distingue tra una razionalità
scientifica e una razionalità sociale. Scientifica e la razionalità che si basa su un metodo per pervenire a un
sapere obiettivo esempio, uno scienziato potrebbe considerare razionale mettere in conto un rischio
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estremamente ridotto di esposizione a sostanze tossiche se la contropartita è un forte vantaggio
economico; sociale e invece la razionalità di cittadini che si rifiutano di considerare la propria vita come una
variabile assieme ad altre per un calcolo di probabilità. Si può affermare che il concetto di rischio da una
parte e si riallaccia a quella tradizione di teoria della società che da Weber fino alla prima scuola di
Francoforte mette in risalto le tendenze all'autonomizzazione dei meccanismi sociali con conseguenze non
volute dagli attori sociali. Lo scetticismo rispetto all'idea che l'uomo possa ancora parlare di plasmare il
proprio destino in una società complessa. Beck invece, concepisce l'idea del mondo fuori controllo come un
problema cui gli attori sociali possono reagire. Parlare di società del rischio non significa descrivere i rischi
che una società corre, bensì analizzare i conflitti sociali e politici che discendono dalla tensione tra rischi e
pratiche sociali e politiche atte a contrastarli o a neutralizzarli.
Individualizzazione
per Beck la società del rischio è più che un mondo incontrollabile, un mondo perennemente sull'orlo
dell'incontrollabilità. La crescente individualizzazione di identità e percorsi biografici come aspetto
caratteristico della società del rischio. Con individualizzazione, Beck si riferisce: 1) a quel lento processo
plurisecolare che ha accompagnato la storia della società occidentale attraverso diverse spinte
individualizzati, come l'affermazione del cristianesimo, il Rinascimento, la riforma luterana, la rivoluzione
industriale; 2) un'idea di individualizzazione che riguarda la nostra storia più recente ( ultimi cinquant'anni )
ultima grande spinta di individualizzazione. il tendenziale affrancamento dell'individuo dalle
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tradizionali appartenenze di classe, cultura, genere che, non erano state fino a pochi decenni or sono
sostanzialmente intaccate. Secondo beck a partire dagli anni 60 segni di una costante erosione,→
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società dei grandi gruppi un'esistenza proletario borghese, contadina o urbana, cattolica o socialista.
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“Le cittadine si popolano di personaggi che ancora trent'anni fa erano assolutamente impensabili: mogli
importate dalla Thailandia, vagabondi che girano in Mercedes, filologi classici che speculano quei contratti a
termine, spacciatori di eroina con saloni di abbronzatura, sadomasochiste con i clienti dell'alta dirigenza,
falsificatori di opere d'arte e produttori di film porno. Al posto dei tipi strani e degli scemi del villaggio, delle
macchiette e degli originali è subentrato il deviante medio, che da milioni di omologhi non spicca neanche
più”. Individualizzazione significa, quindi, che in un universo sociale frammentato gli individui diventano
l'unità di base del processo di riproduzione sociale e sono chiamati a costruire il propr