Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
LE RACCOMANDAZIONI EUROPEE
Contributi più interessanti proposti dalle istituzioni europee nell’ambito della
formazione degli insegnanti.
Dal Progetto Lingue moderne al Portfolio europeo delle lingue: il Progetto
Lingue moderne o Lingue vive sancisce l’inizio di una lunga serie di interventi
finalizzati alla condivisione delle conoscenze e delle competenze nella didattica
linguistica.
Obiettivo del progetto -> individuare funzioni e nozioni utili allo sviluppo di una
competenza comunicativa soglia, per consentire all’adulto di comunicare in più
contesti di vita quotidiana. Risultato -> pubblicazione dei livelli soglia (editi prima in
inglese e francese e poi per le altre lingue europee). Il concetto e la declinazione dei
livelli soglia sono stati alla base del progetto seguente, che costituisce il primo
risultato di una effettiva unificazione in tema di politica linguistico-educativa ->
Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue: base comune in tutta
Europa per l’elaborazione di programmi, linee guida curricolari, esami, libri di testo per
le lingue moderne, ecc.
Pubblicato inizialmente online nel 1996, dato alle stampe nel 2001 nelle lingue inglese
e francese e oggi tradotto in numerose lingue. Non intende fornire orientamenti
politici, ma incoraggiare la riflessione e la comunicazione su tutti gli aspetti
dell’insegnamento, dell’apprendimento e della valutazione delle lingue, per
incoraggiare la diversità sulla base di una migliore intercomprensione, indispensabile
nell’’Europa dalle molteplici lingue/culture. Livelli di competenza linguistica nelle
principali certificazioni europee: tre macro livelli (A-elementare, B-intermedio e
C-avanzato), a loro volta suddivisi in sei livelli: A1-contatto e A2- sopravvivenza,
B1-soglia e B2-progresso, C1-efficacia e C2-padronanza.
Livello Avanzato: C2: comprendere senza sforzo tutto ciò che si ascolta o si legge.
Saper riassumere informazioni tratte da diverse fonti, orali e scritte, ristrutturando in
un testo coerente le argomentazioni e le parti informative. Esprimersi spontaneamente
e rendere sottili sfumature di significato anche in situazioni piuttosto complesse.
C1: comprendere un’ampia gamma di testi complessi e ricavarne il significato
implicito. Esprimersi in modo scorrevole e spontaneo. Usare la lingua in maniera
24
flessibile ed efficace per scopi sociali, accademici e professionali. Produrre testi chiari,
ben strutturati e articolati su argomenti complessi. Saper usare strutture discorsive,
connettivi e meccanismi di coesione.
Livello intermedio: B2: comprendere idee fondamentali di testi complessi su
argomenti concreti e astratti, discussioni tecniche ecc. interagire con relativa
scioltezza e spontaneità. Produrre testi chiari e articolati su una vasta gamma di
argomenti e sapere esprimere opinioni su argomenti d’attualità esponendo i pro e i
contro delle diverse opzioni.
B1: Comprendere punti essenziali di messaggi chiari in lingua standard su argomenti
familiari affrontati normalmente a lavoro, scuola, nel tempo libero ecc. Cavarsela in un
viaggio. Produrre testi semplici e coerenti su argomenti familiari o di proprio interesse.
Descrivere esperienze, avvenimenti, sogni, desideri, ambizioni, speranze. Esporre
brevemente ragioni e dare spiegazioni su opinioni e progetti.
Livello elementare: A2: Comprendere frasi isolate ed espressioni di uso frequente
relativi ad ambiti di immediata rilevanza. Comunicare in attività semplici e di routine.
Scambio di informazioni semplice e diretto su argomenti familiari e abituali. Descrivere
in termini semplici il proprio vissuto e i propri bisogni immediati.
A1: Comprendere e utilizzare espressioni familiari di uso quotidiano e formule molto
comuni per soddisfare bisogni di tipo concreto. Interagire in modo semplice purché
l’interlocutore parli lentamente e chiaramente e sia disposto a collaborare.
Per ogni livello il Quadro propone griglie di descrittori relativi alle singole abilità, o
meglio, come vengono definite dagli estensori del documento, alle singole attività e
strategie di comunicazione linguistica, che comprendono:
Attività e strategie di produzione: produzione orale generale, monologo articolato
(descrivere esperienze, argomentare), annunci pubblici, discorsi rivolti al pubblico,
produzione scritta generale e creativa, relazioni, saggi, pianificazione, compensazione,
controllo e riparazione.
Attività e strategie di ricezione: comprensione orale generale e tra parlanti nativi,
ascoltare come componente di un pubblico, ascoltare annunci e istruzioni, mezzi di
comunicazione audio e registrazioni, comprensione generale di un testo scritto,
leggere la corrispondenza, leggere per orientarsi, per informarsi e argomentare,
leggere istruzioni, guardare la tv e i film, individuare indizi e fare inferenze.
Attività e strategie interattive: interazione orale generale, comprendere un
interlocutore parlante nativo, conversazione, discussione informale e formale,
conversazioni per raggiungere uno scopo, intervistare ed essere intervistati,
interazione scritta generale, appunti, messaggi, moduli, prendere la parola, cooperare
e chiedere chiarimenti.
Le attività e strategie di mediazione e la comunicazione non verbale vengono
descritte e commentate senza far riferimento a griglie esemplificative.
25
Vi sono invece griglie esemplificative per i livelli di competenza raggiunti relativi a:
prendere appunti, lavorare su un testo, repertorio linguistico generale, ampiezza e
padronanza del lessico, correttezza grammaticale, padronanza fonologica e
ortografica, appropriatezza sociolinguistica, flessibilità, prendere parola, sviluppo
tematico, coerenza e coesione, fluenza nel parlato, precisione delle asserzioni.
Un altro importante lavoro frutto degli esperti del Consiglio d’Europa è il Portafoglio
Europeo delle Lingue (PEL), un portadocumenti nel quale registrare il livello
raggiunto nelle lingue, secondo i parametri del Quadro, e archiviare i certificati
attestanti le proprie esperienze. È costituito da tre sezioni:
-passaporto linguistico: fornisce indicazioni sulla competenza
linguistico-comunicativa raggiunta dall’apprendente in lingue diverse e include
certificazioni ufficiali, valutazioni fornite da insegnanti e istituzioni scolastiche e griglie
di autovalutazione.
-biografia linguistica: descrive dettagliatamente la storia dell’apprendimento
linguistico del soggetto aiutandolo a valutare le proprie competenze ed esperienze.
-dossier: raccoglie documenti, certificati e materiale di vario genere attestanti le
competenze e le esperienze indicate nelle prime due parti.
Attualmente è anche disponibile il e-portfolio, versione elettronica del PEL.
Altro strumento utile prodotto online è il DIALANG (Diagnosis of Foreign Language
Skills), che permette di autovalutare le proprie competenze nelle lingue straniere
attraverso test specifici, di esercitarsi sulle debolezze emerse favorendo
l’autoapprendimento.
Nel 1995: viene pubblicato IL LIBRO BIANCO SU ISTRUZIONE E FORMAZIONE-
insegnare e apprendere: verso la società conoscitiva, importante documento
che getta le fondamenta per l’impostazione delle principali linee di politica
educativa degli anni 2000. Fra i 5 obiettivi prioritari per i sistemi educativi e
formativi, si esplicita, insieme alla necessità di conoscere almeno due lingue
comunitarie oltre quella materna, anche l’importanza di investire in formazione.
EXCURSUS DELLE PRINCIPALI RACCOMANDAZIONI E INDICAZIONI EUROPEE
RELATIVE ALLA FORMAZIONE DEGLI INSEGNANTI:
2000
Consiglio europeo di Lisbona: diventare l’economia basata sulla conoscenza più
competitiva e dinamica del mondo, investendo nell’innovazione e nella ristrutturazione
dei percorsi formativi degli insegnanti. 26
Memorandum sull’istruzione e la formazione permanente: innovazione delle
tecniche d’insegnamento e di apprendimento -> offerta ininterrotta di istruzione e
formazione; riforma minuziosa della formazione iniziale e permanente degli insegnanti.
2001
Consiglio europeo di Stoccolma: 3 obiettivi e 13 sotto-obiettivi. Migliorare la
qualità e l’efficacia dei sistemi di istruzione e formazione nella UE. Migliorare
l’istruzione e la formazione degli insegnanti e dei formatori -> competenze e capacità
degli insegnanti in linea con le aspettative della società; insegnare come tutor che
guida gli allievi.
2002
Consiglio di Barcellona: temi chiave da affrontare: competenze di insegnanti e
formatori, formazione iniziale e continua di insegnanti e formatori, rendere la
formazione di insegnante e formatore più attraente, attirare insegnanti e formatori che
abbiano esperienza professionali in altri campi.
Indicatori per sviluppare la concretizzazione dei temi chiave: quantità di insegnanti e
di formatori qualificati, quantità di formandi, quantità di insegnanti e formatori
impegnati nella formazione permanente.
Dichiarazione di Copenaghen: incrementare cooperazione europea in materia di
istruzione e formazione professionale.
2003
Consiglio dei ministri dell’istruzione: 5 aree di intervento prioritarie per il 2010
centrate su: diminuzione degli abbandoni scolastici, incremento della partecipazione
ad iniziative di formazione, diminuire la percentuale di 15enni con scarsa capacità di
lettura, aumentare i giovani che completano gli studi secondari superiori, aumentare i
laureati in matematica, scienze e tecnologia.
Piano d’azione 2004-2006: Promuovere l’apprendimento delle lingue e la
diversità linguistica: miglioramento della qualità dell’insegnamento delle lingue a
tutti i livelli, dalla scuola dell’infanzia all’insegnamento superiore -> specifica
formazione del docente di lingue straniere in particolare: ruolo determinante degli
insegnanti di lingua nella costruzione di un’Europa multilingue; esperienza nell’uso
della lingua straniera e nella comprensione della cultura ad essa associata.
Guide for the development of language education policies in Europe. From
linguistic diversity to plurilingual education (prima versione): riorganizzare
l’insegnamento delle lingue in funzione dello sviluppo di una competenza plurilingue
negli apprendenti di tutte le età. Plurilinguismo/pluriculturalismo come competenza e
come valore, requisito imprescindibile dell’insegnante di lingua in Europa.
27
2004
Consiglio europeo di Bruxelles: lancio del programma “Istruzione e
formazione 2010”. L’urgenza delle riforme per la riuscita della strategia di
Lisbona: necessità di investire per aggiornare e valorizzare la professione docente,
fare dell’apprendimento permanente una realtà concreta, costruire l’Europa
dell’istruzione e della formazione, dare il suo vero spazio a istruzione e fo