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I RIBOSOMI
I ribosomi sono strutture/particelle/complessi sovramolecolari (non sono
organuli!!) che si trovano liberi nel citoplasma o attaccati ad alcune membrane
citoplasmatiche (come al RER). Contengono l’enzima responsabile della
formazione dei legami peptidici. Ogni ri bosoma ha due componenti principali:
subunità maggiore e subunità minore. Quando le due subunità si uniscono
funzionano come fabbrica di assemblaggio dei polipeptidi.
I ribosomi svolgono quindi un ruolo chiave nella sintesi delle proteine.
Le cellule possono contenere milioni di ribosomi, che variano di numero a
seconda delle richieste metaboliche della cellula.
Sono costituiti da proteine (circa 80) e da tre diverse molecole di rRNA.
L’rRNA svolge una funzione catalitica durante la formazione dei legami peptidici tra gli amminoacidi, mentre le
proteine aumentano la funzionalità degli rRNA ed hanno una funzione strutturale.
L’rRNA può perciò svolgere funzioni enzimatiche poiché accelera la formazione dei legami peptidici.
I L SISTEMA DELLE MEMBRANE INTERNE
All’interno del citoplasma delle cellule eucariotiche sono stati individuati molteplici organuli provvisti di
membrana. Questi sono il RE, il complesso del Golgi, i lisosomi, i perossisomi, i vacuoli e i mitocondri.
La maggior parte degli organuli presenti nel citoplasma fanno parte del sistema delle endomembrane, costituita
da una rete di organuli che scambiano materiali attrave rso piccole vescicole di trasporto avvolte da membrana.
Nelle cellule viventi c’è un flusso costante di “trasporto” di vescicole attraverso i componenti del sistema delle
endomembrane. Queste vescicole sono formate da “gemme” sulla membrana di superficie dell’organulo
donatore e contengono proteine “cariche” derivate dal compartimento interno dell’organulo ( lume).
Ogni vescicola ha proteine incorporate nella sua membrana che hanno recettori specifici per l’organulo al quale
sono destinate. La vescicola viene quindi trasportata sul citoscheletro da motori molecolari verso la superficie
della membrana dell’organulo bersaglio. Quando la vescicola di trasporto viene a contatto con tale membrana si
fonda con essa, rilasciando il suo contenuto nel compartimento dell’organulo accettore. La fusione delle due
membrane si realizza per mezzo di interazioni che si realizzano tra protei ne specifiche che sono presenti nelle
vescicole e i recettori presenti sulla membrana dell’accettore.
Questi organuli lavorano insieme nel sintetizzare (costruire), immagazzinare (mantenere ed accumulare) e
distribuire i prodotti cellulari (molecole importanti quali lipidi e proteine): questa capacità di lavorare in modo
intrinseco prende il nome di integrazione funzionale. GIULIA PIRAZZINI
BASE CELLULARE DELLA VITA – PARTE I E II
I L RETICOLO ENDOPLASMATICO Il reticolo endoplasmatico è un labirinto di membrane interne e
parallele che circondano il nucleo, estendendosi fino a molte
regioni del citoplasma. Questo fa si che il RE costituisca una
parte significativa del volume totale del citoplasma. I numerosi
ripiegamenti e canali formati dalla rete interconnessa di sacche
membranose sono detti cisterne.
Le membrane del RE sono costituite da una serie di diversi
domini che hanno strutture e funzioni diverse, che però sono
collegate tra loro e racchiudono un compartimento interno e
continuo, definito lume del RE.
Ciascun dominio della membrana del reticolo endoplasmatico e
la regione corrispondente del lume contengono un insieme
unico di enzimi che catalizzano diversi tipi di reazioni
biochimiche.
Le due superfici della membrana (citosolica e luminale) contengono diversi assortimenti di enzimi. Altri enzimi
inoltre sono contenuti all’interno del lume del RE.
L’ipotesi sulla biogenesi del RE è che sia una continuazione della membrana esterna del nucleo.
Il reticolo endoplasmatico ruvido (RER)
Il RER appare tale poiché sulla sua superficie esterna presenta i ribosomi.
Più precisamente il RER è caratterizzato dalla faccia luminale senza ribosomi, mentre la faccia citosolica
punteggiata da essi.
I ribosomi attaccati al RER sono detti ribosomi legati; quelli in sospensione nel citosol vengono invece chiamati
ribosomi liberi.
L’involucro nucleare è dominio funzionale del RER: le membrane nucleari esterna ed interna sono di fatto in
continuità con il RER. I ribosomi sono quindi tipicamente presenti sulla membrana esterna dell’involucro
nucleare, ma non su quella interna.
Il RER svolge un ruolo fondamentale nella sintesi e nell’assemblaggio delle proteine. Dopo la sintesi proteica,
alcune proteine, una volta nel lume del RER, possono essere modificate da e nzimi che aggiungono lipidi o
carboidrati. Inoltre, sempre all’interno del lume del RER, sono presenti altri enzimi chiamati chaperoni
molecolari che catalizzano l’arrangiamento tridimensionale delle proteine.
Le proteine che non sono state processate correttamente vengono degradate in complessi proteici presenti nel
citosol, chiamati proteasomi.
Riassumendo, le funzioni principali del RER sono:
• Sintesi delle proteine destinate alla secrezione;
• Aggiunta di oligosaccaridi a proteine per la formazione di glicoproteine;
• Controllo di qualità sulle proteine ed eventuale denaturazione;
• Sintesi dei fosfolipidi. GIULIA PIRAZZINI
BASE CELLULARE DELLA VITA – PARTE I E II
Il reticolo endoplasmatico liscio (REL)
Ha un aspetto tubulare e la superficie della sua membrana esterna appare liscia. Gli enzimi presenti sulle
membrane sono in grado di catalizzare la sintesi di fosfolipidi e colesterolo per la formazione delle membrane
cellulari. +
All’interno il lume del REL è sito di deposito degli ioni Ca , coinvolto nelle segnalazioni intracellulari.
In alcune cellule una parte del RE liscio contiene enzimi che formano goccioline lipidiche che immagazzinano
riserve di energia.
Nelle cellule epatiche il REL svolge un ruolo fondamentale nella degradazione enzimatica del glicogeno di riserva.
Il REL può essere componente minore in alcune cellule, mentre in altre è presente in grandi quantità.
Gli enzimi del REL nelle cellule epatiche sono in grado di degradare sostanze chimiche tossiche, come le sostanze
cancerose, le droghe, l’alcol, le anfetamine e i barbiturici.
Riassumendo, le funzioni fondamentali svolte dal REL sono:
• Sintesi di lipidi, fosfolipidi, trigliceridi, colesterolo e ormoni steroidei;
• Detossificazione per idrossilazione di farmaci e veleni;
• Degradazione del glicogeno nel metabolismo dei carboidrati (glucosio-6-fosfatasi);
• 2+
Sequestro e deposito di ioni Ca .
Entrambi i reticoli, RER e REL, svolgono la funzione di sintesi di una nuova membrana.
L’ APPARATO DI GOLGI
L’apparato del Golgi (scoperto da Camillo Golgi nel 1898) è un
organello composto da sistemi membranosi appiattiti dette
cisterne, di numero variabile con diverso contenuto enzimatico e
con uno spazio interno definito lume, e da diverse in vescicole di
connessione.
Queste cisterne modificano e smistano le proteine ricevute dal RE
che vengono impacchettate nelle vescicole di connessione che
sono destinate ai vari componenti del sistema delle endomembrane.
Alcuni compartimenti del Golgi sono in comunicazione, altri sono separati tra loro.
Presenta due facce: una faccia di formazione, rivolta verso il RE e verso il nucleo, e una faccia di maturazione,
rivolta verso la membrana plasmatica. È quindi un organello orientato con polarità strutturale e funzionale.
Presenta inoltre una regione mediale che è l’area contenuta tra le due facce.
Le vesciche in arrivo dal RER (organello donatore) si fondono alla faccia di formazione (collocata generalmente
vicino al nucleo) o faccia cis del Golgi (organello bersaglio) riversandovi il loro contenuto.
Attraverso vescicole che si formano per “gemmazione” successiva dalle varie cisterne del Golgi e si fondono in
successione ordinata alle varie cisterne, i soluti da modificare sono trasportati attraverso le cisterne del Golgi
fino alla faccia di maturazione o faccia trans a formare vescicole secretorie.
Le vescicole secretorie portano i soluti al destino finale:
• La membrana plasmatica;
• La secrezione all’esterno;
• A formare lisosomi primari. GIULIA PIRAZZINI
BASE CELLULARE DELLA VITA – PARTE I E II
Le funzioni che svolge l’apparato di
Golgi sono varie:
• Le proteine e i lipidi
vengono modificati
chimicamente per
raggiungere la piena
maturazione e funzionalità.
• È una stazione di
immagazzinamento,
smistamento e spedizione,
come ad esempio nella via
di secrezione. È perciò un
vero e proprio impianto di
lavorazione e spedizione:
quando riceve il segnale dal
RE inizia a compiere le
modifiche richieste e a
smistare, per infine spedire
il materiale lavorato alla
membrana plasmatica, ai lisosomi o all’esterno della cellula. Le modifiche che compie riguardano
principalmente:
o La parte oligosaccaridica di molte glicoproteine;
o Il completamento di lipidi complessi come glicolipidi e sfingomieline;
o La sintesi dei polisaccaridi.
R RE G
APPORTO FUNZIONALE TRA E OLGI
Il RE produce proteine di membrana da esocitare, mentre il complesso del Golgi attua una modificazione delle
proteine che prende il nome di glicosilazione.
Per glicosilazione si intende l’aggiunta di zuccheri alla catena peptidica o anche a lipidi dando luogo a
glicoproteine o a glicolipidi. Tali molecole sono importanti perché sono componenti fondamentali della matrice
extracellulare oppure al muco che ricopre le cellule epiteliali.
Le vescicole di trasporto che giungono dal RE al Golgi arrivano correttamente a destinazione grazie alla presenza
di segnali di riconoscimento posti sulla superficie del Golgi.
I LISOSOMI
I lisosomi sono vescicole contenenti enzimi idrolitici (più in generale litici) che hanno la funzione di regolare e
attivare la digestione extracellulare e intracellulare. La digestione deve essere controllata per evitare la
distruzione di cellule utili al nostro organismo. Se non fosse controllata sarebbe pericolosissima pe r il nostro
organismo. Hanno un pH circa di 5. Varietà di enzimi e pH basso costituiscono l’ambiente perfetto per la
digestione della cellula.
Durante la digestione intracellulare:
• Si parla di fagocitosi quando il materiale da digerire è esogeno;
• Si parla di autofagia quando il materiale da digerire è endogeno.
Gli enzimi idrolitici hanno la capacità di far avvenire reazioni di idrolisi, ovvero la scissione di un composto nella
quale interviene l’acqua; ad ogni reazione chimica viene introdotta una molecola d’acqua. Alcuni enzimi idrolitici sono:
Nucleasi, Proteasi/Pepti