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Informazioni sul farmaco
MAXdue giorni. Ha una percentuale di legame alle proteine plasmatiche elevatissima, di circa ilL’emivita varia da 2 a 11 ore,95%. variabilità determinata da caratteristiche genetiche delpaziente e dalla contemporanea assunzione di altri farmaci.Viene escreto dal 30 al 63% con le urine, mentre l’escrezione fecale copre dal 18 al 38%della dose.
Reazioni avverse
È tendenzialmente ben tollerato, ma le principali reazioni avverse sono:
- Tachicardia
- Nervosismo
- Secchezza delle fauci
- Tremori
- Diarrea
- Nausea
- Vomito
- Galattorrea e irregolarità mestruali nelle donne
- Disturbi sessuali nel maschio per stimolazione dose-dipendente
È controindicato nelle seguenti situazioni:
- Gravidanza e allattamento
- Grave insufficienza epatica
- Grave insufficienza renale
- Associazione con inibitori delle MAO per la possibile comparsa di crisi ipertensive
Melatonina
La melatonina è un ormone prodotto dalla ghiandola pineale.
o epifisi, una ghiandola endocrina situata nel cervello, che svolge un ruolo essenziale nella fisiologia del sonno e nella regolazione del ciclo sonno-veglia. La sua produzione aumenta al buio, durante la notte, mentre diminuisce nelle ore di luce durante il giorno. L'età e i ridotti livelli dell'ormone rilasciati durante la notte possono contribuire al problema dell'insonnia e del risveglio precoce, spesso osservati negli anziani. La melatonina è implicata nel sonno, in quanto i suoi livelli nel nucleo soprachiasmatico aumentano in fase di addormentamento e scendono prima del risveglio. Ha anche un andamento stagionale, con periodi di produzione più brevi in estate e più prolungati in inverno. Attenzione, perché la presenza di una fonte di luce durante la notte può bloccare la produzione della melatonina e può causare disturbi del sonno. I suoi possibili utilizzi sono: - Disturbi del sonnoSonno e ritmo circadiano sono importanti sia per gli adulti che per i bambini (anche se è sempre necessario consultare il pediatra). L'integrazione di melatonina può aiutare in diversi casi:
- Difficoltà nel prendere sonno, riducendo il tempo di latenza necessario per addormentarsi;
- Insonnia, migliorando la qualità del sonno, la durata e il tempo necessario per prendere sonno;
- Jet lag: può migliorare i sintomi del jet lag, come la difficoltà a mantenere l'attenzione;
- Disturbi del sonno dovuti ai turni di lavoro, migliorando la durata e la qualità del sonno durante il giorno per coloro che lavorano di notte;
- Disturbi del sonno nei ciechi, contribuendo a ristabilire il ritmo circadiano in coloro che sono totalmente privi della vista e non possono fare affidamento sulla luce.
Orientare soggetti che hanno problemi con l'orologio biologico. Il Ramelteon è un agonista dei recettori MT e MT per la melatonina. Viene ben assorbito per via orale e raggiunge un picco di concentrazione dopo circa 1 ora. Ha una scarsissima biodisponibilità, inferiore al 2% (il che richiede un dosaggio elevato) e va incontro a un importante metabolismo di primo passaggio epatico. Ha un'emivita breve, di circa 2 ore. Non dà tolleranza, per cui può essere assunto anche per più di sei mesi senza conseguenze. Non ha reazioni avverse significative.
Altri farmaci ipnotici:
- Antistaminici (defenidramina, doxilamina): gli antistaminici ad uso ipnotico non sono in commercio in Italia, ma quelli di I generazione avevano come effetto collaterale la sonnolenza per cui possono eventualmente essere usati in questo senso;
- Antagonista competitivo dei recettori per l'orexina, sia di tipo 1 che di tipo 2: Suvorexant. L'orexina agisce a livello dell'ipotalamo.
laterale ed è coinvolta nella tipo 2.regolazione del ritmo sonno-veglia: generalmente sono quiescenti durante il sonno,e la loro produzione aumenta durante il giorno, determinando lo stato di veglia.Conseguentemente, l'utilizzo di un antagonista impedisce all'orexina di svolgere la119approvato dall'FDA ma non ancorasua funzione per cui stimola il sonno. È statodall'EMA e dall'AIFA;
Doxepina: antidepressivo triciclico, che a bassi dosaggi potrebbe agire sui recettoriistaminici H centrali, dando sedazione. Ha come effetti avversi il fatto di poter1aumentare l'ideazione suicidaria e la depressione;
Pregabalin: ansiolitico che agisce sui canali per il calcio Ca2+;
Ritanserin: antagonista dei recettori serotoninergici 5HT2A/2C;
Agomelatina: agonista del recettore per la melatonina, utilizzato generalmente comeantidepressivo, anche se sembra avere un buon effetto ipnotico. Essendo anche unantagonista dei recettori
serotoninergici 5HT , può determinare anche degli effetti indesiderati.
Barbiturici (prima dell'avvento delle benzodiazepine) come farmaci sedativo-ipnotici e ansiolitici per la loro azione di depressione reversibile dell'attività di tutti i tessuti eccitabili (il SNC è particolarmente sensibile al contrario dei tessuti periferici per i quali sono necessarie alte dosi). Hanno un bassissimo indice terapeutico, in quanto è estremamente facile passare dal dosaggio terapeutico a quello tossico o letale. Oggi, quindi, il loro utilizzo è limitato a due indicazioni terapeutiche specifiche: come antiepilettici (fenobarbital) e nella pre-anestesia e anestesia (tiopentale per via endovenosa).
Chimicamente l'acido barbiturico, il primo a essere isolato, è una 2,4,6-triossoesaidropirimidina, a cui la presenza di gruppi alchilici o arilici in posizione 5 conferisce l'attività sedativo-ipnotica.
Sonomolecole altamente liposolubili, per cui possono distribuirsifacilmente a tutti i distretti dell'organismo. dell'ansia, ma in realtà nonSono stati i primissimi farmaci impiegati per il trattamentoavevano una specifica azione ansiolitica, bensì riducevano l'ansia in proporzione diretta alleloro proprietà sedative. Vanno velocemente incontro a tolleranza, tanto che dopo duesettimane di utilizzo gli effetti sulla durata del sonno si riducono fino al 50%. Questo portaa un frequente aumento del dosaggio che, in virtù anche del loro basso indice terapeutico,aumenta anche la possibilità di andare incontro a effetti tossici come la morte.Meccanismo d'azioneSono GABA-agonisti, per cui incrementano il legame del GABA ai recettori GABA A-(modulatori allosterici positivi). Aumentano il tempo di apertura del canale per il cloro Cl e- -quindi la permeabilità agli stessi ioni cloro Cl . Ad alte dosi, la conduttanza al cloroClaumenta anche in assenza di GABA, e questo spiega la maggiore pericolosità dei barbiturici rispetto alle benzodiazepine: le benzodiazepine aumentano la frequenza di apertura dei recettori-canale GABA in modo GABA-dipendente, mentre i barbiturici aumentano il tempo di apertura e la permeabilità agli ioni cloro Cl interagendo direttamente sul canale, anche in assenza di GABA. Per questa classe di farmaci, quindi, l'effetto di controllo operato dalla naturale attività neuronale viene meno, ed è per questo che i barbiturici possono indurre effetti gravi come il coma a dosi relativamente vicine a quelle terapeutiche, mentre le dosi di benzodiazepine necessarie per avere effetti neurodepressivi seri sono molto lontane dalle dosi terapeutiche. Effetti farmacologici: - A basse dosi i barbiturici provocano sedazione, mentre a dosi più alte causano ipnosi, seguita da anestesia (perdita della percezione e della sensibilità), e infine coma e morte (sonoinfattiusati anche a scopo suicidario). Ad alte dosi provocano infatti depressione respiratoria e alterano la ritmicità della respirazione. Perciò, variando la dose, è possibile indurre120