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Capitolo 6: SISTEMA DI CONTROLLO DI GESTIONE NELLE AZIENDE PUBBLICHE
Motivi che hanno spinto all’introduzione del sistema di controllo di gestione:
- Ricerca efficienza: miglior utilizzo di risorse mediante un’attenta analisi dei criteri di
opportunità economica.
- Ricerca efficacia: miglior qualità del servizio che genera accrescimento di benessere e
ricchezza; sono necessari strumenti che monitorano la qualità di processo e di servizio!
sistema controllo qualità.
- Mancanza direzione delle risorse umane: la mancanza di chiarezza nella definizione degli
obiettivi e dell’assegnazione dei compiti porta a carenze organizzative
- Problemi motivazionali: nel caso in cui gli obiettivi invece sono chiari, ma il personale
non adotta un comportamento consono al raggiungimento di essi.
- Cause diverse: mancanza di professionalità, di addestramento, di formazione portano
all’incapacità del personale ad operare in modo appropriato all’interno dell’ente; può
essere risolto con l’identificazione delle posizioni lavorative più giuste per ciascun
lavoratore.
“Il sistema di controllo di gestione, quale attività di guida rivolta al conseguimento degli
obiettivi prefissati, rappresenta l’insieme dei meccanismi per affrontare questi problemi, 9
Aziende Pubbliche
aumentando la probabilità che la risorsa umana si impegni a tenere comportamenti adeguati
per il raggiungimento degli obiettivi”.
Questo sistema non deve però essere interpretato come un mezzo per controllare l’attività dei
singoli diminuendo così la loro autonomia, ma come un mezzo che fornisce adeguate coordinate
di guida.
Duplice aspetto del sistema del controllo di gestione:
- Strumenti, tecniche e metodologie contabili ed extra contabili utilizzate dal sistema;
- Filosofia che ispira il corretto utilizzo del sistema;
PROBLEMATICHE PER INTRODUZIONE DEL SISTEMA NELLE AZ PUBBLICHE
Componenti del sistema:
Struttura tecnico-contabile! insieme di strumenti informativi usati per fornire adeguato
• supporto alle decisioni. Difficoltà: introdurre la contabilità analitica nelle az pubblich, da
cui nasce anche l’esigenza di trovare chi ha le professionalità adatte a questa funzione;
Struttura organizzativa! struttura delle responsabilità economiche che si concretizza
• nell’uso di centri di responsabilità. Difficoltà: rendere chiare le caratteristiche delle
varie unità che compongono l’ente ( spesso comporta interventi di riprogettazione
organizzativa). Si verificano spesso rifiuti o indifferenza a mutare lo “status quo”.
Differenza tra imprese e istituzioni pubbliche:
Impresa! la logica è basata sull’esaltazione di criteri di efficienza/efficacia per
garantire la sopravvivenza dell’impresa stessa;
Az pubblica! la sopravvivenza è un fatto dato per scontato e le logiche risultano quindi
meno improntate a criteri economici e improntato più su criteri politici.
Processo! permette alle componenti strutturali di operare concretamente per il
• raggiungimento delle finalità. È importante definire cosa occorre fare per gestire
un’istituzione pubblica in modo corretto, ma anche chi lo deve fare, quando e come.
LOGICHE DI PROGETTAZIONE, IMPLEMENTAZIONE E GESTIONE
Natura del sistema di controllo dal punto di vista organizzativo: è una componente dell’assetto
organizzativo dell’istituzione; è una variabile attraverso la quale si cerca di produrre pressione
organizzativa sui comportamenti, concretando le richieste e le aspettative indicate nella
struttura organizzativa.
Bisogna quindi considerare oltre alla fase di progettazione anche la fase di implementazione e di
gestione del sistema di controllo.
Impo: cercare un alto grado di coerenza tra struttura, meccanismi operativi e stile di direzione.
Cioè considerare attentamente:
a) Sistema di gestione delle risorse umane (esistenza di politiche ben definite di gestione
della risorsa, gestione della dinamica retributiva, formativa..)
b) Stile di direzione
c) Relazione di coerenza/incoerenza tra i sistemi di gestione del personale
d) Assetti desiderati e quelli effettivamente perseguibili.
È necessario quindi usare l’insieme degli strumenti a disposizione del management dell’az.
pubblica in modo integrato, così che: Si garantisce maggior conoscenza del sistema nel suo
complesso sia all’interno che all’esterno. Questo permette, da un lato, di ridurre gli ambiti
discrezionali del management “distorsivi”, dall’altro, la conoscenza delle effettive potenzialità,
può fornire un ampliamento dei margini di discrezionalità del management.
“Leve” gestibili dall’istituzione nel processo di introduzione e di gestione del sistema di
controllo:
Nelle fasi di Progettazione e implementazione del sistema di controllo! ampia
• formazione del personale, volta a far recepire la filosofia del sistema di controllo per 10
Aziende Pubbliche
evidenziare la necessità dello stesso; deve riguardare sia i vertici politici che quelli
operativi dell’ente.
Fase di gestione del sistema di controllo vanno considerati:
• Redazione del budget: i vantaggi legati all’introduzione del sistema di controllo di
➢ gestione sono strettamente connessi con la definizione degli obiettivi. Affinché il
budget sia utilizzabile come guida della gestione del breve periodo, è necessario
che la sua redazione coinvolga tutti i responsabili di centro.
Attribuzione delle responsabilità: consiste nella determinazione degli interventi
➢ correttivi. Nelle imprese tale compito spetta agli organi di “line”; nelle
istituzioni pubbliche spetta ai responsabili delle unità operative (responsabili di
centro)! questo perché i responsabili di centro devono avere una certa
autonomia, sia per la fissazione degli obiettivi sia per gli interventi da fare per
raggiungere tali obiettivi.
Rapporto tra sistema di controllo e quello di valutazione dei risultati.
➢
PIANIFICAZIONE E CONTROLLO DI GESTIONE: RELAZIONI
“Esiste una stretta integrazione tra sistemi di pianificazione, programmazione e controllo e di
incentivazione”. (Lorange)
Mediante questo modello si evidenzia un’ulteriore area da sottoporre al controllo: la dimensione
strategica dell’attività dell’istituzione, attraverso i sistemi di controllo strategico.
D.l. n 286/1999 introduce il controllo strategico per tutte le amministrazioni pubbliche.
Differenza tra pianificazione e programmazione:
- Pianificazione! rappresenta il processo mediante il quale si attuano scelte di struttura, cioè
decisioni che riguardano la predisposizioni di capacità; lungo periodo.
- Programmazione! riguarda scelte di funzionamento, ossia relative all’utilizzo di tali capacità,
in modo da ottimizzare le risorse a disposizione; breve periodo.
La pianificazione tuttavia non deve essere solo la base su cui elaborare il budget della
programmazione, ma deve essere uno strumento complementare alla guida dell’istituzione.
VARIABILI STRATEGICHE RILEVANTI NEL SISTEMA DI CONTROLLO DI GESTIONE
Il sistema di controllo di gestione può essere efficace solo se le variabili sulle quali esso si
focalizza sono in rapporto diretto con gli obiettivi dell’istituzione, inoltre vi deve essere stretta
sintonia tra il sistema di controllo e tutte le variabili rilevanti dell’istituzione.
3 aggregati significativi:
Fattori critici di successo per l’az pubblica sono: le caratteristiche ambientali, le
• caratteristiche del bacino di utenza e le strategie poste in essere dall’organo politico. I
fattori critici sono mutevoli nel tempo e vanno quindi monitorati di continuo (es: per il
Comune sono il livello di investimenti per lo sviluppo del servizio dello Sportello Unico
per le imprese; per ospedale sono gli invest in teconologi)
Aree critiche della gestione: sono funzioni o fasi particolari dell’attività complessiva
• dell’istituzione, che assumono rilevanza al fine di conseguire equilibrio eco-finanziario
nel tempo. Le aree critiche rappresentano semplicemente delle aree di gestione il cui
controllo è vitale per il buon andamento dell’istituzione.
Variabili chiave dell’istituzione: variabili gestionali importanti per garantire il successo
• in ogni organizzazione. Mentre i fattori critici di successo riguardano l’istituzione nel suo
complesso e presentano contenuti strategici di lungo periodo, le variabili chiave si
concentrano sulla gestione corrente di breve periodo.
Un fattore critico di successo presente in tutte le istituzioni! qualità del servizio.
IL CONTROLLO DI GESTIONE: ANALISI SISTEMICA 11
Aziende Pubbliche
Il sistema di controllo di gestione può essere considerato un subsistema del sistema di
amministrazione e controllo. “Il sistema di controllo è un processo di trasformazione di una
serie di input in una serie di output attraverso una struttura organizzativa, una struttura
tecnico-contabile e un processo”. (Brunetti)
Input:
a) Fattori organizzativi (struttura organizzativa, stili di direzione, meccanismi operativi)
b) Fattori di contesto (fattori umani e fattori sociali)
c) Fattori ambientali
Output:
a) Efficienza manageriale
b) Motivazione
L’analisi degli input viene fatta secondo i fattori critici di successo , che rappresentano un
costante punto di riferimento per il controllo e ne migliora la qualità. Se non esiste una stretta
delazione di causa tra fattori critici di successo e variabili chiave controllate, allora la
responsabilità dei dirigenti rimane incentrata su variabili non più valide; possono quindi nascere
comportamenti inadeguati alle mutate condizioni.
GLI ELEMENTI DEL SISTEMA DI CONTROLLO
Il controllo di gestione, per assolvere al suo compito di guida, deve avere una struttura
organizzativa.
Essendo l’istituzione pub una sistema in continua evoluzione, oltre agli aspetti formali, bisogna
analizzare gli aspetti informali! insieme di relazioni, norme e procedure non formalizzate, che
sono state adottate dai partecipanti di un’organizzazione anche senza l’intervento dei decisori
aziendali. Queste variabili informali possono ostacolare o favorire il raggiungimento degli
obiettivi.
La struttura organizzativa deve essere analizzata sulla base di:
- Relazioni verticali tra organi posizionati a diversi livelli gerarchici;
- Relazioni orizzontali che legano organi dipendenti dalla stessa unità organizzativa;
- Relazioni che collegano gli organi di staff agli organi di linea.
I modelli di struttura sono:
Struttura funzionale (tipica delle istituzioni pubbliche);
• Struttura divisionale;
• Struttura matriciale.
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