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POESIA DIDASCALICA ELLENISTICA LUCREZIO

ogni aspetto importante della vita

Ricerca ispirazione in argomenti tecnici, Ambisce a descrivere, a spiegare

del mondo e dell’uomo e a convincere il lettore della validità della

quasi idealizzati e sprovvisti di implicazioni dottrina epicurea.

filosofiche (Georgiche di Virgilio). Indaga le cause dei fenomeni e propone al lettore una verità, una

Descrizione di fenomeni. sulla quale è obbligato a esprimere un chiaro giudizio di

ratio

consenso o rifiuto.

Lettore – discepolo viene continuamente esortato, minacciato, affinché segua con diligenza il percorso

educativo che autore gli propone.

Toni grandiosi, scenari sublimi sono pensati per spronare ed esortare il lettore: scelga anch’egli un modello

di vita alta e forte. La mente del lettore deve diventare specchio della sublimità universale entrata nel

poema; il lettore deve trasformarsi in ‘eroe’, a emozionarsi per natura e trovare in sé la forza

dell’adeguamento appelli e invocazioni al lettore destinatario deve saper adeguarsi alla forza sublime

 

di un’esperienza sconvolgente Lucrezio si rivolge al lettore invitandolo a non considerare empia la

dottrina che tratta, ma a riflettere su quanto crudele ed empia fosse la religio tradizionale, che aveva

imposto ad Agamennone il sacrificio della figlia Ifigenia per assicurare la partenza della flotta greca x Troia

se uomini pensassero che dopo morte non c’è nulla, smetterebbero di essere succubi della superstizione

religiosa e dei timori che essa comporta.

Libro che dimostra la perizia argomentativa di Lucrezio è il III, dedicato alla confutazione del timore della

morte parte centrale della trattazione, suddivisa in 2 sezioni

Dimostrazione che anima è materiale e quindi composta problema-chiave: se materiale l’anima

di atomi e vuoto deve essere anche mortale

Per convincere l’uomo a distoglierlo dal dolore di dover abbandonare la vita, dà la parola alla Natura che si

rivolge direttamente all’uomo.

Organizzazione complessiva della materia e lo stile devono piegarsi al fine di persuadere il lettore:

Frequenti ripetizioni;

 Formule di passaggio per invitare l’attenzione, uso termini tecnici della fisica epicurea e nessi logici

 di grande uso (adde quod, denique) e fissi per familiarizzare il lettore con un linguaggio non facile;

Tecnicismi = perifrasi nuove, anche coniazioni da greco x esprimere certi concetti filosofici;

 Arcaismi = vocaboli poetici che tradizione arcaica (enniana) gli fornisce nel campo degli aggettivi

 composti, molti ne crea soprattutto nuovi avverbi e perifrasi uso di assonanze, allitterazioni,

costrutti arcaici, effetti di suono espressivo-patetico dei più antichi poeti di Roma infiniti passivi

in -ier + prevalere della desinenza bisillabica -ai nel genitivo singolare 1 declinazione;

Sillogismo = strumento principe dell’argomentazione fisica x dimostrare per assurdo le falsità di tesi

 o possibili obiezioni avversarie;

Analogia, grazie alla quale si tenta di ricondurre al noto, al visibile, ciò che è troppo lontano o

 piccolo per essere osservato attentamente;

Verso composto di due parti equivalenti, uso enjambement (pathos);

 Vasta conoscenza della letteratura greca (Omero, Platone, Eschilo, Euripide) e dei poeti ellenistici

 più raffinati (Callimaco, Antipatro) 10

Concretezza dell’espressione vivacità descrittiva e percettibilità degli oggetti ragionati derivano

 da mancanza di un linguaggio astratto già pronto, disponibile a significare idee e a dare forma

filosofica al discorso;

Contrapporsi di cose umili e grandi, di statico e dinamico, corrisponde nell’espressione il contrasto

 tra le movenze della lingua viva e colloquiale e la scelta di uno stile grande e sublime, unificati dal

registro del enthousiasmòs poetico legato a missione didattica stile severo, capace di durezze ed

eleganze, commozione e meraviglia e invettiva profetica.

PROSA GRECA PROSA ROMANA

Nacque come riflessione filosofica-scientifica e Oratoria + storiografia e trattatistica

come riflessione storiografica sull’agricoltura raggiunsero dignità letteraria

MARCO PORCIO CATONE

La prima storiografia romana era elaborata da uomini politici appartenenti all’élite senatoria, mai in primo

piano. Catone era invece un personaggio politico tra i più eminenti che decise di dedicarsi anche alla

composizione di opere storiche (caso isolato nella cultura latina).

Catone è il VERO FONDATORE DELLA PROSA LATINA.

Iniziò a scrivere di storia in vecchiaia la sua opera storica =

 Origines o De origine et situ urbium italicarum

In 7 libri la storia di Roma dalle origini fino al 149 a.C.

Libro 1 fondazione città di Roma e periodo monarchico

 

Libro 2 e 3 periodo repubblicano ed origini delle città italiche (da qui il titolo)

 

Libro 4 e 5 guerre puniche

 

Libro 6 e 7 più recente storia di Roma, fino al 149 a.C. / 152 a.C. con pretura di Servio Galba

 

La trattazione si faceva sempre più dettagliata man mano che ci si avvicinava all’epoca dell’autore (morì nel

149 a.C.).

Le Origines ci sono giunte solo in frammenti e sono la prima opera storica della letteratura romana scritta in

latino. Esse costituivano una reazione alla storiografia dei primi annalisti (Annales = libri in cui i pontefici

registravano anno per anno guerre, paci, patti, catastrofi… per cura dello stato primo fu Fabio Pittore)

che avevano utilizzato la lingua greca per dare vita a una storiografia ‘individualista’, volta all’elogio di

esponenti di una gens aristocratica esigenza aristocratica di conservare il passato tradizionale. In

 in cui la storia di Roma fosse vista

opposizione Catone Il Censore volle fondare una storiografia ‘collettiva’

come l’opera dell’intero popolo romano e di tutti i popoli italici

Personaggi indicati con il loro RUOLO;

 Interesse etnografico della più antica storiografia greca con spazio a fatti e ambienti meravigliosi;

 Grande rilievo ad aspetti e problemi morali;

 Riportò alcune delle sue orazioni autobiografismo;

 Uso di coordinazione (atque) e ricorso a figure foniche e legate su ripetizione delle parole (anafore,

 epifore, poliptoti).

è la più antica opera in prosa della letteratura latina a noi pervenuta, con essa Catone

Il De agri cultura

fondò il genere del trattato tecnico. È un manuale, articolato da prefazione e circa 170 brevi capitoli, sulla

gestione di una tenuta agricola (villa rustica), affidata dal proprietario (pater familias) a un fattore (vilicus).

L’autore intende insegnare come trarne il max profitto attraverso lo sfruttamento intensivo della

manodopera servile e delle attrezzature e l’integrazione dell’agricoltura vera e propria con una serie di

attività complementari come allevamento e trasformazione di prodotti rivalorizzazione dell’agricoltura

italica e dell’eccellenza del lavoro agricolo sul piano etico.

Tono precettistico e sentenzioso anche nella = prima enciclopedia latina dei saperi

Praecepta ad filium

(medicina, retorica…), come ne comporranno più tardi Varrone e Plinio il Vecchio, destinata all’educazione

del figlio Marco Liciniano. Rimasti alcuni frammenti notevoli, in cui vengono formulati ideali del mos

maiorum = definizione di due figure fondamentali della società romana = agricola e orator. 11

Molto forte doveva essere anche il tono sentenzioso nel scritto in una prosa che si

Carmen de moribus,

suppone scandita e ritmata conteneva una raccolta di pensieri di argomento morale, legati all’etica del

mos maiorum.

Impegno di Catone fu caratterizzato dall’opposizione alla linea politica dominante, imperialista in politica

estera e culturalmente filellenica, sostenuta dal circolo degli Scipioni.

Sua figura fu idealizzata da Cicerone nel De re publica e poi nel dialogo Cato Maior de senectute, come

figura che assommava le virtù fondamentali del passato; varie biografie da Cornelio Nepote (età di Cesare)

e Plutarco e nell’anonima opera De viris illustribus.

GAIO GIULIO CESARE

 (o Bellum Gallicum)

Di Cesare sono conservati i Commentarii de bello Gallico

(Bellum civile)

Commentarii de bello civili

(spurio) CORPUS

Bellum Alexandrinum

(spurio) composti da ignoti ufficiali di Cesare CAESARIANUM

Bellum Africum (spurio)

Bellum Hispaniense

anche un epigramma in versi su Terenzio.

Il termine ‘commentarius’ ricalcava il greco hypòmnema, e indicava un tipo di narrazione a mezzo fra la

raccolta di materiali grezzi e la loro elaborazione nella forma artistica, arricchita da ornamenti stilistici e

retorici, tipici della storiografia. Commentarii anche da parte di Scauro, Silla e Cicerone, in latino e in greco.

Opere di Cesare come composte per offrire ad altri storici il materiale su cui impiantare la propria

narrazione, ma secondo Cicerone e Irzio nessuno avrebbe osato riscrivere quanto Cesare aveva già detto

con semplicità:

Drammatizzazione delle scene e discorsi diretti

 Efficacia drammatica evitando effetti plateali e ricorsi retorici uso 3 persona = protagonista

 come personaggio autonomo nella storia

= opera raccolta in 7 libri, 8° aggiunto dal luogotenente di Cesare Aulo Irzio

1. i Commentarii de bello gallico

per legarlo al De bello civili. Sono narrati eventi dal 58 al 52 a.C.

Probabilmente si chiamava in origine C. Iulii Caesaris commentarii rerum gestarum ≠ da altri commentarii.

Libro 1 descrive territorio Gallia Transalpina + avvenimenti del 58 con campagna vs Elvezi e

 

quella vs capo germanico Ariovisto;

Libro 2 rivolta tribù galliche (vs Belgi);

 

Libro 3 campagna vs popolazioni galliche della costa atlantica;

 

Libro 4 operazioni vs infiltrazioni popoli germanici che avevano oltrepassato il Reno e vs capi

 

gallici ribelli, Induziomaro e Ambiorige + primo sbarco di Cesare in Britannia;

Libro 5 seconda spedizione in Britannia e repressione di rivolte nella Gallia Celtica e Belgica;

 

Libro 6 digressione su cultura dei Galli;

 

Libro 7 insurrezione del 52 guidata dal re degli Arverni, Vercingetorige, repressa e culmina con

 

espugnazione di Alesia e cattura del capo gallico;

Libro 8 spegnimento degli ultimi focolai di resistenza della Gallia.

 

Secondo alcuni è stato scritto di getto nell’inverno 52-51, altri pensano a una composizione anno per anno,

durante gli inverni nei periodi in cui erano sospese le operazioni militari. Questa seconda ipotesi ha a suo

favore l’esistenza di alcune contraddizioni interne all’op

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
33 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/04 Lingua e letteratura latina

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alessiamare di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Lingua e letteratura latina e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Stucchi Silvia.