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AUTODAFÈ
Canetti e il romanzo: Canetti riassume il suo romanzo con un termine poetico: aurebour, ossia controcorrente: infatti, egli presenta una società di individui pazzi.È una scelta pesante redigere un romanzo eretto sulla pazzia in un’epoca assai delicata,segnata dalla caduta della Weimer Republik in favore dell’ascesa di Hitler e dalla venutadell’austro fascismo. Come Bulgakov, anche lui decide di sovvertire il conformismo e glistereotipi dell’epoca in cui vive, in cui la figura del pazzo è denigrata dalla massa.
Storia compositiva: Scritto da Elias Canetti intorno al 1930, è un romanzo lento ma compensato da unatrama che ci da punti di svolta con personaggi grotteschi. All’interno della produzione di Elias Canetti occupa una posizione di assoluto rilievo: non solo perché si tratta del primo libro pubblicato dal premio Nobel, nel 1935, quattro anni dopo la conclusione, ma anche del suo primo e unico romanzo, figlio.
comeinforma lo stesso Canetti, di un progetto ben più ampio, la "Comédie humaine dei folli", un ciclo di otto romanzi mai realizzato, descritto così dall'autore: "Tutti ruotavano intorno a una figura al limite della follia, e ciascuna di queste figure era diversa dalle altre in tutto, perfino nella lingua e nei pensieri più reconditi. Ogni personaggio viveva un'esperienza talmente irripetibile che nessun altro avrebbe potuto condividerla. Nulla doveva essere intercambiabile, non dovevano esistere commistioni di sorta. Dicevo a me stesso che stavo costruendo otto riflettori coi quali avrei illuminato il mondo dall'esterno. Per un anno scrissi su queste otto figure alla rinfusa, scegliendo di volta in volta quello che più mi attirava. C'era fra loro un fanatico della religione; un visionario della tecnica che viveva rimuginando i suoi progetti sugli spazi interplanetari; un collezionista; un uomo ossessionato dallaVerità; un dissipatore; un nemico della morte e infine anche un uomo fatto solo per i libri, l'Uomo dei libri"
Analisi:
genere: umoristico
struttura: Il romanzo si divide in tre parti:
- la testa senza mondo: Kien è sempre uguale a sé stesso, è quasi vittima di sé. Critica al sapere vuoto che porta alla conoscenza.
- un mondo senza testa: Kien conosce il mondo esterno.
- il mondo nella testa: Il ventesimo secolo è il secolo del sovversivismo, a partire dalle avanguardie di inizio secolo. La sovversione è un elemento del quale si sono avvalsi molti autori moderni per provocazione, polemica e risposta all'instabilità sociale della realtà allora vigente.
simboli:
- blu: è il simbolo di Therese e della malvagità femminile. Kien delira asserendo che il blu è un colore che non esiste, inventato dalla fisica.
- gonna: "faceva parte di lei come il guscio fa parte della conchiglia".
È ermetica, bisognava schiacciarla ridurla inpoltiglia come aveva fatto lui da ragazzo, la conchiglia nonrivelava la minima apertura. Simbolo dell’io che sicostruisce una muraglia. La gonna è la maschera diTherese, non può esistere senza la sua gonna, così comeKean non può esistere senza la sua biblioteca.tempospazio È un mondo espressionista2 , di deformazione ed esasperazione.
- casa n°24
- cittàpersonaggi Sono tutti personaggi espressionistici, i quali non possono essereoggetto di identificazione. Sono patologici e pazzi. Non ci si puòimmedesimare in nessuno. I loro particolari sono messi in risalto ecreano un senso di angoscia e inquietudine.
L’ unico con un po’ di spirito solidale è il fratello di Kien.
- Peter Kien: protagonista
- sinologo letterato (che conosce 12 lingueorientali) chiamato anche professore (non gli piaceessere definito tale), sebbene non lo sia
- persona laconica, fredda
Eloquente e savia, gracile di aspetto, taciturno (preferisce lo scritto alle chiacchere) e scontroso.
- Ha un attaccamento morboso per i libri, ma solamente per quelli della sua biblioteca personale - 25 mila libri - (perché reputa quelli esposti nelle librerie di poco conto: delle inezie.)
- Le persone reali gli sono ostili, ma anche lui non le sopporta per la cultura che hanno, le giudica tutte.
- Non è in grado di rapportarsi con la vita.
- Odia le donne (soprattutto Therese).
- Pieno di contraddizioni.
- Odia le bugie, la sua opera era al servizio della verità. Ritiene che solo tenendosi lontani gli uomini.
L'espressionismo è una corrente tendente all'avanguardia che si sviluppa nei primi del 2'900 dapprima in campo pittorico in antitesi con l'impressionismo e diventa poi interartistica. Mette in risalto la visione soggettiva della realtà e l'aspetto emotivo di essa.
Se si era intenzionati ad avvicinarsi
alla verità. La vita quotidiana è piena di menzogne, infatti nella società l'individuo porta una maschera, a differenza sua (diventerà vittima di questo).- È un misantropo: passeggia coi libri in una borsa, così per non sentirne la lontananza per creare un tutt'uno con essi. Inoltre, non cerca il contatto col mondo, bensì si siede dinanzi lo scrittoio a scrivere e redigere manoscritti.
- È affetto da una sorta di bovarismo: nega la vera realtà e si rifugia in quella dei libri, l'unica cosa per lui importante. Il resto non conta, mangia a malapena. I libri sono il suo metro di misura, media la realtà tramite essi. Tutti i suoi discorsi sono mediati da exempla storici, mitologici e culturali. È un libro vivente; nella sua testa ci sono solo nozioni scientifiche e del sapere. Lui si orienta coi libri e media la realtà con essi. La sua testa è una biblioteca ambulante. Peter Kien diventa
- ha una forma di nevrosi e la manifesta con l'amorbosità nei confronti dei libri (ha un elenco dove segna i libri cadutigli per terra = segno ossessivo).
- detesta i ciechi, dice che se fosse cieco si suiciderebbe. Alla fine, rivaluta la posizione del cieco, perché lo diventa. Inoltre, il cieco sarà una figura che tornerà e che lo trufferà raggirandolo.
- non è interessato al denaro.
- inetto ed antieroe
- fratello di Peter
- psichiatra: lavora con i matti. Lui diventa famoso grazie ad essi, grazie a un nuovo metodo di cura, che consiste nel conoscere i matti e non affrontarli come se fossero dei malati.
- donna sulla sessantina, che crede di dimostrare trenta
- contraddistinta da una gonna blu inamidata
- ignorante e poco istruita, una parte della sua comunicazione è fatta di luoghi comuni
È esplicitata da quelle poche frasi che legge sui giornali, che la caratterizzano e indicano la sua vuotezza.
- crede di essere corteggiata da tutti
- È trascurata dal marito
- avida di denaro
- inetta ed antieroe
Grob:
- don Giovanni
- denominato “signor Puda “
- molto materialista (reputa le donne in base al capitale che possiedono)
Nano Fischerle:
- sposato con una prostituta
- goffo (con una grande gobba, che ne influenza i movimenti rendendolo talvolta grottesco)
- poveretto vituperato dalla vita, sia fisicamente che moralmente
- non ha istruzione, e l’unica cosa che legge sono gli aneddoti delle partite di scacchi mondiali che, poi, si annota su una agenda con i nomi e gli indirizzi dei campioni
- è patito di scacchi
- sogna di volare in America e battere il campione corrente (Capoblanca) ed ereditarne la nomina, diventando famoso e ricco. Lui nella realtà non è però un bravo giocatore.
- avido di denaro
- inetto ed antieroe- figura del cannibale - il "maiale" del Theresianum-
- mangia i libri e scrive ricette su di essi à Kien impazzisce quando Fischerle gli fa credere ciò.
- portiere Benedikt Pfaff:
- poliziotto in pensione, robusto, rozzo, misogino e violento
- aveva una moglie e una figlia, Anna, contro le quali era violento ed era solito picchiarle. Dopo la morte della moglie, egli rimase da solo con la figlia, succube e schiava del padre e della sua violenza.
- inetto ed antieroe
- Anna: unico personaggio positivo
Poiché, in quanto alienati dalla società, possono insegnare molte cose. È quello che fa Georg, quando i suoi collaboratori invece non nutrono rispetto per essi. Georg infatti senza i malati non può vivere, fanno parte della sua esistenza. Dai pazzi impariamo moltissimo e lo arricchiscono. Lui curandoli li impoverisce. Essi vengono paragonati a predoni stranieri, che sono le guide migliori per indicare le ricchezze del mondo. Georg non guarisce quindi più i pazzi e vorrebbe che quelli già guariti si pentissero della conquistata normalità.