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Lo schema corporeo

La strutturazione dello schema corporeo viene caratterizzata, attraverso un percorso motorio razionale e finalizzato nella quale, aspetto quantitativo e qualitativo della percezione del corpo, diventano elementi importanti per l'assunzione di unità psico-somatiche, facenti capo alla strutturazione delle caratteristiche cinestesiche e tattili del corpo in movimento.

Lo schema corporeo, secondo CALABRESE, è invece una destrutturazione dello schema motorio, inteso come insieme di schemi motori implicanti lo sviluppo degli schemi motori di base, la destrutturazione dei quali, avviene intorno agli 11 o 12 anni circa.

Pertanto, lo schema corporeo diviene una componente dello schema motorio.

Diversi autori, hanno definito la problematica dello sviluppo dello schema corporeo, ognuno dandone un'interpretazione differente. Rimane però il fatto, che lo schema corporeo è senza dubbio il risultato di una fase esperienziale del proprio.

Corpo nel quale il soggetto prende a poco a poco coscienza di sé in relazione con l'ambiente ed il mondo circostante. Tale visione si sviluppa in fasi strutturanti, che in un arco temporale (circa 10-12 anni) viene a completarsi attraverso vari passaggi e tappe di sviluppo. Tali tappe vengono riassunte, per la maggior parte degli autori, in quattro momenti fondamentali:

  1. Corpo subìto (nascita)
  2. Corpo vissuto (da 0 a 3 anni)
  3. Corpo percepito (da 3 anni a 6 anni)
  4. Corpo rappresentato (da 6 a 12 anni)

Il Corpo vissuto è il periodo neonatale di passaggio dal 1° al 2° stadio, con scomparsa dei riflessi arcaici; tutti i momenti esperienziali vissuti dal bambino hanno una caratteristica di complessità. Il movimento si sviluppa, attraverso la strutturazione del sistema piramidale, secondo lo sviluppo della legge cefalo caudale e prossimo-distale. Le tappe fondamentali del controllo piramidale sono:

  1. Dalla localizzazione visiva
  2. all'oggetto-idea dellaprensione2. Prensione e movimento di prensione3. Approccio laterale e prensione palmare4. Approccio meno laterale ma ancora la spalla domina ilmovimento5. Approccio più diretto con piena articolazione edifferenziazione nel movimento dei vari segmenti del corpotra di loro

    Il Corpo percepito è la fase di strutturazione percettiva, checonsiste nella fase di organizzazioni delle percezioni.Periodo essenziale per la maturazione e l'evoluzione delle funzionisuperiori.Il bambino percepisce il mondo circostante ed attraverso isensi organizza il movimento e la funzionalità in campomotorio.Entra in campo il soggettivismo: è la fase in cui il gioco, anche alivello motorio, viene vissuto sotto forma di una situazione nellaquale predomina il comportamento soggettivo, piuttosto che quellodel gruppo.Il preadolescente apprende nella simbolizzazione e attraversoquella più matura, una serie di comportamenti che nella

    motricità, introdurranno successivamente, la fase della rappresentazione. Il gioco ha enorme importanza per lo sviluppo di tali contenuti. Livello psicomotorio Organizzazione spazio-temporale Organizzazione e sviluppo dello schema corporeo Il Corpo rappresentato: pur mantenendosi una globalità di visione a livello psicomotorio, questa diventa età chiave nello sviluppo della psicomotricità. Giungiamo infatti, ad un'immagine piuttosto completa del proprio corpo e l'immagine visiva si associa a quella cinestesica e tattile. Comincia ad essere funzionale un'immagine del proprio corpo visiva, tattile, cinestesica, tale da fornire nel globale, una visione del sé armonica e da collegarsi con l'aspetto della psicomotricità. Grazie a ciò, le catene cinetiche e il movimento che se ne produce, saranno più fluidi e coordinati. Relazione essenziale del mio corpo con lo spazio che mi circonda. La facoltà del soggetto diintegrare i dati del vissuto motorio, con quelli percettivo-cognitivi. Pertanto, lo schema d'azione è anticipatore rispetto all'azione da svolgere: Corpo rappresentato - Interiorizzazione in campo cinestesico - Associazione dei dati visivi con i dati cinestesici - Successione temporale e concatenazione di eventi - La comprensione a livello motorio delle strutture ritmiche, la successione e rappresentazione a livello mentale del proprio corpo in movimento. L'immagine del corpo viene vissuta in forma ritmica nella quale associamo immagini visive e cinestesiche. La verbalizzazione e l'insieme dei dati percettivi che entrano in azione. C'è una fase in cui il bambino, invece di riproporsi immediatamente nel campo motorio copiando l'azione, la interiorizza e poi la riproduce anticipandola mentalmente. La funzione cognitiva plastica è in continua evoluzione. È il passaggio da una forma STATICA ad una DINAMICA. Ciò è reso possibile,dal fatto che l'orizzonte temporale come fattore percettivo aumenta notevolmente. Aumentando le caratteristiche di ritmicità, egli avrà come successione temporale l'immagine, la successione e la rappresentazione mentale del movimento. Ciò fa sì che questo momento sia vissuto dal ragazzo come una facoltà di successione di dati efficaci, che caratterizzano l'ingresso del corpo nell'azione. Con una strutturazione efficace dello schema corporeo, l'arricchimento dei dati continui derivanti da un'efficace esperienza motoria, garantisce al ragazzo la funzionalità del dato acquisito, immettendolo efficacemente nella fase successiva. Avviene la comparsa del pensiero astratto (periodo dagli 8 ai 12 anni), cioè l'integrazione da parte del bambino dei dati del vissuto corporeo insieme ai dati percettivo-cognitivi. È una condizione essenziale dell'unità dell'essere affettivo ed intellettuale.che il gioco ha una funzione di apprendimento e di sviluppo delle abilità cognitive e motorie. Il gioco permette al preadolescente di esplorare il mondo circostante, di acquisire nuove conoscenze e di sviluppare la propria creatività. Attraverso il gioco, il bambino impara a risolvere problemi, a prendere decisioni e a collaborare con gli altri. Durante l'attività ludica, il preadolescente si immerge completamente nel gioco, interiorizzando le sensazioni e le emozioni che ne derivano. Questo processo di interiorizzazione del dato cinestesico permette al bambino di associare le informazioni visive e cinestesiche, integrandole temporalmente. La funzione ludica è quindi fondamentale nello sviluppo psicomotorio del preadolescente. Attraverso il gioco, il bambino impara a muoversi in modo coordinato, a controllare il proprio corpo e a sviluppare abilità motorie sempre più complesse. In conclusione, il gioco svolge un ruolo cruciale nell'età preadolescenziale, permettendo al bambino di esplorare, imparare e sviluppare le proprie capacità cognitive e motorie.che nonostante ci sia questa sovrabbondanza di energie profuse nel gioco, ebbene in ragione di ciò, lo stesso, risponde agli stimoli esterni effettuando in forma ludica veri e propri apprendimenti.

    S. Hall, sostiene la persistenza nel gioco di funzioni ataviche nel fanciullo.

    Le differenti forme infantili nel gioco costituirebbero forme di vita umana che rappresenterebbero nello stesso, il percorso dell'umanità intera. In ogni gioco sarebbe utilizzata una forma di richiamo ad antichi percorsi, che hanno caratterizzato lo sviluppo dell'umanità.

    Secondo Claparè il gioco rappresenta per il bambino una vera e propria occupazione, nella quale il soggetto agisce e comprende la caratteristica della funzione del gioco.

    Il bambino nel gioco si prepara alla vita adulta, sviluppa funzioni percettive, intellettive e motorie, sfoga le sue tendenze e le canalizza in modo accettabile. Secondo Piaget invece, è necessario, per effettuare una classificazione

    efficace,distinguere nel bambino il comportamento ludico dal non-ludico, nonostante ciò sia difficoltoso per il bambino, poiché il comportamento spontaneo, il piacere, la semplicità di applicabilità di regole, la motivazione, costituiscono per l'autore parametri non discriminativi. L'equilibrio, invece, tra realtà e l'io individuale, con bisogni estrutture, caratterizza nel soggetto la fase ludica. Nella realtà di apprendimento c'è un equilibrio tra assimilazione e accomodamento, nel gioco invece, una forte predominanza della fase assimilativa. Tale assimilazione, va dal meccanismo funzionale dei giochi, ad una vera e propria assimilazione della realtà del pensiero come avviene nei giochi simbolici. Secondo Huizinga, il gioco è un'attività che si svolge entro certi limiti di tempo e luogo e secondo regole accettate liberamente e fuori qualsiasi contesto di utilità e.necessità materiale. Attraverso il gioco, l'individuo può sviluppare la sua forza, il suo vigore fisico, l'ingegnosità, il coraggio e la forza morale. Nella psicomotricità, il gioco ha la funzione fondamentale rilevata dal fatto che in sostanza, attraverso il gioco, le componenti affettivo-emotive ne diventano elementi predominanti, tali da modificare positivamente il comportamento dell'individuo. Il gioco motorio è aspetto funzionale della psicomotricità, dove la creatività e la fantasia giocano ruoli predominanti, che richiamano il bambino ai conflitti, ai bisogni e alle tendenze manifestate nella vita comune. Pertanto, lo stesso (il gioco), deve concorrere nel preadolescente alla formazione di: - Coscienza morale e sociale - Sviluppo dell'equilibrio emotivo - Favorire lo sviluppo della motricità personale - Assecondare l'evoluzione organica generale - Contribuire allo sviluppo della sfera

    intellettiva

    Classificare il gioco rimane impresa difficile, tuttavia, nella classificazione ci rifacciamo a Piaget che nel gioco motorio definisce:

    • Giochi funzionali (da 0 a 2 anni)
    • Giochi simbolici (da 2 a 5 anni)
    • Giochi di regole (da 5 a 8 anni)
    • Giochi pre-sportivi (da 8 a 12 anni)

    Apprendimento motorio e sviluppo

    Nello sviluppo del movimento, definire l'importanza dell'apprendimento motorio e della relativa prestazione, diventano elementi fondamentali di tale situazione.

    Ma quale definire con indirizzo di priorità di sviluppo: l'apprendimento o la prestazione?

    Sicuramente la prestazione motoria è sempre osservabile ed è influenzata da vari fattori.

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
32 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-EDF/01 Metodi e didattiche delle attività motorie

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ___bea di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Attività motoria per l'età evolutiva e fitness e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di L'Aquila o del prof Cappelletti Antonello Zirilli.