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COMPARTIMENTO INTERSTIZIALE COMPARTIMENTOVASCOLARE3/4 1/4

Rifacendoci a quanto precedentemente esposto abbiamo visto che la quantità di acqua nel compartimento extracellulare ammonta a 12 litri ed è così distribuita:

Compartimento Interstiziale: 3/4 di 12 litri = 9 litri.

Compartimento Intravascolare: 1/4 di 12 litri = 3 litri.

L'organismo perde ogni giorno una determinata quantità di acqua attraverso le urine, le feci, il sudore e i polmoni (attraverso la respirazione).

Le perdite idriche sono:

  • RENALI: Quelle che dipendono dall'apporto idrico e dalla funzione renale.
  • EXTRARENALI: Quelle che riconoscono la loro causa nell'acqua che si perde nelle feci (200 ml) e nella "perspiratio insensibilis". La perdita di quest'ultima è subordinata alla frequenza del respiro, alla temperatura e alla secchezza dell'aria che inspiriamo.

Osservazioni relative allo stato d'idratazione del malato e cenni

relativi ad alcuni quadri patologici. Per una corretta terapia infusionale, oltre alle perdite, è ovvio che bisogna tener conto degli introiti che possono essere:
  1. Inferiori alle perdite: si avrà allora un sottocompenso idrico o disidratazione.
  2. Uguali alle perdite: si avrà allora un equilibrio idrico o bilancio idrico in pareggio.
  3. Superiori alle perdite: si avrà allora un sovracompenso idrico o iperidratazione.
La patologia del bilancio idrico è rappresentata dalla disidratazione o dall'iperidratazione.

Disidratazione

Per disidratazione intendiamo il quadro morboso che nei suoi aspetti clinici si instaura quando le perdite di acqua sono superiori agli introiti. La sintomatologia è caratterizzata da sete intensa, secchezza delle mucose e della cute, e oliguria.

Iperidratazione

Per iperidratazione intendiamo il quadro morboso che nei suoi aspetti clinici si instaura quando gli introiti superano le perdite. Questo sovracompenso idrico diventerà clinicamente più grave se non viene correttamente trattato.

evidente quando la ritenzione idrica supererà il 6% del peso corporeo. La sintomatologia è segni di ipertensione, segni tossici rappresentata da edemi e aumento di peso. Per quanto riguarda i compiti infermieristici, ogni 2 giorni controlleremo il P.A., il peso, il ionogramma, quindi faremo attenere il paziente scrupolosamente alla dieta. Per il computo del bilancio idrico esistono delle cartelle per annotare gli introiti, liquidi infusi, assunti per os; e rappresentate dalle perdite, emissione delle urine, feci, vomito, drenaggi. È di nostra competenza riportare questi dati. IDRATAZIONE ED INFUSIONE: TERAPIA IDRATANTE INFUSIVA E TERAPIA INFUSIVA Definizione e significato della terapia idratante infusiva La TERAPIA INFUSIVA consiste nell'amministrazione per via endovenosa di soluzioni acquose che contengono sali o

Lipidi o glucidi, in quantità variabilee per i tempi necessari al raggiungimento degli scopiprefissati: volemia shock,

Serve per il ripristino della in casi dinelle emorragie, per ristabilire l'equilibrio idro-elettrolitico, per alimentare il malato quando è nellaimpossibilità di farlo.

Generalmente le soluzioni sono contenute o in flaconi diplastica o in flaconi di vetro, muniti di un tappo di gomma suldeflussore,quale inserire l'ago di un costituito da un lungotubicino di plastica trasparente, raccordato da un lato alflacone e dall'altro all'ago da introdurre nella vena delgocciolatorepaziente. Il deflussore è provvisto di unmorsettosempre in plastica; di un per regolare la velocitàsegmento di gommadeflusso ed infine di un attraverso cuiè possibile iniettare dei farmaci direttamente in vena.difficoltosa regolazione delSappiamo quanto sia ladeflusso disutilee sappiamo altrettanto bene quanto sia lamassiccia somministrazione

di liquidi, quindi per ovviarepompea questo esistono in commercio delle cheerogazione uniformeassicurano una e sono munite diallarme acustico in caso di arresto del deflusso.

Però i reparti non sono sufficientemente forniti, eddosatoriesistono dei che ci permettono di erogare laquantità di liquidi prefissata.

Questo dispositivo per il dosaggio di soluzioniDOSI-FLOW.parenterali è conosciuto con il nome di Inconfezione integra è sterile, va subito usato dopo larimozione delle protezioni ed è monouso. Ha due posizioni:OPEN OFF una scala graduata in mm./h.ed ed sconsigliabileTuttavia, con il DOSI-FLOW, èsomministrare sangue o liquidi molto viscosi.

Il deflussore con il DOSI-FLOW può essere raccordatoButterfly aghi in materiale plasticoai comuni o ad conmandrino metallico appuntito che viene ritirato una voltariduconointrodotto l'ago in vena. In questo modo sifenomeni flogisticinotevolmente i anche perché oggetto ditale terapia sono

di solito quei pazienti dalle ridotte capacità reattive. Abbiamo visto che nel corso della giornata l'erogazione dei fluidi avvenga uniformemente e per ottenere questo si ricorre al seguente calcolo: A) la quantità nel corso della giornata. B) divide 24, Si tale quantità per che sono le ore della giornata. In tal modo si ottiene la C) quantità oraria ulteriormente divisa Questa va per 60, la quantità per minuto che sono i minuti ed avremo espressa in ml. D) 1 ml Poiché in linea di massima corrisponde a circa 20-21 gocce, nell'infusione ci regoleremo di conseguenza. Esempio: - Il medico sul foglio della terapia scrive: Fisiologica 500 ml x 2 Glucosata 500 ml die Per un totale di 1500 ml giornalieri. Quindi calcolando la quantità oraria si ha: 1500 ml : 24 = 62,5 ml I 62,5 ml. rappresentano la quantità oraria. Quindi si calcola la quantità al minuto: 62,5 ml. : 60 = 1,04 ml. al

minutoPer cui, tenendo presente che:1 ml = 21 gtt. al minutodiciamo quindi che 21 gtt. al minutocorrispondono a 1500 ml. nelle 24 orePer questo calcolo si può anche utilizzare la cosiddettaregola del 7, come bene si può vedere dalla tabellasuccessiva.

REGOLA DEL 7

Numero di Gocce al minuto Quantità di liquidi nelle 24 h.
7 gtt. 500 ml.
14 gtt. 1000 ml.
21 gtt. 1500 ml.
28 gtt. 2000 ml.
35 gtt. 2500 ml.

Caratteristiche delle soluzioni più comunemente usatea tale scopo.

Tramite la terapia infusionale si iniettano direttamentefluidi e farmaci.nell'apparato circolatorioGeneralmente sono oggetti di tale terapia quei pazientimalattie croniche o debilitanti ed in condizioni inconcui l'assorbimento o l'assunzione per via orale risultinoinsufficienti. epatiti, cirrosi, graviVanno usate in pazienti conustioni, neoplasie, nello shock, in caso di vomito ediarrea prolungata e nel periodo pre e post operatorio.

Le soluzioni possono essere:

  1. ISOTONICHE.

IPERTONICHE.

  1. isotoniche
    Sono soluzioni quelle che hanno la stessa pressione osmotica del sangue e vengono usate in caso di emoconcentrazione e per ristabilire la volemia.
  2. ipertoniche
    Sono soluzioni quelle che hanno la pressione osmotica superiore a quella del sangue e vengono usate per richiamare nel sangue liquidi contenuti in altri distretti dell'organismo, ad es. nell'ictus, edema cerebrale, ipertensione nell'endocranica.

isotoniche:

  • le fisiologiche al 0,9% di NaCl;
  • le glucosate al 5%;
  • il Ringer lattato;
  • il Ringer acetato.

ipertoniche:

  • il Glicerolo;
  • le glucosate al 10%, 33%, 50%.

Altre soluzioni a noi note sono:

  1. Aminoacidi (A.A.) a catena ramificata e Soluzione L aminoacidi, entrambe indicate per l'alimentazione parenterale nell'insufficienza epatica.
  2. NORMOSOL M e NORMOSOL R. Sono delle soluzioni bilanciate di elettroliti atte a provvedere al mantenimento ed alla correzione del bilancio idrosalino. Sono indicate in caso...
di vomito, nelle neoplasie dell'stomaco e dell'esofago, nel periodo pre e postoperatorio, nelle ustioni estese e diarrea. La corretta somministrazione di codeste soluzioni, consente al rene normalmente funzionante di assorbire o di eliminare selettivamente le quantità di acqua ed elettroliti adatte ai bisogni individuali. Quindi sono controindicate a quei pazienti con grave insufficienza renale e vanno usate con cautela in pazienti con disturbi cardiaci o polmonari per evitare il sovraccarico circolatorio. Se l'infusione è eccessivamente rapida possono manifestarsi effetti collaterali, quali vertigini, arrossamento cutaneo, flebiti. 3. SOLAMIN. E' un preparato costituito da una miscela di aminoacidi e trova indicazione nei disturbi della digestione, nel decorso post-operatorio di ampie exeresi gastro-enteriche, nelle neoplasie dell'apparato digerente, nelle malattie debilitanti, negli stati cachettici. E' un prodotto che per evitare precipitazioni va

conservato al riparo dalla luce ed in luogo fresco non al di sotto dei 5°C. Una infusione rapida può causare febbre, brividi, nausea e vomito, dolori addominali e convulsioni. Possono manifestarsi flebite e trombosi nel punto di iniezione.

Preparazione del materiale, competenze infermieristiche, modalità di esecuzione ed assistenza al malato nella pratica della fleboclisi. Oggetto di terapia infusionale rapida sono quei pazienti in stato di shock e gli operandi. In questi ultimi è presente una continua dispersione di calore sia attraverso il campo operatorio, che attraverso i polmoni quando vengono a contatto con gas respiratori freddi. Per evitare l'abbassamento della temperatura corporea è opportuno riscaldare le infusioni prima della loro somministrazione. La temperatura media si aggira intorno ai 19°C. ed il riscaldamento può essere ottenuto artigianalmente immergendo le soluzioni in acqua a 40°C., oppure servendosi di un dispositivo formato da una

serpentina attraverso la quale scorre dell'acqua la cui temperatura è regolata da un termostato che permette di portare le infusioni alla temperatura desiderata.

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
81 pagine
1 download
SSD Scienze mediche MED/45 Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher banzie di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Scienze infermieristiche e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Terreri Adolfo.