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Paziente Mieloleso

Nel paziente mieloleso ci sono molte sfaccettature e quindi si deve usare il concetto di équipe o assistenza multidisciplinare: un gruppo di lavoro equilibrato in cui l'esperienza e la capacità di ciascuno si riflettono in un lavoro insieme fluido coordinato ed efficace. L'équipe riabilitativa deve essere tanto funzionale da inglobare il paziente e spesso anche la famiglia per poter raggiungere gli obiettivi fondamentali: concetto base della riabilitazione che il paziente non deve subire il trattamento ma partecipare direttamente e attivamente alla sua riuscita.

Nella fase acuta l'assistenza al paziente mieloleso si deve instaurare una stretta collaborazione tra il personale infermieristico quindi terapisti della riabilitazione e assistenti sociali coordinatori di uno staff medico di fisiatri che relativamente alla necessità consultano altri specialisti come rianimatore, urologo, neurologo, neurochirurgo ecc. L'assistenza

L'assistenza infermieristica ad un paziente mieloleso è necessariamente il fulcro attorno a cui ruotano quindi le altre figure professionali ed è perciò indispensabile che venga espletata da personale altamente qualificato con competenze tecniche specifiche continuamente elaborate e aggiornate per rispondere in modo efficiente alle richieste e ai bisogni dell'utente.

L'assistenza infermieristica rappresenta un momento di fondamentale importanza per il raggiungimento degli obiettivi riabilitativi: la rieducazione dell'intestino, l'igiene, la cura della persona, l'adeguata prevenzione delle lesioni da pressione, la mobilizzazione.

L'infermiere diventa per il paziente mieloleso il primo momento di confronto con il suo nuovo stato e nello stesso istante fase di attiva collaborazione.

- Fare un trattamento assistenziale e riabilitativo continuativo

- Prevenire le complicanze prevedibili

- Mantenere costante lo scambio delle informazioni all'interno

dell'équipe- Educare il paziente e i familiari circa gli aspetti della condizione morbosa Il nursing del mieloleso inizia in effetti dal primo soccorso, dal suo arrivo viene attentamente valutato clinicamente tramite uno scrupoloso esame neurologico e esaminato attraverso sistemi di diagnostica per immagini come ad esempio RX rachide, RX torace, tac, risonanza magnetica onde avere un quadro più preciso possibile della condizione della colonna vertebrale e del midollo. L'équipe infermieristica deve essere in grado a osservare e gestire l'andamento dei principali parametri vitali, sia durante i principali trattamenti che durante le manovre diagnostiche, con lo scopo di stabilizzare il paziente e prepararlo alla fase dell'eventuale trattamento chirurgico o del suo futuro trasferimento in terapia intensiva. Si possono verificare danni secondari come un'alterazione della funzione respiratoria a volte e si rende immediatamente necessaria l'assistenza respiratoria.

ciò in relazione alla sede della lesioneo oppure a una lesione associata toracica. In in questi casi il malato sviluppo è un quadro di insufficienza respiratoria ed è quindi incapace di mantenere un'adeguata ventilazione, perciò si deve ricorrere in un ambiente idoneo alla tracheotomia e alla ventilazione meccanica, che ha lo scopo di mantenere una ventilazione alveolare appropriata per le richieste metaboliche e correggere l'ipossiemia.

Competenze del personale di assistenza: insegnare al paziente a respirare lentamente e profondamente usando il diaframma e i muscoli accessori. È opportuno utilizzare altri mezzi quali umidificatori mucolitici broncodilatatori fino all'uso della broncoaspirazione. Può presentare anche un'alterata funzione cardiovascolare si può avere un infoipotensione arteriosa bradicardia, edema polmonare per alterata permeabilità vascolare depressione miocardica tipica delle lesioni spinali alte.

Particolare attenzione deve essere rivolta a manovre che possono indurre stimolazione riflessa, ad esempio cambi posturali, cateterismi vescicali e incanulamento venoso. Le lesioni midollari superiori a C7 danno origine a una perdita della capacità di termoregolazione, in seguito ad alterazioni dei meccanismi di vasocostrizione, vasodilatazione e sudorazione. Potrà presentare ipotermia o ipertermia e quindi l'assistenza infermieristica sarà rivolta al monitoraggio della temperatura corporea, sia interna che esterna. Potrà presentare alterazioni dell'apparato gastroenterico, l'interruzione delle vie motorie simpatiche e anche a livello dorso-lombare in caso di paralisi o distensione gastrica. Quindi, la stasi gastrica non solo aumenta la probabilità di ulcera e favorisce il vomito, ma diminuisce anche l'efficacia del respiro diaframmatico. L'alterazione

Dell'apparato urinario niente e questo è un apparato cruciale per la sopravvivenza dei pazienti. Mi ero lesato e molta cura deve essere riservata fin dall'inizio in quanto un'attenta gestione di tale sistema in fase acuta si risparmierà molte e spiacevoli sorprese nella fase subacuta o cronica.

Nella prima fase, durante lo shock e quindi in assenza dei riflessi dellaminzione, la gestione del personale infermieristico deve indirizzarsi verso l'attuazione di tecniche che permettono di evitare la sovradistensione vescicale. Tale obiettivo si ottiene tramite il cateterismo continua intermittente, evitando eventuali danni che tali tecniche comportano come infezioni e fistole uretrali.

Mobilizzazione obbligata e conseguente il paziente che ha subito un trauma midollare deve essere allettato, avendo perso la capacità di mantenere la stazione retta, inoltre il trattamento della frattura della colonna vertebrale implica tecniche di mobilizzazione di cui il letto fa parte integrante.

In questo caso l'indicazione all'allettamento è limitato i tempi di consolidamento della frattura oppure all'uso di presidi che stabilizzano la colonna, ad esempio collari. Assistenza infermieristica paziente affetto da paraplegia: con il termine paraplegia si indica una sindrome nella quale tutte le componenti del midollo spinale sono lesionate in seguito a un processo patologico come lussazione, frattura, tumore, disturbi vegetativi, anuria ecc. Quando compare improvvisamente una paralisi paraplegica, ad esempio per la frattura della colonna vertebrale in caso di incidente, sopraggiunge uno shock spinale, che provoca la paralisi motoria totale. Il tono muscolare è flaccido, i riflessi sono assenti. È necessario tenere presente che un paraplegico che viene trattato precocemente e assistito adeguatamente può essere riabilitato. Perciò, per circa 12 settimane, riposo a letto con un corretto posizionamento. Il posizionamento serve per la stabilizzazione della frattura e l'immobilizzazione.

della spina dorsale e, diminuzione delle lesioni di compressione, profilassi del piede equino, profilassi intensiva e specifica di lesioni da pressione.

INVECCHIAMENTO DELLA POPOLAZIONE

Con rapporto delle Nazioni Unite e dobbiamo prepararci per il terremoto dell'età perché l'invecchiamento della popolazione mondiale è destinato ad aumentare. Si stima che l'Europa sarà l'area del mondo maggiormente colpita da questo fenomeno. L'Italia è al secondo posto dopo il Giappone per anzianità della popolazione. Non solo assistiamo all'aumento della popolazione mondiale ma anche all'aumento delle persone anziane, ovvero le persone over 85, che nel 2005 erano il 2%, mentre nel 2050 saranno quasi l'8%.

Anziano fragile è una persona di età avanzata o molto avanzata effetto da multiple patologie croniche, unicamente instabile, spesso disabile, con frequenti problematiche di tipo

socioambientale economico.

Nei paesi occidentali le cause di morte sono:

  • cardiovascolari il 93% in età geriatrica
  • Neoplasie
  • Malattie dell'apparato respiratorio la principale è la BPCO

Secondo un'indagine e io per 75 hanno un'incidenza di fratture di femore maggiore di sei volte rispetto alla fascia compresa fra i 65 anni e i 74 anni di età e un'altra patologia che colpisce gli anziani è l'artrite e l'artrosi. Gli anziani bisogna considerare condizioni, certamente a volte sottovalutati quali la depressione e i deficit cognitivi. Queste condizioni hanno una particolare rilevanza nella riabilitazione geriatrica quanto limita la capacità del paziente a partecipare al percorso riabilitativo. Il profondo cambiamento della salute della popolazione italiana ma andrà a richiedere delle modifica anche alle risposte socio sanitaria. Sempre più le strutture i professionisti dovranno indirizzare le loro prestazioni verso

L'assistenza agli anziani malati cronici disabili. Occorre rimodulare l'approccio assistenziale attraverso: l'ampliamento delle strutture esistenti che intervengono sulla cronicità e indirizzare sempre più le prestazioni verso attività riabilitative. La cronicità è una patologia cronica che non si definisce una patologia che possiede più delle seguenti caratteristiche: permanente, tende a sviluppare un tasso di disabilità variabile, è causata da un'alterazione patologica non reversibile, richiede una formazione speciale per il raggiungimento di una buona qualità della vita, necessita di un lungo periodo di controllo osservazioni cura. Tara difficoltà a svolgere le attività di vita quotidiana normali per età, sesso o ruolo sociale. Secondo l'homes consiste nella riduzione o perdita permanente della capacità di svolgere almeno una delle principali attività.

quotidiane come lavarsi vestirsi e quindi nell'alimitazione in modo continuativo del grado di autonomia personale in esito a malattie traumatiche o malattie. Classificazione delle disabilità: dello sviluppo, acquisite (lesioni acute e improvvise, patologie non traumatiche acute, progressione di patologie croniche). Secondo le previsioni future il numero di disabili destinato ad aumentare con l'aumento dell'invecchiamento della popolazione, i disabili sopravvivono più a lungo rispetto al passato. Maggiore rischio di disabilità: donne e minoranze etniche, basso livello socio economico. COXARTROSI L'artrosi dell'anca è la più comune malattia che possa colpire l'anca dell'adulto. È una malattia cronico degenerativa, che si instaura progressivamente e conduce ad una disabilità crescente nell'arco di alcuni anni. Può essere definita una sorta di usura dei capi articolari, nella quale lo strato dicartilagine che riveste la testa del femore e la cavità acetabolare si assottiglia progressivamente fino ad esporre l'osso sottostante. La coxartrosi primitiva è una condizione di cui non è possibile prevenire la comparsa.
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
12 pagine
SSD Scienze mediche MED/45 Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher naomimiss di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di infermieristica clinica applicata alla cronicità e alla disabilità e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Agosta Salvador.