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La risposta immunitaria all'allergene
Quando si presenta un allergene, proteina in grado di dare una risposta immunitaria, a livello bronchiale interagisce con una cellula dendritica (specializzata nel riconoscimento di una sostanza estranea) attivando il sistema immunitario con produzione di anticorpi. Viene presentato ai linfociti TH che attivano la sintesi di anticorpi (IgE) per questo allergene.
Alla seconda esposizione gli anticorpi si trovano localizzati sulla membrana dei mastociti ed attivano gli eosinofili. Ipersecrezione di muco con formazione del tappo mucoso, danno alle cellule epiteliali con stravaso e edema, soprattutto dei neutrofili. Quindi la risposta immunitaria all'allergene è una patologia di tipo allergico, perché si sintetizzano IgE sui mastociti.
Broncocostrizione, ipertrofia delle cellule muscolari lisce delle vie aeree, iperplasia = restringimento della parete bronchiale che determina la riduzione della capacità di respirazione (dispnea). L'infiammazione cronica porta a stravaso.
con edema e avasodilatazione con angiogenesi. Inoltre, si ha il processo di de-epitelizzazione delle cellule; invece prolifera la membrana basale sub-epiteliale che da uno strato più spesso, come più spesse diventano le cellule muscolari lisce. La parete dei bronchioli è innervata da riflessi sensoriali e colinergici post-gangliari, con conseguente broncocostrizione. Forte coinvolgimento del sistema immunitario con i mastociti che a loro volta vanno ad attivare gli eosinofili (cellule immunitarie specializzate), che arrivano più tardivamente. Gli eosinofili danno una fibrosi ed unariduzione dello spazio per aumento dello spessore della parete (cellule muscolari lisce delle vie aeree) = broncocostrizione a cui si aggiunge la broncocostrizione dovuta alle fibre post-gangliari del nervo vago. broncopneumopatia cronica ostruttiva La è costituita da una reazione dovuta a sostanze irritanti (edesempio il fumo di sigaretta, quindi non è su base allergica). Siha l'attivazione della risposta delle cellule epiteliali ed azione dei macrofagi (monociti specializzati) che vanno ad inglobare le piccole particelle di sostanze irritanti che vengono ispirate con l'aria. A questo punto le cellule epiteliali attivano i linfociti T che producono sostanze con conseguente distruzione della parete alveolare (danneggiamento) con conseguente enfisema (difficoltà respiratoria ed affanno per riduzione di ingresso di ossigeno ed aria ed accumulo di CO nel bronchiolo).
A questo segue la fibrosi delle piccole vie aeree (restrizione del bronchiolo) per attivazione dei fibroblasti. I macrofagi possono coinvolgere a loro volta i neutrofili, i quali liberano sostanze che possono attaccare il processo infiammatorio producendo proteasi, con danneggiamento della parete degli alveoli.
Infine, a livello dell'epitelio, si ha ipersecrezione di muco che va a stratificare sulla parete esterna dell'epitelio con conseguente accumulo (prodotto dalle ghiandole).
Le ciglia servono a muovere il muco per portarlo all'esterno dell'albero respiratorio. Se il muco è troppo denso, le ciglia non riescono ad espellerlo.
293 Cellula mastocitaria che contiene gli anticorpi (IgE) a cui si lega l'allergene (perché è la sostanza che ha portato all'allergia). Quando l'allergene si lega alle IgE, al secondo contatto (poiché al primo contatto si producono gli anticorpi che si vanno a localizzare sulla membrana dei mastociti delle vie polmonari), si crea una modifica della membrana del mastocita con conseguente rottura e liberazione di fattori che determina vasodilatazione (istamina) o leucotrieni e le stesse prostaglandine.
In modo particolare, le cellule interessate sono quelle muscolari lisce poiché, contraendosi, creano una notevole broncocostrizione.
Quindi la prima strada per la terapia dell'asma è stato l'utilizzo di BRONCODILATATORI.
La TEOFILLINA può liberare dalla midollare
delsurrene adrenalina che agisce sui recettori β2adrenergici determinando broncodilatazione =agente broncodilatatore (antagonisti del recettoredell’adenosina). β2-agonistiI farmaci ad oggi più utilizzati sono iche attivano una proteina attivatoria che determinarilassamento.Per ridurre la broncocostrizione si deve ridurre laconcentrazione di calcio (antagonisti muscarinici M2ed antistaminici che fanno poco a livello dei brinchi),ed in altri casi si può utilizzare il NO che è unvasodilatatore.Inoltre, l’AMPc tende a dare broncodilatazione. Irecettori muscarinici dell’acetilcolina M2 sono broncocostrittori per aumento dell’entrata di calcio.GLUCOCORTICOIDIIn questo contesto un ruolo importante è svolto dai .I Glucocorticoidi si oppongo alla sintesidegli anticorpi di tipo IgE, si oppongonoallo stravaso, all’edema, alla fibrosi sub-epiteliale ed alla ipertrofia delle cellulemuscolari lisce delle vie aeree = sioppongono al
Il processo infiammatorio di tipo allergico è caratterizzato da una serie di meccanismi che contribuiscono alla manifestazione dell'asma. Tra questi meccanismi, vi è l'aumento dell'espressione dei recettori β2 adrenergici, che determina un aumento della broncodilatazione. Inoltre, si osserva una riduzione del numero delle cellule dendritiche, che sono responsabili della presentazione dell'antigene al sistema immunitario. Tutti questi processi convergono nella riduzione dei sintomi dell'asma.
Tra le terapie più utilizzate per l'asma, si utilizza la via inalatoria di una sostanza che si trova pressurizzata in una bomboletta. La miscela contenuta nella bomboletta è costituita da un gas e dal principio attivo del farmaco, che può essere uno o più di uno (β2 agonista o corticosteroide).
La via inalatoria presenta un grosso vantaggio, ovvero la riduzione della dose somministrata, poiché il farmaco arriva direttamente a livello polmonare. Solo il 10-20% della dose somministrata raggiunge i polmoni, mentre il resto rimane nella cavità orale e viene deglutito, per poi essere assorbito a livello del tratto gastrointestinale.
Parte il metabolismo di primo passaggio (viene degradato). La quota che arriva a livello polmonare passa, in piccola parte, nel circolo sistemico dove può dare effetti collaterali sistemici.
Il farmaco glucocorticoide più utilizzato è la budesonide.
Oggi si preferisce utilizzare un sistema di erogazione che permette di inalare solo la polvere del principio attivo, quindi senza l'utilizzo di gas.
Utilizzati soprattutto in caso di BPCO dove il sistema colinergico è maggiormente attivo.
La CANDIDOSI OROFARINGEA è un'infezione fungina, che si verifica quando si abbassano le difese immunitarie a causa dell'utilizzo dei glucocorticoidi.
Principali effetti avversi/note:
Effetti collaterali dei β2-agonisti:
- Tachicardia ed alterazioni del ritmo cardiaco (fino alle aritmie)
- Glicogenolisi e formazione di corpi chetonici
- Liberazioni di acidi grassi non esterificati dal tessuto adiposo
Ipotensione +- Possono far passare il K dal sangue al2+muscolo, così come il Mg ed il fosfato- Può aumentare la glicolisi con conseguenteaumento di acido lattico a livelli del tessutomuscolare FARMACI TEOFILLINICIEffetti collaterali dei :- Inibizione della fosfodiesterasi con ↑AMPc e conseguente broncodilatazione- Quando si attiva il recettore per l’adenosina si ha broncocostrizione → questi farmaci sono degliantagonisti del recettore inmodo tale da determinare broncodilatazione- Tachicardie ed alterazioni del ritmo- Irritabilità centrale, stato di agitazione, insonnia, tremori, cefalea ed alterazioni comportamentaliPersistenza dell’azione dei β2 agonisti nel corso del tempo. Quanta ariaviene inspirata in un minuto (generalemnte i primi 30 secondi).Somministrazione di salmeterolo (lunga durata d’azione) ed albuterolo (osalbutamolo a durata d’azione intermedia) e placebo.La somministrazione di questi farmaci determina un
aumentodell’ispirazione di aria, questo effetto si mantiene inalterato per 10-12 orein caso del salmeterolo. Mentre l’albuterolo va somministrato due volte algiorno = il paziente preferisce quello che deve essere somministrato unasola volta.
296INIBITORI DEI LEUCOTRIENIAltra classe di farmaci antiasmatici: .In caso di condizione di asma, anche inalare dell’aria molto fredda portaall’attivazione dei mastociti e degli eosinofili che liberano acidoarachidonico. L’acido arachidonico, ad opera della 5-lipossigenasi,producono i cistenil-leucotrieni (LTC4, LTD4 ed LTE4) che determinanoessudazione plasmatica, secrezione di muco, broncodilatazione ereclutamento di eosinofili.
Somministrando farmaci antagonisti dei leucotrieni si bloccano questiMONTELUKAST PRANLUKAST ZAFIRLUKASTeffetti = , e .
ZILEUTON,Esiste anche un altro farmaci, lo che blocca l’attività della5-lipossigenasi con conseguente impedimento della formazione deileucotrieni.
Effetti collaterali,
Le reazioni avverse, non frequenti, del farmaco (inibitore dei leucotrieni) comprendono: lieve cefalea, disturbi gastrointestinali e aumento delle transaminasi sieriche. Un lupus farmaco-indotto è stato segnalato in un paziente. Con zafirlukast è stata segnalata una vasculite (patologia infiammatoria dei vasi causata dagli inibitori dei leucotrieni) di Churg-Strauss, ma non è stata stabilita una relazione di causa ed effetto.
OMALIZUMAB
Terapia innovativa che utilizza anticorpi, come (anticorpo monoclonale umanizzato), che vanno a neutralizzare le IgE. Se si somministra un anticorpo verso le IgE si neutralizzano prima che queste si vadano a posizionare sui mastociti e sui macrofagi (ed anche linfociti T) = prevengono l'attivazione delle cellule. Prevenendo questa azione si previene la rottura dei mastociti.
Tosse = reazione di difesa dell'organismo per spostare il muco
Cause della tosse:
- Minori: infezioni virali, ipersecrezione nasale, psicogene, allergie.
- Gravi: asma, bronchiti.
tubercolosi, tumori polmonari, insufficienza cardiaca, polmoniti, corpi estranei.
Il muco viene prodotto dalle cellule mucose che sono inframmezzate tra le cellule epiteliali.
Il muco tracheobronchiale contiene il 92-95% di acqua, 1-3% di proteine, 1-2% di lipidi e 1% di ioni. Caratteristica è la presenza di glicoproteine, dette mucine, prodotte dalle ghiandole sottomucose e dalle globet cells. A seconda delle catene laterali di oligosaccaridi si suddividono in: sialomucine (acide, ricche di acido sialico, poco ricche in fucosio e quasi prive di gruppi solforici); solfomucine e fucomucine.
A seguito di interazioni intramolecolari non covalenti, il muco assume