ALLERGENI RESPIRATORI:
Gli allergeni respiratori sono sostanze di dimensioni (diametro tra 15-60micron) e
caratteristiche morfostrutturali idonee alla penetrazione per via inalatoria nel tratto
respiratorio, scatenando una reazione allergica negli individui sensibili. Essi sono molecole di
natura proteica o glicoproteica ad attività proteasica che penetrano nelle vie aeree superiori,
filtrate, in quantità proporzionale alla concentrazione ambientale e alla pervietà ed integrità
anatomica delle vie aeree stesse. Le principali categorie di allergeni sono:
• Pollini:
- Anemofili (veicolati dall’aria): maggiormente implicati in patologie allergiche;
- Entomofili (veicolati da insetti);
La componente del polline responsabile dell’allergia è una glicoproteina che fuoriesce
dai pori pollinici in ambiente umido ed ha la funzione di segnale di riconoscimento per il
fiore della stessa specie che deve essere fecondato.
Le manifestazioni allergiche legate al polline sono rigorosamente stagionali e legate al
periodo di fioritura delle piante implicate (2-8 settimane), durante il quale si ha la
massima concentrazione atmosferica del polline corrispondente, il maggior grado di
dispersione nell’aria di pollini e la massima distanza dalla sorgente a cui questi possono
giungere.
Gli alberi implicati in allergie respiratorie hanno periodo di pollinazione breve (2
settimane tra marzo-aprile) e limitato a zone prossime alla pianta produttrice (no aree
urbane). Tra gli alberi più comunemente implicati troviamo:
- Olivi;
- Querce;
- Pioppi;
- Aceri;
- Cupressacee;
Tra le altre piante implicate troviamo:
- Graminacee (erba da fieno)®6-8sett tra maggio-giugno, asma da temporale;
®agosto-ottobre;
- Composite (ambrosia, artemisia)
®7-8mesi/aa
- Orticacee (Parietaria officinalis) in italia centro-meridionale;
• Muffe;
• Funghi-lieviti:
- Presenti tutto l’anno e ubiquitari:
Aspergillus sp;
§ Cladosporium o Hormodendrum;
§ Penicillum;
§ Candida
§
- Presenti in antibiotici/additivi alimentari o industriali/inquinanti alimentari etc:
Penicillus;
§ Aspergllus;
§ Mucor;
§ Candida;
§ Fusarium;
§
- Stagionali (prevalentemente diffusi sui vegetali):
Alternaria;
§ Pulularia;
§ Epicoccum;
§
• Alimenti (latte, uova, soia, merluzzo, additivi alimentari);
• Polveri domestiche (perenni)
- Dermatophagoides (acari della polvere);
- Scarafaggi;
• Prodotti organici di derivazione animale (deiezioni, forfora, perenni):
- Forfore animali (gatti, cani, cavalli);
- Derivati di insetti; 8
Fattori di rischio ambientali (cause)
INFIAMMAZIONE
Iperresponsività Limitazione
delle vie aeree funzionale del flusso
Fattori scatenanti Sintomi
FISIOPATOLOGIA della MUSCOLATURA BRONCHIALE:
La regolazione del tono della muscolatura liscia bronchiale è il risultato tra il fine equilibrio
tra influenze neuroendocrine broncocostrittorie e broncodilatatorie:
1) SISTEMA PARASIMPATICO (broncocostrizione): in condizioni normali esercita la
maggior influenza sul tono muscolare attraverso fibre vagali. Broncocostrizione
Iperventilazione
Recettori irritativi subepiteliali Recettori muscarinici
Fibre vagali Nuclei centrali del vago Fibre efferenti Tosse
(membrane muscolari)
(I generazione bronchi) Aumento
mucosecrezione
I recettori irritativi bronchiali sono stimolati da numerosi fattori:
• Esogeni:
- Particelle inalate;
- Agenti chimici;
- Abbassamento della temperatura dell’aria inalata);
- Infezioni virali (danneggiamento cellule epiteliali rende i recettori più
esposti agli stimoli esogeni);
• Endogeni:
- Mediatori chimici;
- Congestione venosa polmonare;
¯
- Infiammazione ( soglia recettoriale);
2) SISTEMA SIMPATICO (broncodilatazione): è il principale responsabile del
rilasciamento della muscolatura liscia bronchiale.
Recettori
Noradrenalina/adrenalina Stimolazione Aumento cAMP
beta2-adrenergici Broncodilatazione
adenilatociclasi inttacellulare
(esogena o endogena) (cellule muscolari
lisce bronchiali)
Tutte le sostanze in grado di innalzare i livelli intracitoplasmatici di cAMP a livello
bronchiale sono in grado di provocare broncodilatazione:
• Sostanze stimolanti l’adenilatociclasi:
- Catecolamine;
- Prostaglandine;
• Sostanze inibenti la fosfodiesterasi (enzima degradante il cAMP): 9
- Metilantine;
A livello della membrana delle cellule muscolari bronchiali sono inoltre presenti
recettori α1-adrenergici che mediano la broncocostrizione ma, in condizioni normali,
la loro densità è estremamente ridotta e, in seguito a stimolazione simpatica, viene a
prevalere nettamente l’effetto di rilasciamento mediato dai recettori β2;
3) CONTROLLO ENDOCRINO (prodotti dell’acido arachidonico):
•
PROSTAGLANDINE ( cAMP®broncodilatazione);
• ISTAMINA (broncocostrizione);
• LEUCOTRIENI E PROSTACICLINE (broncocostrittori): tali composti
(soprattutto PgF2α, LTC4, LTD4) derivano per lo più da eosinofili, mastociti e
macrofagi interstiziali polmonari e si identificano come le sostanze a reazione
lenta dell’anafilassi. Queste sostanze, come l’istamina, possono inoltre agire in
modo indiretto in senso broncocostrittore provocando permeabilità
bronchiale e quindi stimolazione dei recettori irritativi bronchiali;
4) CONTROLLO IMMUNITARIO (broncocostrizione): in caso di infiammazione alcune
cellule sono in grado di agire sulla muscolatura bronchiale in diversi modi:
• EOSINOFILI: gli eosinofili vengono prodotti nel midollo osseo grazie alla
stimolazione di diverse citochine (GM-CSF, IL-3, IL-5) secrete da altre cellule
immunitarie e della matrice. In caso di sollecitazione antigenica dall’ambiente
esterno, i linfociti secernono IL-2 che ha effetto chemiotattico nei confronti
degli eosinofili e li richiama in sede bronchiale. Quando attivati, queste cellule
esercitano un potente effetto broncocostrittore e determinano edema della
mucosa e ipersecrezione mucosa grazie all’azione del leucotriene 4, di PAF e
dell’istamina;
• MACROFAGI: liberano le stesse sostanze broncocostrittrici ma non possono
aumentare di numero facilmente come gli eosinofili
PATOGENESI:
L’asma è una malattia genetica complessa ove il genotipo patologico viene determinato in
parte dal substrato genetico (fenotipo) in parte da influenze ambientali (ambiente).
Iperreattività Infezioni
bronchiale Allergeni
Sintomi Funzione respiratoria AMBIENTE
+
GENOTIPO
=
FENOTIPO Esercizio
Inquinanti
IgE specifiche
IgE totali fisico
atmosferici
+ prove cutanee Obesità e fattori
Eosinofili alimentari
I meccanismi fisiopatologici dell’asma comprendono:
1) INFIAMMAZIONE VIE AEREE; 10
2) DISFUNZIONE MUSCOLO LISCIO;
3) RIMODELLAMENTO STRUTTURALE;
4) INTERAZIONE VIE AEREE-PARENCHIMA
La patogenesi dell’asma prevede i seguenti momenti:
1) Presenza di un fattore predisponente;
2) Infiammazione delle vie aeree (subacuta e persistente):
3) Sensibilizzazione a stimoli di varia natura;
4) Iper-reattività bronchiale;
5) Presenza di un fattore scatenante;
®
¯ ¯
6) diametro vie aeree resistenza al flusso respiratorio ( VEMS, CFR);
7) Iperinsuflazione (inizialmente benefica®ipertensione polmonare, IVD).
Allergene
Macrofago/
Cellula dendritica Mastocita
Eosinofilo Neutrofilo
Desquamazione epiteliale
Tappo Attivazione Epitelio
nervosa delle
vie aeree
Fibrosi
subepiteliale
Fibroblast Attivazionre
dei nervi
Iperplasia sensori
Edema
Ipersecrezione di Riflesso
muco colinergico
Vasodilatazione
Angiogenesi Broncocostrizione
Muscolo Ipertrofia/iperplasi
liscio
delle vie aeree Sottomucosa
ANATOMIA PATOLOGICA:
• Desquamazione epitelio;
• Inspessimento membrana basale;
• Edema mucosale e sottomucosale con infiltrazione di eosinofili; 11
• Vasodilatazione e neoangiogenesi;
• Tappi di muco endobronchiali;
• Ipertrofia e iperplasia della muscolatura liscia;
• Iperplasia delle ghiandole mucose e delle cellule mucipare caliciformi;
• Infiltrato infiammatorio di linfociti T CD4+, mastociti e neutrofili.
CLINICA:
1) ATTACCO ASMATICO (breve durata: minuti/ore):
• TOSSE secca (produttiva a fine attacco con espettorato chiaro e scarso);
• DISPNEA acuta;
• COSTRIZIONE TORACICA;
• RESPIRO SIBILANTE respiro aspro udibile con sibili (> in espirazione);
2) SEGNI ACCESSORI:
• TACHIPNEA;
• TACHICARDIA;
• Utilizzo dei muscoli respiratori accessori;
• Ipertensione lieve.
TORACE SILENTE: riduzione o assenza di respiro sibilante che
preannuncia l’arresto respiratorio (necessaria ventilazione meccanica) ARRESTO
RESPIRATORIO
GRAVITA’ dell’ATTACCO ASMATICO LIEVE MODERATO GRAVE IMMINENTE
ELOQUIO
DISPNEA DA SFORZO A RIPOSO A RIPOSO
INTERROTTO
SINTOMI AGITAZIONE – + ++ SOPORE/COMA
FR (atti/min) < 30 < 30 > 30 BRADIPNEA
FC (bpm) < 100 100 - 120 > 120 BRADICARDIA
POLSO PARADOSSO – 10 - 25 > 25 variabile
(mmHg )
SEGNI RESPIRO + ++ ++ SILENZIO
SIBILANTE
MUSCOLI DISCINESIA
– + ++
ACCESSORI toracoaddominale
SaO (%) > 95 91 - 95 < 91 < 91
2
PaO (mmHg) Normale > 60 < 60 –
2
PARAMETRI PaCO (mmHg) < 42 < 42 > 42 –
2
VEMS (%) > 80 50 - 80 < 50 – 12
DIAGNOSI:
1) ANAMNESI: vanno indagate le variabili degli attacchi asmatici:
• Sintomatologia;
• Modalità d’insorgenza;
• Durata;
• Risoluzione;
• Fattori scatenanti;
• Fattori di rischio (atopia, familiarità);
Quesiti anamnestici tipo:
Le è mai capitato di avere mancanza di fiato dopo uno sforzo intenso?
• Le è mai capitato di svegliarsi per la presenza di respiro sibilante?
• Le è mai capitato di svegliarsi per un attacco di tosse?
• Le è mai capitato di avere un episodio di mancanza di respiro durante il giorno
• a riposo?
2) E.O.
• Attacco acuto:
- Sibili telespiratori;
- Broncospasmo serrato;
• Periodi intercritici: Negativo;
¯
3) SATURIMETRIA: SaO ;
2
4) EGA:
• Asma moderata®ALCALOSI (tachipnea);
• Asma grave®ACIDOSI;
5) RX: da eseguire solo nei casi gravi e per DD;
6) PROVE DI FUNZIONALITA’ RESPIRATORIA:
a. SPIROMETRIA:
• Cruciale per identificare l’ostruz