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La pittura storica
Per la pittura storica liberarsi dall'accademismo fu ancora più difficile che per la pittura di genere. A parte Swartz e Vereščagin, gli altri artisti non erano veri pittori storici, come abbiamo visto nel caso di Ge o Repin, il primo pittore storico "puro" è Vasilij Surikov (1848-1916), il cui talento stava ancora maturando negli anni Ottanta, quando compare il suo primo quadro La mattina dell'esecuzione degli strelcy. L'originalità di Surikov sta nell'interpretazione del passato e del presente come storie di masse in movimento, il suo vero eroe era il popolo, ad esempio la Boiara Morozova, appartenendo ai vecchi credenti, preferiva la morte piuttosto che cedere alle nuove regole religiose, oppure l'opera che rappresenta Menšikov a Berezovo.
Vasilij Surikov, La mattina dell'esecuzione degli strelizzi, 1881
Galleria Tret'jakov, Mosca
Si noti il contrasto tra gli strel'cy con le barbe e le
Loro famiglie che stringono candele e icone e le uniformi occidentali delle guardie ben rasate e lo stesso zar con indosso una semplice tunica verde.
Lo scisma del XVII
Il conflitto che si osserva all'interno della chiesa nel corso del XVII sec. fu molto rilevante anche per la pittura. Il Patriarca Nikon aveva promosso una riforma della chiesa che voleva di fatto unire di più l'ortodossia russa con la Chiesa ortodossa, eliminando i riti più locali. Nikon voleva conformare la liturgia e di conseguenza i testi sacri agli originali greci, cosa che facilitò l'arrivo di icone greche, o supposte tali. Era in ciò avversato dall'arciprete Avvakum, esponente degli ultraconservatori "vecchi credenti", che finì poi incarcerato e addirittura bruciato sul rogo. Entrambi erano comunque contrari alle innovazioni, sostenute dallo zar, nelle immagini sacre e criticavano l'influenza della maniera frjaz (francese, tedesca e polacca).
Anche Nikon, contrario alle immagini religiose francesi, "inquinate" dalla influenza latina alla fine fu comunque confinato dallo zar in un monastero. Vasilij Surikov, La boiara Morozova (particolare) La composizione del quadro sembra casuale, ma non lo è affatto: i personaggi emotivamente vicini alla Morozova sono disposti su una diagonale rispetto alla vecchia credente che si fa il segno della croce con due dita, vittoria simbolica contro la riforma della chiesa (che imponeva di fare il segno della croce contro). Vasilij Surikov, Meniskov a Berezovo, 1883 Galleria Tret'jakov, Mosca BALZI E STRAPPI Alla fine del XIX sec. il divenire storico comincia a liberate l'arte e la letteratura dal loro fardello sociale. Ciò non significa che le arti si fossero dimenticate improvvisamente del "impegno", ma furono comunque rimossi quegli obblighi sociali che gravavano sulla cultura russa e fu possibile analizzare problematiche, magari ancora affini, inIl modo trasversale. La particolarità della cultura russa a cavallo del secolo risiede nel fatto che nel corso di venti anni è stata raggiunta una maturità che in altri paesi era stata raggiunta in sforzi di generazioni e generazioni. L'arte russa aveva avuto uno sviluppo irregolare, caratterizzato da balzi e rallentamenti. Per esempio il realismo durò più a lungo che altrove, e fu sfidato contemporaneamente da molti movimenti artistici diversi. Tutto ciò di cui abbiamo parlato e di cui parleremo è da intendere se non in modo simultaneo, almeno strettamente contiguo. Negli anni Novanta l'arte accademica esiste ancora, gli Ambulanti continuano la loro attività con energia, ma negli anni Novanta comincia anche un impressionismo di tipo moderato, che, imbrigliato dal realismo imperante, risulta in ritardo di dieci anni rispetto alla Francia. Contemporaneamente a Pietroburgo nel 1898 apre i battenti la rivista "Mir Iskusstva". e intorno al 1910
assistiamo a un'esplosione di mostre edi gruppi di tendenze avanguardiste. Tenendo ben presente questa situazione possiamo passare a considerare la pittura di paesaggio.PITTURA DI PAESAGGIO
Ha due periodi di splendore, il primo legato agli anni 70, che coinvolse pittori di generazioni diverse come Savrasov e Vasil'ev, ma si esaurì presto, Savrasov era ormai alla fine della carriera e Vasiliev morì all'età di 23 anni. Il vuoto degli anni Ottanta fu colmato dagli artisti di un'altra generazione capeggiati dal leader indiscusso Levitan e che fiorirono negli anni Novanta.
Aleksej Savrasov, Sono arrivati i corvi neri, 1871
Galleria Tret'jakov
Quest'opera è un esempio di paesaggio lirico. Si tratta di un soggetto modesto, in primo piano c'è il brulichio dei corvi, in lontananza il villaggio; la neve - dipinta con l'uso delle ombre colorate - che si scioglie, evoca il risveglio primavera. Questo senso di armonia che
Trasmette bellezza percepibile nel dipinto ha fatto definire il quadro pejsaž nastroenija, paesaggio di stato d'animo. Ivan Siskin, Campo di segale, 1878
Galleria Tret'jakov, Mosca
Qui I. Šiškin sintetizza due motivi, quello della strada e quello della steppa, con pini possenti che simboleggiano la forza della natura. La composizione è piuttosto concisa, basata sul suo concetto di "equilibrio naturale": le linee orizzontali sono disposte armonicamente rispetto a quelle verticali.
Fedor Vasil'ev, Dopo la pioggia, 1872
Galleria Tret'jakov, Mosca
Nel quadretto Dopo la pioggia si nota una certa familiarità con la scuola di Barbizon, in particolare con Corot, alle cui opere esposte a Pietroburgo Vasil'ev dedicò molti studi. Nel quadro si rileva una grande sensibilità alle sfumature e alle tonalità dei colori, visti come colori indipendenti, ciascuno con le proprie caratteristiche. Vasilev morì quando ci
sarebbe stato un cambiamento nella sua carriera, se non fosse precocemente scomparso forse il paesaggio russo avrebbe avuto uno sviluppo differente, egli infatti tentava di trasferire la spontaneità dei suoi bozzetti nel quadro finito, e ciò costituiva la prima rappresentazione del decorativismo nel paesaggio. Questo tipo di evoluzione non era invece collegata agli sviluppi del plein air, portato avanti da Savrasov e Polenov. Archip Kuindzi, Boschetto di betulle, 1879Galleria Tret'jakov, Mosca
Tipici esempi del suo periodo maturo sono quadri come Boschetto di betulle (1879), dove la scelta di insoliti effetti luminosi fa cogliere momenti particolarmente belli del ciclo naturale. Kuindži tendeva ad aumentare questi effetti fino all'estremo, una pennellata di troppo e si sarebbe caduti nella leziosaggine. Vasilij Polenov, Cortile moscovita, 1878Galleria Tret'jakov, Mosca
La narrazione è composta da diversi episodi, c'è la dama che trasporta i secchi d'acqua, il cavallo e il bambino. È un quadro che rappresenta una sorta di fusione tra la pittura di genere e il paesaggio. Questo tentativo era stato fatto precedentemente da Perov, ma in modo meno evidente. L'idea di dare al paesaggio e alla scena narrativa pari dignità apre una nuova strada. Nel quadro si rivelano la padronanza delle tecniche del plein-air; V. Polenov infatti era tornato da un soggiorno in Normandia con I. Repin e in questo dipinto mette a frutto le tecniche apprese in Francia: l'uso delle ombre colorate, il colore che dipende dalla luce.
Vasilij Polenov, Cortile della nonna, 1878
Galleria Tret'jakov, Mosca
Il concetto lirico del paesaggio divenne dominante e influì sugli altri generi pittorici, si trattò di una posizione di predominio che ebbe vita breve, durò solamente un decennio, e durante questo periodo Levitan regnò.
incontrastato.Isak Levitan, Boschetto di betulle, 1885-1889
Galleria Tret’jakov, Mosca
Il dipinto è considerato una delle prime opere vicine all’ impressionismo in Russia, sia nella composizione che nello schema coloristico per il taglio, la mancanza di un punto focale e il tipo di pennellata.
Levitan esprime con il paesaggio i problemi del momento, nella sua opera rappresenta ciò che lui ritiene essere il posto dell'uomo e del mondo nell'universo, anche se le sue tele mancano di quegli aspetti sociali, tipici della pittura russa di genere anni Ottanta, il suo sarà un realismo arricchito dall’irismo che porta al peisaž nastroenija.
Isak Levitan, Dopo il temporale, 1889
Galleria Tret’jakov, Mosca
Isak Levitan, Vladimirka, 1894
Galleria Tret’jakov, Mosca
Isak levitan, Sopra la pace eterna, 1894
Galleria Tret’jakov, Mosca
Alla base del quadro c'è l'idea della dimensione meschina dell'uomo di fronte alla
natura eterna e maestosa. È interessante osservare il punto di vista da cui è preso il quadro, che è molto alto, come se l'autore risultasse escluso. Questo modo di dipingere può essere messo in relazione al tentativo di A. Čechov di esclusione dell'autore: in molti testi infatti lo scrittore scompare e lascia che siano i personaggi a parlare, allo stesso modo I. Levitan fa parlare la natura.
Isaak Levitan, Marzo, 1895
Galleria Tret'jakov, Mosca
IMPRESSIONISMO E STIL' MODERN
Canonizzazione della famiglia imperiale
AL VALICO
Andrej Belyj Al valico
Nel 1916 lo scrittore scrisse un testo che aveva questa ripartizione
krisis žizni,1) (la crisi della vita)
krisis mysli,2) (la crisi del pensiero)
krisis iskusstva3) , (la crisi dell'arte)
Dall'etica all'estetica
Nietzsche in questi anni scrive che è la volontà che domina non la ragione, Freud sostiene che nella stessa ragione c'è molto di irrazionale e
inspiegabile, introduce l'idea del podsoznanie (inconscio); Bergson dice che la vera conoscenza passa attraverso l'intuizione non la ragione. Tutto ciò porta dei cambiamenti nella sfera del pensiero e dell'arte. La crisi del pensiero non era caratteristica solamente della vita russa, ma era collegata più ampiamente a tutta la situazione europea, sul duplice piano filosofico ed etico. L'epoca a cavallo dei due secoli fu un'epoca di grandi scoperte fisiche e matematiche; nel 1905 si scopre appunto la teoria della relatività: la crisi del pensiero scientifico si riassumeva nella formula "La materia è scomparsa", mentre la crisi del pensiero idealista si esprimeva con la formula di Nietzsche "Dio è morto".