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Architettura e arte nell'epoca di Domiziano e Nerva
Anche in questo complesso l'architetto esprime al meglio la fantasia progettuale con forme concave e convesse, fontane curvilinee, vani compositi e caratterizzati dall'andamento degli spazi. Un esempio è la sala ottagonale al livello inferiore del palazzo, simile a quella della Domus Aurea.
Foro di Nerva [Transitorio]: [97 d.C.] Voluto dall'imperatore Domiziano. Questo nuovo complesso, la cui costruzione fu terminata da Nerva, è anche detto "transitorio" sia perché costituiva l'ideale collegamento tra i Fori costruiti precedentemente e sia perché metteva in comunicazione il centro amministrativo della Roma repubblicana e imperiale con il quartiere della Suburra. Anche in questa occasione venne costruita una piazza avente all'estremità un tempio dedicato a Minerva.
Arte traianea: In questo periodo l'arte sviluppa ulteriormente le innovazioni dell'arte flavia, arrivando a staccarsi definitivamente dal solco ellenistico.
Fino ad una produzione autonoma. Sotto il regno di Traiano, l'impero romano raggiunse la sua massima espansione, il quale significò una nuova condizione di benessere per la società romana in tutto l'impero.
Colonna Traiana: [110 - 113 d.C.] Capolavoro della creatività romana, eretta nel Foro di Traiano per celebrare le campagne vittoriose in Dacia del 101 - 102 e 105 - 107 d.C. Un tempo posta tra due biblioteche [una latina ed una greca], aveva alle spalle la Basilica Ulpia e fronteggiata dal Tempio del Divino Traiano, e circondata da una peristasi di colonne corinzie che permettevano la visione della parte basamentale e un tratto del fusto.
La colonna [ordine tuscanico] è composta da 17 rocchi di marmo e del capitello, per un'altezza complessiva di 40m. Il piedistallo ha una base liscia terminante a gola, quattro facce recanti fregio con composizione di armi ed armature conquistate ai nemici, ornata da una cornice con
festoni sostenuti da aquile. Nel lato sud c'è l'ingresso, conduce ad una rampa discale a chiocciola che portano in cima, mentre la stanza più interna contiene le urne di Traiano e sua moglie. Il monumento è quindi allo stesso tempo storico-celebrativo, propagandistico e funerario.
I 200m del fregio si arrotolano al fusto per 23 volte e recano circa 100-150 scene. Il lungo nastro narra i fatti più importanti accaduti nelle due guerre di Dacia, con altezza che varia da 60 a 80 cm.
Per l'elevata qualità dei rilievi e la genialità immaginativa si è riconosciuto nel Maestro di Traiano l'architetto Apollodoro di Damasco che aveva realizzato anche il Foro di Traiano e il Pantheon.
Prendendo spunto dal fregio ellenestico, a soggetto mitologico [Altare di Pergamo], Apollodoro sostituisce un'attenzione speciale alla storia, raccontata cronologicamente. Realizzata con un rilievo molto basso, risaltato con un solco di contorno e
ricco di variazioni espressive per rendere efficacemente l'effetto di vari materiali. Il realismo domina nella narrazione [unico elemento simbolico è il Danubio]. Nella rappresentazione dello spazio e paesaggio, scene d'azione e dinamismo, naturalismo, si sente viva l'organicità greca. Romana è la narrazione, chiara e immediata, secondo i caratteri dell'arte plebea.
La porzione inferiore della colonna mostra episodi inerenti alla prima campagna di Dacia che prende avvio con il passaggio del Danubio, mentre alla seconda è destinata la restante parte che incomincia con l'imbarco dal Porto di Ancona e l'attraversamento dell'Adriatico. Tra le due campagne è posta la figura della vittoria alata che scrive le imprese di Traiano su uno scudo, la sua postura ripropone l'invenzione lisippea della braccia. Fra le prime rappresentazioni poste nella parte inferiore, compare l'allestimento di un poderoso sistema di
fortificazioni nel territorio dei Daci, sulla sponda sinistra del Danubio [apprestamento opere di fortificazione]. La scena è resa descrivendo le attività dei soldati intenti a costruire e prestando la massima attenzione alla conformazione degli edifici che alla raffigurazione realistica dei corpi umani. Traiano parla alle truppe: Ripetute scene di adlocutio che servono a testimoniare tra l'imperatore e l'esercito che, essendo costituito da numerosi corpi ausiliari e legionari, riassume la commistione di popoli compresi nell'orbita romana. Rispetto per i Daci: Alla fine della prima campagna militare si arriva ad una pace. Decebalo [Re dei Daci] viene raffigurato dritto e fiero, come Traiano. La loro nobiltà si esalta a vicenda. Suicidio di Decebalo: Alla fine della seconda campagna militare, Decebalo è a terra, braccato in un bosco da soldati romani e senza via di scampo, decide di suicidarsi sotto un'albero ricurvo. Mostrando di rendere onore allagrandezza morale del nemico vinto, Apollodoro esalta le virtù dei Romani, capaci di rispetto ed ammirazione per la condotta coraggiosa dei vinti.
Tropaeum Traiani: [109 d.C.] Costruito dopo la II guerra dacica [105 – 107 d.C.] e situato ad Adamelisi [Romania] sulla via che univa la Dacia Felix al Mar Nero, ricostruito nel 1977. Prima della sua costruzione era stato eretto un altare alla fine della I guerra dacica [101 – 102 d.C.] su cui erano inseriti i nomi dei legionari morti. Le scene raffigurate sono agli antipodi della tradizione classico-ellenistica, le figure umane sono schematizzate, prive di resa volumetrica e plasticità da diventare un puro segno ornamentale, assenza quasi totale dello spazio e prospettiva ribaltata.
Foro e Mercati di Traiano: [107 – 113/108 – 117 d.C.] Adiacente al Foro di Augusto, Traiano fece costruire il suo Foro, realizzato a seguito di opere di disbancamento del terreno della zona. Consiste in una piazza porticata, avente
accesso da un grande arcotrionfale a tre fornici sul lato adiacente del Foro di Augusto. Al centro della piazza una statua equestre di Traiano. Sul lato corto opposto all'arcotrionfale sorgeva la Basilica Ulpia [dedicata alla gens Ulpia di Traiano] e alla parte posteriore della basilica erano addossate due biblioteche [grecae latina]. Il marmo bianco costituiva la pavimentazione della piazza del Foro, mentre tre gradini di giallo antico introducevano ai porticati con colonne corinzie dal fusto in pavonazzetto.
Contemporaneamente ai lavori del Foro si procedette all'edificazione dei Mercati Traianei. La costruzione si imposta attorno ad un emiciclo e ripete quello dell'adiacente Foro. Il complesso dei mercati è attraversato dalla via Biberàtica attorno alla quale si aprivano botteghe nelle quali si vendeva olio e vino. La parte più funzionale è costituita dal grande spazio coperto a volte con locali per la contrattazione e vendita. Edificio
Progettato da Apollodoro da Damasco. Plutei di Traiano: [117 – 120 d.C.] Conservati all’interno della Curia, o probabili balaustre di una tribuna, esaltano due momenti significativi del principato di Traiano, riferiti alla distruzione dei libri con i nomi dei debitori pubblici dopo la conquista della Dacia e all’istituzione dell’Alimenta [aiuti ai fanciulli romani di famiglie bisognose]. Entrambi gli eventi si svolsero nel Foro Romano che fa da sfondo alle raffigurazioni [possiamo quindi vedere un'immagine del Foro ai tempi di Traiano].
Nel primo pluteo, dietro agli uomini che portano i libri al cospetto dell’imperatore, si vedono ancora gli archi della Basilica Giulia. Procedendo verso destra compaiono il Tempio di Saturno, con un pronao esastilo ionico, quindi un arco di trionfo [attraverso il quale si accede al Campidoglio] infine il Tempio di Vespasiano e Tito, esastilo corinzio.
Nel secondo pluteo, sempre procedendo da sinistra verso destra, dietro a un gruppo di...
uomini al di sopra di un podio rostrato, si notano l’Arco di Augusto [ormai distrutto], edificato in ricordo della battaglia di Azio, il Tempio di Castore e Polluce, esastilo corinzio, le arcate della Basilica Giulia, di fronte alla quale Traiano, seduto e circondato da dignitari, istituisce gli Alimenta. Arte adrianea: Durante il regno di Adriano il classicismo greco, ripreso da Augusto e superato all’epoca di Traiano, tornò nell’arte ufficiale ma con un nuovo spirito, più nostalgico, romantico e intellettualmente raffinato. I fenomeni artistici adrianei sono per lo più circoscritti ai monumenti ufficiali o a quelli sorti nell’immediata influenza della corte imperiale, a differenza dei periodi precedenti [arte trainaea e flavia] i quali interessarono più strati sociali e un territorio più vasto a causa delle mutate condizioni di vita della popolazione romana e provinciale. L’arte romana sviluppa un recupero classicista, legato algusto e agli interessi del solo sovrano, uomo estremamente colto e raffinato. Pantheon: [118 – 128 d.C.] Il più compiuto ed importante esempio di architettura templare. Iniziato sotto il regno di Traiano da Apollodoro di Damasco e concluso sotto Adriano. Un precedente tempio, ugualmente dedicato a tutti gli dei, era stato costruito per volontà di Marco Agrippa [amico e genero di Augusto] nel 27 a.C. ma venne distrutto da un incendio. A cella trasversale preceduta da un piccolo pronao, aveva un orientamento opposto a quello odierno, il quale ne riutilizzò le fondamenta. Originariamente era collocato all'interno di una stretta piazza porticata. La facciata convenzionale del tempio, paragonata alla novità dello spazio interno, dimostra quanta importanza i Romani attribuissero all'esterno piuttosto che all'interno. Il pronao è composto da tre file di colonne corinzie monolitiche di granito egizio [otto grigie e otto rosse]. È unitosano la muratura. La cupola emisferica, invece, è decorata con costoloni che si irradiano dal centro e si incontrano in una chiave di volta. La rotonda è circondata da un colonnato esterno, composto da colonne corinzie con capitelli decorati. L'intero edificio è caratterizzato da un'architettura imponente e maestosa, che mescola elementi classici con soluzioni architettoniche innovative.