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Klein mette in rapporto le nazioni qui ritratte con quelle che non hanno riconosciuto il Cristo,
facendo riferimento anche ad Apocalisse, 1.
In Daniele, 7 vengono evocate quattro bestie che salivano dal mare. In Apocalisse 12 c'è il
mostro a sette teste e il dragone qui ritratti.
Nella stessa chiesa un telamone giovane sta sulle spalle di un telamone vecchio: simboleggia
scorrere delle età della vit . E il compito che svolgono i telamoni è un compito da peccatori
1 E
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che devono espiare la propria colpa. Messaggio positivo: il peccatore non è espulso
dall'edificio sacro, ma attraverso il lavoro può rendersi utile alla Chiesa e ottenere il perdon 1 E
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ottobre 2015
Onorio Augusto Dunensis scrive «Elucidarium», in cui scrive sotto quale aspetto apparirà
Cristo nel giorno del Giudizio. Sembra quasi descrivere la lunetta di Beaulieu.
Gesto dissimmetrico: da un lato condanna per i peccatori; dall'altro l'altra mano innalza gli
eletti.
Questa struttura viene ripresa nei Giudizi di epoca gotica.
Gesù è qualificato a giudicare perché è il risarcimento che gli spetta dopo la Passione. Si
mette in rilievo la dimensione umana di Cristo.
Al di sotto degli animali del registro inferiore troviamo dei tondi che ricordano i rosoni di
Moissac. Sono undici tondi che riassumono in sé una serie di libri. In particolare il num 7
convoglia una serie di significati negativi. Così come il num 11, che non è il num 10 del
decalogo (anzi, dire 11 significa «andare oltre i comandamenti, trasgredirli») né il 12 degli
apostoli.
Iconograficamente simile è una lunetta del Battistero di Parma, di Benedetto Antelami,
(portale ovest), dove ricorrono temi del giudizio e della resurrezione dei morti.
Il Giudizio universale è un tema tipico del tardo medioevo. Sicuramente ai primi cristiani non
interessava: la religione cristiana aveva la freschezza di qualcosa di appena nato, non si
sentiva come vicino il tempo della sua fine.
Soltanto nell'VIII secolo c'è la documentazione di un'esistenza di dipinti del Giudizio.
Nel VIII-IX secolo a Mustair (Svizzera) il Giudizio è già collocato sulla controfacciata della
chiesa. In Italia la controfacciata è dipinta; la facciata scolpita. In Francia prevale
sicuramente la scultura.
Il Giudizio si rappresentava con una somma di passi del Nuovo e dell'Antico Testamento.
Vediamo la rappr. del Giudizio nei secoli.
In epoca paleocristiana la figurazione è solo allusiva, quasi metaforica: si basa specialmente
su Matteo 25. Non è Matteo 24, capitolo sulla parusia. Però il tema prelevato è quello della
parabola delle vergini sagge, che aspettano il marito che torna con la lampada già accesa. Ma
questo prelievo è marginale. Quello che conta è appunto in Matteo 25, dove si accenna alla
separazione tra eletti e reprobi, che avverrà come il pastore separa le pecore (che andranno a
dx) dai capri (a sx). Valore rispettivamente positivo e negativo per dx e sx.
V. cimitero di Pretestato, catacombe di Roma. In un cubiculum c'è un tondo con un pastore
che rivolge il suo sguardo e la sua mano dx a sette-otto animali., pecore che indicano la
totalità del suo gregge. Dalla parte opposta ci sono animali -non capri- negativi, un asino e un
porco selvatico (o cinghiale). Sono animali quasi sempre negativi. L'asino è spesso sinonimo
di «pagano» o «ebreo», mentre il porco è un animale immondo. Spesso gli animali travestono
comportamenti umani. Già il tedesco Wilpert nel Novecento trova questo acquerello molto
rovinato. Obiettivamente è difficile categorizzare questo acquerello come un giudizio
universale già compiuto.
V. cubiculim della Catacomba di via Ardeatina (NB: SE NE È OCCUPATO PIVA). Sulla
parete di fondo c'è un dipinto murale con una esplicita allusione a Cristo (v. aureola). Siamo
nel IV sec. A dx animali rivolti con favore a Cristo che li considera; a sx ci sono i capri e
qualcosa in più, ossia mostri anguiformi che non si capisce se siano pesci o rettili. Si
replicano anche a destra. Nella serie di dx hanno delle specie di antenne; a sx ne sono
sprovvisti, hanno solo la bocca spalancata. Come si giustifica una tale scelta? Nella cultura
antica c'era una frequente metafora: gli animali erano divisi tra animali di terra e d'acqua, che
rappresentavano gli uomini del mondo. Allora questi animali rappresentano gli uomini.
Siamo di fronte a una vera istantanea del Giudizio Universale. La conferma arriva da
Apocalisse 20, 13. Prototipo anche per il Giudizio bizantino: il mare restituisce i corpi
«giudicati», mentre la terra rigurgita i morti. Riferimento alla totalità. Poi non dimentichiamo
che Dio è pescatore di uomini e pastore di anime. Levitico e Deuteronomio: prescrizioni di
comportamento al popolo ebraico; distinguono tra «animali puri» e «animali impuri». Es. di
animali impuri sono i bovini e gli animali acquatici che non hanno pinne e squame.
Traslandolo sul dipinto parietale di via Ardeatina, si può pensare che gli animali anguiformi
alla dx del pastore siano più rivestiti, quindi più puri.
Matteo 25 consentiva di rappresentare il giudizio in maniera non terrificante e solo in
specifici contesti di commendatio animae, es. funerali.
V. buon pastore centrale del cubiculum della Velata: pecora (qui ariete) animale positivo e
capro negativo, trasferito sull'immagine del buon pastore, vhe ha buon riguardo per i
peccatori che devono ancora essere giudicati.
V. catacomba di via Anapo, capro sulle spalle, asino a sx
Altrove la defunta è al centro dell'arcosoglio, personaggio principale della rappresentazione.
Alla sua sx il buon pastore, Riferimento a Matteo 24.
C'è ancella che munge il latte: nutrimento spirtuale da usare per i convertiti. In vicinanza del
pastore c'è un'anfora forse piena di latte. Fine del III sec
Lastra che si trova al Metropolitan NY: era di un sepolcro del IV sec, sopra c'è ancora il tema
del buon pastore. Abbassa la mano per accarezzare le pecorelle a dx, mentre alza la sinistra in
senso di ammonimento, freno ai capri di sx. Le pecorelle sono otto: i salvati hanno il numero
della resurrezione, ce la faranno. I capri sono cinque: il numero allude forse al Pentateuco,
ma in generale essendo numero dispari è il numero negativo dei dannati.
Cristo qui non è esattamente un buon pastore. È togato, seduto, senza aureola: solamente un
pastore, non per forza buono, può anche condannare. Cristo ha ai piedi dei rotoli, simbolo
della parola di Cristo, sono posizionati a sx come per dire ai capri «prendete e leggete». Li
ferma come per dire «Imparate ad essere cristiani, c'è ancora tempo per accogliervi».
V. infine chiesa teodericiana di S Apollinare Nuovo a Ravenna. Sequenza di pannelli musivi
sui miracoli, al centro del quale ce n'è uno con Cristo che sta effettuando la separazione.
Gesto di favore per le pecore a dx, ma lo sguardo è fisso sull'osservatore (anche se il pannello
è a 6m da terra). Vediamo anche due angeli: angelo della luce (rosso) e delle tenebre
(azzurro). Chissà se è così. Proprio in Matteo 25, 31, si dice «Quando verrà il Figlio
dell'Uomo verrà in tutta la sua maestà con tutti i suoi angeli». Gli angeli avrebbero allora
funzione di sorveglianza e divisione tra eletti e dannati.
V. dunque Giudizio di Mustair, chiesa completamente dipinta. Ma all'inizio dell'VIII sec. a S
Pietro di Wearmouth, sulla parete nord (NON in controfacciata), è dipinto un giudizio
universale.
Oppure Alcuino aveva composto per la chiesa di Gorze, chiesa monastica, scrive tituli per
una raffigurazione che con ogni probabilià presenta un Giudizio, con l'inclusione delle
vergini sagge.
Figura del giudice con due angeli e dei rotuli dispiegati. Cristo ha il doppio gsto
dissimmetrico. Dei dannati e degli eletti non rimane alcuna traccia. I rotuli degli angeli si
trovano in Apocalisse 20.
I rotuli sono probabilmente liste coi nomi degli eletti.
LACUNA GIOVEDÌ 15 lUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015
Giudizio di Autun ha molte simiglianze col Giudizio di Torcello. Dubbi notevoli sul
riconoscimento di personaggi, diffuso fino al Giudizio di Beaulieu. Alcuni ipotizzano che un
personaggio alla sx di Cristo sia Giovanni, apostolo giovane. Però sarebbe da solo, isolato e
non circondato da personaggi aureolati.
Al Giudizio prende parte la Vergine Maria, come intercedente per eccellenza. In pos. araldica
si trovano due personaggi che non si riescono a identificare. Potrebbero essere Giacomo e
Giovanni, che a quel punto si troverebbe escluso dalla rappresentazione più in basso, alla sx
di Cristo. Poi peraltro i personaggi e la madre dei due fratelli richiedono più volte di «essere
posti alla destra e alla sinistra di Cristo».
Un'altra ipotesi è che si tratti dei due testimoni, come in Apocalisse 11, cioè predicatori o
profeti che parlano in nome di Cristo e subiscono il martirio. Rimangono pr tre giorni sulla
piazza della città e poi, come Cristo, risorgono e vengono assunti in cielo. Questo passo è
documentato nella Cattedrale di Tolosa. Secondo i commentatori medievali, questi due
testimoni sarebbero Enoch ed Elia, profeti del popolo ebraico considerati interpreti della
parola divina. Erano stati rapiti al cielo senza morire, cosa che già li differnzia dai due
personaggi ritratti in questo portale di Beaulieu. Originale del portale è sicuramente la
resurrezione dei morti. Sembrano inseriti in due cortei, uno che viene da dx e uno da sx. I
personaggi sono in atteggiamenti molto diversi tra loro: chi si dispera, chi è un peccatore
incallito (donna lussuriosa, si stringe i seni; avaro, con la borsa di monete al collo), chi
esprime dubbi e timore, chi è sicuro di sé e si sente beato.
Altri sembrano chiedere all'angelo di essere portati verso l'alto senza passare per la pesatura
delle anime. Ci sono ecclesiasti, pellegrini, un usuraio, dunque connotazioni anche in base al
mestiere svolto in vita.
Anguevin punta l'attenzione sul problema: come mai tutte le anime devono essere pesate?
Gregorio diceva che le anime, tranne alcune il cui destino è incerto, erano già state
preventivamente collocate. Sembra ci sia una continuità tra personaggi del registro inf che
chiedono di salire e quelli del registro sup che vengono issati sulla Città Celeste. La dinamica
è ascensionale: per quelli che implorano e per quelli che vengono issati il destino è certo,
devono salire. Corrisponde dall'altra parte il movimento discensionale dei dannati. Il demonio
infatti li ricaccia nelle viscere dell