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L’hydria del Pittore di Analatos conserva spunti geometrici nella forma del vaso (con
decorazioni di serpenti) e in alcune decorazioni ma inserisce anche spunti nuovi come
l’inserimento di una larga palmetta tra le scene. Mostra particolare inventiva nella
partizione delle superfici, ora campite in nero, ora a puntini.
L’anfora del Louvre si attribuisce alla maturità del pittore. Il vaso è di forma tardo
geometrica, con decorazione plastica di serpenti. Accanto ai temi tradizionali della
parata dei carri e delle chorai compare anche una teoria di sfingi e una decorazione di
rosette di derivazione orientale. Il pittore ricorre anche al graffito per delineare
particolari dei cavalli.
Nei decenni successivi si sviluppa lo stile proto attico medio (680-630 a.C.), con scelte
figurative che rompono nettamente con la tradizione precedente. La tecnica nuova,
detta “stile bianco e nero”, mostra soluzioni formare disomogenee e confuse. Tipiche
di questo periodo sono le figure mostruose, come l’anfora del Pittore di Polifemo, che
rappresenta le Gorgoni, sorelle di Medusa, che inseguono Perseo, inseguito da Atena
(metà VII secolo, Eleusi). Sul collo dell’anfora viene rappresentato Odisseo che trafigge
violentemente l’occhio di Polifemo. Il pittore dipinge su grandi superfici e mostra
padronanza di tutte le tecniche pittoriche.
La fuga di Odisseo e dei suoi compagni è ritratta su una brocca di Egina del Pittore
della Brocca degli arieti. I vasi proto attici antichi (710-680 a.C.) e medi (680-630)
ebbero scarsa fortuna commerciale. Si ritrovano nella necropoli ateniese e in località
vicine o ancora ad Eleusi, Egina, Megara, Argo e Perachora. Testimoniano una crisi
profonda di natura politica, sociale e commerciale, che determina lo spostamento
dell’elitè aristocratica nelle campagne e la migrazione di alcuni artigiani verso la Sicilia
e la Magna Grecia. Molto interessante è la vicenda del Pittore della Scacchiera, attivo
in Attica e poi a Metaponto, a cui si attribuisce il deinos con Bellerofonte e la Chimera.
L’Attica sembra riprendersi da tale crisi nell’ultimo trentennio del VII secolo a.C. Si
registra infatti un incremento commerciale con esportazioni in Egitto e in Etruria.
L’età arcaica (VI secolo)
• Da Pisistrato alle guerre persiane: dalla tirannide alla democrazia
L’età arcaica conosce molte trasformazioni sociali, volte a diffondere un più generale
benessere. Questo si concretizza con l’affermarsi e il consolidarsi del prestigio delle
classi artigianali, testimoniato dalle numerose dediche sull’Acropoli di Atene e
dall’aumentato numero di firme di artisti. La padronanza delle tecniche, il controllo
commerciale delle rotte e uno sbocco sicuro delle merci sono i presupposti necessari
per una crescita artigianale libera. Il primato dei vasi artigianali passerà da Corinto ad
Atene a metà circa del Vi secolo a.C. La prima però, insieme a Sparta, manterrà il
primato nella produzione di bronzi. Un notevole incremento delle attività artigianali è
dato dalle tirannidi, da quella Cipselide (fino al 585 a.C.) a Corinto, a quella dei
Pisistratidi (fino al 510 a.C.) ad Atene. Inoltre le transazioni economiche vennero
snellite dall’introduzione della moneta, che Erodoto (I) attribuisce alla Lidia.
Alla migliore distribuzione della ricchezza corrisponde la nascita dei donari votivi dei
cittadini, i thesauroi (come quello di Atene a Delfi), in contrapposizione con i doni
votivi accumulati (raffinate lavorazioni in oro, avorio etc.) espressione del potere
aristocratico. Le divinità cessano di essere crudeli e spregevoli, diventando patrone
benevoli delle città. I kouroi e le korai testimoniano la forza contro il nemico comune
persiano. Le vivaci scene dipinte sulle ceramiche rappresentano anche scene di vita
quotidiana, accanto alle saghe divine ed eroiche. Nel godimento della vita, accettando
un destino che l’uomo non può scegliere e plasmare vediamo il sorriso arcaico del
kouros di Krisios, cui Ares spezzò la vita in combattimento, e quello della kore
Phrasikleia di Aristion di Paro, cui gli dei negarono le nozze. Secondo il racconto di
Erodoto dell’incontro inverosimile tra Solone e Creso, il primo definisce felice “colui
che passa lavita possedendo la maggior parte dei bene e poi muore serenamente”,
meglio di morte gloriosa. Questo è quasi il motto di quest’epoca.
• Atene: Solone, Pisistrato e la nascita della democrazia
Nei primissimi anni del VI secolo a.C. vediamo l’inasprirsi dei conflitti sociali tra ricchi e
poveri. Si afferma così la figure di Solone, arconte tra il 595-594 a.C. Dall’interno delle
leggi e della costituzione ateniese, operò una riforma di una più equa redistribuzione
della ricchezza. Attraverso una riforma monetaria, abolì la schiavitù per debiti e
ridusse i debiti, dando impulso all’esportazione di prodotti artigianali e dando ai
salariati la possibilità di sedere nell’assemblea e nel tribunale popolare. Solone si
sarebbe poi ritirato a vita privata e avrebbe viaggiato spinto da curiosità culturale.
Erodoto racconta infatti, dell’incontro da Solone e il re dei Lidi, Creso, salito al trono
nel 560 a.C., inverosimile cronologicamente. Dopo il ritiro di Solone a vita privata
vediamo la comparsa sulla scena politica ateniese di Pisistrato, che tenta di diventare
tiranno di Atene per ben tre volte (561-549-534). Riuscirà a prendere il potere dopo il
reclutamento di mercenari e l’appoggio di Ligdami (futuro tiranno di Nasso) nel 534,
fino all’anno della sua morte, il 528 a.C. La famiglia degli Alcmeonidi (da cui
discenderà Pericle), fiera oppositrice a Pisistrato, sarà costretta all’esilio a Delfi, dove
s’incaricherà della ricostruzione del tempio di Apollo, distrutto in un incendio nel 548
a.C. Le fonti letterarie sono concordi nel valutare positivamente l’operato di Pisistrato,
che diede una spinta all’agricoltura, organizzata in piccoli lotti per piccoli proprietari
terrieri, caldeggiò l’allestimento di una flotta, diede impulso alle attività artigianali e
sostenne interventi di razionalizzazione e progetti edilizi.
In politica estera, Atene si svincola dall’influenza politica ristretta ad un’area regionale,
rafforzando la sua posizione nel Golfo Saronico, nel Mar Egeo settentrionale, in Tracia e
nell’Ellesponto. Si sostituisce alla potenza nassia a Delo, diventando paladina degli
interessi Cicladi. Molti artisti delle isole cicladi si spostano ad Atene (come Aristion di
paro, scultore della kore Phrasikleia). Alla morte di Pisistrato (528 a.C.), gli succedette
il figlio Ippia, distintosi per doti militari e politiche accanto al padre. Ipparco, il fratello,
fu l’intellettuale di famiglia, raccogliendo attorno a sé una cerchia di poeti, tra i quali
Anacreonte e Simonide. Con Ippia si assistette ad un rafforzamente del potere
personale del tiranno e all’inasprirsi delle forme di potere. La crisi inizio nel 514 a.C.
con la congiura di Armodio e Aristogitone in cui fu ucciso Ipparco. I due tirannici furono
subito trucidati ma dopo la caduta dei tiranni assursero al ruolo di liberatori ateniesi,
come testimoniano i due gruppi bronzei, l’uno di Antenore, l’altro di Kritios e Nesiotes,
nell’epoca di stile severo. L’alleanza tra i superstiti Alcmeonidi e Sparta, nemica di
tutte le tirannidi, provocò la cacciata di Ippia da Atene nel 510 a.C. (i Romani
probabilmente si ispirarono a questo fatto della storia greca per l’anno di costituzione
della repubblica).
Dopo la caduta della tirannide, si aprì un dibattito tra l’Alcmeonide Clistene, favorevole
ad un mutamento in senso democratico della polis, e al filoligarchico Isagora. Prevalse
il primo che fece un’organizzazione sociale su base territoriale e non più censitaria.
Nacque l’assemblea dei cinquecento (Boulè), i cui membri sono sorteggiati a rotazione
in cinquanta per ogni tribù. Per prevenire ogni tentativo di tirannide si istituì la
procedura dell’ostracismo, che permetteva di allontanare dalla città chiunque avesse
avuto ambizioni politiche personali. Nasce così la democrazia ateniese.
• Gli altri protagonisti
Nel corso del VI secolo a.C. Sparta definisce il proprio ruolo egemonico nel
Peloponneso, a seguito di molte guerre, con la creazione della lega peloponnesiaca,
organismo fedele di coordinamento (diversa dalla successiva lega ateniese). Sparta
mantiene fino alla metà del VI secolo a.C. un grande fervore economico e
commerciale, con ceramiche figurate e bronzi, distribuite in tutto l’Occidente grazie
alla colonia laconica di Taranto e sulla Cirenaica; ne è un chiaro esempio la coppa
laconica che ritrae Arcesilao di Cicerane, ritrovata a Vulci (Etruria). Il successivo
chiudersi di Sparta alle comunità microasitiche e magno greche porterà
all’irrigidimento strutturale cui si lega l’immagine tradizionale della città.
Corinto conserva un’importanza politica e commerciale anche dopo la caduta dei
Cipselidi (585 a.C.) lungo i mercati della Grecia Settentrionale e le coste dell’Epiro,
nonché nel Mediterraneo grazie alla colonia di Siracusa (fondata nel 734 a.C.). Il
tramonto delle ceramiche corinzie (metà del VI secolo a.C.) non significherà
l’immediata fine della prosperità della città, che andrà affievolendosi verso la fine del
secolo a.C.
Un drastico mutamento nelle colonie ioniche avverrà dopo la morte del re di Lidia,
Creso, nel 546 a.C., quando la penisola anatolica passerà sotto il controllo dell’Impero
Persiano di Ciro. Questo comporterà una diaspora di Ioni in Grecia.
Rientra tra i regni tributari all’Imperi di Ciro anche la tirannide di Policrate di Samo
(540 a.C.), con ambizioni talassocratiche, portate avanti con azioni di pirateria, che
finanzieranno una consistente attività edilizia sull’isola.
• I Greci per la libertà
Nel 499 le città ioniche si rivoltarono all’Impero Persiano. La prima a insorgere fu la
città di Mileto, che chiese aiuto alla Grecia, ottenendo risposta solo da Atene ed
Eretria. I persiani sconfissero le città greche ribelli a largo dell’isola di Lade nel 494
a.C.; distrussero poi Mileto e il santuario extraurbano di Didyma. La prima guerra
persiana venne progettata da Dario come spedizione punitiva nei confronti di Atene,
ma nello scontro nella pianura di Maratona nel 490 a.C. ebbero la meglio gli opliti
ateniese sotto il comando di Milziade. Serse, succeduto a Dario nel 485 a.C., preparò
una controffensiva contro tutta la Grecia. Gli Ateniesi, guidati da Temistocle, si
dotarono di una forte flotta navale, grazie ai proventi dello sfruttamen