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CERAMICA

Corinto si affaccia su due golfi e due mari: prendeva anche un dazio quando l'istmo era

attraversato da navi straniere: arricchendosi così superò Atene nella produzione ceramica. La

produzione protocorinzia si distribuì in tutto il mediterraneo.

Questo periodo si divide in tre periodi, individuati da uno studioso inglese (cercare nome):

PCA 720-690 (Siracusa), PCM 690-650 (Gela, sotto colonia di Siracusa), PCT 650-630. La

datazione dei vasi si basa quindi sulle date di fondazione delle colonie greche.

A corinto nasce una nuova ceramica caratterizzata da decorazioni naturalistiche. Lo stile è

miniaturistico, e il tipo di vaso prediletto è l'aryballos, vasi per contenere unguenti. Le forme

sono globulare (PCA), ovoide (PCM) e piriforme (PCT). In genere la decorazione è

miniaturistica, piccole figure nere inventate a corinto e poi diffuse a Atene. Le figure sono

dipinte ma i dettagli interni delle figure sono incisi con uno strumento a punta chiamato

bulino.

PC ANTICO: oinochoe trilobata con una decorazione a scaglie incise a buline, Sulla pancia

c'è una processione di animali fantastici, altra caratteristica del protocorinzio: è infatti raro

trovare scene narrative con umani. La rosetta puntinata è una tipica decorazione del pc. Gli

animali orientali suggeriscono i contatti con quelle zone

PC MEDIO: iniziano a comparire eccezionalmente scene narrative, soprattutto mitologiche.

In questa fase si precisa la tecnica a figure nere. In un aryballos piriforme vediamo una lotta

tra zeus e un centauro. L'altro aryballos aveva un fregio con al centro Pegaso cavalcato da

Bellerofonte che uccide la chimera.

In uno skyphos da Egina troviamo di nuovo la scena di Bellerofonte. è decorato da una sorta

di fregio metopale, mentre le figure sono decorate e bulino.

Olpe Chigi: è l'eccezione più grande del PC: il vaso è suddiviso in registri delineati da strisce

nere. Ogni registro è decorato da scene narrative: nel primo si vede una parata di opliti che si

esercita accompagnati da un flautista. Le decorazioni a bulino degli scudi sono precisissime.

Nel secondo fregio si trova una caccia al leone, che si interrompe per mostrare l'unica scena

mitica del vaso, ovvero il giudizio di Paride. L'ultimo fregio rappresenta una scena

bozzettistica che vede dei cacciatori intenti a catturare una lepre. La presenza della scena di

Paride potrebbe richiamare un matrimonio di una famiglia aristocratica. [N.B.: questo vaso è

stato trovato su territorio etrusco, e questo perché gli etruschi apprezzavano molto la

ceramica greca e la importavano per i loro banchetti.]

CERAMICA PROTOATTICA, 670 a.C.

Al contrario, gli attici continuano a prediligere vasi di grandi dimensioni e si caratterizza per

il gusto della narrazione. Anfora funeraria con lungo collo e anse traforate e giorno. Sul collo

si trova una teoria di sfingi in uno stile bianco e nero: il rosso della ceramica ateniese veniva

infatti dipinto di bianco; anche in questo caso le figure sono decorate a bulino. L'intero vaso

è riempito di decorazioni. Sul collo si trova una scena di danza con uomini e donne mentre

sulla pancia una teoria di cavalieri sui loro carri.

Anfora del pittore di Polifemo: sul collo c'è la scena di Ulisse che acceca Polifemo. Ulisse è

l'unico a essere realizzato in bianco e insieme agli altri regge il tronco di ulivo che accecherà

Polifemo, rappresentato seduto. Sulla spalla si trova una teoria di animali mentre sulla pancia

si trova un personaggio maschile che si dirige verso due figure femminili: sull'altro lato

tuttavia ce n'è una terza privata testa: si tratta quindi di nuovo delle scene di Perseo che

uccide una delle tre gorgoni. è singolare che le altre due gorgoni abbiano le teste a forma di

calderoni dai quali escono protoni di serpente: c'è quindi un riferimento alla bronzistica nella

ceramica, anche perché in quel periodo la gorgone non aveva ancora un'iconografia precisa.

Pittore della Brocca degli Arieti: nella pancia si vede Ulisse aggrappato al vello di un

montone: è quindi la scena nella quale ulisse i compagni scappano da polifemo. La scena è

realizzata interamente con il pennello.

ARGO E CICLADI

Il frammento di Argo si trova ancora una volta una scena di accecamento di Polifemo, dove

si cerca di avvicinarsi alla grande pittura contemporanea (di cui non è arrivato molto): le

scene sono infatti tutte dipinte solo a pennello. La roccia è resa in maniera schematica con

scaglie chiare e scure.

Nel piatto di Taso troviamo di nuovo la chimera, ma questa volta la scena è realizzata su

fondo bianco e dipinta a colori.

PERIODO ARCAICO - VI sec. a.C.

27/09/23

Solone

Pisistrato, tiranno: il tiranno governa con l’appoggio del popolo e non degli aristocratici. Per

tre volte cercò di ottenere il potere tra il 561 e il 528; così facendo si scontrò spesso con la

famiglia degli alcmeonidi, riuscendo a esiliarli (si rifugiarono a delphi). Il suo governo era

concentrato sul supporto degli imprenditori, governò saggiamente migliorando l’agricoltura;

fu inoltre il primo a dotare Atene di un acquedotto pubblico. Tra le altre cose si sostituisce ai

Nassi per il controllo dell’isola di Delo. La sua dinastia rese Atene talmente grande che la

grecia si identificava con Atene: solo Sparta vi si opponeva. Nel 514 ipparco (figlio) fu

ucciso e l’altro fratello ippia fu ucciso da una congiura organizzata dai cosiddetti … Sparta si

alleò quindi con gli alcmeonidi, e la tirannide di Atene finì. Clistene infine instaurò una sorta

di democrazia.

Contemporaneamente Sparta comincia ad allargare i suoi orizzonti verso il peloponneso, ma

dopo il 550 la cultura di Sparta di chiuse, finisce il cosmopolitismo dei suoi rapporti con le

colonie e l’oriente: la città si isola e inaugura uno stile politico con un grande enfasi sullo

stile militare e la creazione della classe degli spartiati. Corinto continua la sua potenza

commerciale e con i suoi vasi la troviamo nei commerci della sicilia e della magna grecia.

Dopo il 546 l’impero persiano si estese in tutta la mesopotamia e fino all’egeo, così facendo

le città della costa greche caddero sotto il dominio dei persiani, che avevano ora un

gigantesco impero. Le città greche cercarono di resistere al dominio dei persiani che tra

l’altro chiedevano molti soldi: nel 499 a.c. la città di mileto si ribellò: questa ribellione

motivò il re persiano dario a compiere una spedizione punitiva verso atene che era

intervenuta a sostegno della ionia. Iniziano così le guerre persiane.

1: i persiani incontrano a Maratona la resistenza di Atene dopo che erano arrivati via mare

(494-490)

2: il figlio di Dario, Serse, preparò una controffensiva che ebbe successo. Ad Atene donne e

bambini vennero evacuati e portati sull’isola di salamina. Proprio lì i persiani vennero

sconfitti una seconda volta via mare, dopo però che nel 480 l’acropoli era stata saccheggiata.

Nel 478 i persiani vennero di nuovo sconfitti via terra nella battaglia di Platea.

Atene si presentò quindi come salvatrice della grecia, ridimensionando notevolmente

l'importanza di sparta.

Elmo di Milziade: Milziade convinse il generale ad attaccare i persiani nella battaglia di

maratona, era quindi l’eroe della battaglia. Non sappiamo comunque se l’elmo sia davvero il

suo o di un omonimo.

Durante il periodo arcaico gli artisti ateniesi iniziano a mostrare le loro prodigiose capacità.

Si inizia a fare grande uso del marmo, anche se sono stati trovati anche oggetti di materiali

più poveri quali il legno. C’è una condizione di benessere generale e in qualche modo cambia

anche il rapporto con le divinità, che non sono più minacciose ma protettive e operose.

Accanto alle rappresentazioni mitologiche si iniziano a trovare anche scene di vita

quotidiana. Inizia a nascere l'autocoscienza degli artisti ateniesi, che sono orgogliosi delle

loro opere, cosa che li porta a firmarle: spesso alla firma aggiungevano l’etnico "athenaios".

Il processo di evoluzione del dorico avviene sia nella grecia propria sia nelle colonie.

Il dorico è caratterizzato dalle correzioni ottiche:

entasis: rigonfiamento del fusto delle colonne a ¾ della loro altezza, in quanto

❖ altrimenti esso sarebbe apparso concavo alla distanza

curvatura delle orizzontali: vengono impercettibilmente curvati gli elementi

❖ orizzontali (trabeazione, geison, stilobate…)

ispessimento delle colonne angolari: più della altre risentivano delle distorsioni

❖ ottiche

conflitto angolare: si crea perché mentre nelle colonne angolari l’asse del triglifo cade

❖ sull’asse della colonna, questo non avviene nelle colonne angolari, perché il triglifo

deve occupare l’angolo del fregio. Le soluzioni principali furono quindi 2: A: si

allarga la metopa angolare, preservando il ritmo del fregio; B: si contrae l’interasse (la

distanza tra gli assi delle colonne) di due colonne laterali.

Tempio di Apollo a Siracusa - 600 a.c.: tempio ancora molto allungato, è esastilo sulla fronte

e 17 colonne sui lati lunghi: si tratta uno dei più antichi parapetti realizzati in pietra. Il tempio

si caratterizza per un doppio colonnato di fronte al pronao. Presenta un adyton. Le colonne

erano monolitiche (ricavate da un unico blocco di pietra) e alte 8m e questo rese

particolarmente orgoglioso l’architetto, tanto che sullo stilobate (?) vi è una firma. L’echino

delle colonne erano a ciambella molto schiacciata, stile tipico dell’età arcaica; diventerà

invece molto più lineare con il passare del tempo. In questo caso tuttavia non c’è la

correzione del conflitto angolare, anzi l’interasse delle colonne centrali è notevolmente

allargato per inserire una scala.

Tempio di Artemis a Corcira - Corfù - 580: ha già un’apparenza più tipica. Si tratta di un

tempio … All’interno ha una cella allungata con già una tripartizione canonica. è in pietra, di

8x17 colonne e soprattutto per la prima volta troviamo una decorazione frontonale scolpita:

La decorazione del timpano rappresentava delle figure mitologiche: al centro troviamo infatti

Medusa. Si tratta di un frontone a rilievo dove medusa è al centro già nella sua simbologia

arcaica: è rappresentata nel motivo della corsa in ginocchio. Ai lati sono in parte conservati i

figli, Crisaore e Pegaso; troviamo poi delle pantere; doveva essere presente anche Perseo.

Oltre le pantere troviamo altre figure: Hera in trono a sinistra e oltre un gigante sdraiato. A

destra una gigantomachia di zeus. Le figure non sono in rapporto le une con le altre, le

dimensioni diminuiscono al d

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
56 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ANT/07 Archeologia classica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gaia3767 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Archeologia e storia del'arte greca e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Romeo Ilaria.