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La messa in scena e la metafisica nel Teatro e il suo doppio
Scritto nel Teatro e il suo doppio, il saggio intitolato "La messa in scena e la metafisica" parte da un dipinto fiammingo di Luca di Leida, le figlie di Loth, del XVI secolo. Si tratta di individuare l'operazione che permette al teatro di fuoriuscire dalla pura e semplice rappresentazione, per acquisire qualcosa di analogo alla forza magica posseduta dal dipinto. Nel dipinto, attraverso vie oscure, misteriose e segrete, la terribile tempesta di fuoco sullo sfondo che Dio scatena contro gli abitanti di Sodoma non è solo una rappresentazione, ma anche e soprattutto una realtà efficace in grado di far sentire ogni volta all'osservatore l'effetto del quadro. Questo saggio esplora la metafisica dei mezzi di spettacolo dal punto di vista di Artaud, cercando di comprendere cosa significhi per lui "fare teatrale" oltre le estreme conseguenze poetiche. Come spiega in 'Il teatro e il suo doppio', Artaud propone di forsennare l'uso dei mezzi di spettacolo al limite delle loro possibilità e anche oltre, servendosene non più soltanto in
La funzione rappresentativa-comunicativa agisce sullo spettatore, coinvolgendo i suoi sensi e il suo cervello. Fare la metafisica del linguaggio articolato significa spingerlo a esprimere ciò che di solito non esprime, in modo nuovo, eccezionale e inusuale. Restituire al linguaggio le sue possibilità di scuotimento fisico significa frammentarlo, distribuirlo attivamente nello spazio, restituendogli il potere originale di sconvolgere e manifestare qualcosa, ribellandosi al linguaggio e al suo utilizzo bassemente utilitario. Infine, considerare il linguaggio come forma di incarnazione.
Le differenze tra il primo e il secondo Teatro della crudeltà sono le seguenti: c'è un'estremizzazione visionaria, se non psicotica, delle concessioni degli anni trenta; si tratta di un vero e proprio rovesciamento, che ne altera profondamente modalità e scopi. Si assiste alla scomparsa del teatro come obiettivo artistico e finalità produttiva, e al suo trasformarsi in uno strumento-veicolo a disposizione dell'uomo per il lavoro su se stesso.
Lo scopo del superamento della rappresentazione era quello di agire direttamente sullo spettatore, per fargli compiere un'esperienza conoscitiva, metafisica, capire che noi non siamo liberi e che il cielo può sempre cadere sopra la nostra testa cambia. Negli anni 40 otteniamo un "corpo senza organi", un corpo affrancato dai condizionamenti degli organi, libero grazie ad un lavoro su di sé e "il danzare alla rovescia", simbolo della sua rinnovata capacità di danzare = funzione terapeutica rigenerativa.
Teatro = "mezzo per rifare la vita" (N.B. l'attore inizia a fare teatro per curarsi della spaventosa malattia dello spirito) / da teatro per rifare vita a / teatro per rifarsi un corpo.
Purtroppo il corpo senza organi non riesce ad arrivare davvero nella tua vita, nel suo proprio corpo, ma si riesce a realizzarlo, nei grandi disegni del 1946-1947 che raccomanda di considerare non delle
Opere d'arte sono dei documenti, delle vere e proprie ANATOMIE IN AZIONE: tracce vive del lavoro su di sé, del TEATRO DI CURAZIONE CRUDELE/ in grado di sprigionare per chi guarda energia, forza, del rifacimento corporeo e dei suoi esiti. Un teatro di sangue, ma niente violenza: è il teatro del guadagnano corporeo tanto per l'attore quanto per lo spettatore, superando la recita, si muove x rigenerare come se ogni volta ripercorresse la genesi della creazione.
D'L' 1946-1948 ESCRIZIONE A PROJECTION DU VERITABLE CORPS ARRIVO SUO:
PENSIERO
a. in piedi sulla sinistra con il suo intero corpo le mani in manette, ferri ai piedi, le ginocchia legate con fiamme o lame. Dalle mani legate parte una corda che dopo aver attraversato lo spazio avvolgere dietro un essere barbaro a destra - il suo doppio -, dalla maschera di stregone africano coronata di piume o fiamme. Dalla spalla sinistra parte un'altra corda che termina in un circolo chiuso e si dirige poi verso le