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Una biblioteca va gestita nel migliore dei modi. Si definisce management quel sistema di
conoscenze e di pratiche finalizzato al governo di un'istituzione pubblica o privata. Sono i manager
e i dirigenti che gestiscono le scelte della biblioteca, la proiezione nel futuro e l'organizzazione
generale. La loro sfida è quella di far evolvere le biblioteche in presenza e incidenza sul mercato
dell'informazione, dominato al giorno d'oggi da internet e dai nuovi mezzi di comunicazione. Il
management bibliotecario va effettuato su 2 piani:
1) piano sincronico = si mette a fuoco il sistema gestionale tutto in una volta e i ruoli
2) piano diacronico = si mette in risalto l'ordine temporale di gestione
Un bibliotecario-manager deve possedere diverse competenze:
− leadership = motivare gli interlocutori sui servizi e gli obiettivi da raggiungere
− pubbliche relazioni = interazioni efficaci con gli organi responsabili della biblioteca e del
suo finanziamento
− pianificazione = attuare le strategie adatte per lo sviluppo della biblioteca
− gestione delle risorse = controllare il bilancio, i documenti, il personale, i servizi online...
− feedback e marketing = permette la valutazione dei servizi e sviluppare la pubblicità
Il processo di gestione va sempre suddiviso in 3 fasi principali:
1) esaminare l'ambiente = uffici disponibili, stato delle finanze, caratteristiche demografiche
della popolazione, individuare le scuole e le università presenti sul territorio nonchè i
bisogni della comunità
2) definire gli obiettivi strategici = utenti da raggiungere, sviluppo risorse e mezzi
3) definire gli obiettivi operativi = gestione cataloghi, servizi al pubblico, organizzazione
interna, gestione delle risorse umane, gestione delle risorse materiali, marketing
Un passo fondamentale nello sviluppo della biblioteca sta nell'acquisizione delle raccolte (libri,
documenti ecc...). Esistono diverse modalità tramite cui una biblioteca acquisisce i documenti:
1) Acquisto = le biblioteche possono acquistare libri e riviste in vari modi: rivolgendosi
all'editore di fiducia, affidandosi ad una commissionaria ecc... un modo di acquisto
sviluppatosi di recente è l'"approval plan", ossia un'intesa formale con cui un editore o
fornitore si impegna a selezionare e fornire in anticipo le pubblicazioni appena uscite
attraverso l'individuazione di paramenti (classe Dewey, fasce di prezzo...)
2) Scambio e Dono = una risorsa può essere scambiata con un'altra di una biblioteca o donata
da altri enti o privati
3) Deposito Legale = modalità prevista dalla legge per cui gli editori, o, nei casi previsti, i
tipografi, sono obbligati a fornire copia delle pubblicazioni ad alcune biblioteche o
istituzioni di rilevanza nazionale (come nel caso delle biblioteche nazionali di Roma o
Firenze)
4) Acquisizione Digitale = a partire dagli anni novanta, con l'avvento dei nuovi mezzi digitali,
il processo di acquisizione da parte delle biblioteche si è modificato radicalmente. I
documenti vengono digitalizzati in supporti quali CD, DVD, e-book: in questo caso le
biblioteche non acquisiscono l'oggetto fisico, ma la possibilità di accedere al documento
digitale, alla risorsa situata su un server remoto per un periodo di tempo
L'IFLA ha poi definito per le biblioteche uno standard di dimensionamento del patrimonio
documentario riguardante le raccolte: ogni biblioteca dovrebbe avere tra 1,4 e 3 volumi per abitante
e 1/3 del patrimonio deve essere costituito da libri per ragazzi, se coloro con meno di 14 anni
corrispondono al 30% della popolazione.
E' molto importante anche la conservazione delle risorse bibliogratiche. Essa è determinata da un
documento di riferimento, intitolato "Principi dell'IFLA per la cura e il trattamento dei materiali da
biblioteca", in cui vengono definite le modalità di conservazione e i rischi a cui sono soggetti libri e
documenti. Tra i rischi troviamo: l'umidità, la temperatura, l'inquinamento, la polvere, la luce, le
muffe, gli insetti e i roditori. Per questo in ogni biblioteca va predisposto un piano di prevenzione e
di sicurezza per preservare tutti i documenti: va predisposto intanto un piano di sicurezza contro le
effrazioni dei ladri, installando allarmi e serrature alle porte e ai vetri della biblioteca, vanno poi
affrontate le calamità quali incendi o terremoti attraverso piani d'emergenza adeguati, rendere
l'edificio resistente alle intemperie e assicurare un'aerazione adeguata, va effettuata una costante
pulizia di documenti e arredi e mantenere bassi i livelli di illuminazione, per non rovinarare la carta.
Anche i lettori devono fare la loro parte, non devono mangiare, bere o fumare nelle sale di lettura e
non devono usare inchiostri, evidenziatori o segni sui libri.
La biblioteca fornisce innumerevoli servizi al pubblico. Tra essi troviamo:
1) reference library = servizio di orientamento per l'utente attraverso indicazioni di aree di
interesse, di tematiche, consultazioni attraverso computer e internet, disponibilità di corsi di
formazione...
2) circolazione dei documenti = formazione e allestimento di cataloghi, organizzazione di spazi
e mezzi tecnici
3) servizi multimediali = fornire agli utenti informazioni per usare internet, garantire l'accesso
libero, la gratuità e la privacy
Il marketing della biblioteca proietta la stessa nelle prospettive future: una biblioteca può limitarsi a
seguire le scelte dei propri amministratori, oppure ampliare i servizi tentando nuove strade, tenendo
sempre d'occhio il rapporto tra spese e investimenti. In quest'ultimo caso si dovrebbe prestare
attenzione agli interessi del singolo utente e alla qualità che egli percepisce della biblioteca: se ha
trovato ciò che ha cercato, la comodità delle sale, lo spazio ecc... L'investimento culturale andrebbe
applicato in un paese come l'Italia dove bassa scolarizzazione e scarsa abitudine alla lettura sono
presenti da sempre.
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Definiamo come classificazione "l'operazione del classificare", ovvero la divisione in classi, cioè in
categorie. La classificazione bibliografica raccoglie le opere , attraverso graduali suddivisioni, in
raggruppamenti sempre più specifici. Secondo Bliss, la suddivisione riguarda classi di libri,
documenti o altro materiale bibliografico; mentre per "soggetti" intendiamo teni, argomenti di
studio o interesse, rami della conoscenza. Una classificazione bibliografica è, virtualmente, una
classificazione della conoscenza e del pensiero. Il bibliotecario indiano Ranganathan opera una
distinzione tra 2 schemi principali:
− schema per classificazione = riguarda i filosofi e gli scienziati che studiano come
organizzare logicamente l'universo della conoscenza
− schema di classificazione = riguarda l'organizzazione dei libri e dei documenti sugli scaffali
di una biblioteca
Una classificazione può riguardare anche degli elementi in comune: in questo caso essi
costituiscono "principi di divisione" rispetto alla loro classe.
Es. Animali
• vertebrati 1) a sangue freddo 2) a sangue caldo
• invertebrati
Secondo la studiosa Chan, la classificazione è l'attività più importante della mente umana. Essa
permette di suddividere un insieme in 2 o più parti secondo un determinato criterio fino ad arrivare
ai "concetti individuali". Si procede dal generale al particolare, attraverso lo schema dell'albero di
Porfirio. Qualsiasi processo di classificazione si attua secondo alcuni principi generali:
1) ciascun principio di divisione o raggruppamento deve produrre almeno 2 classi
2) le classi devono essere esaustive, le parti devono ricomporre il tutto
3) dev'essere applicato un principio di divisione per volta
Uno schema di classificazione bibliografica ha sempre 2 funzioni: organizzare in ordine sistematico
cataloghi e bibliografie, e allo stesso tempo diviene strumento di ordinamento dei documenti sugli
scaffali. La classificazione è un'attività concreta, per ottenere un buon risultato è necessario che il
catalogatore la contestualizzi per tipo di biblioteca, tipo di materiale e tipo di destinatario.
Gli schemi di classificazione gerarchici adottano una sequenza che procede da concetti generali a
particolari, precisamente:
1. voci preliminari al soggetto
2. soggetto
3. voci che sviluppano il soggetto
Nella Classificazione Decimale Dewey, ciascuna caratteristica viene chiamata "faccetta". (es, cuore,
polmoni, fegato – parti del corpo umano). Una classe, però, non presenta sempre un ordine naturale
delle faccette. La letteratura può essere divisa ad esempio prima per la lingua e poi per il periodo.
Per questo ciascun sistema di classificazione determina l'ordine di disposizione delle faccette,
chiamato "ordine di citazione". Il simbolo di classificazione alla fine si costituirà tramite la
combinazione di più elementi derivati dalle Tavole Ausiliarie della classificazione. Una
classificazione può inoltre essere:
− generale = copre l'intero universo bibliografico
− settoriale = riguarda le opere prodotte su un settore della conoscenza specifico
Classificare in biblioteca assume anche il significato di "segnare", cioè collocare fisicamente una
risorsa documentaria nella raccolta per poterla reperire. Oggi la segnatura è costituita dalla
notazione classificata seguita dalle prime lettere (tre) dell'intestazione per autore e da altri elementi.
Numerosi sono i sistemi di classificazione, tra i più importanti troviamo:
− la EC (Expansive Classification) di Cutter
− la DDC (Dewey Decimal Classificatione) pubblicata nel 1876 da Melvil Dewey
− la CDU (Classification Decimale Universelle) pubblicata nel 1905 da Otlet e La Fontaine
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La ricerca bibliografica è quel processo che permette di soddisfare una semplice curiosità, un
interesse scientifico, o un'esigenza culturale o informativa. Si caratterizza per una successione
diacronica (successioni di fasi e operazioni) ma allo stesso tempo sincronica (analisi di fonti e
documenti), oltrechè sulla determinazione dei parametri di ricerca, dei luoghi e degli oggetti. Una
ricerca comprende sempre queste fasi:
1) formulazione domanda di ricerca
2) definizione dell'oggetto
3) determinazione dei parametri
Ogni ricerca si basa sulle fonti, ossia quei documenti che forniscono le informazioni richieste. Si
suddividono in:
− fonti primarie = risorse e documenti che concorrono direttamente all'indagine di ricerca
− fonti secondarie = risorse e documenti che consentono l'individuazione delle fonti primarie
− fonti terziarie = elenco di fonti secondarie o altri documenti
Tra le fonti primarie troviamo:
1) En