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Storia dell'architettura contemporanea - Architettura neoclassica, tra 1700 e 1800. Pag. 1
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La decadenza della civiltà antica e il ritorno al Classicismo

Tutto sembra fermo destinato a non migliorare. Della civiltà di Roma, dei Greci, non rimangono che le rovine, trascurate, seppellite dalla terra dopo secoli di incurie. Ecco che la città di Roma stessa non è altro che un paesetto di mandriani e contadini che vivono in baracche fatiscenti non lontano, o magari senza saperlo proprio sopra ad un tempio, a delle terme o a una Domus del periodo imperiale. Dove tra le erbacce se fossimo stati lì in quel tempo avremmo potuto vedere pascolare pecore e bovini tra quelli che oggi sono i monumenti più visitati e invidiati al mondo.

Con l'avvento dell'epoca moderna, che coincide anche con il secolo dei "Lumi" cambia il pensiero, e tutti i valori appartenuti un tempo al rigore, ovvero alla regola, cioè qualcosa di "classico" e quindi il Classicismo, vengono ripresi. Il modello dell'antichità, i pensieri dei grandi filosofi, matematici, poeti vengono usati come base.

Per costruire un nuovo mondo, che dopo il periodo buio del medioevo, torna a vedere l'uomo e il suo intelletto al centro dell'universo. Ecco che quindi nel 1600 soprattutto a partire dalla seconda metà anche l'architettura vuole copiare, per mezzo dell'imitazione, gli stili architettonici dell'antichità classica, come l'uso degli ordini architettonici, e delle colonne, che vengono inseriti nelle opere più importanti. Ci si rifà al passato con l'intento di costruire qualcosa di ancora più grande e magnifico rispetto al passato, copiare il modello per superarlo, ma non sempre ci si riesce: Il Pantheon di Roma costruito in epoca imperiale, la cui cupola costruita in laterizi e cemento rimane tuttora insuperata. In molti ci hanno provato nel corso dei secoli a costruire qualcosa di simile, ma ottenendo scarsi risultati, forse solamente oggi grazie alle moderne tecniche costruttive e a nuovi materiali saremmo in grado di fare.

Ma dobbiamo immaginare che ai tempi dell'imperatore Adriano nel 128 D.C. non avevano il cemento armato. Nel corso del 18° secolo avviene una vera e propria riscoperta del passato, nasce un culto per l'antico, si sviluppa il bisogno di trovare un proprio modello a cui fare riferimento, dove scavare alla ricerca delle radici del proprio passato, ogni regione d'Europa - Italia, Gran Bretagna, Germania - vogliono cercare le proprie origini, comprendere più che possono la loro storia, prendere a esempio l'architettura di questi popoli antichi per dimostrare al mondo intero la propria appartenenza a una grande società che posa le sue radici su un glorioso passato. La ricerca di un primato con cui rivaleggiare la propria storia, la cultura in paragone agli altri paesi. In questo periodo si effettuano i primi scavi archeologici, i cui reperti vanno ad arricchire i primi musei e le grandi collezioni private e dei musei Vaticani. Anche i papi.sfruttare nella progettazione di edifici. Questo metodo di insegnamento, basato sull'apprendimento pratico e sulla ripetizione, ha radici antiche e rispecchia l'importanza data alla precisione e all'abilità manuale nell'architettura classica. L'architettura classica, infatti, si basa su principi e proporzioni matematiche precise, che vengono applicate nella progettazione degli edifici. Gli ordini architettonici greci, come il dorico, l'ionico e il corinzio, sono esempi di queste proporzioni e vengono studiati e riprodotti dagli studenti delle accademie. Oltre all'insegnamento pratico, gli studenti delle accademie di architettura studiano anche la teoria dell'architettura, che comprende la storia dell'architettura, la filosofia e i principi estetici. Questo approccio multidisciplinare permette agli architetti di avere una visione completa e approfondita del loro campo di studio. Le accademie di architettura hanno svolto un ruolo fondamentale nello sviluppo dell'architettura nel corso dei secoli. Grazie a queste istituzioni, gli architetti hanno potuto apprendere e perfezionare le loro competenze, contribuendo così alla creazione di opere architettoniche di grande valore e bellezza. In conclusione, l'architettura classica e l'insegnamento delle accademie hanno una profonda connessione. Le accademie sono state e continuano ad essere luoghi di formazione e di preservazione delle conoscenze architettoniche, permettendo così la trasmissione di un patrimonio culturale millenario.

mettere in pratica nella realtà. Quello che prima non era altro che un artigiano, un muratore che sapeva di "Latino" per la prima volta l'architetto diventa una figura che deve saper padroneggiare l'arte del progetto, deve conoscere il passato, e soprattutto deve essere in grado di basarsi su competenze di tipo ingegneristico-scientifico.

Uno dei precursori del gusto per i classico, sicuramente il più conosciuto di questo periodo è Johann Joachim Winckelmann, uno storico tedesco, che scrive il primo testo sulla storia dell'architettura che viene pubblicato nel 1763 a Dresda.

Da questo momento in poi la veridicità, e la certezza del modello a cui ispirarsi per costruire entrano in conflitto, infatti egli è convinto che la vera origine della storia di tutto il bacino mediterraneo non abbia origine dalla civiltà romana ma bensì dalla civiltà Greca, che avrebbe poi tramandato ai Romani la propria storia, ma la

Vera storia ha addirittura origine dalla culla dell'umanità: la Mesopotamia. Per tutto il corso del secolo mentre in Italia si continuerà a prendere esempio dai Romani, i tedeschi vedranno nei Greci la propria stirpe di antenati da cui ha avuto origine il loro ceppo di cultura e lingua. Questa sarà una delle domande senza risposta di tutto questo periodo Neoclassico, che inevitabilmente ne decreterà la fine – naturalmente non sarà l'unico fattore – "Qual è il modello a cui bisogna fare riferimento, è uno solo che lega tutta l'umanità, è più di uno, dove sono le prove? Sono sufficienti quelle che abbiamo per azzardare una risposta?" Quindi possiamo affermare che da questo momento in poi diventerà sempre più difficile identificare un solo modello, la regola e i principi su cui basarsi, vi è una pluralità di modelli. Esistono prevalentemente due modi distinti.

di considerare, riprendere e rappresentare, l'architettura basandosi sul passato, Winckelmann diffonde il linguaggio della rovina, in stile quasi precursore del romanticismo decadente del 1800, queste strutture edificate soprattutto in grandi giardini di ville, di uomini di alta cultura, sono delle vere e proprie rovine arte-novo che imitano, fingono quelle originali, che possiamo trovare in una qualsiasi area archeologica. Ma queste strutture vengono reinventate, modificate, non hanno niente in comune con gli originali, sono degli artifici creati dalla fantasia di chi li ha voluti nei propri giardini. A un'attenta osservazione, da parte di un occhio esperto, ci si accorge di come magari elementi classici chiaramente Greci siano mischiati a elementi tipici dell'architettura Romana. Sono dei giochi molto astuti per ingannare una persona frettolosa che non ha una sufficiente conoscenza della storia e degli ordini architettonici. In molte ville settecentesche potremmo trovare,

visitandone i grandi giardini, delle rovine che cifaranno credere, di essere lì da migliaia di anni, ma si tratta solamente di rivisitazioni tardoNeoclassiche. Uno degli esempi di architettura dove viene messo in opera questo particolare linguaggio dellarovina dettato dai principi di Winckelmann è Villa Borghese, ma naturalmente ce ne sono molti altri. Invece se prendiamo come riferimenti le porte di ingresso alle città, che vanno di moda in questo periodo, imitazioni degli archi di trionfo, ci accorgiamo che rispetto alle rovine di cui abbiamo parlato prima il linguaggio utilizzato e la metodologia variano di molto. La Porta Ticinese a Milano, o l'ancora più monumentale Porta di Brandeburgo di Berlino, non sono delle rovine, ma delle strutture imponenti che evocano la grandezza del passato, fino quasi a mitizzarla. Infatti le dimensioni delle colonne, l'altezza di queste strutture, sono enormi, molto più grandi di come sarebbero state, se

Costruite duemila anni orsono. Questa mitizzazione delle grandi opere, viene anche attuata da abili disegnatori e architetti, che inviati dalle varie corti europee, compivano lunghi viaggi per andare alla ricerca di quello che rimaneva dell'antica Grecia, della Magna Grecia, in Sicilia, e delle opere Romane; con lo scopo di rappresentarle. Un modo per fotografare, prima dell'avvento della fotocamera, questi luoghi, per permettere a tutti coloro che non avevano avuto modo di viaggiare, di scoprire la grandezza e l'importanza del passato. Naturalmente all'inizio, quando non ci si basava ancora sul metodo scientifico, i disegni erano mitizzati, non mostravano le rovine così come erano in realtà, a chi le aveva di fronte. Poi questi disegni circolavano in tutta Europa, e venivano utilizzati come spunto agli architetti. Con il passare del tempo si sviluppa però il bisogno di dare scientificità alle ricerche, tramite calcoli e il rilievo reale.

dell'arte romana era infatti l'arte greca, che veniva imitata e reinterpretata dagli artisti romani. Le opere d'arte greche e romane sono quindi testimonianze preziose della storia e della cultura dell'antichità. Grazie agli scavi archeologici e alle ricerche scientifiche, oggi possiamo ammirare e studiare queste opere, che ci permettono di comprendere meglio il passato e l'evoluzione dell'arte nel corso dei secoli. È importante sottolineare che, nonostante le difficoltà e le limitazioni imposte dall'impero Ottomano, molti studiosi e appassionati dell'arte antica hanno dedicato la loro vita a preservare e valorizzare queste opere. Grazie al loro impegno, oggi possiamo godere di musei e collezioni che custodiscono autentiche meraviglie dell'arte classica. In conclusione, le opere d'arte greche e romane sono un patrimonio universale che ci permette di conoscere e apprezzare la grandezza dell'antichità. Sono testimonianze preziose della creatività e dell'estro degli artisti di quei tempi, e ci offrono una finestra sul passato che non possiamo permetterci di ignorare.dell'arte classica venne riconosciuta nella produzione greca degli artisti del V-IV secolo a.C. Quel periodo eroico che vide sorgere la plastica statuaria di Fidia, Policleto, Mirone, Prassitele, fino a Lisippo. E la perfezione senza tempo di questa scultura influenzò profondamente l'estetica del Settecento, divenendo modello per gli artisti del tempo. Il disegnatore Piranesi, nonostante non sia un architetto, permette a tutte le corti europee, unitamente alle sue incisioni che vengono vendute nella sua bottega romana, di conoscere la realtà, gli schemi di costruzione delle strutture presenti nella sua città. Ci si pone la Domanda: "Come è costruito?" Secondo Piranesi la cultura più antica su cui posano le basi della nostra civiltà non è quella classica greca, ma addirittura quella Egizia. La moltiplicazione dei modelli pone l'interrogativo: "Cos'è Classico? È tutto ciò che si fonda.

Sull'autorevolezza dei principi. Ecco che si apre un dibattito che mette veramente in crisi questa tendenza architettonica: "Allora qual è il modello, non possiamo saperlo perché quello che ci è giunto fino a noi è solo fram"

Dettagli
A.A. 2012-2013
4 pagine
2 download
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher AlessandroArchitetturaPoli di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Torino o del prof Fasoli Vilma.