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La riforma dell'arte sacra di Le Corbusier
Con questo edificio si scopre un nuovo aspetto di Le Corbusier, riforma dell'arte sacra. Da una parte cerca di mantenere una corrente più tradizionalista, dall'altra ha la volontà di sperimentare punti di vista differenzi (astrattismo come possibile linguaggio della religione). Viene contattato per la progettazione di una chiesa che avrebbe preso il posto di un santuario medioevale distrutto dai bombardamenti bellici. Le Corbusier, da non credente, si confronta con il tema della religione. Parlando di quest'opera si ripensa al primitivismo, all'astrattismo e a tutte le nuove influenze nate nel dopoguerra. Le Corbusier ha un forte cambiamento, passando dal concetto di "casa come macchina per abitare" a una concezione di architettura più libera e meno retorica. La cappella precedente era sul punto più alto della collina ed era meta di un pellegrinaggio, riprendendo i temi della promenade che influenza il paesaggio architettonico.Il progetto, oltre la cappella, prevedeva delle case per i pellegrini e una scultura piramidale, volendo delimitare uno spazio esterno anch'esso sacro, per poter accogliere i fedeli anche all'aperto. E' presente uno spazio coperto ma esterno che si rivolge all'aperto, così che alla festa della Madonna si possa celebrare messa anche all'esterno, che crea una sorta di panteismo che Le Corbusier infonde a questo spazio. C'è un tentativo di dialogo tra fedele, clero, cappella, architettura e natura; l'edificio ha un rapporto non tradizionale ben diverso dalla liturgia come sempre pensata. Il corpo è cavo e in cemento armato, tutto apparentemente privo di geometrie. Scolpisce il cemento e le pietre della vecchia cappella medievale distrutta nel 1944 e le usa per riempire i muri. E' presente una fontana con forme geometriche che alludono alle forme perfette. Per la sua libertà compositiva ha bisogno di una grande tecnologia costruttiva.
Il cemento è usato a vista, con i segni e la crudezza della casseratura, il brutalismo viene espresso e ricercato da Le Corbusier. Pareti esterne e interne con latte di calce. All'interno le torri diventano spazi intimi e sacri, dove il fedele lascia lo spazio comunitario e si trova davanti a un altare privato. La luce penetra dall'alto, tante declinazioni di spazio, di luce e di materia. Non ci sono pilotis, bensì setti murari molto marcati dando sfogo alla massima espressione della pianta libera; ispirandosi alle forme organiche cambia completamente il rapporto tra esterno ed interno. Importante è anche lo studio del suono negli spazi interni e di come la luce potesse entrare all'interno dell'edificio. Dando la forma di riccio alle cappelle da uno spazio privato di preghiera. La copertura molto ampia ricorda una barca e da un ampio spazio esterno-interno. La struttura è cava ed è interamente costruita su travi di acciaio. Inizialmentesembra costruita senza nessuna logica geometrica. In questo caso Le Corbusier si fa scultore andando a scolpire il cemento ricordando l'edificio precedente. Edifici come questo sono paradossalmente più complessi rispetto a quelli con forme rigorose come la Ville Savoye. Guardando all'interno delle cappelle, si crea uno spazio intimo e sacro, creando infinite declinazioni di spazio e di materia. La sala principale è molto complessa, manca parallelismo tra soffitto e pavimento, il pavimento è la continuazione della promenade esterna che grazie a un inclinazione verso l'altare conduce il pellegrino alla fine del percorso. Il soffitto, diversamente dal solito, è curvo verso l'interno, rendendo lo spazio ancora più particolare. La copertura, sebben pesante e ad accentuare la sua pesantezza anche il colore scuro, è appoggiata solo in alcuni punti su pochi pilastri, perché Le Corbusier vuole interrompere questa pesantezza volendo.illuminare lo spazio interno. Le torri interne sono ispirate a ciò che ha visto in Villa Adriana in Italia nei suoi viaggi giovanili. Nella parete sud, la più spessa, inizia a sagomarla con delle finestre strombate con inclinazioni diverse per modificare i fasci di luce. Le Corbusier pensa anche alla decorazione degli spazi, in particolare agli smalti del portale di ingresso dove pone dei simboli religiosi rielaborati, come ad esempio le mani aperte. Viene molto criticata dai religiosi più tradizionalisti perché vista come una caduta nell'irrazionalità, come se Le Corbusier stesse tradendo i principi della razionalità che lui stesso aveva previsto per l'architettura moderna. Viene definita "cosciente imperfezione", un "garage ecclesiastico", "pantofola", un "mucchio di cemento".
Convento di La Tourette, Lione, (1953-1957)
È un edificio religioso ispirato alla Certosa di Ema, nei pressi di Firenze,
vista da Le Corbusier nei suoi viaggi in italia.Il tema è quello di un edificio con più funzioni ma principalmente residenziali; interpretando in modalità attuali unatipologia di edificio molto antico. Porge particolarmente attenzione al rapporto con il paesaggio, il terreno scosceso e ildiverso rapporto altimetrico. L'edificio è composto da uno spazio centrale, quasi come una corte, dove attorno siconcentrano le varie funzioni. Presenta celle lunghe e strette ai piani superiori; sotto invece spazi comuni per mangiaree studiare. Ci sono dei percorsi trasversali che formano una croce, a sinistra l'aula cieca su due livelli dove si svolgono lefunzioni liturgiche, una serie di cappelle private con forma organica. Nelle camere private dei monaci ci sono dei balconi-loggia, ispirati all'Unité d'Habitation, volendo dare ai monaci una vista differenziata, il parapetto è in cemento conforature dove si percepiscono i colori e laluce e nella parte superiore una finestra più piccola. Sotto gli alloggi ci sono ampie vetrate intervallate da serramenti particolari, studiate con Iannis Xenakis, ispirandosi allamusica religiosa, volendo congelare silenzi e musica, ma in architettura. La promenade architectural interna è scansionata in verticale e in orizzontale dalla facciata musicale. Il cemento lasciato faccia a vista porta a un forte brutalismo architettonico che rispecchia un sentimento di approccio alla religione. Pauperismo nell'uso del cemento. Nella sala delle funzioni non ci sono aperture se non per una presa di luce molto piccola alle spalle dell'altare. Lo spazio non è decorato e l'unico colore è il grigio, per rendere più intimo lo spazio di preghiera tra singolo e Dio. Cambia però con gli spazi di preghiera privati, caratterizzato da diverse altezze che seguono l'inclinazione del terreno. In questo caso il progetto nasce e si declina in base allaconformazione del terreno, all'istante stesso in cui viene progettato. Non ci sono muri che dividono un monaco dall'altre, bensì una differenza altimetrica minima ma che basta a dare intimità alla preghiera. La luce viene portata da cannoni di luce che filtrano la luce e la bagnano di colore che creano delle situazione di luce ogni volta diverse o in base all'ora o al periodo dell'anno; dando vita a un vero e proprio rapporto emozionale con lo spazio e con l'architettura.
Le Corbusier e l'India 1951 - 1965
Le Corbusier ha un'esperienza fisica ma anche mentale quando inizia a confrontarsi con l'India, un paese forte ma allo stesso tempo indietro rispetto all'Europa, dovendo fare un adattamento di approccio dal punto di architettonico e culturale. C'è un approccio personale nato da una cultura europea che viene però declinata in maniera diversa dove si applica. L'atteggiamento contrario è quello di un
Supposto internazionalismo dell'architettura indipendentemente dalluogo dove è applicata; l'idea che l'architettura propagandata da Le Corbusier e Gropius e i suoi principi (vetro, cemento, semplicità, etc...) come punti di un'architettura internazionale (The International style). Ciò che porta alla degenerazione di queste premesse è il voler costruire con gli stessi presupposti in qualunque parte del mondo. Un altro punto di vista è quello di guardare al contesto locale, al clima, alle tradizioni e alla cultura; andando a individuare infinite modalità tra la teoria architettonica e i singoli luoghi.
Villa Shodan, Ahmedabad, (1951-1954)
Viene chiamato dal primo ministro per ricostruire la capitale. Ma prima vede ristrutturare una zona molto prospera e ricca del paese. Tenendo sempre presente Villa Savoye, si vede all'istante il diverso rapporto con la cultura locale creando un'architettura paragonabile a un volume.
scavato ed eroso. Volumetricamente è un cubo senza facciata; questo per il clima molto umido, temperature molto alte e piogge molto forti, quindi si necessita di una costruzione capace di isolare dalle temperature e favorire la ventilazione interna. La struttura non è più fatta da esili pilotis ma mescolandolo al tema del setto di cemento dando vita a nuovi tipi di spazi. Idea di copertura superiore che è quasi volante e che non è attaccata alla facciata; idea di avere un distacco tra le parti in modo da sfruttare al massimo i venti e le condizioni atmosferiche. Scava come sculture gli elementi architettonici e studiando le condizioni atmosferiche creando situazioni diverse tutt'altro che industriali e meccaniche. Tema del filtro tra interno ed esterno in modo che l'architettura sia una protezione tra interno ed esterno. La pianta libera è quasi portata all'esasperazione per poter averla massima areazione. Sono molte le capitali
ricostruite negli anni '50 che si relazionano al nuovo assetto politico e geografico del dopo guerra. Il primo ministro chiede una pianificazione diversa rispetto all'architettura tradizionale indiana. Crea la griglia divisa persettori numerati che creano settori differenziati ispirati alle pianificazioni urbane da lui pensate anni prima. In cima alcentro urbano c'è la città governativa con tutti gli enti di governo. In questi edifici vengono condensati tutti i principi dalui studiati e teorizzati in relazione con le condizioni di dove sta costruendo. Alta Corte, Chandigarh (1951) L'Alta Corte ha dei setti colorati con ampie volte in cemento con una grande impalcatura dove sotto ci sono tutti gliambienti del palazzo. Volte monumentali, ampie rampe che, prendendo d'esempio gli ascensori, sono un ottimaalternativa a tecnologie non sempre disponibili. Forma quadrangolare con quasi una porosità che fa sia da filtro che daporta di una sala conIl testo fornito può essere formattato utilizzando i seguenti tag HTML:
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delle colonne molto snelle che ricordano le grandi sale dell'architettura egizia. L'ambiente è molto scuro ma illuminato da fasci di luce che entrano da sotto la soletta del tetto. Anche qua sono presenti percorsi di rampe che smistano le persone in base alle loro necessità. C'è un'enorme struttura al centro posizionata assimetricamente.