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Il Movimento Moderno nell'architettura
Rohe (1886-1965), Le Corbusier (1887-1965) - hanno tentato per primi di introdurre questo metodo nella pratica edilizia ed urbanistica. Gropius dirige dal 1919 al 1928 una scuola speciale, il Bauhaus; gli insegnanti sono alcuni dei migliori artisti moderni (Klee, Kandinski, Schlemmer) e gli studenti imparano a progettare tutta la gamma di oggetti che formano l'ambiente moderno, dai mobili al quartiere. Van der Rohe progetta pochi edifici semplicissimi ed esemplari, e dirige alcune importanti iniziative pubbliche, fra cui un quartiere sperimentale a Stoccarda, dove gli architetti moderni di tutto il mondo sono chiamati a progettare edifici. Le Corbusier lavora a Parigi come libero professionista, ma realizza solo una piccola parte dei suoi progetti: alcune casi individuali e alcuni edifici pubblici di modesta entità; i progetti per le occasioni più impegnative sono rifiutati o realizzati da altri.
Il nome Bauhaus fu dato nel ricordo della corporazione edile medievale, la Bauhutte.
E ne delineò gli scopi in un manifesto. Nel manifesto, fatto diffondere in tutta la Germania, Gropius chiariva il programma ed insieme gli obiettivi della nuova scuola: artisti ed artigiani dovevano erigere insieme "la casa del futuro". Il Bauhaus non doveva essere, semplicemente, la fusione di un'accademia con una scuola tecnica, ma volle porre l'accento in modo particolare sulla formazione professionale mediante l'indicazione di un traguardo simbolico e reale al tempo stesso: "Bauen". Costruire era per Gropius un'attività ad un tempo sociale, intellettuale e simbolica; senza contare che il "costruire", in quanto attività collettiva in grado di conciliare lavoro manuale e intellettuale, finora divisi, poteva per lui appianare le differenze di classe e avvicinare l'artista al popolo. Simbolo della nuova concezione divenne la copertina del manifesto, una xilografia di Lyonel Feininger raffigurante una
cattedrale sormontata da una torre in cima alla quale si incontrano tre raggi che stanno ad indicare le tre arti maggiori: pittura, scultura e architettura. Il manifesto non conteneva solo una solenne dichiarazione di intenti ma anche precise informazioni su scopi e programma del corso nonché sulle condizioni di ammissione. Non molto tempo dopo gli allievi iscritti erano 150. L'attualità del programma e la modernità della xilografia costituirono un potente fattore di attrazione.
Gropius voleva che il Bauhaus educasse i giovani affinché la società tutta intera ne potesse trarre in seguito giovamento. In effetti la scuola non fece mai mistero di voler perseguire questa doppia finalità. I primi anni del Bauhaus furono animati da un forte animo comunitario. In realtà sulle rovine dell'impero guglielmino, si cercò di progettare, creare e costruire in funzione dell'"uomo nuovo". Tutti si consideravano artisti.
interessati a contribuire ad erigere, tramite il lavoro artigianale o l'insegnamento, la "cattedrale del futuro". D'altra parte il pensiero perennemente rivolto a questa "utopistica cattedrale" non impediva certo di accettare semplici incarichi per la fabbricazione di mobili, utensili metallici, tappeti,...
1 Costruire. Ma è proprio su questa apparente contraddizione che si fondava l'importanza e il contributo originale della scuola: partendo infatti da spinte e forze contraddittorie ebbe a svilupparsi un equilibrio creativo che negli anni successivi era destinato ad essere continuamente verificato, discusso, messo alla prova e modificato.
Dalla scuola usciva una ricca letteratura di documentazione, si organizzavano esposizioni, conferenze spettacoli. Vennero subito apportate importanti innovazioni rispetto agli schemi di strutturazione scolastica tradizionale. Sulla base del concetto fondamentale che andava abbattuta qualunque separazione tra
arte e artigianato, le classi vennero trasformate in officine, dirette ognuna da un’artista (Formmeister) e da un maestro artigiano. Prima di ogni realizzazione veniva esaminato attentamente il materiale, se ne valutavano le possibilità e il miglior impiego e l’allievo era libero di scegliere ciò che sentiva a sé più congeniale. Il criterio corporativo che è alla base della Bauhaus, la sua apertura ai giovani e l’interpretazione romantica dal mondo che ne derivano, vi fecero convergere i più grandi artisti del tempo.
Del primo Consiglio di Maestranza fecero parte Feininger, lo scultore Marcks e Johannes Itten insegnante d’arte, oltre che pittore. Seguirono l’architetto Meyer, il pittore Mache, Klee, Schlemmer, Kandinskij e infine Moholy-Nagy. Queste autorevoli presenze, se da un lato fanno intendere quale straordinario centro costituisse il Bauhaus, indicano anche l’evoluzione profonda avvenuta all’interno dello
stesso movimento. Infatti, dall'originaria impostazione espressionistica, si verifica un passaggio sempre più netto al purismo costruttivo. Questo radicale mutamento interno non tardò a creare divergenze che fecero gradualmente allontanare i personaggi legati alla Bauhaus alla prima maniera.
Allorché, nel 1925, l'opposizione governativa costrinse l'istituto a trasferirsi a Dessau, la svolta verso il funzionalismo divenne definitiva. Il Bauhaus era un istituto statale ed era quindi non solo finanziariamente ma anche politicamente dipendente dal governo in carica. Gropius poté fondare il Bauhaus approfittando del disordine politico-sociale dei primi mesi del dopoguerra. Ma in seguito, quando si trovò ad ampliare la scuola si trovò in mezzo a schieramenti politici contrapposti. Che lo portarono alla chiusura nel 1925 e al trasferimento a Dessau.
"La città di Dessau ha autorizzato la costruzione di un edificio comune"
da destinare al nuovo Bauhaus e alla preesistente scuola di artigianato e di artigianato artistico ora dipendente dal Bauhaus, allo stesso modo ha autorizzato la costruzione di abitazioni singole e di alloggi studi per studenti.
Tale incarico dava finalmente a Gropius e al Bauhaus la possibilità di tradurre in pratica l'idea di un lavoro in grado di realizzare una fusione completa di tutti gli elementi, architettonici e non, in vista di quello che restava lo scopo ultimo: l'abitazione.
La sede della nuova scuola venne progettata da Gropius. Costruì un vastissimo e complesso edificio per ospitare la scuola e alcuni alloggi per sé e per altri insegnanti. Queste case non rappresentano dei contributi rilevanti alla nuova concezione dell'architettura, ma l'edificio della Bauhaus fu la prima opera di grandi dimensioni ad essere realizzata ed esemplificava su grande scala i principi della scuola.
La parte più interessante è il blocco dei laboratori,
un grande parallelepipedo di quattro piani tutto in vetro. Il cavalcavia che si trova alla sinistra di questo blocco sfrutta le possibilità di grande apertura offerta dalla tecnica del cemento armato. In tutto questo blocco e nel blocco a sinistra si aprono finestre a nastro più lunghe di quelle di Le Corbusier. Un'ala più bassa destinata a refettorio unisce il blocco in vetro con un corpo a torre destinato ad abitazione sul retro del complesso; in esso il fatto che le finestre a sviluppo orizzontale si leghino a molti balconcini aggettanti rende chiara la struttura interna dell'edificio, che di fatto si compone di piccole unità d'abitazione ripetute identiche le une alle altre. La distribuzione di questo insieme è asimmetrica. Gropius ha voluto sottolineare che la superficie altro non è che un sottile guscio che racchiude un volume interno, però gli ha conferito una diversa fisionomia a seconda della destinazione degli
interni. Le case isolate non raggiunsero la stessa qualità di quelle che stava sviluppando Moholy-Nagy: Das Bauhaus in Dessau, pag. 84 Le Corbusier, anche se avevano una notevole importanza dal punto di vista tecnico in quanto precoci esempi di prefabbricazione integrale.
Dal punto di vista tecnico, il complesso scolastico è costruito su uno scheletro di cemento armato in muratura, soffitti a forma di fungo sul livello più basso e tetti coperti da tegole d'asfalto così da poterci camminare sopra.
Nel 1933 ad opera del regime nazista si sopprimerà la scuola del Bauhaus, definendola "covo di bolscevismo culturale" e Gropius insieme ai suoi collaboratori tra cui Mies van der Rohe, ultimo direttore della scuola, è costretto a lasciare la Germania.
Nel 1928, lasciato il Bauhaus, torna a Berlino e si dedica alla libera professione. Tra le realizzazioni di questo periodo troviamo il quartiere Siemensstadt. Conclusa in certo modo il ciclo
Operativo gropiano legato alla Bauhaus con la realizzazione delle abitazioni Torten a Dessau, segna a Siemensstadt un superamento delle sue precedenti tematiche. Il tema - l'architettura come urbanistica - non è nuovo, nuovo è il modo in cui Gropius in questo momento l'affronta. In sostanza egli si adopera ad individuare nella società una struttura collettivistica e ne studia i moduli e le esigenze. Come farà più tardi Le Corbusier nelle sue villes radieuses, codifica i rapporti tra individuo e società trasferendo alcuni aspetti delle attività un tempo riservate alla famiglia (educative, ricreative) non alla società, ma al gruppo sociale che si identifica con la casa non più unifamiliare. Si tratta di una formulazione razionalistica, che prevede la perfetta eguaglianza tra individui e quindi la loro possibilità di combinarsi indifferentemente in nuclei che costituiranno dopo la famiglia il secondo livello.
organizzativo della società. Tutto questo ha però un risvolto classista: i quartieri presi in esame offrono infatti abitazioni confortevoli per la classe operaia che non viene inserita in alcun modo nel tessuto sociale della città. Ciò non significa che il quartiere Siemensstadt non sia in questo suo limite perfetto. Le case si dispongono su file a pettine, perpendicolari rispetto al flusso viario, così da ripetere un rapporto costante e seriale tra pieni e vuoti. Una volta di più alla natura è negato ogni valore emozionale, alberi e aiuole, così come cielo ed orizzonti, vengono concepiti come elementi necessari della razionalità abitativa e come tali distribuiti uniformemente. La struttura mentale di Gropius, derivante dalla sua formazione, gli impediscono di pensare all'uomo come ad un grumo di sentimenti, oltre che come ad uno schema razionale, e Gropius si trasforma da architetto in progettista di buone e razionali
abitazioni.All’avvento del nazismo, ripara in Inghilterra.