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Città: organizzazione sociale, divisione dei compiti, fortificazioni -> le porte sono finestre con le quali le città

comunicano con il mondo.

La città nasce in Egitto e in Mesopotamia ma il modello fenicio si sviluppa in Siria e Palestina (es. Gerico).

Acqua potabile -> irrigazione, allevamento, mattoni crudi -> gerarchia sociale (proprietari terrieri) basata sul

controllo dell’acqua.

1. Dimensioni variabili (10 volte più grandi dei villaggi circostanti, satelliti)

2. Mura: delimitano lo spazio cittadino e sono l’elemento di visibilità e presentazione al mondo esterno.

All’interno delle mura si raccolgono le ricchezze (token per contare i beni, ne abbiamo evidenze ad

esempio nei sigilli -> sistema ponderale: imposta dall’alto per introdurre gli scambi, una certa

quantità di metallo rappresenta una sorta di moneta (oro, argento, elettro).

Le mura hanno bisogno di essere manutenute -> forniscono lavoro.

3. Distinzione delle funzioni interne (quartieri industriali, abitativi, etc.)

4. Porte: la città non vive per sé stessa ma proiettata verso l’esterno

5. La città ha bisogno di imporsi sul territorio e di commerciare con l’esterno -> artigianato organizzato,

il lavoro è regolato dal centro di potere, si evitano quindi saccheggi interni.

6. Per la prima volta si delinea la figura del soldato

7. Classi sociali, potere gerarchico, figura del capo

8. Salinità più alta del mare esterno -> conservazione cibi.

9. Dal III millennio a.C. già era rotta dei Levantini.

Mozia sorgeva alla foce di un fiume, sulla spiaggia meridionale -> punto di sbarco dei fenici (acqua dolce sulla

riva). Vennero costruiti come prima 12 pozzi circolari con piccole pietre non sbozzate, profondi 3 mt

(rifornimento navi). I pozzi erano disposti a corona al confine con la spiaggia dove sorgeranno le prime

abitazioni della colonia.

Edificio C8 -> tre grandi ambienti, due dei quali rettangolari (7x3 mt) orientati sull’asse nord-sud.

Probabilmente era un fondaco, cioè un magazzino che fungeva anche da residenza alle prime persone che

arrivarono sull’isola. Subì una distruzione e il muro sbriciolato che era rimasto venne pareggiato al momento

della costruzione del Themenos.

- Dente orca marina dell’Atlantico

- Lama di ossidiana di Pantelleria

- Unguentari egiziani

- Ceramica red slip (liquido di argilla) -> la ceramica era levigata con una stecca di legno e

somigliava a prototipi di bronzo -> oggetti importati

- Ceramica a impasto, locale, utilizzata dalle donne -> fusione delle culture e matrimoni misti

- Ceramica da trasporto

Pozzi ed edificio C8 fanno quindi parte del primissimo stanziamento fenicio a Mozia.

Tempio di Baal -> 4 strati Tempio C5

Dio sotterraneo, che fa sgorgare le acque, dio del mare (poseidone), dio della tempesta, della guerra, della

vita e del sottosuolo (l’acqua è simbolo di vita ma in certi casi può dare la morte). Lo facevano nascere in

primavera divinità femminili.

- 1 stanza con altare e imbuto di pietra verso il sottosuolo per resti di libagioni e sacrifici

- Struttura simile ai templi orientali

- 3 stele – triade Dio solare, Dio lunare, Dea Astarte

- Il simulacro del dio è nella nicchia a cui accedeva il sacerdote, fuori c’erano le stele

- Nel sancta sanctorum è stata trovata una piattaforma rettangolare in calcare con una stele

davanti e due mattoni che delimitavano un’eschara: fossa in terracotta per bruciare incensi (orlo

di un incensiere, coppa e resti di incenso)

- A nord, in corrispondenza di una sorgente venne trovata una favissa: 5 mt di diametro, delimitata

da un muretto. C’erano resti di sacrifici (es. vasi) che non potevano essere gettati -> trovata

anfora dipinta in stile cipriota (bande nere sul collo e all’interno dell’orlo + registri metopati).

Rituale: scavazione del settore nord occidentale della fossa per riportare alla luce l’acqua, che

dopo essere stata utilizzata per il rituale, veniva ricoperta con terra e cenere dei sacrifici offerti.

Dopo la distruzione del VI secolo a.C. la favissa venne obliterata e la sua funzione venne forse

delegata ai pozzi sacri.

- È il più grande santuario fenicio nel mediterraneo.

- Cratere di Alcimedonte

- Obelisco

BYBLOS – Tempio degli obelischi (più antica città fenicia in Libano)

- Nicchie come a Mozia con offerte sotterrate (es. statuine in bronzo degli dei)

- Ascia finestrata con levriero (animale sacro) – forse sigillo del re (l’oro è troppo duttile per

combattere)

Dalla zona C emerge che la colonizzazione fenicia deve essere iniziata nel secolo VIII a.C., di pochi decenni

successiva a quella dei Cartaginesi.

550 a.C. distruzione di Mozia a seguito del quale l’isola venne assoggettata a Cartagine. La ricostruzione

prevedeva caratteristiche strettamente puniche come ad esempio l’utilizzo di mattoni crudi nelle mura.

Kothon = piscina connessa ad un’area sacra VIII secolo a.C.

- Sorgente collegata con la piscina e a un pozzo sacro (no bordo di pietra).

- Obelisco e pozzo si univano alla piscina tramite un canale.

- Alcuni pilastri indicavano l’area sacra

- Piattaforma con foro per libagioni e sacrifici

- Sul margine dell’area sacra è stato trovato un frammento di aryballos (piccolo vaso globulare)

con l’iscrizione: Sono sacro a Belios -> Baal

- Rifacimento punico dell’intera area: porta monumentale + 3 stanze e recinto circolare -> porta:

3 lastre con ampia soglia + 2 lastrini che sostenevano lesene + capitello con palmette. L’obelisco

era il simbolo di Baal. 3 navate con ingresso non assiale ma in angolo -> navata centrale = culto.

Pilastri di pietra erano lo scheletro dell’edificio. Il tempio venne orientato verso Orione (Baal), le

tre stele potrebbero esserne la cintura.

- Four room building = costante orientale per gli edifici pubblici -> tempio di Astarte a Cipro.

- Coppa: cielo con Baal al centro + iscrizioni in aramaico antico + toro, simbolo di Baal.

- Piscina 52x37 m

- Kothon = ciambella – si pensava fosse un porto ma il mare era ad un livello più basso quindi non

poteva ospitare grandi navi

- In superficie salina ma scendendo acqua dolce

- Blocco unito ad altri alzavano la vasca con un podio (allontanandola dal fango appiccicoso)

- Blocco con piede di statua: la statua fu trovata a Marsala e ora è a Palermo – ricostruzione grazie

a stele di Baal sopra a un podio (dio incidente) – Colosso di Baal.

- Siria: piscina sacra con monumento al centro collegata al tempio e alla sorgente -> situle egiziane

che dimostrano il culto delle acque.

- Il centro delle diagonali della piscina era al centro del recinto sacro (Temenos)

- Solo quando la vasca nel medioevo divenne salina fu collegata al mare

- Pochi resti, gli abitanti di Marsala hanno portato via molto materiale

- Ciottoli votivi e ossa bovine

- Il bordo sud del muro mostra che non c’erano collegamenti al mare – 4 filari sovrapposti di

blocchi di pietra).

- Scarabeo egizio blu

- Il bacino del Khoton è orientato con la diagonale maggiore sull’asse nord-sud senza considerare

il diverso orientamento della costa e rispetto alle mura. Anche il tempio, con i suoi allineamenti

interni, sembra seguire un orientamento proprio. Lastra di pietra con schema planimetrico del

tempio e accanto ad essa stele + chiodo (forse orientato verso una stella nel cielo -> puntatore

di bronzo che poteva essere usato come astrolabio per orientamento e altezza delle stelle)

Tempio di Astarte – secondo i Fenici Astarte era nata dal mare

- Più piccolo tempio di Mozia ma anche il più antico

- Portico orientale, due colonne di legno, porta assiale che conduceva alla cella nella quale c’era il

simulacro della divinità.

- La statua era d’avorio e legno, abbiamo solo tracce – davanti c’erano due braceri.

- VI secolo a.C. venne incluso nel recinto sacro, il tempio fu ristretto e la cella orientata

diversamente (NS, verso il pianeta Venere e verso il tempio di Venere di Erice, dove la divinità

era adorata dalle prostitute sacre)

- La dea astarte è una delle più grandi dee del mediterraneo -> è stata una divinità condivisa da

tutti i popoli del mediterraneo ed è nata in mesopotamia. I sumeri avevano una grande divinità

che era la dea del sud (uruk, ur) e proteggeva i beni della comunità e assicurava ricchezza e

fecondità di terra e animali (IV millennio a.C.). Sargon re di Akkad nel 2300 a.C. la trasformò

unendola a ishtar la trasformò nella dea dinastica degli accadi Imham-ishtar -> divinità della

fecondità dell’amore e della guerra. Divenne poi dea dei popoli del levante (es siria) e poi dei

fenici soprattutto ai sidone. Non possiamo escludere che quindi i fondatori di motia arrivassero

proprio da sidone. Gli egiziani avevano iside, al centro del mediterraneo una dea dell’amore e

della guerra c’è sempre stata -> culti condivisi e utilizzo di Astarte per entrare in contatto con gli

altri popoli.

- Ciottoli bianco pietra pomice e nero basalto -> astarte e baal. Accanto c’erano molti oggetti che

venivano ritualmente spezzati a metà per offrirli alla dea. Cembalo di bronzo, flauto con osso di

capra -> erano strumenti simbolici, con cui la dea andava a svegliare il compagno negli inferi al

solstizio d’inverno.

- Base di una coppetta attica con scritto in greco l’epiteto LUMINOSA che potrebbe essere

interpretata come PURA in relazione con le acque, ritrovata vicino al recinto sacro.

- Piccolissima miniatura di avorio di una colomba, forse faceva parte del coperchio di un oggetto

femminile.

- Nel sacello all’interno della Fortezza ovest di Mozia, composto da vestibolo, antecella e cella, è

stata trovata una statua femminile in terracotta, priva di braccia e testa. La statua era

panneggiata e i seni scoperti + testa di astarte.

Themenos (recinto sacro)

- 118 mt di diametro

- Centro = incrocio diagonali piscina Kothon

- Area di due ettari -> opera monumentale straordinaria

- Segnacoli fanno capire dove sono seppellite le offerte -> bacino e denti di un bambino ma non

si sa se fosse un sacrificio umano + denti di uomini tra i 18 e i 30 anni (forse nemici oppure

sacrificio umano) -> storia di cadmo che per avere dei soldati deve seminare denti di drago ->

tramite i denti si potrebbe risalire alle etnie etc.

- Muro alto circa 3 mt, che chiudeva alla vista della città il suo interno

- Le stele erano segnacoli della presenza divina ma potevano anche rifarsi agli astri per mappare

il cielo

- Astragali bruciati: resti di bovino e ovino legati,

- Il muro a un certo punto devia, con un angolo ottuso verso il kothon -> in realtà c’era un altro

tempio un po’ particolare. Il mur

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
8 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-OR/06 Archeologia fenicio-punica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lelamic di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Archeologia fenicio punica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Nigro Lorenzo.