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ARCHITETTURA PALEOCRISTIANA E BIZZANTINA
Architettura che si va a costruire dal IV sec d.C. che prende avvio sotto l’imperatore Costantino. Dopo la
battaglia di Ponte Milvio su Massenzio Costantino fece erigere l’arco di Costantino e terminò la basilica di
Massenzio dove fu collocata la colossale statua dell’imperatore. Nel 330 d.C. fondò Costantinopoli nuova
capitale amministrativa e religiosa. Sul letto di morte nel 337 d.C. Costantino venne battezzato dopo aver
consentito ed incentivato la libera pratica di quella fede rivoluzionaria
Basilica di Massenzio: iniziata da Massenzio (306-312 d.C.) ed ultimata da Costantino. Costituita da volte a
crociere in calcestruzzo nella navata centrale e da volte a botte ai lati. Struttura composta da 3 edifici simili
che si ripetono longitudinalmente e da finestre per permettevano l’illuminazione dell’interno.
Le crociere appoggiano su 4 appoggi ciascuno: la prima, segna la prima campata, la seconda, poi la terza.
Perché gli appoggi resistano alle spinte delle volte, devono essere contraffortati, devono rimanere fermi, per
evitare che la struttura collassi (come si è visto collassare l’arco con quelle fessurazioni che portano allo
schiacciamento o al ribaltamento della struttura). La planimetria di questa basilica verrà rivista, perché è la
planimetria che ispira Leon Battista Alberti per costruire il Sant’Andrea qui a Mantova, il cui modello viene
chiamato templum etruscus. Quindi Alberti, equivocando sulla natura di questo edificio di cui vede i ruderi,
accanto al foro romano, lo considera un antico tempio etrusco perché molto simile alle altre architetture
che ha sotto gli occhi, come le basiliche e i templi tradizionali e lo ritiene uno spazio meraviglioso, ispiratore
del suo Sant’Andrea. In realtà non ha nulla di etrusco, non è nemmeno un tempio ma è una basilica
tardoantica, costruita dal 306 d.C. al 312 d.C.. Si vede come erano le soluzioni di copertura; si intravedono
quali sono le vele coperte da embrici e coppi, che definiscono le crociere; grandi finestre termali, a
semicerchio con pilastrini a sostegno di grandi pilastri, a sostegno della parte curva e necessaria suddividere
in tre grandi finestre quella che era chiamata finestra termale, perché diffusa anche nella costruzione delle
terme. E qua si vede l’aspetto che doveva avere la basilica all'interno, quindi uno spazio rivestito di marmi,
con opus sectile per il pavimento, i rivestimenti delle murature con queste grandi colonne monolitiche che
costituivano una meraviglia, perché di svariati metri d’altezza, con l’illusione che fossero loro a portare le
volte. Perché si tratta di colonne isolate perché staccate dal pilastro che sta dietro, che è il vero sostegno
delle volte a crociera: le spinte e i possibili pesi di quelle volte non cadono sul capitello o sul fusto della
colonna ma sul pilastro che sta dietro. Quindi la colonna di fatto è scarica. È un bluff dal punto di vista
strutturale dei costruttori di questa basilica.
Basilica di San Giovanni in Laterano: La basilica cristiana adattò al culto la tipologia della basilica pagana a
sua volta derivata dalla stoà greca, edificio assemblare per eccellenza a differenza del tempio pagano
precluso al fedel, il tribunal diventa l’abside con la cattedrale vescovile e l’altare maggiore, i colonnati
delimitano le navate definendo il percorso processionale verso l’altare. Le pareti erano in opus
Caementicium con fodera in opus Testaceum, in origine possedeva sette altari d’oro decorazioni musive.
Nemmeno la porzione absidale è corrispondente: i mosaici sul fondo sono molto più tardi, medioevali, che
sono stati riposizionati dalla precedente abside, in questa nuova abside in costruzione ottocentesca.
Nonostante l'opus sectile, nonostante gli intarsi, nonostante i mosaici, quella è in realtà una costruzione
tardo-ottocentesca che ha reimpiegato parte dei mosaici medievali e parte dei marmi per costituire un
prolungamento del presbiterio.
Per quanto riguarda l’aula, esso è stata riconfigurato intorno al 1650 da Francesco Borromini, uno dei
maestri del Barocco, alter ego del Bernini, che ha fatto un’operazione di cosmesi della Basilica del Laterano,
partendo dalla navata colonnata sormontata da archi, come si vede nell'affresco, ma inglobando parte degli
appoggi dentro questi grandi pilastri che nascondono la struttura originaria. Ha reimpiegato le colonne delle
navate laterali per realizzare i baldacchini che contengono le statue, che coprono le nicchie in cui sono
ricoverate queste statue gigantesche. Le colonne sono in verde Antico, cioè in un marmo particolarmente
pregiato, segno anche di una certa ricchezza di queste costruzioni. Le dimensioni sono contenute perché la
basilica partiva da una navata di grandi dimensioni che scendeva scalarmente su quelle che erano le navate
laterali. La navata principale è molto più alta, e man mano che si scende, si hanno le navate laterali.
Basilica di San Pietro: Fondata sotto l’imperatore Costantino, il culto dei primi cristiani si svolgeva accanto
alle reliquie dei primi santi, martiri, ossia nelle necropoli, Luoghi di particolare venerazione erano reliquie
degli apostoli Pietro e paolo. Il primo fu sepolto nella necropoli sorta accanto il Circo di Nerone esattamente
su quella necropoli sorta la Basilica di San Pietro. In Antichità era provvisto di un quadriportico (cortile
porticato) con la famosa fontana purificatrice della Pigna. Costituita anticamente da cinque navate l’ampio
transetto consentiva la circolazione dei fedeli nel percorso processionale. Nel XV secolo (dal 1451) Sotto
Papa Niccolò V e con la consulenza di Leon battista Alberti e di Bernardo Rosellino, verrà identificata la
nuova basilica a pianta centrale progettata da Bramante.
Gli scavi sotto la basilica sono stati condotti tra il 1939-1949 per ritrovare la necropoli, e con questi scavi si è
arrivati al ritrovamento della tomba di San Pietro. Le catacombe vaticane sono visitabili; si ha una città
sotterranea con le tombe conservate e una delle più umili di queste è la tomba di San Pietro.
L’aspetto esterno di questo edificio, come si vede nella prospettiva, era lo schema basilicale di 5 navate;
preceduta da un grande spazio scoperto, cioè un quadriportico, che significa un cortile definito da 4 lati
porticati. Il quadriportico era il primo recinto/spazio che accoglieva i pellegrini. Si era in una fase storica in
cui la Basilica di San Pietro, proprio per il fatto di essere sulla tomba di San Pietro, diventa un luogo di
pellegrinaggio: i cristiani si recano alla basilica da ogni regione per pregare sulla tomba di San Pietro. Per
fare questo giungono da lontano, e il primo luogo che li riceveva era il quadriportico, con i portici che
servono per dare a loro un tetto, perché si possano riposare e purificare alla fontana che stava al centro del
quadriportico stesso. La fontana che viene disposta al centro del quadriportico è chiamata “fontana della
pigna”, la fontana di bronzo romana, riciclata, che si trovava nella zona del pantheon, viene deportata, una
sorta di grande pigna da cui spicca uno zampillo per ogni punta della pigna, che oggi si trova sull’ultimo
livello del giardino del cortile del Belvedere, portata lì da Bramante.
Una volta riposati e purificati, si poteva entrare nella basilica e si creava un flusso processionale che
consentiva di percorrere la lunga navata centrale, che permetteva di arrivare all’altare e alla tomba, pregare,
e uscire dalle navata laterali per non ostacolare questo flusso incessante di pellegrini. Ospitava un numero
cospicuo di Pellegrini. La natura sepolcrale dell’area stimola altre elevazioni, per cui le chiese già dai primi
secoli della loro costruzione diventano luoghi di sepoltura. Qui si vede sempre la sovrapposizione con il San
Pietro attuale; quei muri tratteggiati costituiscono il progetto michelangiolesco, senza la navata seicentesca
del Maderno, la navata seicentesca che arriva a coprire la parte antistante alla cupola, dà l'idea che questa
struttura sia stata smantellata in tempi recenti.
Chiesa di Santa Costanza (340 d.C.): struttura centrale già mausoleo di costanza figlia di Costantino.
Internamente caratterizzato da coppie di colonne disposte in modo radiale per sorreggere una cupola.
presenta un vestibolo di ingresso. Sulla tomba di Costanza, realizzata in porfido rosso, Cristo viene
Raffigurato come una vite dalla quale spremendo l’uva ne esce il vino che sta a simboleggiare il sangue.
Struttura di muro massiccio in calcestruzzo tutto attorno, e un giro di colonne binate all'interno, disposte
radialmente rispetto al centro del cerchio. Le nicchie scavano parte della muratura e un portico tutto
attorno.
L'interno è particolarmente famoso e apprezzato per la porzione legata alla sequenza delle colonne binate,
che servono a reggere le arcate che costituiscono il giro interno sul quale poi si poggia la cupola a mezza
sfera, canonica secondo l’arte romana, e questo giro di colonne binate che servono a reggere il pesante e
spesso muro e al tempo stesso a reggere la metà di questa botte anulare che gira tutto intorno sulla parte
esterna dell’edificio. La botte anulare è riccamente decorata con mosaici dell’epoca, quindi del IV secolo d.C.
Il sarcofago di Santa Costanza è conservato nei musei vaticani ed è un sarcofago in porfido rosso, dove il
porfido veniva usato per ciò che riguardava gli imperatori. Era un materiale pregiato e difficile da scolpire,
ma ha una resa eterna.
Cosa rappresenta il sarcofago? Una vendemmia, si vedono una vite, l’uva e una serie di punti che calcano
l’uva per ricavarne il vino. È un’allusione a Cristo: il cui sangue, il vino ha redento l’uomo.
Questo schema lo si ritrova nella volta, esattamente in questa porzione, in cui si vede in questo settore di
botte anulare, quei racemi vegetali che è la vite dei cristiani, con i grappoli d’uva con una serie di punti con
dei giovani che vendemmiano e trasportano l’uva fino alla pigiatura che avviene sotto i tempietti con le
colonne. Al centro di questa vigna, vi è un busto apollineo di Cristo, un Cristo giovane e imberbe come era
nell'iconografia paleocristiana antica. Cristo trae il suo primo aspetto dalla figura di Apollo, un giovane
imberbe. La figura barbuta la si conosce nel momento in cui c'è una transizione dell'iconografia cristiana da
Apollo a Giove. Si usa sempre un riferimento ad una figura antica per raffigurare il volto enigmatico della
figura di Cristo. Oltre a questa vite si hanno ancora dei tondi, dei medaglioni, dei cherubini, che indicano
quella che è la vocazione cristiana di questo uomo.
San clemente (iniziata intorno al 380 d.C.): nel XII la chiesa fu inglobata in una struttura talmente
conservatrice che sino agli scavi archeologici del 1857 f