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TRACCE

- Antropiche

  • Tracce di taglio ripetuto
    • Da strumento litico (presenza di solchi a coda di rondine con andamento irregolare. La lama di selce causa irregolarità per via del deterioramento che subisce durante l'uso).
    • Da strumento metallico (riconoscibile per la morfologia interna del solco)
  • Tracce di percussione
  • Tracce da combustione, riscontrabili dopo l'esposizione al fuoco per la cottura. In alcune ossa si nota un'esposizione parziale al fuoco in quanto durante la cottura vi è la carne sopra mentre altre presentano tracce più evidenti dovute all'esposizione indiretta e non troppo forte (colore grigio/bruno) e all'esposizione diretta (nero) oppure può esserci un processo di calcinazione (bianco).
  • Biologiche da azione di animali e quindi avremo dei microsolchi dovuti allo scorrimento dei denti del predatore, tracce di morsicatura e rosicchiatura.
  • Biologiche da azione di piante come la vermicolazione ad opera delle radici
capire meglio la tipologia e la posizione delle tracce correlate alla macellazione si applica l'archeologia sperimentale. Con questa metodologia si effettua una riproduzione delle azioni tipiche delle antiche tecniche di macellazione, si svolge una replica e infine si interpretano i dati ottenuti. ASPETTI METODOLOGICI Osservazione Le tracce possono essere osservate ad occhio nudo oppure tramite un microscopio. L'avorio è composto principalmente da dentina e la struttura della dentina produce delle morfologie che sono visibili ad occhio nudo e che differiscono tra elefante e mammut. Questo permette di distinguere i due tipi di avorio senza bisogno del microscopio. N.B. Il commercio dell'avorio di mammut non è vietato in quanto l'animale è estinto e non c'è nulla da salvaguardare. Al contrario, il commercio dell'avorio di elefante è vietato perché si vuole proteggere gli animali vivi.quanto riguarda l'osservazione tramite microscopio si può utilizzare: - microscopio ottico/a luce trasmessa prevede che il reperto venga illuminato da una luce proiettata in direzione o attraverso il reperto stesso ma non è sempre utile perché crea delle ombre che non consente di analizzare bene l'oggetto; - microscopio elettronico a scansione (MES), possiede un'alta potenza di ingrandimento e definizione. l'oggetto viene messo in una camera relativamente piccola da cui viene aspirata l'aria creando un vuoto e di seguito viene investito da un fascio di luce di elettroni che lo illuminano. Permette di avere un'immagine elettronica dell'oggetto ad ingrandimenti vari. È consigliabile mettere quindi una copia dell'oggetto che si realizza facendo un calco con una gomma siliconica come quelle che usano i dentisti. Questo calco viene inserito all'interno di un'altra gomma siliconica per creare una sagoma al cui

interno viene colata una resina epossidica che solidifica rapidamente e crea così la copia del reperto.

La determinazione della specie è consentita dalla morfologia delle parti del corpo. L'anatomia comparata mira a comparare le differenze fra le specie e l'archeozoologo la utilizza quindi per distinguere una specie da un'altra basandosi sulla tassonomia di Linneo. Nello studio archeozoologico l'individuazione di caratteristiche morfologiche anche minime può essere particolarmente significativo. Ad esempio se ci troviamo davanti ad un reperto del gruppo ovi-caprini, per stabilire la differenza fra le dita di una capra e di una pecora non avendo a disposizione il resto dell'arto si può notare che quelle della capra sono più convergenti rispetto a quelle della pecora che sono più rettilinee.

Quando trovo un frammento innanzitutto cerco di capire che osso è, devo quindi ipotizzare la possibile taglia dell'animale.

delle ossa più fragili che possono essere facilmente danneggiate o distrutte nel corso del tempo. Un'altra forma di quantificazione è la stima della massa degli animali attraverso la misurazione delle dimensioni dei loro resti scheletrici. Questo può fornire informazioni sulla taglia degli animali presenti nel sito. Inoltre, è possibile analizzare la distribuzione spaziale dei resti per comprendere come gli animali si sono distribuiti all'interno dell'area di studio. Questo può aiutare a identificare eventuali pattern di comportamento o di utilizzo del territorio da parte degli animali. Infine, è possibile utilizzare tecniche di analisi chimica per determinare la dieta degli animali, attraverso l'analisi dei residui alimentari presenti nei loro resti scheletrici. Questo può fornire informazioni preziose sulla loro ecologia e sulle risorse alimentari disponibili nell'ambiente circostante. In conclusione, l'analisi dei resti animali può fornire una vasta gamma di informazioni sulla fauna passata, consentendo di ricostruire l'ecosistema e l'ambiente in cui vivevano.

più frammenti e quindi risulta complicato stabilire a quanti animali appartengano queiresti. Il numero minimo di individui può essere superiore o inferiore ai resti trovati ma spesso a causa dellaframmentarietà e della presenza di individui giovani o piccoli si sovrastima il numero degli individui rispetto al numerodei resti.

Determinazione dell’età dell’animale

I metodi per determinare l’età dell’animale al momento della sua morte sono due:

  1. Valutazione dello stato di accrescimento osseo. Le ossa nel corso del loro sviluppo subiscono delle modificazioni di maturazione e di accrescimento. Possiamo distinguere più fasi:
    1. prima fase dove le ossa sono composte di tessuto cartilagineo a cui fa seguito
    2. una seconda fase che vede la formazione del tessuto osseo a partire da nuclei di ossificazione presenti alivello della diafisi e delle epifisi.
    3. Si arriva quindi ad una terza fase in cui i nuclei ossificati della diafisi

E delle epifisi sono ancora separati da tessuto cartilagineo, in questa fase l'animale è ancora in crescita.

Raggiunta l'età adulta passiamo alla quarta fase dove avviene la saldatura delle epifisi alla diafisi con la scomparsa delle cartilagini di accrescimento.

N.B. Questi meccanismi, più evidenti e facilmente individuabili nelle ossa lunghe, avvengono anche nelle ossa umane.

In archeozoologia potremmo quindi evidenziare i vari gradi di maturazione ossea e da essi trarre informazioni circa l'età dell'animale al momento della sua morte. Si tratta, tuttavia, di dati molto limitati e generici infatti si può dedurre solamente che l'osso era in fase di crescita iniziale, avanzata o se apparteneva ad un individuo adulto. Avviando poi un confronto con le tabelle di accrescimento osseo relative all'età tipica di ogni specie possiamo arrivare a dedurne l'età approssimativa.

2. Valutazione del livello di

La crescita della dentatura e del suo livello di usura è un elemento importante per determinare l'età di un animale e la natura dei cibi consumati. Nei mammiferi, possiamo osservare una duplice dentizione, decidua (denti da latte) e permanente.

Ad esempio, nel bovino la dentizione decidua appare intorno ai 3 mesi di vita e continua fino a circa 18 mesi. Durante questo periodo, i denti subiscono fenomeni di usura che li modificano. Successivamente, avviene la perdita dei denti da latte a causa della crescita dei denti permanenti (i germi dentari entrano in contatto con la radice dei denti decidui che viene poi riassorbita fino a farli cadere). Il cambio della dentatura nel bovino si completa intorno ai 52 mesi. Inoltre, inizia anche l'abrasione e il consumo delle superfici dentali che consideriamo avanzati a partire dai 8 anni di età.

molto avanzati dall'età di 10 anni. La zebra e in genere gli equidi, presentano elementi dentali particolarmente allungati in età giovanile che subiranno forti fenomeni di abrasione con l'andare dell'età. Si può quindi arrivare ad una stima attendibile dell'età misurando l'altezza residua del dente, utilizzando sempre tabelle di riferimento. Nonostante esistano anche in questo caso delle variabilità dovute al tipo di alimentazione seguita dall'animale, con questa tecnica si possono creare delle tabelle di valutazione che portano alla definizione di range d'età molto più affidabili rispetto a quelli che si possono ottenere valutando la crescita ossea. N.B. Talvolta, nel caso della valutazione della dentatura, vengono utilizzate tecniche di valutazione della dentina e degli otoliti che sono più complicate e costose da realizzare ma utili per la conferma dei dati con le analisi della.

La valutazione dell'età degli animali è importante perché ci fornisce delle informazioni socio-economiche utili per valutare i contesti preistorici o storici. Sappiamo ad esempio, che animali di età diversa vengono usati per esigenze diverse in base ai prodotti che possono fornire (lana, latte) o all'uso che se ne fa (riproduttivo, macellazione, pelliccia, forza lavoro nel caso di bovini e cavalli). Di conseguenza il rapporto fra le età degli individui presenti in un sito varia in base alle modalità di sfruttamento. Nel caso di bovini e cavalli ci sarà una prevalenza di animali adulti se vengono usati prevalentemente per produzioni secondarie e non è quindi previsto l'abbattimento.

Esempio: Vi può essere una maggiore presenza di animali adulti rispetto a quelli giovani in quanto per evitare il consumo di latte, quelli giovani vengono abbattuti così da garantirne la produzione oppure può

essere correlata alla produzione della lana. Per quanto riguarda il maiale, essendo utilizzato esclusivamente per la produzione di carne, la distribuzione in età rimane stabile nei vari siti archeologici. Determinazione del sesso dell'animale Per studiare queste differenze di sesso siamo aiutati dal dimorfismo sessuale, molto accentuato in particolare in alcune specie e che si manifesta in numerosi segmenti scheletrici. Nei caprini gli individui maschi hanno corna molto più sviluppate rispetto alle femmine; nei cervi le corna sono presenti solo nei maschi e il palco viene cambiato ogni anno. Nei carnivori si riscontra la presenza dell'osso penico negli individui maschi. Così come nell'uomo, anche negli animali si riscontrano differenze fra i sessi nella morfologia delle ossa della glabella o nelle ossa del bacino. Purtroppo queste valutazioni sono limitate a causa della frequente frammentazione dei reperti in nostro possesso. Inoltre anche laa seconda del contesto storico e geografico. Alcuni siti possono essere utilizzati per determinare l'età di un reperto archeologico, mentre altri possono fornire informazioni sulla cultura e sulle pratiche sociali di un determinato periodo. La cronologia dei siti può essere stabilita attraverso l'analisi di reperti, come ceramiche, monete o manufatti, che possono essere datati con precisione. Inoltre, la tipologia dei siti può essere determinata in base alla loro funzione, come ad esempio siti di sepoltura, siti di insediamento o siti religiosi. Queste informazioni sono fondamentali per gli archeologi nel processo di interpretazione e ricostruzione del passato.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
21 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ANT/10 Metodologie della ricerca archeologica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Valy_91 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Archeologia dei resti animali e vegetali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Curci Antonio.