Anteprima
Vedrai una selezione di 5 pagine su 18
Archeozoologia e tafonomia delle pietre dure animali Pag. 1 Archeozoologia e tafonomia delle pietre dure animali Pag. 2
Anteprima di 5 pagg. su 18.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Archeozoologia e tafonomia delle pietre dure animali Pag. 6
Anteprima di 5 pagg. su 18.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Archeozoologia e tafonomia delle pietre dure animali Pag. 11
Anteprima di 5 pagg. su 18.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Archeozoologia e tafonomia delle pietre dure animali Pag. 16
1 su 18
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

MATERIALI DI STUDIO

 ossa di mammiferi, uccelli, anfibi, rettili, pesci accumulo antropico o naturale;

 conchiglie di molluschi (terrestri e marini) sia vertebrati che invertebrati;

 insetti;

 parassiti;

 coproliti (feci);

 uova.

Casi eccezionali:

 mummie naturali es. nelle torbiere;

 animali congelati es. mammut e rinoceronti lanosi in Siberia e i bisonti in Alaska.

Generalmente l'archeozoologo è specializzato in una categoria animale o comunque in un periodo es. Paleolitico Superiore.

ISERNIA LA PINETA (MOLISE): Paleolitico Inferiore Rinvenimento di una distesa di resti faunistici fossili associati ad industria litica accumulo antropico.

Bisogna cercare di comprendere la relazione tra l'uomo e questi resti faunistici: le ossa animali sono tutte fratturate intenzionalmente per ricavare il midollo (evidente intervento antropico).

CASALECCHIO DI RENO: Neolitico Rinvenimento di silos (pozzetti): contesto strutturato. Si tratta di buche che venivano

utilizzate per raccogliere dei materiali, come ad esempio resti ceramici, o per gettare dei rifiuti, come i resti di pasto, ma potevano essere utilizzate anche con finalità rituali. In particolare, in uno dei silos è stato rinvenuto un accumulo di ossa animali insieme a un frammento di selce, nel quale sono stati identificati tre individui di ovo-caprini con lo scheletro quasi del tutto completo e in connessione anatomica. La disposizione dei resti faunistici fornisce numerose informazioni. NECROPOLI DI VICENNE (MOLISE): Alto Medioevo In un contesto di circa 200 tombe ne è stata rinvenuta una in particolare dove un cavallo è stato sepolto insieme al suo proprietario, carcassa intera non macellata direttamente inumata. Questa sepoltura evidenzia la stretta relazione che il cavallo e il suo proprietario hanno avuto in vita. Il contesto archeologico è fondamentale. PRINCIPALI TAPPE DELLA RICERCA: 1. Riconoscimento e descrizione delle specie animali con cui i gruppi umani

Formattazione del testo

1. Analizzare i resti faunistici presenti in un sito archeologico per comprendere le interazioni tra gli esseri umani e gli animali. È importante considerare che non tutti i resti faunistici sono stati accumulati dall'uomo, quindi è necessario stabilire chi o cosa ha determinato l'accumulo.

2. Stabilire la natura delle relazioni tra gruppi umani e specie animali, ovvero comprendere il motivo della loro presenza in un sito (sciacallaggio, caccia, pesca, raccolta, allevamento, ecc.) e l'uso che ne è stato fatto (nutrimento, materia prima, rituali, ecc.). Un cambiamento significativo nel rapporto uomo/animale è rappresentato dalla domesticazione nel Neolitico, che ha segnato il passaggio da un'economia di caccia e raccolta a un'economia di produzione, con conseguenti modifiche fisiologiche negli animali domestici rispetto a quelli selvatici.

3. Mettere in evidenza le conseguenze biologiche e/o ecologiche dell'intervento umano sulle specie animali, come la domesticazione e la modifica dell'ambiente.

4. Contribuire alla conoscenza dei gruppi umani, delle loro pratiche e delle loro interazioni con il mondo animale attraverso lo studio dei resti faunistici.

del loro ambiente, del loro modo di vita, del loro habitat, della demografia etc. L'archeozoologo non si basa quasi mai su ossa animali intere perché l'intervento umano genera importanti modificazioni, tra cui la macellazione, la fratturazione intenzionale delle ossa etc. È dunque importante la procedura del VAGLIO, in cui si separano i più o meno piccoli frammenti ossei dai sedimenti. In particolare, è possibile talvolta trovare i molari (grandi pochi mm) di piccoli roditori, i quali avendo una vita più breve con un tasso di riproduzione più rapido (più generazioni), sono particolarmente sensibili alle fluttuazioni climatiche. Sono dunque molto importanti perché l'associazione di questi roditori permette di ricostruire il paleoclima e il paleoambiente nel momento in cui tali roditori erano in vita. Avendo una vita così breve e un tasso di riproduzione rapido, si estinguono/cambiano areale di distribuzione con una

Frequenza che all'archeozoologo risulta più visibile dalla stratigrafia. I grandi mammiferi, invece, avendo una vita ed un tasso di riproduzione più lungo possono essere presenti sia in ambienti temperati sia in ambienti più freddi come il cervo. Con le variazioni climatiche tendono a spostarsi solo d'altitudine, non a cambiare completamente il proprio areale di distribuzione.

In epoca storica si trovano varie sepolture di cane: rapporto di affezione tra uomo e cane. Tali sepolture vengono trovate in contesti di riti di fondazione o in contesti di scarnificazione (per recuperarne la pelliccia). Talvolta una semplice stria rinvenuta su un osso può indicare l'azione che l'ha causata es. macellazione. Con l'avvento delle lame metalliche cambia la tipologia di strie che si riscontrano sulle ossa animali.

Studi di paleopatologia (veterinari): non sono molte le malattie che lasciano traccia sulle ossa. L'usura sui premolari del

potrebbe essere indicativa dell'utilizzo delle briglie domesticazione. : modalità di raccolta del materiale faunistico. Si tratta di una fase molto delicata, lo stato di conservazione dei materiali osteologici può infatti essere precario e necessitare dunque di interventi di restauro e consolidamento che comportano l'utilizzo di sostanze chimiche o materiali che possono inficiare successive analisi. Ad esempio, se vengono utilizzati dei collanti, il materiale osteologico non può più essere utilizzato per l'analisi del DNA e la datazione. Il restauro è necessario per evitare la distruzione del reperto, ma non va effettuato in modo indiscriminato, ma solo dove è strettamente necessario. Generalmente i reperti sono molto frammentati a causa soprattutto di processi post-deposizionali, ad esempio cambiamenti nella temperatura o nell'umidità dei sedimenti possono innescare la formazione di microfratture sul reperto che con il
  1. Primo consolidamento del reperto: utilizzo del paraloid 12 per consolidare la struttura dell’osso, tenendo unite tra loro le fratture.
  2. Il reperto viene ingarzato per tenere uniti i vari frammenti con la diluizione di una colla (es. vinavil) che viene spalmata sopra le garze per costituire una sorta di gesso.
  3. Successivamente il reperto viene ripulito dalla garzatura e dai residui di sedimento (il reperto non viene lavato) con una diluzione di alcol e acetone e dei bacchettini in legno con una punta arrotondata per asportare i residui di sedimento più solidi. La superficie viene poi ripulita con una sorta di cotton fioc artigianale imbevuto di alcol-acetone (questa sostanza ha il vantaggio di evaporare rapidamente, non entrando quindi all’interno della struttura del reperto).
  4. Dopo la pulizia si effettua il consolidamento con il paraloid: con una siringa
il contatto diretto con l'osso. Pertanto, è necessario utilizzare un materiale di riempimento, come ad esempio del cotone idrofilo, tra il paraloid e l'osso per evitare danni. Il paraloid è un materiale molto resistente e durevole, ma può essere danneggiato dall'esposizione prolungata alla luce solare. Pertanto, è consigliabile proteggere gli oggetti restaurati con uno strato di vernice trasparente o posizionarli in una vetrina protetta dalla luce. In conclusione, il paraloid è un materiale molto utile nel restauro di reperti ossei, ma è importante utilizzarlo correttamente e prendere le precauzioni necessarie per garantire la sua efficacia e durata nel tempo.

L'analisi tafonomica; perciò, lo studio delle tracce tafonomiche va effettuato prima o in concomitanza dell'ultimo consolidamento in modo tale da identificarle più facilmente. I sedimenti intrappolati all'interno dei frammenti ossei fanno parte della storia tafonomica del reperto. Il restauro, quando possibile, deve essere reversibile il paraloid è reversibile (o almeno teoricamente): utilizzando l'acetone è possibile per lo meno asportarne il film esterno, ma se è penetrato all'interno della struttura ossea no. Teoricamente però se il reperto viene immerso in acetone per un periodo di tempo abbastanza lungo, probabilmente a lungo andare il paraloid che si trova all'interno della struttura ossea dovrebbe disciogliersi. I reperti non vanno immersi in acqua perché si creerebbe un forte shock termico che potrebbe provocare varie fratture. Tuttavia, per alcuni reperti è possibile utilizzare acqua a

temperatura ambiente (alla stessa temperatura del reperto per evitare lo shock termico) ma bisogna comunque evitare l'immersione diretta sotto l'acqua: si utilizzano delle taniche e dei pennelli a setole non plastificate perché altrimenti potrebbero lasciare dei segni e dei graffi. Non vengono utilizzati setacci in metallo perché anch'essi possono lasciare delle abrasioni sul reperto. È importante conoscere tutte le metodologie che vengono applicate durante le fasi di scavo e pulitura. Quando la terra da umida si secca, nel corso del tempo, il suo volume si restringe: se sono presenti dei resti ossei all'interno, rischiano di fratturarsi.

OSTEOLOGIA

Le ossa sono nominate nello stesso modo per tutti i vertebrati. Ciò che distingue un mammifero dagli altri vertebrati è la presenza di 7 vertebre cervicali (unico numero costante in tutti i mammiferi); le altre vertebre invece possono variare di numero a seconda della specie.

  1. Scheletro

Il testo fornito riguarda l'osteologia, che è lo studio scientifico dei sistemi scheletrici degli animali. L'osteologia si occupa di analizzare e classificare le ossa degli animali per identificare la specie e studiare le somiglianze e le differenze tra le varie specie.

Il sistema scheletrico è diviso in due parti principali: lo scheletro assile e lo scheletro appendicolare. Lo scheletro assile comprende il cranio, le vertebre e la gabbia toracica. Lo scheletro appendicolare comprende il cinto pettorale, il cinto pelvico, gli arti superiori e gli arti inferiori.

Gli arti degli animali si adattano al tipo di locomozione dell'animale. Ad esempio, negli ungulati (come gli artiodattili e i perissodattili), la parte metapodiale delle zampe si allunga in tre segmenti.

Per lo studio dell'osteologia, vengono utilizzate collezioni di confronto, che consistono in scheletri di animali attuali o calchi di specie fossili. Queste collezioni vengono confrontate con i reperti da studiare per individuare somiglianze e differenze.

L'osteologia prevede anche l'uso di misurazioni attraverso un calibro. Tuttavia, per l'analisi tafonomica, non è consigliato utilizzare un calibro.

strumentazione in metallo ma piuttosto in plastica perché potrebbe comportare delle striature sul reperto. Le misure vanno prese solo sulle ossa integre.

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
18 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/05 Zoologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gloriavalta di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Archeozoologia e tafonomia delle pietre dure animali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Ferrara o del prof Thun Ursula.