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Il campionamento viene effettuato in siti archeologici. Per "siti archeologici" non si intendono solo

gli abitati ma una serie di luoghi dove si è accertata l'avvenuta presenza dell'uomo.

Le campionature all'interno dei siti possono essere effettuate da un archeologo per i legni combusti

e non combusti che hanno dimensioni superiori a 0.5 cm. Per i semi, frutti, foglie, ecc. combusti e

non la campionatura deve essere effettuata da archeobotanici e archeologi secondo un protocollo

suggerito e concordato con gli archeobotanici stessi, con almeno un campionamento di sedimento

di 2-5 kg prelevato intatto da ogni strato e secondo una griglia di campionamento. Per le

campionature di polline, spore e fitoliti occorre l'intervento di uno specialista che deve effettuare

un campionamento di sedimento di 50 g circa in sequenza verticale continua con molti

accorgimenti per evitare contaminazioni.

Il materiale campionato va accuratamente protetto, conservato, etichettato e sottoposto a intenso

studio, ad accurata analisi, spesso microscopica, per giungere all'identificazione della specie

vegetale e alla ricostruzione dell'ambiente circostante.

Per analizzare dei campioni di scavo bisogna prima di tutto decidere la quantità di campione che si

vuole analizzare. Ci sono vari metodi per separare velocemente i resti vegetali dai sedimenti:

• Flottazione- è il metodo più rapido di separazione perché viene impiegata l'acqua

- se il campione proviene da un sito arido prima si prova con un piccolo

frammento per

evitare che si danneggi

- non si può adottare questo metodo se ci sono dei resti carbonizzati perché si

danneggerebbero

- le operazioni devono essere eseguite molto delicatamente per non rompere i

resti - il sistema è costituito da una serie di bidono collegati l'uno all'altro. L'acqua

scorre da un bidone all'altro passando per dei setacci con maglie di dimensioni diverse dove

si depositano i resti vegetali. Questi rispetto ai sedimenti galleggiano e possono

quindi essere raccolti dalla superficie del bidone. L'ultimo setaccio per cui passa

l'acqua ha delle

maglie di dimensioni talmente ridotte che nessun sedimento o campione può

passare attraverso di esse, in modo tale che nell'ultimo bidone venga raccolta acqua

pulita pronta per essere riutilizzata.

- se il procedimento è effettuato manualmente, i setacci vengono impilati uno

sopra l'altro e l'acqua viene versata da sopra. Essa però non deve essere versata

direttamente sul campione ma lateralmente a esso oppure con un getto debole per evitare

danneggiamenti

- una volta prelevati, i resti vengono fatti asciugare lentamente (un'asciugatura

troppo veloce li rovinerebbe e favorirebbe la formazione di muffe) e poi analizzati

• Sottocampionamento a secco- nel caso in cui il campione non possa essere suddiviso

con il metodo della flottazione, il terreno viene versato in una scatola

contenente delle feritoie orientate diversamente

- passando per le feritoie il campione iniziale viene

dimezzato e si ipotizza che entrambi i sottocampioni siano omogenei e

rappresentativi del tutto

- questa operazione può essere ripetuta tante volta fino

all'ottenimento della quantità di campione desiderata

- la macchina utilizzata viene detta "riffler" o "sample

divider" - il sottocampione può essere setacciato a secco o

analizzato al microscopio

• Separazione a secco- per prima cosa si misura il volume del campione e si decide se fare

un sottocampionamento. In questo caso, bisogna poi misurare

nuovamente volume e peso

- si fa passare il materiale in setacci impilati uno su l'altro aventi

maglie di dimensioni sempre minori. Si prelevano poi i campioni rimasti su

ogni setaccio e li si mette in un contenitore che viene controllato al microscopio

- anche ciò che cade dall'ultimo setaccio deve essere raccolto e

analizzato con un Pennello sotto al microscopio poiché si potrebbero trovare

comunque dei resti vegetali di dimensioni minori di quelle delle maglie del setaccio

Nel sito archeologico il campionamento può essere effettuato in vari modi:

• Carotaggi- in acqua i sedimenti vengono campionati con delle sonde che raccolgono

campioni per un

metro di profondità

- se il campionamento viene effettuato in un lago, i campioni si prelevano dal

centro poiché

c'è più garanzia di continuità di sedimentazione

- alle sonde è legato un metro per segnare la profondità

- in alcuni casi non è possibile effettuare il campionamento con le sonde. Si scava

quindi, se possibile, una trincea e il campionamento viene effettuato manualmente.

- se il campionamento è effettuato in acqua, bisogna essere sicuri di far penetrare

la sonda sempre nello stesso punto

- il sedimento viene poi estratto dalla sonda generalmente con un'asta e poi viene

analizzato. La prima cosa da fare quando si analizza una carota è misurare la

percentuale di minerali presenti per capire quanto materiale inorganico è presente

- se il campione estratto dalla sonda è più lungo di un metro significa che sono

presenti argille che si sono espanse

- per estrarre il campione non si possono tagliare i tubi per lungo perché la sega

rimaneggerebbe il sedimento

- le sonde utilizzate per il carotaggio sono:

* Sonda Hiller- la sua punta è costituita da un'elica che ruotando le permette

di penetrare facilmente in qualunque tipo di terreno anche

secondo alcuni rimaneggerebbe i sedimenti

- lateralmente è presente una lamina che si apre nel

momento in cui la Sonda comincia a ruotare, lasciando così entrare i

sedimenti, e che si richiude una volta che la sonda si è riempita

- per estrarre la sonda dal suolo, viene fatta ruotare nel verso

opposto a quello con cui si è fatta penetrare

*Sonda russa- ha una punta in acciaio che non le consente di penetrare

terreni che non siano teneri e senza esercitare pressione

- è semicilindrica e quindi i ottengono semi-carote

- presenta una lamina laterale che si apre per far entrare i

sedimenti ma, al Contrario della sonda Hiller, scende nel terreno e risale senza

ruotare *Sonda a pistone- all'interno, nella punta, è posto un pistone legato a un cavo

di acciaio che passa in mezzo alla sonda. Una volta raggiunto con

la sonda il punto sopra al quale deve essere effettuato il carotaggio,

il pistone viene sganciato (rimanendo sempre legato al cavo in

modo tale che non possa cadere). Mentre la sonda penetra nel terreno il

pistone sale a causa della pressione esercitata dai sedimenti che

entrano e che non scivolano via per la depressione esercitata a

sua volta dal pistone

- se il pistone non è montato bene c'è il rischio che la

depressione sia tale da non consentire il completo riempimento della

sonda (forte depressione) oppure che i sedimenti scivolino via

durante la risalita (debole depressione)

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
6 pagine
5 download
SSD Scienze biologiche BIO/02 Botanica sistematica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giuy.o93 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Archeobotanica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Sadori Laura.