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La storia di Roma

Da Roma proviene inoltre la famosa statua in bronzo della Lupa capitolina. Vi erano due statue della Lupa, una sul Campidoglio e una nel Foro. Quella del Campidoglio fu colpita da un fulmine. La statua pervenutaci presenta tracce di riparazioni e potrebbe dunque forse essere quella colpita dal fulmine, originariamente sul Campidoglio. I gemelli sono un'aggiunta rinascimentale. Vi è chi sostiene, in base ad analisi archeometallurgiche, che si tratti di un'opera medievale (Fig. 7).
Lupa capitolina
Fig. 7 - Lupa capitolina
Il IV secolo segna una fase di difficoltà dal punto di vista della politica interna (lotte tra patrizi e plebei) e della politica estera. Nel 396 venne presa Veio, che mirava a controllare il Tevere, dopo un assedio decennale: Marco Furio Camillo scavò una mina sotto le mura e riuscì a entrare nella città, si ritirò dalla vita politica, ma venne richiamato nel 390, quando i Galli assediarono Roma mettendola a ferro e fuoco.Il quinto predominio sull'Italia centrale venne assicurato ai Romani grazie alle vittorie nelle guerre sannitiche (343-341; 327-304; 299-290) e della guerra latina (340-338). Il contrasto con le città magnogreche portò invece alle guerre contro Taranto e Pirro (282-272). La conquista della Sicilia si chiuse nel 212 con la presa di Siracusa. Alla fine del secolo (202), con la battaglia di Zama, Roma sancirà il suo dominio su tutto il Mediterraneo. Con la conquista dell'Italia meridionale si assiste a una fase di profonda ellenizzazione. Le novità nella produzione artistica e artigianale sono il ritratto fisionomico, la monetazione argentea romano-campana, la pittura parietale di carattere storico e l'artigianato seriale. Area sacra di S. Omobono: dopo la presa di Veio, Camillo ricostruisce il luogo di culto per cancellare le tracce dei Tarquini, ma non sappiamo se i resti oggi visibili siano da ricondurre a lui o alla fase tardo repubblicana. Al momento della

ricostruzione della città dopo l'assedio gallico si pensò di spostarla, ma il progetto venne abbandonato. Le fonti ci restituiscono l'immagine di una ricostruzione priva di pianificazione. La prima opera pubblica su cui si intervenne fu la cinta muraria. Il fatto che i Galli fossero riusciti a entrare a Roma ha fatto supporre agli studiosi che la cinta serviana non fosse continua. Viene realizzata una cinta più ampia dell'estensione della città in opera quadrata di tufo di Grotta Oscura. La muraglia si compone (dall'interno verso l'esterno) di un muro di controscarpa, un , il muro di cinta vero e proprio e di un fossato.

Liciniae Sextiae A seguito delle leggi si costruì il tempio della Concordia alle pendici del Campidoglio supra (, Fig. 1). Ci furono grandi interventi nella zona del Comizio: si pensa che il comizio di Roma, sulla Fregellae Alba Fucens, Paestum base del confronto con quelli delle colonie latine, in

particolare, Cosa, e, fosse un comizio circolare. Tra le colonie e Roma vi è uno scambio continuo di influenze reciproche. Il municipia coloniae territorio italiano viene organizzato in e romane e latine. Le popolazioni autoctone non oppidavivevano in città e si raggruppavano negli solo nei momenti di difficoltà. Roma costruisce anche mutationesassi viari di collegamento, con miliari posizionati a distanza costante e, che prendevano il nome dalle località, dalle funzioni, da magistrati. Gli stessi scambi di influenze si avvertono nelle province. Gli abitanti delle colonie romane avevano cittadinanza romana, mentre quelli delle colonie latine costituivano un corpo civico eterogeneo con cittadinanza non piena, ma con molto più territorio a disposizione. In realtà i resti di una struttura circolare a Roma sono esigui (c'è solo un gradino ad arco di cerchio), potrebbe quindi trattarsi di un comizio rettangolare. IlIl modello del comizio circolare potrebbe essere l'Graecostasis greco. Sul comizio sorgeva la Rostra, la tribuna degli oratori stranieri, mentre quella per gli oratori romani erano i Rostra anziati (vi erano affissi i rostri delle navi di Anzio a seguito della guerra latina). Gaio Menio, eroe della guerra latina, ebbe una colonna onoraria nella zona del comizio, a ovest di esso. Per le attività da svolgere al chiuso si costruirono atria domus. Le loro denominazioni rivelano origine privata (gentilizi) o funzioni amministrative, civili, religiose e di rappresentanza. Davanti agli atria sorgevano le tabernae, assegnate alle attività commerciali. Proprio con G. Memio le attività commerciali vennero spostate nel forum Piscarium, nell'area del successivo Macellum (Foro Transitorio), e nelle tabernae si svolsero esclusivamente attività finanziarie e forse esse vennero dotate di balconate maeniane da cui si poteva assistere ai ludi, che si svolgevano.nel foro non ancora pavimentato tabernae argentariae (harena=sabbia, poi arena di anfiteatri). Le atria ai lati del foro assunsero le denominazioni novae e veteres dal lato della Basilica Emilia, dal lato della successiva Basilica Giulia.

Le fonti scritte ci parlano di atria publica al posto della basilica Porcia (acquistati da Marco Porcio Catone per costruirvi la basilica) e al posto della basilica Aemilia. In particolare, al posto della basilica Porcia, Lautumiae e atria Maenium Titium, localizzabile nel quartiere delle Suburra, dovevano sorgere gli atria e tabernae, comprati da M. Porcio Catone al momento dell'edificazione della basilica, mentre al posto della atrium Regium, nient'altro che una vera e propria basilica. Le altre due basiliche che sorsero nel Foro in età successiva sono la basilica Sempronia (169) sul lato meridionale e la basilica Opimia (121) presso il tempio di Concordia. Anche in questo caso la documentazione archeologica di Roma non èsufficiente afornirci conferme a riguardo, ma alcuni elementi a sostegno dell'ipotesi ce li fornisce il confronto con le atria colonie. A Cosa in particolare la piazza era circondata da tabernae. Gli avevano un ingresso lungo gli assi stradali fiancheggiato da due pozzetti. A Cosa, come ad Alba Fucens, ci sono dei pozzetti interpretati come funzionali alle elezioni, ovvero degli alloggiamenti per pali necessari a formare corsie elettorali. I pozzetti Alba Fucens però potrebbero avere anche altre funzioni (soprattutto quelli di Roma, che hanno delle dimensioni decisamente troppo grandi per alloggiare dei pali). A Roma le operazioni elettorali si svolgevano nel Comitium di Marzio, nella zona dei Fori Imperiali. Abbiamo anche notizia della presenza nel Comizio di Roma delle statue di Marsia, Pitagora, Alcibiade, ficus Lupercal dell'augure Atto Navio, oltre alla statua del Capitoline. Statua di Marsia: sileno con ceppi ai piedi e un braccio alzato, con un'otre di vino sulla spalla. È rappresentato sui

Plutei traianei con il foro sullo sfondo. Fu scolpita intorno al 300, probabilmente per l'abolizione della schiavitù per debiti. Anche nelle colonie sono state rinvenute statue di Marsia o loro frammenti. Fu eretta da Marcio Censorino, il primo plebeo a essere due volte console (Fig. 8).

Fig. 8 - Statua di Marsia da Paestum 7

Il 312 è un anno di grandi opere pubbliche: Appio Claudio Cieco fa costruire la via Appia, verso la pianura pontina, e l'acquedotto. La costruzione di una nuova strada consolare era funzionale al controllo del territorio, la seconda guerra sannitica infatti non era ancora terminata.

Nel 293 venne realizzato il tempio di Esculapio sull'Isola Tiberina. Secondo la leggenda il serpente proveniente da Epidauro si fermò sull'isola e fece sì che là si edificasse il santuario. L'isola venne sagomata come una nave e nel centro venne posto un obelisco in onore della trireme che

aveva portato il serpente aRoma.Nel 264, dopo la presa di Volsinii, F. Flacco interviene sull'area sacra di S. Omobono. Non è certo chel'aspetto dell'area sia riconducibile all'intervento di F. Flacco. Sicuramente vennero inseriti in questofanum Voltumnaemomento i due altari e il donario circolare con le statue del che sono collocati davanti aitempli. L'intervento è attestato anche da un'iscrizione (Fig. 9).Fig. 9 - Area sacra di S. OmobonoAncora più che nel IV secolo, nel III secolo vengono "importate" a Roma le divinità dei popoli vinti, cuivengono dedicati tempi. Altre divinità cui vengono dedicati templi sono divinità esistenti, divinità evocateo divinità astratte. Molti templi ci sono attestati dalle fonti, anche se non sono visibili resti archeologici.Divinità astratte:• Tempio di Salus, sul Quirinale, affrescato da Fabio Pittore e dedicato da Gaio Giunio Bubulco,

consolenel 311 a.C., per celebrare la vittoria nella seconda guerra sannitica;

  • Tempio della Vittoria sul Palatino: venne fatto costruire nel 294 da L. Postumio Megello. I restirinvenuti mostrano che vi fu un rifacimento di età augustea. Due teste che rappresentano personaggi maschili facevano parte dell'apparato decorativo. Sono state identificate con Bacco (Fig. 10) e Giove.

Falerii Veteres Antemnae infra

Trovano confronti con le sculture in terracotta di e ( ). 8

Fig. 10 – Testa di Bacco dal Palatino

Divinità importate:

  • Cibele (Palatino); supra

Esculapio (Isola Tiberina, vd. )

Divinità esistenti:

  • Tempio di Quirino, dedicato da Lucio Papirio Cursore dopo la terza guerra sannitica (293) su cui vierano forse le armi dei sanniti conquistate da lui e anche da suo padre durante la seconda guerra sannitica;

“Templi dimicatori”: si tratta di edifici realizzati con una parte del bottino. Oltre al rifacimento dell'area sacra

di S. Omobono, da parte di Camillo dopo la guerra con Veio, vengono edificati i templi dell'area sacra di Largo Argentina. Si tratta di 4 edifici di culto. Al III secolo appartengono i templi C e A: periptero sineTempio C: dedicato a Feronia da Manio Curio Dentato dopo la vittoria sui Sabini. È unpostico con alto podio coronato da una modanatura a gola rovescia.Tempio A: dedicato da Q. Lutazio Catulo a Giuturna dopo la vittoria delle Egadi.La sequenza cronologica relativa ci è data anche dal fatto che questi due templi si trovano al di sotto delbattuto pavimentale del tempio B (costruito nel 100 ca.). Del tempio C rimane il basamento, costituito daun podio a profilo rettilineo con lieve sagoma curvilinea all'estremità (Fig. 11). 9Fig. 11 – Area sacra di Largo ArgentinaTivoli: statue frontonali femminili e maschili in terracotta. Si diffonde l'uso del frontone chiuso al posto dicolumenquello aperto di età precedente, quando a essere

decorati erano e mutuli. La

Dettagli
A.A. 2019-2020
19 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ANT/07 Archeologia classica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ilariatrafficante di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Archeologia classica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di L'Aquila o del prof Liberatore Daniela.