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IL PERIODO CIPRIOTA ARCAICO

Intorno al 750/725 a.C. avvenne il passaggio dal Cipro-Geometrico al Cipro-Arcaico. I Fenici

continuarono a dominare la vita politica di Kition e la loro influenza economica e culturale si

diffuse su un’area più ampia. Nell’arte iniziarono a comparire coppe di bronzo e argento decorate

con figure realizzate attraverso le tecniche “a sbalzo” e “a incisione”. Nella pittura ceramica, le

decorazioni pittoriche si svilupparono insieme ai motivi geometrici. Inoltre in questo periodo le

foreste di Cipro fornivano ai Fenici vaste quantità di legname per costruire le navi che davano la

possibilità di commerciare in tutto il Mediterraneo. (Eusebio definisce Cipro come una delle

talassocrazie dell’VIII secolo a.C., infatti i Fenici commerciavano in Occidente fino alla costa

atlantica della Spagna).

Il dominio assiro – Alla fine dell’VIII secolo a.C. i re di Cipro si sottomisero al re Sargon II di Assyria

e gli pagarono tributi in oro, argento, utensili e mobilio prezioso. Il dominio assiro non fu duro, i re

ciprioti infatti furono liberi di esercitare la loro autorità locale dietro pagamento del tributo (le

tombe di Salamina mostrano la ricchezza di questo periodo). Il re era la massima autorità politica e

il sommo sacerdote, mentre il suo palazzo era il centro di tutta l’attività culturale, qui infatti

fiorivano la poesia epica e i poemi omerici. Inoltre grandi feste con musici erano celebrate nei

Templi di Afrodite-Astarte (a Kition e a Paphos) e di Adone in onore delle due divinità.

Le tombe reali di Salamina – Di notevole ricchezza sono le tombe “reali” di Salamina. A parte rare

eccezioni, le tombe fuori le aree urbane principali sono modeste (tombe a camera d’architettura

tradizionale). La prima tomba scavata nella necropoli reale conteneva ceramica locale cipriota e un

grande cratere greco Medio-Geometrico; forse la tomba apparteneva ad una principessa greca

sposata con un membro della famiglia reale di Salamina. In altre tombe si trovavano anche

importanti oggetti di lusso, come coppe greco-orientali, cicladiche ed eubee imitate localmente

(l’VIII secolo è il periodo di contatti diretti tra i Ciprioti e gli Eubei dell’Egeo); ma anche un

calderone decorato con grifoni e sirene proveniente dal Vicino Oriente.

Si nota un’influenza anatolica sull’architettura tombale di Salamina, le camere erano piccole e le

pareti del dromos era costruite in argilla cruda o in pietra; le stanze che ospitavano il corpo, oltre

ai doni contenevano anche gli averi del defunto (mobilio; letti; un trono ricoperto d’oro e avorio,

molto simile a quello di Penelope descritto da Omero). Solitamente in onore del morto venivano

sacrificati dei cavalli e carri (il carro da guerra era il simbolo dell’alto rango sociale del defunto). I

cavalli erano decorati con corazze che presentavano motivi del Vicino Oriente e dell’Egitto. Infine

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in una tomba di un guerriero sono stati rinvenuti uno scudo , una spada placcata in argento, una

faretra e delle frecce.

La pratica funeraria tipica a Salamina era l’inumazione, ma vi sono alcuni esempi di cremazione. La

necropoli di Salamina era divisa in due aree, la prima era riservata ai membri della famiglia reale e

della nobiltà; mentre nella seconda venivano sepolti i cittadini comuni e i bambini.

Influenza straniera e creatività locale – Nel VII secolo Salamina era una delle città più grandi e più

ricche del Mediterraneo Orientale, con una cultura cosmopolita che univa la ricchezza del Vicino

Oriente con moderati elementi greci. Legami con l’Egeo sono chiari durante la seconda metà del

VII secolo quando arrivarono a Cipro grandi quantità di ceramica greco-orientale e rodia. Questo

periodo coincise con la dine della dominazione straniera a seguito del collasso dell’impero assiro

(669 a.C.). Gli stessi greci rinnovarono il loro interesse in Cipro, infatti alcune statuette cipriote di

terracotta e calcare si trovano nel tempio di Hera e Samo. Per quanto riguarda la pittura vascolare,

venne introdotto lo stile “in campo libero”: uccelli, pesci e figure umane venivano rappresentati su

uno sfondo libero (le figure erano delineate nei contorni e riempite da vernice rosso-porpora).

Il dominio egiziano – Dopo la caduta dell’Impero Assiro (seconda metà del VII secolo) gli Egiziani

diventarono sempre più potenti nel Mediterraneo Orientale. Nel 570 a.C. il re egiziano Amasi

divenne padrone di Cipro, imponendo ai Ciprioti il pagamento di un tributo. Benché la

dominazione egiziana fosse più severa di quella assira, i Ciprioti continuarono il loro sviluppo

culturale e i contatti con l’Egeo, inoltre iniziò a sorgere una coscienza nazionale. Importanti furono

le influenze egiziana e ionica sullo sviluppo della scultura cipriota, che pian piano iniziò a perdere

le proprie caratteristiche e ad assorbire quelle straniere (nascita nella scultura – e nella cultura

arcaica cipriota in generale – di uno stile cipro-egiziano e cipro-greco).

Santuari e credenze religiose – Nel VII e VI secolo mentre i principali centri urbani sono di

continuo aperti alle influenze culturali provenienti dall’esterno, la religione della campagna

cipriota è profondamente attaccata alla divinità preistorica della fertilità, simboleggiata dal toro.

Agli dei del tempo, della guerra e della fertilità si offrono amuleti, scarabei, statuette in pietra o

argilla cotta rappresentanti figure umane o animali ma non la divinità (le statuette venivano poste

su dei banchi introno all’altare, quando erano pieni il sacerdote scavava un pozzo nelle vicinanze

del santuario e vi seppelliva il sovrappiù).

Il Santuario di Ayia Irini – Il Santuario di Ayia Irini fu costruito alla fine dell’Età del Bronzo e rimase

in uso fino al 500 a.C. Del Santuario rimane un altare su quale era posto il simbolo di culto (una

pietra liscia ovale). Il Santuario presentava due cortili, uno all’aperto e uno all’interno con l’altare e

il recinto di alberi sacri. La divinità venerata in questo Santuario era collegata alla fertilità

(statuette di tori), ma probabilmente lo stesso dio era venerato anche come dio della guerra

(modelli di carri da guerra e figure umane armate, di piccole dimensioni o a grandezza naturale).

I culti del Cipro-Arcaico – Numerose divinità erano venerate nell’isola durate il Cipro-Arcaico e il

loro carattere corrisponde alla distribuzione etnica della popolazione: la maggioranza dei Ciprioti

era greca, ma erano ancora forti l’elemento fenicio ed eteo-cipriota, mentre nelle zone rurali

persisteva la religione preistorica. Lentamente furono introdotti a Cipro gli dei greci dell’Olimpo;

come Zeus (venerato a Salamina), Hera (a Paleapaphos), Artemide (a Kition), Apollo (a Kourion),

Afrodite (a Paphos. Ma qui era conosciuta come Anassa, la Signora), Eracle (era venerato più come

Dio che come eroe), Athena (in numerose città). 13

La popolazione fenicia venerò Astarte, inoltre molte divinità greche vennero assimilate con i loro

equivalenti fenici. Il gruppo eteo-cipriota conservò le sue divinità. La “Grande Dea” associata con

la fertilità (simbolo i tori) continuò ad essere venerata insieme al Dio-maschile della morte

(simbolo i serpenti). Infine durante l’occupazione dei Tolomei alcune divinità egiziane si

infiltrarono nella religione cipriota.

Il Santuario di Meniko – Il Santuario scavato a Meniko risale alla fine dell’età arcaica ed era

dedicato a Baal Ammon (venerato anche in Libia, Cartagine, Siria). Il Santuario presentava due

edifici, nel primo – provvisto di un cortile aperto esterno – sono state trovate numerose statuette

fittili: del Dio stesso, di tori, guerrieri, cavalli e un modellino di un carro. Il secondo edificio del

Santuario si trovava più ad est, qui è stato trovato un grande simbolo in calcare che assomiglia alle

“corna di consacrazione”, ma che molto probabilmente può essere associato a Tanit Pene Baal, la

dea compagna di Baal Hammon in Libia.

Il Santuario di Limassol – Un Santuario leggermente posteriore è stato scavato a Limassol-

Komissariato. Gli oggetti votivi rinvenuti permettono di identificare la divinità venerata nel

Santuario. Anche qui, come a Meniko, si tratta di un dio della fertilità (associato a terracotte

falliche). Ci sono anche statuette femminili che forse rappresentano la compagna di questo dio.

Altri santuari – Nel Santuario di Kazaphani (forse dedicato ad Heracle) sono state trovate statuette

fittili di Heracle, Astarte e Hermes; mentre quello di Potamia era consacrato al dio greco Apollo.

Fuori Salamina sono state trovate numerose sculture femminili con fiori e colombe, forse

riconducibili al culto di Afrodite. A Tamassos è stato scavato un Santuario arcaico dedicato ad

Astarte (con cortile, muro e due altari). Sull’acropoli di Amathus sono stati trovati due vasi in

pietra associabili al culto di Afrodite. A Kition il grande Tempio di Astarte continuò ad essere usato,

benché il suo interno fu ampiamente rimodellato (vicino si trovava anche un’officina per lo

scioglimento del metallo). In connessione con l’architettura dei santuari erano i modellini di argilla

dei santuari stessi del periodo tardo arcaico.

L’architettura funeraria – Durante il periodo Tardo Arcaico l’architettura funeraria era

rappresentata da tombe costruite con blocchi squadrati, di cui le più importanti sono le tombe

“reali”di Tamassos (forse costruite da muratori itineranti dell’Anatolia). Le tombe contenevano un

dromos (corridoio d’entrata) a scalini e pilastri con capitello “eolico” (d’influenza fenicia). I defunti

erano sepolti in sarcofagi di calcare.

La dominazione persiana – Nel 545 a.C. (metà VI secolo) i re di Cipro si sottomisero

volontariamente al sovrano di Persia – Ciro – che nel frattempo aveva posto il suo dominio anche

sugli altri Greci, soprattutto quelli della Ionia. Pochi anni dopo, quando Cambise attaccò l’Egitto, i

Ciprioti lo aiutarono con le navi, insieme ai Fenici, gli Ioni e i Samii. Nello stesso periodo Cipro

divenne parte della V Satrapia Persiana. Per i primi cinque anni della dominazione persiana i

ciprioti furono liberi di esercitare liberamente la loro cultura in cambio del pagamento di un

tributo e della fornitura dell’esercito al Grande Re persiano. In questo periodo la scultura ionica

ebbe una notevole influenza sullo sviluppo della scultura cipriota (il “sorriso arcaico” delle statue

ioniche fu adattato allo stile arcaico cipro-greco; e le statue femminili furono decorate con preziosi

gioielli). I re ciprioti apparentemente fruirono di un alto grado di autonomia durante i primi anni

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A.A. 2008-2009
19 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ANT/07 Archeologia classica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher eowyn87 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Archeologia classica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara o del prof Menozzi Oliva.