Anteprima
Vedrai una selezione di 6 pagine su 25
Archeologia romana - Appunti per esame Pag. 1 Archeologia romana - Appunti per esame Pag. 2
Anteprima di 6 pagg. su 25.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Archeologia romana - Appunti per esame Pag. 6
Anteprima di 6 pagg. su 25.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Archeologia romana - Appunti per esame Pag. 11
Anteprima di 6 pagg. su 25.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Archeologia romana - Appunti per esame Pag. 16
Anteprima di 6 pagg. su 25.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Archeologia romana - Appunti per esame Pag. 21
1 su 25
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Il tempio di Luna a Luni

Il tempio di Luna fu tra i primi edifici costruiti nella colonia di Luni, dedotta da Marco Emilio Lepido nel 177 a.C. Il frontone, ora conservato al Museo Archeologico Nazionale di Firenze, si compone di 5 figure ad altorilievo fino al dorso che poi emergono a tutto tondo. Al centro troviamo la dea Luna-Diana, vestita con un ricco chitone che lascia scoperto il seno destro; nella mano sinistra regge una fiaccola, mentre la destra è appoggiata sul grembo. Alla sua destra si trova Apollo con la cetra, nudo a eccezione del mantello che gli scende sulla schiena e ricade sulle gambe. Sulla sinistra invece troviamo una figura interpretata in diverso modo: c'è chi ci ha visto Dioniso, chi la personificazione del popolo romano, dell'onore militare, del genius coloniae. La figura calza stivaletti e regge una cornucopia con il braccio sinistro. Ai lati si trovano due figure femminili, con chitone e interpretate come muse. Le figure derivano da modelli scultorei colti.

reinterpretati con autonomia dal cloroplasto.- (36) DECORAZIONE PITTORICA I STILE da CASA SANNITICA di ERCOLANO;

A partire da Roma e da Delo, la decorazione del I stile, che aveva anche lo scopo di coprire iparamenti dell'opera cementizia oltre a quello di decorare, si diffuse nel mondo italico; consisteva nell'imitazione a stucco, bianco o policromo, di strutture murarie a blocchi isodomi. Lo schema compositivo tripartito prevedeva in basso uno zoccolo, alto anche fino a 1 metro, sovrastato da degli ortostati che imitavano, tramite i colori e le finte venature, i marmi preziosi degli edifici pubblici; in alto si trovavano piane di coronamento con fregi e dentelli.

faucesUn'importante testimonianza di questo stile è offerta dalle d'ingresso della casa Sannitica di Ercolano, risalente al II secolo a.C., in cui viene rivolta particolare attenzione all'imitazione dipinta di marmi rari e preziosi. Nella parte superiore dell'atrio si trova anche un finto

loggiato per dilatare gli spazi, che attesta il desiderio del ceto medio di lusso e di spaziche non potevano permettersi.- (37) CASA del FAUNO a POMPEI;domusLa apparteneva a un ricco governatore provinciale, il cui intento era probabilmentequello di emulare le residenze ellenistiche. Estesa in una superficie di 3000 mq ca., l'ingresso,circondato di botteghe, portava a un atrio tuscanico, nel cui impluvio c'era una statuetta ditablinium,fauno danzante, che dà il nome al complesso. Oltre l'atrio si trovava il inquadrato dadomus tabliniumdue sale da triclinio. La aveva un secondo atrio tetrastilo, mentre oltre iltroviamo un peristilio, sul cui fondo si affacciava un'esedra con il celebre mosaico diAlessandro. Sul fondo si trovava un secondo peristilio, con colonnato di ordine dorico e unsecondo ordine ionico sul lato che si rivolgeva sul resto della casa.- (38) DECORAZIONE II STILE della CASA dei GRIFI sul PALATINO;Alla fine del II secolo a.C., al I stile

pompeiano si sostituisce il II, definito “architettonico” inquanto caratterizzato da rivestimenti parietali realizzate pittoricamente. Una primatestimonianza è offerta dalla villa dei Grifi sul Palatino, in cui si associano a pareti in fintomarmo avancorpi dipinti di colonne ionico - corinzie e architravi che riconducono a ninfei eddomusaule. La è chiamata così per la presenza di grifi in stucco bianco in posizione araldica suscutulatum.sfondo rosso; lo zoccolo è decorato secondo un motivo chiamato In seguito sipasserà alla rappresentazione di fughe prospettiche, secondo il gusto barocco di riprodurre glispazi delle grandi dimore ellenistiche anche grazie a podi, colonnati, soffitti, arcate, edicole epaesaggi.(41) DECORAZIONE PITTORICA dalla CASA dell’ESQUILINO in via GRAZIOSA a- ROMA;L’affresco con il soggetto “Ulixes errationes per topia” era scandito in otto riquadri attraversopilastri corinzi in doppia fila e architravati,

che si sviluppò nella ritrattistica italica dalla metà del II secolo a.C. si distingueva per la sua attenzione al dettaglio e per la rappresentazione realistica dei soggetti. Un esempio di questo stile è il ritratto di un anziano da Praeneste. La scultura mostra un uomo anziano con rughe profonde sul viso e una espressione seria. I capelli sono rappresentati in modo dettagliato, con ogni ciocca visibile. La scultura è realizzata con grande maestria e mostra l'influenza dell'arte greca, in particolare nella resa dei dettagli anatomici. Questo ritratto è un esempio significativo della ritrattistica verista italica e testimonia la capacità degli artisti dell'epoca di creare opere di grande realismo.

èriconoscibile nel ritratto di anziano rivenuto a Palestrina, ora conservato nel Museo Nazionale Romano. Il volto è solcato da rughe, che contribuiscono a dargli un’aria concentrata, accentuata dalla bocca serrata. La capigliatura è resa attraverso la scalfittura della superficie, che si rileva solo sulla nuca e sulle tempie. Si tratta di un lavoro di bottega della metà del I secolo a.C., che preferisce dare risalto ai singoli particolari fisiognomici piuttosto che soffermarsi sulla resa patetica e la tensione psicologica.

(43) RITRATTO di CESARE;

Il ritratto conservato ai Musei Vaticani è forse il tipo più famoso della ritrattistica cesariana; anche se evidenzia alcune caratteristiche precipue della fisiognomica di Cesare, come l’infossamento dell’osso temporale, la prominenza degli zigomi e la linea della mascella, ne idealizza il volto nel complesso, rispetto ad esempio al tipo Probabilmente risale dopo la sua morte, Tusculum.

dopo il processo di divinizzazione e usato a fini propagandistici da Ottaviano. La fronte corrugata trasmette l'idea di profonda concentrazione, e in generale il volto ha un'espressione pensosa e patetica. I capelli, disposti sulla sommità del cranio, presentano una forbice sopra l'occhio destro, motivo che poi sarà usato per indicare la dinastia Giulio-Claudia.

(44) RITRATTO di SACERDOTE ISIACO;

Già alla fine del II secolo è attesta la presenza di culti di derivazione orientale, come quello isiaco. A questo culto deve essere ricondotto il ritratto ritrovato nell'alveo del Tevere, probabilmente riconducibile a un sacerdote data la caratteristica cicatrice e il cranio rasato. La superficie del viso è solcata da rughe profonde. Gli occhi piuttosto piccoli sono delimitati da palpebre sottili a semicerchio; le labbra sono serrate, come per marcare il carattere volitivo dell'individuo. Il ritratto è riconducibile alla

Metà del I secolo a.C. per l'impianto simmetrico della testa e l'espressione severa del volto. - (45) RITRATTO di CICERONE;

Il ritratto di Cicerone dei Musei Capitolini è una copia di età augustea di un originale del 50 a.C., in cui si voleva rendere il carattere volitivo e autoritario dell'oratore; il busto è un'aggiunta successiva. Il volto è caratterizzato da una fronte ampia, un naso aquilino, rughe pronunciate. Gli occhi guardano in lontananza, per rendere tesa e concentrata l'immagine. La bocca è piccola e serrata, e il collo è contraddistinto da un rigonfiamento per indicare il doppio mento. I capelli sono resi a ciocche rade, soprattutto per enfatizzare la fronte. Quindi è ispirato a modelli tardo-ellenistici rivissuti alla luce del ritratto realistico romano. - (46) RITRATTO di POMPEO - VENEZIA;

Tra le due tipologie ritrattistiche di Pompeo, quella di Venezia è la più antica,

verosimilmentecollocabile tra il 71 e il 61 a.C.; il volto ovale, gli occhi piccoli, la bocca serrata, il mentosporgente contribuiscono a rendere l'idea di un uomo d'azione. La torsione del collo permettedi dargli una sfumatura patetica che colloca il ritratto nella tradizione ellenistica.

(47) RITRATTO di POMPEO - COPENHAGEN;

Il ritratto conservato a Copenhagen è una copia di età tiberiana dell'originale del 60-50 a.C.,anastolè,proveniente dalla tomba dei Licini, suoi discendenti. La statua è contrassegnata dall'meno evidente nell'altra tipologia, che assimila il condottiero ad Alessandro Magno.L'espressione del volto è rassicurante: Pompeo viene qui rappresentato nelle vesti di unmagistrato. Gli occhi e la bocca sono rappresentati realisticamente, secondo la tradizioneritrattistica italica. In questa scultura si individuano tratti propri del ritratto dinastico assiemead elementi neoclassici.

(48) FREGIO

SCULTOREO BASILICA EMILIA.

Durante gli scavi della Basilica Emilia è stato ritrovato un fregio che decorava l'architrave dell'ordine inferiore, che illustrava scene delle origini di Roma, finalizzate a legittimare la gens Iulia Aemilia, entrambe discendenti da Enea. Lo stile paratattico e lo sfondo neutro rimandano a una tradizione classica, mentre altri elementi rimandano allo stile tardo-ellenistico. Le scene, ricche di dettagli paesistici, rimandano all'origine pittorica delle singole iconografie. In particolare vennero raffigurate la gioventù di Romolo e Remo, la fondazione di Roma, il ratto delle Sabine, la punizione di Tarpea, le nozze di Romolo e la fondazione di una colonia. Ci sono riscontri numismatici con monete dell'87 a.C. per quanto riguarda il ratto delle Sabine e la punizione di Tarpea.

Capitolo II.6 (e schede 1-2, 3, 4, 5, 7, 8, 10, 13-17, 18, 19, 22, 23, 24, 25, 27, 29, 30, 31, 32, 34-35, 36)

(1) RITRATTO GIOVANILE di AUGUSTO

BARBATO da ARLES- (2) RITRATTO di AUGUSTO da FONDI;

Il ritratto di Ottaviano ritrovato ad Arles, risalente al 40 a.C. circa, si può confrontare con i ritratti di Alessandro Magno, come quello del celebre mosaico ritrovato a Pompei. Infatti i particolari fisiognomici di Ottaviano si riconoscono a stento: caratterizzano questo ritratto la capigliatura disordinata, le sopracciglia allungate e leggermente oblique, la barbula, gli zigomi pronunciati. Si richiama direttamente quindi ai prototipi della ritrattistica dei sovrani ellenistici. Di qualche anno più tardo è il ritratto trovato a Fondi e ora conservato a Napoli, che presenta le stesse caratteristiche, ed è chiaramente realizzato da uno scultore dalla formazione ellenistico - asiatica, come si desume dallo sfumato pittorico, lontano dal classicismo dell’arte ufficiale.

- (3) RITRATTO di AUGUSTO;

Grazie a dei confronti numismatici si è in grado di datare il tipo “Alcudia” agli

anni immediatamente successivi al 31 a.C. . Conservato ai Musei Capitolini, troviamo

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
25 pagine
1 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ANT/07 Archeologia classica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Targaryen01 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Archeologia e storia dell'arte romana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Buccino Laura.