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Entra nel santuario in Saza nel terzo giorno del mese con offerte di alimenti e profumi, lana e
gioielli che vengono consegnate alla sacerdotessa di Kura per il dio e la paredra. Dal quarto
giorno re e regina iniziano un viaggio rituale che ha come meta una serie di luoghi sacri intorno
alla città, accompagnati da Kura e Barama. A Benash, la meta principale, nel mausoleo siedono
sui troni dei loro padri in attesa che appaia la divinità solare che fa risplendere il nuovo Kura, la
nuova Barama, il nuovo re e la nuova regina, secondo un rituale che sembra assimilare la coppia
umana a quella divina. Seguono altre azioni rituali con lamentazioni e benedizioni di cui sono
protagonisti Nintu, dea delle nozze e dei parti e Ishtar, mentre alla fine della cerimonia, quando la
regina indossa il velo, la divinità solare avanza verso la cella dove la regina siede alla sinistra del
re. Dopo una nuova serie di oifferte agli dei, le cerimonie si concludono con il ritorno di re e
regina nel Tempio di Kura, dove vengono presentate due statue preziose in bosso con i volti delle
due protettrici della regalità eblaita, Ishkara e Ishtar.
CAPITOLO 10 - ELEMENTI LINGUISTICI
La scoperta degli Archivi ha permesso di risolvere il problema della storia linguistica della più
antica Siria, della popolazione della regione nel III millennio a.c. Al tempo del ritrovamento si
fronteggiavano due tesi maggiori, una riteneva che la popolazione della Siria settentrionale
durante il BA potesse essere stata costituita da gruppi Hurriti o altre genti asianiche e l'altra
considerava che fin da prima degli inizi dell'urbanizzazione genti di lingua semitica avessero
abitato quei territori. La lettura degli Archivi fece comprendere subito che i documenti erano
redatti da genti parlanti un idioma semitico arcaico. Accanto alle forme logografiche sumeriche
comparivano vocaboli, congiunzioni, preposizioni e forme verbali chiaramente semitiche. La
grande maggioranza inoltre erano nomi semitici e poco numerosi i nomi sumerici. Il sistema di
scrittura in cui sono espressi i testi degli Archivi è il cuneiforme classico della Mesopotamia, la più
antica scrittura, elaborata attorno alla metà del IV millennio a.c. La trasmissione del cuneiforme al
mondo siriano avvenne attorno al 2400, probabilmente a opera di scribi di Kish, Emar e Mari.
Nella pratica scribale della cancelleria di Ebla i logogrammi sumerici più frequenti sono
rappresnetati da termini tecnici di carattere amministrativo, ma anche economico e commerciale.
Questri logogrammi dovevano essere letti in eblaita, come dimostra il fatto che talvolta le forme
logogafiche sumeriche sono sostituite da forme coniugate semitiche. Gli scribi di Ebla usavano
en per re e maliktum per regina.
CAPITOLO 11 - I RITROVAMENTI DI ARCHIVI IN MESOPOTAMIA
A Quyunjic, cittadella dell'ultima capitale d'Assiria Ninive, vennero alla luce spettacolari archivi, in
diverse aree dei palazzi reali sud-ovest di Sennacherib (704-680) e nord di Assurbanipal (668-
627). Tuttavia non sembra che le tavolette fossero state scoperte sui pavimenti di determinati
ambienti, circostanza che ha fatto ritenere che i luoghi originari di conservazione fossero al piano
superiore dei palazzi e che questo abbia comportato al momento della distruzione del 612 una
dispersione e l'ammassarsi nel crolo sopra al livello del piano inferiore. Nel palazzo di
Sennacherib i ritrovamenti di numerose tavolette cuneiformi avvennero in due luoghi distinti
definiti bitanu, "il settore della casa", articolato dietro la Sala del Trono I. Il secondo nucleo
d'archivio è venuto alla luce nell'area della Sala 54. Un terzo ritrovamento è quello nella icina
Sala 61 di 450 cretule con impronte di sigilli che avevano sigillato forse rotoli di papiro.
La Biblioteca di Assurbanipal era suddivisa in due settori, uno conservato nell'area sud del
Palazzo Nord e l'altra nell'area nord del bitanu del Palazzo Sud-Ovest. Raccolta di testi in buona
parte ordinata dallo stesso Assurbanipal, che dovette far affluire nei suoi palazzi di Ninive sia
documenti d'archivio risalenti al suo antenato Sargon II (721-705) sia testi letterari, scientifici e
religiosi già presenti o fatti copiare in biblioteche della Babilonia.
A Nippur nella Collina delle Tavolette furono raggiunti i luoghi di più di una delle biblioteche del
celebre Tempio Ekur, di Enlil, dove erano conservate tutte le più importanti opere religiose e
letterarie della cultura sumerica, spesso in copie dei primi secoli del II millennio quando il
sumerico si perse come lingua parlata restando lingua liturgica e dotta degli ambienti templari.
Cilindri di Gudea di Lagash con due lunghi inni al dio Ningirsu.
Puzrish-Dagan (Drehem) e Umma (Jokha) hanno fatto affluire sul emrcato antiquario decine di
migliaia di tavolete amministrative. A Puzrish-Dagan erano gli uffici dell'amministrazione centrale
del bestiame sotto il controllo della III Dinastia di Ur mentre a Umma vi era un archivio dei
governatori della città sotto i re neocumerici. Ad Assur furono scoperti gruppi di tavolette che
dovevano appartenere ad Archivi pubblici di età medioassira, XIII-XI secolo, scoperte nell'area
del Tempio di Assur in una decina di giare, in un edificio situato tra il Tempio di Sin e Shamash e
quello di Ishtar, in un contesto secondario presso il Tempio di Anu e Adad, e sembrano essere
stati tutti sotto la responsabilità di alti e altissimi dignitari di Assur, in periodi da Salmanassar I e
Tukulti-Ninurta I a Tiglatpileser I (1114-1076). Tutte queste importanti tavolette erano di tipo
letterario, comprendendo inni, miti, rituali, incantesimi, testi medici, astronomici, matematici. Di
notevole importanza ad Assur neoassira erano le ricche biblioteche di testi letterari, religiosi e
lessicali, rinvenute in residenze private di personaggi del clero del dio Assur, scoperte tutte nei
quartieri orientali della città. Tra queste biblioteche la più specializzata è quella degli esorcisti, con
tavolette relative a incantesimi, liste di pietre e piante per uso magico, ma anche copie di famosi
testi come la Topografia di Assur. Un fenomeno tipico di Assur medioassira e neoassira è quello
degli Archivi privati, di carattere familiare. La maggioranza dei testi degli archivi privati neoassiri
erano relativi ad acquisti, prestiti, investimenti, eredità, lavori, consegne e riguardavano affari di
personaggi probabilmente delle classi superiori, forse connessi all'amministrazione del Tempio di
Assur.
Nella seconda metà del II millennio, durante il dominio cassita, sono noti nel quartiere babilonese
Merkes rari piccoli archivi privati di documenti, prevalentemente legali, relativi a transazioni,
acquisti e prestiti. Nella stessa area sono state anche identificate biblioteche di sacerdoti dove
sono state raccolte, gettate come riempimenti pavimentali, decine di testi importanti su presagi,
liste divin e altri testi religiosi.
Più numerosi sono i testi tardi scoperti a Babilonia e risalenti ai decenni dell'impero
neobabilonese della dinastia caldea e alla sucessiva dominazione achemenide. Di questi almeno
un migliaio appartenevano all'archivio di una potente e ricca famiglia il cui personaggio più
importante si chiamava Egibi. Queste tavolette riguardano acquisti, prestiti, transazioni, eredità,
adozioni.
Del tempo di Nabopolassar (625-605) e Nabuccodonosor II (604-562) era un archivio di 290 testi,
parte degli archivi ufficiali dell'amministrazione palatina, comprendente le liste di alimenti
distribuiti a prigionieri di alto rango trattenuti a Babilonia e spesso deportati dalle più lontane
regioni dell'impero, tra cui il re di Giuda catturato ai tempi della presa di Gerusalemme a opera di
Nabucodonosor II.
A Uruk sono stati recuperati gli importantissimi documenti scritti arcaici, tra il 3200 e 2900,
prevalentemente documenti contabili che registrano quasi solo entrate e uscite di beni, come se
all'amministrazione interessasse solo registrare ciò che entrasse e uscisse e non da dove i beni
provenissero e dove andassero. Un vero tesoro tuttavia tra i testi arcaici di Uruk sono 700 testi
che sono liste lessicali sumeriche, nelle quali sono elencate parole e concetti raggruppati per
aree semantiche: identificate 16 liste di piante, oggetti in legno, strumenti di metallo, animali di
diversi generi, nomi di luogo e mestieri.
Gruppi cospicui di testi protodinastici come quelli scoperti a Shuruppak, città di Sumer citata
come sede di una dinastia anteriore al Diluvio, su cui tra le prime la regalità scese dal cielo, sono
venuti alla luce tavolette. Da Khorsabad (Durr Sharrukin) la Lista Reale Sumerica. A Nimrud, dal
Palazzo Nord-Ovest di Assurnasirpal II nel quartiere della porta babanu furono trovate 400
tavolette la cui maggior parte erano lettere e copie di lettere della corrispondenza reale, oltre che
documenti amministrativi relativi al personale e beni del palazzo e a tributi resi all'impero, tutti
pertinenti al regno di Sargon II, l'ultimo sovrano neoassiro ad aver risieduto nel Palazzo N-O, il
palazzo del ginepro.
CAPITOLO 12 - GLI ARCHIVI DEL MONDO ANATOLICO
Numerosi nuclei di archivi di tavolette cuneiformi sono stati scoperti ad Hattusa ma è ancora
difficile valutare numericamente il complesso dei documenti scoperti e recuperati, che si valuta
attorno ai 23.000. Nella prima fase degli scavi le tavolette di Boghazkoy furono scoperte forse
solo in 3 luoghi di ritrovamento maggiori: nell'Edificio E della cittadella di Buyukkale, nei
magazzini del grande Tempio I della Città Bassa e nella Casa sul declivio. A Buyukkale la più
cospicua concentrazione di tavolette oltre l'Edificio E è ritrovata nell'Edificio A, con 4000 numeri di
inventario.
Un'altra importante sede amministrativa sembra essere stata nella Città Alta di Hattusa, a sud di
Buyukkale, l'Edificio Ovest di Nishantepe dove insieme a 3200 cretule sigillate sono state
recuperate decine di tavolette relative a concessioni reali di fondi agicoli e questo fa pensare che
quello di Nishantepe fosse l'Archivio di Hattusa dove erano conservate le concessioni di terreni di
elargizione regia.
Importanti biblioteche dovevano essere ospitate almeno in 3 tipi di edifici sicuramente religiosi o
connessi alla vita religiosa della capitale hittita: il Tempio I, la casa sul declivio e i Templi della
Città Alta. Nel Tempio I, santuario del dio della tempesta e tempio più importante, aveva 160 testi
rituali, descrizioni di feste, inventari di oggetti cultuali, 147 erano miti, poemi e preghiere, 59
erano incantesimi, 11 leggi e 54 liste lessicali. Anche nella casa sul declivio erano testi di
incantesimi, oracoli e presagi e testi storici, annali, iste lessicali.
Un nucleo di testi non numeroso è venuto da Mashat Huyuk, con testi amministrativi relativi a
materiali vari e a personale dipendente, lettere la cui metà era inviata dal sovrano hittita
Tudhaliya II a un person