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Appunti sugli scavi di San Giusto (Puglia – Foggia)
- rinvenuto fortuitamente tra il 1995 – 1999 durante la costruzione di una diga
(buona parte del sito archeologico distrutta dai mezzi meccanici)
- primo insediamento documentato archeologicamente a San Giusto risale al I sec. a.C.
(trovata una stele funeraria databile alla metà del I sec. d.C. che attribuisce alla gens Annia
l’intera proprietà)
Villae
- grandi villae = destinate alla produzione prevalentemente agraria
(pochi prodotti, ma in gran quantità) (specializzato)
- piccole villae = destinata alla produzione mista
(più prodotti, ma in minor quantità) (generale)
- alla fattoria del I-II secolo si sostituì una grande villa
che si sviluppò notevolmente in età tardoantica (IV-VI sec. d.C.)
- all’interno della villa sono presenti: ambienti residenziali (dove si trovano pregevoli mosaici) –
magazzini e depositi (usati per stoccaggio grano) – impianti per la produzione del vino
(frantoio, torchi, vasche di fermentazione mosto, dolia/giare per conservazione vino) –
stanze dotate di particolari pavimenti in lastre di terracotta + sistema di canalizzazione
(lavaggio e trattamento lana e pelli – allevamento transumante)
- presente complesso paleocristiano posto all’interno dell’insediamento
- chiesa: abside semicircolare – tre navate (navate laterali più strette rispetto a quella centrale) –
ampia zona presbiterale (presenza del bema = zona sopraelevata prima del presbiterio) – abside
affiancata da due ambienti collegati con le rispettive navate laterali dove sono state rinvenute
sepolture di vario tipo – moderna sacrestia (ambiente dove sono stati rinvenuti degli armadietti in
cui venivano conservati arredi liturgici, e dove è stato rinvenuto un gruzzolo di 1.043 monete di
piccolo taglio di età tardoantica, databili complessivamente nel III-VI sec. d.C.) –
portico – battistero
- presenti all’interno della chiesa sia sul pavimento che sulle pareti residui di decorazioni musive
- tra la fine del V e l’inizio del VI secolo accanto a questa prima chiesa ne venne costruita un’altra
parallela e circa delle stesse misure
- seconda chiesa: unica funzione = funeraria (presenti in tutto il perimetro tombe a fossa) –
nelle tombe vi erano prevalentemente individui maschili dai quali attraverso le analisi si è potuto
constatare che le loro condizioni di vita erano più che buone (ossa non usurate e dieta proteica) –
fu allungato il portico così da mantenere la chiesa collegata all’altra e al battistero
- fu successivamente aggiunto un piccolo impianto termale (produzione aria calda per riscaldare gli
ambienti con pavimenti rialzati)
- nella metà del VI secolo si verificò un incendio che colpì il tetto
della prima chiesa provocandone il crollo
- per motivi economici e perché la comunità non rimanesse troppo a lungo privata del luogo di
culto non fu ricostruita ma anzi spogliata delle rimanenti decorazioni e fu quindi consacrata l’altra
(ristrutturazione e adattamento per funzioni liturgiche)
- il complesso paleocristiano restò ancora in funzione per alcuni decenni assumendo sempre più
forme degradate (presenti sepolture più povere, prevalentemente infantili,
i cui resti scheletrici denunciano pessime condizioni di vita)
- tra il VII e VIII secolo = processo di abbandono