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Classificazione teorica di vetro, metalli e litici
Rispetto ai materiali ceramici queste classificazioni risultano più difficili.
Vetro: l'unico attributo tecnologico classificabile è relativo alla fattura, per questo si preferisce distinguere i prodotti finiti secondo le materie prime utilizzate, quindi la silice, il fondente e gli eventuali coloranti utilizzati. Per quanto riguarda i colori non c'è da fare, però, troppo affidamento perché le patine di devetrificazione possono aver alterato in modo significativo il colore di partenza o possono esserci stati errori durante la lavorazione.
Metalli: non dovrebbero neanche essere classificati tutti insieme, la prima forte distinzione potrebbe essere quella tra rame e ferro, distinguibili anche per le patine che si formano durante la fase di seppellimento. Un altro dei metodi di distinzione dei due metalli è che il ferro veniva ultimato a battitura, mentre i materiali e le leghe cuprifere...
venivano foggiate colandole in stampi. Allora la classificazione archeologica di questi oggetti tende a basarsi sulle differenziazioni formali e funzionali, molto più facile se si ritrovano dei reperti integri (indice del riutilizzo di un determinato oggetto per più epoche differenti).
- Materiale litico: una prima grande differenziazione è quella che riguarda la lavorazione della pietra, che ha portato anche alla divisione del Paleolitico dal Neolitico; l'altra grande differenza di classificazione è legata ai gruppi di materiali, cioè quelli di struttura microcristallina, come diaspri, selci e ossidiane, ed altri materiali. Pietra ollare ed alabastro erano teneri e lavorabili facilmente sul tornio. È bene considerare anche il luogo di provenienza dei materiali e tenere a mente che le operazioni di cancellano levigatura e scheggiatura di fatto il materiale precedente. -> Le asce erano levigate direttamente dall'acquirente e non dal fautore,
che le dava sbozzategrossolanamente.DALL A PRODUZIONE ALL'UTILIZZO. MODI E SIGNIFICATI
Le classificazioni degli oggetti per utilizzo non seguono gli schemi delle classificazioni per caratteristiche e, anzi, le intersecano mostrandone solo la loro parziale funzionalità. Gli stessi oggetti da cottura possono essere rinchiusi in una stessa categoria o diffusi su più categorie a seconda dei modi in cui ci si cuocevano i cibi.
Il bello dell'archeologia più recente è che si possono fare riscontri con le categorie e gli inventari di oggetti del tempo per osservarne le vecchie classificazioni. La funzionalità di un oggetto era definita anche in base alla differenza tra produttore e consumatore (anche nel caso in cui queste due figure fossero racchiuse nella stessa persona), che è uno dei motivi per cui si sviluppano i tipi.
L'immaginazione del produttore è controllata e frenata dal peso delle immaginazioni dei produttori nonpiù in vita, come si sono venute materializzando nelle esperienze accumulate nei diversi tipi di lavoro. Nel caso umano è bene classificare anche per i comportamenti adottati e per il significato che possedevano, e notare che esperienze e comportamenti affini e simili possono benissimo avere delle situazioni di partenza e delle conseguenze diverse: un fuoco può essere acceso nello stesso modo per fare festa o per cuocere una carne; una tecnica produttiva ed una appaiono nello stesso modo e sono differenziate solo dalla controllabilità di riuscita dell'evento stesso. Il ricercatore, però, è bene che lasci la sfera comportamentale nell'ultima parte del suo lavoro, di modo da non cadere nell'irrazionale. DALLE CLASSIFICAZIONI DEL DOVE, QUANDO E COME AL PERCHÉ complesso inoltre passare dalla classificazione di un materiale per fattura, utilizzo e materie prime utilizzate al perché determinato materiale sia stato.utilizzata per lo studio delle culture passate, si utilizzano metodi e approcci dell'etnografia per comprendere meglio le pratiche e le tradizioni delle società antiche. Ad esempio, gli etnoarcheologi possono osservare le tecniche di costruzione delle abitazioni o la lavorazione dei materiali da parte di popolazioni contemporanee per trarre informazioni sulle tecniche utilizzate dalle antiche civiltà. TRADIZIONI: Le tradizioni sono pratiche, credenze o costumi tramandati da generazione in generazione all'interno di una comunità. Possono riguardare vari aspetti della vita, come la religione, l'arte, la musica, la cucina, le festività e molto altro. Le tradizioni possono essere un modo per preservare la cultura e l'identità di un gruppo di persone e possono avere un significato simbolico o rituale. Nel contesto dell'argomento trattato, le spiegazioni etnografiche e di tradizione possono essere utilizzate per comprendere l'evoluzione degli anelli e il motivo per cui sono stati trovati in tombe ricche ed eseguiti in oro. Studiando le pratiche e le tradizioni delle società passate e confrontandole con quelle delle società contemporanee, gli studiosi possono ipotizzare come gli anelli siano passati da essere semplici strumenti di protezione delle dita a oggetti di valore e status sociale.di ottenere una comprensione più approfondita delle pratiche artigianali del passato. Utilizzando l'archeologia sperimentale, i ricercatori cercano di riprodurre le tecniche e i processi utilizzati dagli artigiani antichi, registrando gli effetti materiali di tali pratiche. Questo permette loro di ipotizzare come determinati manufatti siano stati realizzati e confrontare i risultati con le evidenze archeologiche. L'obiettivo principale di questo studio è quello di riconoscere immediatamente i reperti all'interno del contesto di scavo e di preservare le conoscenze artigianali che altrimenti potrebbero andare perdute. L'archeologia sperimentale non fornisce certezze assolute, poiché si basa sull'analogia e non su verifiche storiche, ma permette di ottenere una migliore comprensione delle pratiche artigianali del passato.
L'esclusione completa delle ipotesi fallaci. CONSUMO, USO E RIUSO
Le tracce delle incrostazioni sui materiali non sono sempre da rimandare a dei contesti di seppellimento, ma anche a materiali che hanno vissuto a lungo grazie al riuso, il più delle volte in un contesto di conservazione familiare. L'oggetto presenta allora delle tracce, abrasioni e rotture, che sono avvenute durante il suo utilizzo per mano umana, e delle ricoperture, usate per garantirne la maggiore vita possibile. Ci sono delle azioni che ricercano il massimo del consumo, come la cottura dei cibi, ed altre che lo vedono come qualcosa di negativo. Consumo, o consunzione, o degrado, è un evento negativo nel caso, ad esempio, degli utensili e si deve distinguere un deperimento naturale, indipendente dall'uso, dalle usure vere e proprie provocate dall'uomo. Lo studio di questo frangente porta informazioni anche sulla corretta impugnatura, ad esempio, di reperti che non hanno più la parte dell'immanicatura.
A volte questo tipo di analisi viene effettuata ancora prima rispetto alla catalogazione ed allo studio funzionale e manifatturiero dell'oggetto stesso. Per ogni materiale è necessario inoltre stilare una microstratigrafia cronologica a seconda delle rotture per capire quanto e quando un determinato oggetto è stato utilizzato, ovviamente prima del processo di abbandono, deposizione e seppellimento. Per oggetti ceramici, ad esempio, oltre alle fratture ed alle abrasioni, si vanno a ricercare gli effetti delle fumigazioni e delle bolliture, visibili come segni di bruciature (non riferibili alla cottura) e resti di calcare all'interno dell'oggetto (se esterni sono a seguito dell'evento di seppellimento). Tentativi di rendere della vita da vivere ad un oggetto senza modificarne il precedente uso. I restauri del tempo venivano eseguiti o dall'utilizzatore o dall'artigiano che aveva creato l'oggetto; rendevano un oggetto meno forte, maLa sua aspettativa di vita non cambiava: il processo di restaurazione era invasivo, ma l'oggetto riparato era tenuto con maggiore cura e/o utilizzato per lavori più semplici e di riguardo. Non veniva buttato via nell'immediato.
Interventi che alterano le possibilità d'uso; oltre a poter essere modifiche ed adattamenti intenzionali, talvolta esse possono essere scelte obbligate, conseguenza di accidenti che hanno comportato la perdita delle possibilità d'uso normale. Il produttore teneva di conto quelle che erano le richieste del compratore - utilizzatore, ma niente impediva che avvenissero delle modifiche all'oggetto in corso d'opera. Per l'archeologo è dunque difficile riuscire a farsi un'idea esatta di qualche che fosse il vero utilizzo di un reperto durante la sua vita. L'archeologo non può inoltre cadere schiavo del processo di interpretazione personale degli usi e riusi, anche impropri.
di un oggetto perché questi hanno costituito solamente un piccolo momento nell'intera esistenza del manufatto.ELEMENTI PER UNA TIPOLOGIA FUNZIONALE
Per varie tipologie di reperti è preferibile scegliere una classificazione tecnologica rispetto ad una funzionale. Per i reperti ceramici una delle prime classificazioni di questo tipo è: oggetti aperti ed oggetti chiusi, che porta al riconoscimento di oggetti noti anche nel panorama moderno, come ciotole, piatti e bicchieri.
Tra le classificazioni per tipologie funzionali sono da considerarsi l'ingombro, le modalità di trasporto, la stabilità ed a quale contenuto erano riferibili. Riguardo al materiale è bene guardare anche le capacità di resistere al calore e l'impermeabilità.
L'analisi funzionale dei reperti metallici si basa sul loro utilizzo per quanto riguarda le differenziazioni a livello macroscopico, perché è impossibile capire le percentuali di
Per gli strumenti litici la valutazione funzionale è quella più importante perché, soprattutto nei contesti di scavo preistorici, sono gli unici reperti conservatisi fino a noi. L'uso dei reperti è stato infatti verificato non solo dal diverso tipo di scheggiature e levigature, ma anche dalle patine e dalle usure superficiali formatesi durante la vita dello stesso utensile. Esistono anche pietre non scheggiate, in questo caso il riconoscimento deve basarsi sulla forma.
La classificazione funzionale a volte avviene solo a vista d'occhio, per intuizione, e non per analisi serie. Per questo non possiamo sapere con certezza, ad esempio, quale fosse il vero utilizzo delle asce litiche, se erano armi, se utilizzate per l'abbattimento di alberi, se fossero utilizzate per entrambi gli scopi o se erano utensili da carpentieri.
I vari dati collezionati con le varie classificazioni vanno formattati utilizzando tag html.
sempre confrontati.fiFUNZIONALITÀ DELLE CERAMICHE DO