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INTRODUZIONE ALL'ARCHEOLOGIA - BANDINELLI

L'archeologia ha subito negli ultimi 50 anni trasformazioni profonde nel suo metodo e nel suo fine. Si andranno a tracciare le varie fasi e aspetti che questa disciplina ha percorso, per comprendere cosa essa può rappresentare oggi nel contesto della nostra cultura. Essa non ha più un'impostazione esclusivistica e al tempo stesso edonistica, ma bisogna tenerla presente per comprendere alcuni studi di stampo conservatore nella cultura moderna. La parola "archaiologia" si trova negli autori antichi con il senso letterale di discorso/indagine sulle cose del passato. Nell'introduzione all'opera di Tucidide, detta "archaiologia", troviamo un esempio di deduzione storica da un dato archeologico (porta le suppellettili e i riti funebri di un popolo a supporto di una tesi storica). Ma questa unità della ricerca storica si frantuma quando il...

termine "archeologia" si applicò allo studio delle antichità in sé, avulse dal contesto storico e abbassandole a semplice oggetto di curiosità, e limitando il riferimento al mondo greco e romano. Questa ricerca minuta e priva di metodo degenerò nelle dispute individuali delle accademie. Non tutti gli archeologi intrapresero riflessioni sul metodo, e sussistono ancora oggi i continuatori dell'archeologia antiquaria settecentesca. L'opera di Winckelmann "Storia delle arti del disegno presso gli antichi" del 1764 costituisce l'atto di nascita della moderna archeologia, che da allora ebbe come tema principale lo studio dell'arte classica. Ma il pensiero di Winckelmann venne frainteso in ciò che aveva di più vitale, infatti egli aveva fatto compiere un salto di qualità agli studi di antiquaria ovvero un passaggio dall'erudizione fine a sé stessa a una prima ricerca e distinzione.cronologica di varie fasi dell'arte del mondo antico. L'antichità smise di essere considerata un tutto omogeneo, e si introdussero in queste studi due esigenze di ricerca, una storicistica e l'altra di definizione estetica, ma prevalse quest'ultima per oltre un secolo, facendo avanzare lo studio dell'arte antica lungo un solco di incomprensione verso tutto ciò che non corrispondeva ai canoni del neoclassicismo. Questi precetti non mutarono neanche quando fu chiaro che la scultura antica non era vera scultura greca ma era costituita da copie di opere ellenistiche. L'archeologia venne intesa quale storia dell'arte greca basata sulle fonti letterarie e appariva figlia diretta della filologia. È occorso un lungo lavoro di revisione per liberare la storia dell'arte antica dall'ottica delle fonti, mentre lo scavo archeologico era inteso quale recupero di pezzi da collezione. Questa archeologia di spuria derivazione.

La winckelmaniana fu posta in crisi e superata da due fattori:

  1. Lo storicismo affermatosi negli ultimi anni dell'800 nella cultura europea
  2. L'accresciuta importanza dell'indagine sulla preistoria, nel campo della ricerca archeologia sul terreno

Lo storicismo fece la sua apparizione negli scritti del massimo rappresentante della scuola viennese, Alois Riegl. Nel suo volume egli si oppose all'opinione comune degli altri studiosi che consideravano l'arte successiva agli imperatori Antonini come un fenomeno di decadenza, e dimostrò come andasse invece considerata come espressione di un diverso gusto e volontà artistica. La scuola viennese era giunta a queste conclusioni non tanto per un approfondimento metodologico quanto per l'influenza dei pittori impressionisti. Ma il linguaggio di Riegl apparve insolito e incomprendibile quindi ci volle una generazione intera perché l'impostazione data dalla scuola viennese venisse accolta ed ebbe frutto.

E un'altra generazione ancora affinché ci si accorgesse che l'impostazione idealistica di Riegl non era sufficiente a spiegare il fenomeno di una rottura nella tradizione artistica dell'ellenismo. Tra le nuove correnti dello storicismo, una di esse (di Max Weber) vide che la storia è opera degli uomini e quindi si sforzò di ricondurre la ricerca storica al concreto processo e concatenamento dei fatti. Seguendo questa linea si sono realizzate anche ricerche metodologicamente indirizzate al materialismo storico. La crisi dell'arte antica è vista inserita nella generale crisi sociale, economica e politica che condusse il mondo antico verso la società medievale. La ricerca storico artistica si è molto allargata nell'ultimo quarto di secolo. La stessa arte greca non appare più un modello fisso e immutabile ma è stata storicizzata e vista in un quadro più ampio. È stato anche affrontato su basi

nuove il problema dell'arte romana, con una nuova visione che non può realizzarsi se non legando la ricerca artistica con la ricerca storica. La storicizzazione della ricerca artistica aveva aperto anche la via alla comprensione delle civiltà estranee al mondo classico (egiziana e del vicino oriente). Fu proprio attraverso la storia dell'arte che ebbe inizio quel ripensamento di tutto il periodo storico tardo antico. Ciò dimostra che la ricerca storico artistica può avere un alto valore di indagine storica. L'arte figurativa non compie mai salti improvvisi ma vi è sempre un tessuto connettivo che prepara e unisce le varie esperienze, quindi se riusciamo a leggere e interpretare in modo giusto il fenomeno artistico, questo avrà un valore di documento sociale e storico. Anche la storia dell'arte rientra in pieno diritto fra le scienze storiche e il mondo dell'arte non va più tenuto separato dal mondo pratico, ma va

Considerato immerso in esso in un reciproco scambio di impulsi. L'archeologia non è più soltanto storia dell'arte, ma anzi la storia dell'arte è un suo aspetto non primario che tende a inserirsi entro un più ampio quadro storico.

Il secondo punto riguarda l'archeologia come documentazione per mezzo della ricerca di scavo sul terreno. L'archeologia deve agli studiosi di preistoria e protostoria di aver rinnovato e approfondito il proprio metodo e finalità. Costretti a ricostruire tutto sul dato oggettivo, gli studiosi di preistoria hanno sviluppato metodi di scavo di estrema oculatezza, ben sapendo che ogni scavo archeologico distrugge una documentazione accumulatasi nei millenni. Quindi questa documentazione deve essere rilevata con estrema esattezza, in modo che la situazione originaria di ogni minimo oggetto reperito possa essere ricostruita e interpretata da altri studiosi successivamente. Quindi ogni scavo clandestino e non.

scientifico è deprecabile non tanto perché sottrae alla collettività oggetti più o meno preziosi, ma perché distrugge una documentazione. L'archeologia preistorica ci ha insegnato che non ci sono doppioni superflui ma anche che non ci sono pezzi unici. La produzione dei manufatti da parte dell'uomo ha una continuità e una variazione che si susseguono per secoli e millenni. Così si è andato perfezionando lo scavo stratigrafico con l'esatta osservazione delle varie successioni e lo studio dei reperti ceramici. Studiando ad esempio la forma di una serie di vasi si riesce a stabilire lo svolgimento di una produzione, la sua diffusione mercantile e risalire a situazioni socio-economiche prima ignote. Allo scavo sono poi associate tecniche scientifiche, come le indicazioni cronologiche mediante il rilevamento del radiocarbonio C14, lo studio dei depositi di polline, i sondaggi elettrici e l'esplorazione mediante la

fotografia aerea, che può rivelare strutture sepolte. Attraverso l'insieme di questi metodi si sono avuti risultati di enorme importanza storica nell'esplorazione dell'Anatolia. La data storica più remota raggiungibile mediante dati epigrafici e astronomici è quella della fondazione della prima dinastia d'Egitto (3100 a.C.), mentre oggi possiamo risalire fino alle prime fasi dell'associazione umana in comunità stabili e datarle tra l'8000 e il 7000 a.C. Tra questi insediamenti il più importante è Catal-Huyuk in Anatolia, costituito da 13 strati archeologici per un periodo di 3000 anni. Qui è stata posta in luce una vera e propria città con case a pianta rettangolare, e oltre ai vari oggetti ritrovati sono state ritrovate anche pitture sulle pareti interne delle case e dei sacelli, e immagini in argilla di una dea madre antropomorfa. Si è potuto dunque constatare l'esistenza di una

civiltà complessa e avanzata e affermare che è stato nel vicino oriente che si è svolta la cosiddetta rivoluzione neolitica, ovvero un profondo mutamento nelle strutture della società primitiva a seguito della scoperta di nuovi modi di produzione (uomo diventa da raccoglitore a produttore di cibo). Questa rivoluzione si compie nel territorio tra l'altopiano anatolico e i deserti dell'Asia centrale perché solo in questa zona c'erano le premesse necessarie, ovvero animali addomesticabili e gli antenati selvatici del grano e altri cereali. Ciò ha fatto abbandonare la tesi secondo cui la Mesopotamia e l'Egitto fossero le culle della nostra civiltà, ma esse corrispondono a una fase successiva di alcuni millenni. Anche in altri campi di ricerca di età storica l'archeologia ha posto in evidenza strutture provinciali e periferiche che le fonti storiche trascurano. L'archeologia è diventata una vera e

La storia dell'archeologia è diventata la propria scienza storica, non più solo ausiliaria dellastoria. Rappresenta un modo diverso di indagare la storia anche se il fine è il medesimo, ovvero studiare la storia dei popoli. Invece che sulle fonti scritte si basa sui dati materiali che una civiltà produce e lascia dietro di sé, e questo vale non solo per le età preistoriche ma anche per quelle più vicine e che hanno lasciato fonti letterarie, che sono sempre parziali (perché si limitano a un determinato periodo e rappresentano sempre una determinata interpretazione dei fatti). Il dato archeologico invece è di per sé imparziale e si tratta di saperlo interpretare. Certi problemi storici sono emersi proprio solo attraverso l'indagine archeologica, ad esempio nei dintorni di Roma o a Roma stessa sono emersi dati storici nuovi attraverso la ricerca archeologica. Per quanto riguarda l'interdisciplinarietà, tra storici dell'antichità e archeologi.

Dovremmo parlare di stretta collaborazione in un'unica materia di ricerca, la storia. Il dato archeologico va confrontato col documento storico, quando è possibile, e il dato storico con il documento archeologico, e così si viene creando una vera scienza storica. L'empirismo è preferibile in quanto permette di aderire sempre agli elementi concreti e umani.

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
25 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ANT/08 Archeologia cristiana e medievale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher .Artemis. di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Archeologia medievale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Vannini Elvira.