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Età del Ferro
1. Età del bronzo finale in Italia, XII-XI sec a.C.
Aumento di popolazione → Disboscamento → Percorribilità del territorio e intensificazione dei contatti
Sviluppo della metallurgia → Uso dei manufatti metallici.
Le comunità sono generalmente dotate di un livello limitato di articolazione sociale e di organizzazione politica e la base dei rapporti intracomunitari è e resta la parentela; anche i meccanismi di scambi e collegamenti interregionali non si configurano come rapporti politici ed economici formalizzati fra entità politiche, ma piuttosto come forme diverse di integrazione.
Influenze egee e orientali
Componente egea: compare in Italia prima della metà del II millennio a.C., perdura fino al XII sec. e si concentra nelle aree costiere meridionali, in particolare adriatica e ionica, con estensioni dirette o indirette nelle regioni centro-settentrionali. L'approccio dei navigatori egei con le
comunità locali dellapenisola, come si presenta in particolare nell’area ionica, è parcellizzato, i rapporti sono paritetici,fortemente condizionati dalla necessità di trovare con gli interlocutori indigeni forme di integrazioneche permettano la partecipazione alle reti locali di scambio. (ROCA VECCHIA) Componente cipriota-fenicia: più recente, subentra a quella egea nel corso del XIII sec. a.C. ● L’approccio con le comunità indigene dell’Italia continentale, radicalmente diverso da quello egeo, è ditipo commerciale-imprenditoriale. (FRATTESINA) La concentrazione verso l’Italia meridionale del mondo miceneo è dovuto a quelle che sono ledirettrici che dall’Oriente vedono come prima terra approdabile la Puglia verso il corridoio Adriatico. Inoltre, l’Italia è un territorio ricco di materie prime e ricco di opportunità, non solo legate allaproduzione e sostentamento. Ma che perchéè una via d’accesso verso l’Europa, quindi altre materieprime (come lo stagno e l’ambra).
ROCA VECCHIA
Nel sud Italia la componente egea è importante. Il sito si trova nel Salento, una zona che durante il Imillennio a.C. è di area messapica. È su un promontorio prospiciente la costa ed ha un arcocronologico che prende tutto il Bronzo e l’età del Ferro. Viene difeso da una cinta muraria versol’entroterra. Si trovava in una zona semi-lagunare, punto importante per garantire sia il sostentamentoche per la facilità d’approdo.
Presenza di edifici monumentali (almeno due): la capanna-tempio è il più importante, di 17x40 metricirca con abside e porticato sulla fronte. Si caratterizza per una serie di attività che mostrano unaspetto di tipo comunitario e legate a pratiche cultuali.
Per quanto riguarda le produzioni rinvenute nell’abitato, abbiamo una presenza di materiali di stampomiceneo
Accanto ad una locale (ceramica, armi o utensili in metallo). Centro nodale dei rapporti tra Micenei e mondo locale.
FRATTESINA
Dalla fine XII-inizi XI sec.a.C. i centri protovillanoviani del territorio polesano sembrano aver rivestito lo stesso ruolo di collegamento tra Europa continentale ed Europa mediterranea, precedentemente svolto da Peschiera del Garda, grande insediamento dell'Età del bronzo recente (XIII sec. a.C.).
Frattesina di Fratta Polesine (XI-X sec. a.C.) è uno dei centri più importanti dell'Età del bronzo finale (alto livello artigianale, quantità e varietà delle importazioni e delle esportazioni). Si tratta di un porto fluviale in posizione strategica, sulla riva destra di un antico ramo settentrionale del Po, che facilitava i collegamenti marittimi e terrestri con una vastissima area geografica, dalle regioni tirreniche dei passi alpini all'Adriatico.
L'abitato si estendeva per più di 30 ettari, di cui
Sono stati individuati numerosi resti. All'interno dell'abitato si distinguono aree distinte riservate alle diverse attività artigianali: lavorazione della pasta vitrea, del corno, dell'osso. Si ritiene che l'abbandono sia dovuto ad una fase alluvionale conseguente ad un nuovo deterioramento climatico.
Prodotti lavorati:
- Importanza dell'artigianato metallurgico: forme di fusioni, oggetti d'ornamento e abbigliamento, due ripostigli di fonderia (fine XI-inizi X sec. a.C.). Approvvigionamento di metalli probabilmente dall'Etruria mineraria (area grossetana).
- Perle d'ambra ad astragalo (ambiente culturale tardo-miceneo): l'ambra proveniva dalle regioni del Baltico, attraverso le vie fluviali della pianura centro-europea (valichi del Brennero e del Resia, valle dell'Adige, Mincio, Po).
- Avorio e uova di struzzo dalle coste africane.
Fiorente esportazione: pasta vitrea, corno, osso, avorio. I vaghi d'ambra di tipo
italiana, dove venivano lavorate e trasformate in gioielli e oggetti di valore, e dall'altra parte verso l'Europa transalpina, dove erano molto apprezzate e richieste. La presenza di queste perle e di una bottega artigianale per la lavorazione dell'ambra a Allumiere testimoniano l'importanza degli scambi commerciali e culturali che si sviluppavano tra l'Italia e il resto del Mediterraneo già in epoca antica. La necropoli protovillanoviana di Allumiere La Pozza, situata in Italia centrale, è un altro importante sito archeologico dove sono state trovate perle dello stesso tipo. Questo dimostra che gli scambi commerciali e culturali erano diffusi in tutto il territorio italiano. In conclusione, questi ritrovamenti archeologici confermano l'importanza degli scambi tra l'Italia e il mondo mediterraneo in generale, e l'Europa transalpina in particolare, sin dai tempi antichi.italiana e leisole tirreniche (Elba, Sardegna, Lipari) e dall’altra verso l’Adriatico, i Balcani e il Mediterraneo Orientale. In questo periodo abbiamo lo sviluppo anche di quelli che saranno i principali centri della successiva Età del Ferro: Padova ed Este. Le differenze strutturali più significative continueranno nell’Età del Ferro. Questi sono quelle che separano le regioni centro-settentrionali da quelle meridionali. L’area centro-settentrionale comprende l’Emilia orientale, l’area padana centro-orientale a N e a S del Po, la Romagna, le Marche, l’Umbria, l’Etruria toscana, l’Etruria meridionale, il Lazio, la Campania settentrionale. Le regioni meridionali si differenziano per la consistenza di numerose entità politico-territoriali autonome e relativamente piccole e livello di articolazione socio-politica che non sembra andare aldilà di una organizzazione delle comunità per gruppi diParentela formalmente paritetici. Le due aree si differenziano per il rituale funerario, che diviene riflesso della società stessa: la prima utilizza l'incinerazione. È associata ad un tipo di società che va sempre più articolandosi con la presenza di capi; la seconda area utilizza l'inumazione. Presenza di gruppi associati per parentela.
Si distingue la comparsa e il progressivo consolidamento di aspetti regionali di cultura materiale che continueranno nell'Età del Ferro. Questi gruppi si differenziano per caratteristiche legate alla metallurgia e alla ceramica (che ancora non conosce il tornio) nonché per le diverse declinazioni della ritualità funeraria.
Italia centro-settentrionale
- Protogolasecca (Lombardia occidentale, Piemonte)
- Protovillanoviano padano (Lombadia orientale, Veneto)
- Chiusi-Cetona (Toscana, Umbria centro-settentrionale, Marche, Romagna)
- Tolfa-Allumiere (alto Lazio)
- Tronto-Pescara
(Abruzzo)●Queste diversificazioni continueranno durante la prima età del ferro e andranno in continuità con le culture di questo periodo. Nell'Italia meridionale non sono presenti queste differenze.
Il passaggio tra età del Bronzo e età del ferro
I criteri che stabiliscono il limite tra Bronzo e Ferro in Italia non sono di carattere tecnologico, ma riguardano altri aspetti culturali, in particolare l'inizio attorno al 900 a.C. della civiltà villanoviana e la formazione dei primi agglomerati protourbani destinati a diventare le prime grandi città etrusche, Bologna e quelle tra Arno e Tevere. Solo per comodità tale passaggio è esteso a tutta la penisola a sud delle Alpi.
La prima tomba della cultura di Golasecca → Tomba del Golasecca I A 2 (prima metà dell'VIII secolo a.C.) da Moncucco (Como): spada di bronzo (le sei parti spezzate ritualmente furono rinvenute infisse nelle ceneri), urna cineraria, lama di ferro di coltellino.
Il coltellino è il più antico oggetto in ferro dell'area della Cultura di Golasecca. Le armi in queste tombe si riferiscono sempre ad un personaggio di spicco all'interno della società. Rituale funerario Il rito preminente è l'incinerazione. L'Italia centro-settentrionale presenta diffuso il divieto di deporre le armi nel corredo. Nella facies Tolfa-Allumiere e nel periodo laziale I si contano piccole necropoli, dove probabilmente il formal burial è riservato ad un numero limitato di individui della comunità. Il rito si lega all'urna che richiama la casa. Espressione accentuata in ambito laziale, che tende dall'età del Bronzo Finale a esprimere la persona sociale del defunto in modo isomorfo. Nella facies Chiusi-Cetona non c'è richiamo diretto alla casa. Nell'Italia meridionale durante il passaggio tra BF e PF l'incinerazione è abbandonata in favore dell'inumazione e ilritorno alla deposizione delle armi nei corredi maschili. Ceramica Il disegno geometrico è ben presente nella produzione artigianale della penisola già dall'Età del bronzo, precedente ai contatti con il mondo greco e levantino di VIII sec. a.C. Esso è presente sulla ceramica d'impasto con motivi incisi a crudo, sulla ceramica enotrio-iapigia con motivi dipinti in bruno-nero su fondo chiaro. Il tornio in Italia centro-settentrionale arriverà tra VIII (Etruria) e VI sec a.C. Facies Chiusi-Cetona: prevalenza di decorazioni plastiche. Soprelevazioni a piastra sulle anse con conretti terminali e decorazioni a scanalature. Facies Tolfa-Allumiere: decorazione prevalentemente incisa e impressa. In particolare le decorazioni sui coperti delle urne evocano graficamente elementi strutturali e decorazioni delle capanne. Italia meridionale: sul fronte della possibile influenza esercitata dai visitatori egei sulle comunità indigene dell'Italia meridionale,uzione di elementi culturali e artistici provenienti da diverse tradizioni. L'area ionica è stata infatti un crocevia di scambi e influenze tra le civiltà greca, etrusca, fenicia e orientale. Le testimonianze archeologiche includono reperti di ceramica, sculture, monete e gioielli che mostrano una fusione di stili e motivi provenienti da diverse culture. Ad esempio, le ceramiche ioniche presentano spesso decorazioni geometriche e animali stilizzati, che richiamano le tradizioni greche e orientali. Allo stesso tempo, si possono trovare anche elementi decorativi tipici dell'arte etrusca e fenicia. Inoltre, i templi dell'area ionica mostrano una combinazione di elementi architettonici greci e orientali. Ad esempio, i capitelli delle colonne possono essere di stile ionico o corinzio, mentre le decorazioni dei frontoni possono includere figure mitologiche greche o motivi orientali. Questa fusione di stili e influenze culturali nell'area ionica è un chiaro segno dei rapporti paritetici tra le diverse civiltà che si sono sviluppate in questa regione. La presenza di elementi culturali e artistici provenienti da tradizioni diverse testimonia l'importanza dell'area ionica come centro di scambi e interazioni culturali nel corso dei secoli.