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LA KORE

La fanciulla, anche in questo caso si tratta di una ripresa di un tipo statuario nato nel corso del 7°

secolo in ambito cretese e insulare.

Rispetto al kouros è sempre riccamente vestita, spesso ingioiellata; anch'essa però stante,frontale,

immobile: eternamente giovane.

Nel corso del 6° secolo poche variazioni : ai piedi uniti si sostituisce il leggero avanzamento della

gamba sx; dalla mano serrata contro il petto si passa alla mano che tiene un lembo del vestito,

mentre l'altra, protesa, regge l'offerta.

L'abito segue la moda ionica è costituito da un chitone aderente con stoffa leggermente a pieghe

fitte e fini e da un mantello di stoffa più pesante k di solito copre la spalla sx e scende di sbieco sul

petto – ampia cascata di pieghe

Pettinatura spesso trattenuta da corona sempre particolarmente elaborata : bande di capelli o riccioli

intorno al volto e lunghe trecce sulle spalle.

Anche la kore rappresenta i valori aristocratici come con il suo abbigliamento tipico da sposa,

custode della casa e discendenza. In quanto offerta devozionale la sua bellezza incarna un ideale di

perfezione che sancisce il rapporto con la divinità.

1- La più antica kore ritrovata sull'acropoli di Atene, si conserva solo il busto, opera di uno scultore

di Nasso.

- Panneggio k ricorda altre opere insulari (come la kore di Cheramyes, statua di offerente da Samo,

gemella di un'altra, sopra). Volto ovale piuttosto massiccio con occhi triangolari, naso largo, labbra

carnose serrate tra 2 fossette verticali (→ sfinge dedicata dai Nassi a Delfi intorno al 580-570, sotto)

L'acropoli di Atene ha restituito molte statue di korai, in parte provenienti dalla colmata persiana

quindi anteriori al 480 a.C ←

L'ACROPOLI IN ETA' ARCAICA

− Testimonianze di occupazioni stabili in età micenea : intorno alla metà del 13° secolo →

costruzione di una cinta muraria poligonale (il muro pelargico)

− E' solo dall'età geometrica che i resti delle ceramiche fanno pensare a una attività culturale,

in crescita appunto nel corso del 7° secolo → sull'Acropoli come nei principali santuari

greci le offerte sono i tripodi bronzei con aplliques figurate.

− I frontoncini :all'Acropoli di età arcaica si lega una serie di edifici non conservati in situ ma

ricostruibili a partire da membrature ecc.. → le architetture erranti

− La maggior parte di questi elementi proviene dalla colmata tirannica a sud / sud-est del

Partenone : riempimento coevo alla messa in opera dello stereobate(base) del Partenone,

fine del 6° secolo.

− Nella colmata sarebbero state raccolte anche parti di edifici smontati per la costruzione del

Partenone tardoarcaico → edifici quindi collocabili sull'acropoli e da datarsi prima della fine

del 6 secolo

− A queste architetture erranti sono da collocare almeno alcuni dei piccoli frontoni in poros

provenienti dall'Acropoli, databili nel secondo quarto del 6°secolo sempre.

− Frontone con Eracle (a sx su carro e Iolao) in lotta con la terribile Idra (a dx) : rilievo di

bassissimo spessore, il più antico dell'acropoli + frontoncino dell'ulivo + frontone con Eracle

sull'Olimpo

L'ARCHITETTURA H

Qui ci si riferisce a numerosi frammenti di strutture e statue in calcare del Pireo, a loro volta

recuperati dalla colmata tirannica; anche questi frammenti dovettero appartenere a un edificio –

grande tempio dorico- smantellato x costruire lo stereobate del Partenone → intorno quindi alla

fine del 6 secolo.

- L'edificio è un'architettura errante che viene da alcuni collocato sul sito del Partenone e quindi

pensato come a un suo antico predecessore

Grande tempio lapideo, periptero dorico, eretto nella prima metà del 6° secolo : 580/550 a.C ←

quindi vicino alla riorganizzazione delle Panatenee : 566-565 a.C .

− Frontone del Barbablù : 570-560 (16 metri) : frontone in poros del Pireo

Al centro due leoni in assalto a un toro → si conserva bene la testa, dettagli : muso schiacciato

contro il petto, contorto in smorfia di dolore, bocca che lascia intravedere le varie parti. Intensa

policromia con blu scuro, rosso nero e bianco

− Estremità destra del timpano : mostro bicorpore alato, parte inferiore anguiforme, tracce di

colore blu sulla barba. Le tre parti del corpo del mostro sono scalati x rendere il passaggio

da una visione di profilo a una frontale

− Al vertice opposto Eracle combatte contro una creatura marina dal lungo corpo di pesce

→ Massiccia presenza di Eracle come eroe peloponnesiaco x eccellenza negli edifici dell'Acropoli

arcaica

LE FONDAZIONI DORPFELD

Fondazioni di un edificio templare, messe in luce a sud dell'Eretteo : un grande tempio dorico

periptero di 6x12 colonne in poros del Pireo; convivono contraddittorie soluzioni come il crepidoma

a gradino unico che è tratto arcaico e una curvatura dello stilobate che rimanda a un momento

avanzato del 6°secolo.

Come in alcuni templi di area cicladica, ma qui x la prima volta sul continente greco, il tempio ha

una fastosa copertura in tegole di marmo.

All'interno : corpo anfiprostilo a pianta articolata e cella orientale a tre navate; un ambiente

occidentale con vano di ingresso e due adyta x ospitare sia il culto di Posidone- Eretteo, Efeso e

Atena Poliàs.

La costruzione del tempio è datata intorno al 520 a.C → iniziativa dei Pisistratidi

Si conserva un fregio dorico che verrà reimpiegato dopo le distruzioni persiane, nel muro

settentrionale dell'acropoli.

Il frontone orientale rappresenta una gigantomachia : Atena alta 2m giganteggia al centro del

timpano, incombendo su di un gigante di cui si conserva solo un frammento di piede sx

La dea si slancia in avanti allargando il chitone con fini pieghe incise, tendendo lungo il braccio sx,

l'egida con bordo coronato di serpenti. Ai lati giganti caduti e inginocchiati.

Per la prima volta in questo frontone tutti i personaggi rispettano lo stesso modulo e sono

complementari tra loro nell'azione(ritmo non articolato in singoli duelli). Stile innovativo e aperto

agli apporti ionici

I PROPILEI ARCAICI : monumento che fungeva da ingresso all'acropoli sul lato occidentale. Si

ritiene che fossero costituiti da un corpo centrale suddiviso al centro da una fila di tre colonne, con

fronti tetrastili in antis; a sud si apriva un'esedra gradinata (stanza che si apre su di un portico con

incavo semicircolare)

L'AGORA' IN ETA' ARCAICA : l'Agorà del Ceramico a nord ovest dell'acropoli ospitò a lungo,

almeno fino agli anni centrali del 6° secolo, quartieri artigianali di ceramisti e metallurghi e x

questo troppo ingombrata da poter essere anche area pubblica, civile e politica.

Il programma edilizio dei Pisistratidi smantella tutte le vecchie agorài legate a gruppi politici

precedenti → nuovo spazio pubblico a nord ovest nelle pendici dell'acropoli nell'area del Ceramico.

Probabilmente databile al 550-40 la prima edificazione della Stoà Basileios (Portico del re)

sull'angolo nord occidentale dell'Agorà, sede dell'arconte re e luogo di esposizione delle leggi

Sul lato occidentale della via delle Panatenee, tracciata dagli stessi Pisistratidi x condurre la

processione dal Dipylon fino all'acropoli, venne dedicato da Pisistrato il Giovane nell'anno 522

circa, l'altare dei Dodici Dei.

Sempre i Pisistratidi costruirono un sistema di approvvigionamento idrico → fontana

dell'Enneakrounos.

SCULTURA AD ATENE

(Monumento funerario di Aristodikos) Rispetto agli antichi kouros alcune importanti novità →

ricerca di un canone nuovo = permane la frontalità, con gamba sx avanzata e peso del corpo

ripartito su entrambi gli arti ma le braccia sono piegate e scostate dal tronco; passaggio tra busto e

gambe meno marcato, ritmo generale elastico e sensibile > il corpo comincia a vivere dal dentro.

Rinnovato spirito di osservazione al quotidiano, volontà di sperimentare ritmi nuovi, più aperti.

Kore di Euthydikos : mantiene il costume ionizzante ma perde la leziosità tardoarcaica. Volto largo,

massiccio, palpebre pesanti e bocca che ha perso il sorriso arcaico (detta anche core imbronciata

appunto). Capelli divisi in due bande lavorate a zig zag ma con accentuata volumetria. Sul vestito le

pieghe del mantello si fanno più rade e appiattite. Parte inferiore rinvenuta nella colmata persiana,

quindi databile poco prima del 480.

L'efebo biondo : contrasto tra l'acconciatura e i piani levigati del volto, chiamato così x le tracce di

colore sui capelli, lunghi ma raccolti, trecce che girano intorno al capo, spessa frangia di riccioli;

occhi che hanno ancora il taglio a mandorla ma sacco lacrimale ben indicato e risalto delle

palpebreche insieme danno vitalità nuova (idem 480)

La frontalità arcaica è ormai passata, al centro delle ricerche è ora il rendimento del corpo in

movimento nello spazio x una plastica a tutto tondo.

Efebo di Kritios (collo spezzato volontariamente forse) ,nuova maniera di disegnare il corpo

umano : giovane atleta raffigurato stante, in appoggio su gamba sinistra tesa, la destra libera è

piegata e ginocchio in avanti; alla gamba portante corrisponde la tensione della parte

corrispondente, quindi anca sinistra leggermente più alta della destra. Braccio sinistro era disteso

lungo il corpo cui era unito da un puntello, il destro doveva essere proteso in avanti a sostenere una

offerta. La testa con stessa acconciatura dell'efebo biondo è leggermente girata e inclinata verso

destra → è il primo esempio di ponderazione = equilibrio delle membra e delle masse del corpo che

appaiono collegate tra loro e agiscono sotto lo stesso impulso. Rispetto alle statue che saranno dello

stile severo, qui le spalle sono ancora orizzontali, quindi slegate dal moto impresso al bacino.

SCULTURE DEL TEMPIO DI ATENA APHAIA A EGINA

Santuario di Aphaia : verso la fine del 6 secolo dopo un incendio viene ristrutturato. Per far posto al

nuovo tempio la terrazza del temenos (recinto sacro) viene raddoppiata con un imponente muro di

sostegno e circondata da un muro di propilei monumentali (ingresso).

Tempio in calcare locale stuccato con elementi decorativi in marmo insulare, di ordine dorico con

peristasi di 6 x12 colonne, pronao e opistodomo e cella divisa in 3 navate da due file di 5 colonne su

doppio ordine.

Edificio che non presenta ancora la curvatura dello stilobate ma solo minima curvatura dei lati

lunghi ma che ha delle correzioni ottiche che ne fanno un gran esempio (es tutte le colonne sono

inclinate di 2 cm verso l'interno).

Vivace policromia della trabeazione in rosso e azzurro; le composizioni frontali messe a 10 m di

altezza risaltavano su di uno sfondo azzurro del timpan

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
63 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ANT/07 Archeologia classica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ilariapasto di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Archeologia greca e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università del Salento o del prof Bejor Giorgio.