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LE CASE DALLA RINASCITA DELLA CITTA' DOPO IL IX SECOLO a.C.
Nel X secolo prendono piede edifici ovali con tanto di absidi: la loro forma corrisponde a criteri di semplicità e rapidità di esecuzione; la parte curvilinea della casa che protegge dagli agenti atmosferici la sua parte più interna, si separa dalla grande zona rettangolare che forma al centro della dimora, diventando così, a seconda della funzione dell'edificio, luogo di deposito o stanza appartata per i coniugi. Gli edifici così impostati erano distanti li uni dagli altri. Inoltre, questi edifici absidati venivano utilizzati per impianti sacri e profani, ad esempio come magazzini o luoghi di riunione, tanto che in questo primo periodo risulterà difficile distinguere la casa privata da quella religiosa.
● Antissa
Nell'isola di Lesbo, più precisamente a sud della collina identificata con l'acropoli della città di Antissa, negli anni Trenta sono stati
condotti scavi che hanno portato alla luce due ambienti absidati sovrapposti l'uno all'altro. Nello specifico, il primo edificio era diviso in tre ambienti: - L'ingresso nella parte anteriore con un portico ad ovest; - Il μέγαρο, ovvero la parte centrale con il fuoco sacro; - Il megaron designa l'unità architettonica che funge da fulcro della realtà palaziale minoica e soprattutto micenea; ovvero, è presente in tutta l'età arcaica. Il megaron principale è composto di un unico locale generalmente di dimensioni rilevanti, in cui il sovrano riceveva gli ospiti, consumava i banchetti rituali e ascoltava le rappresentazioni aedico – - La zona del θάλαμος, ma spesso anche la zona in cui si mettevano i beni più preziosi della casa, perché era l'ambiente più protetto. La casa era costruita con materiale ligneo o con zoccoli dipietra; queste costruzioni rispondono a criteri di rapidità di costruzione e richiedevano pochi ed essenziali elementi.
● Modellino del tempio di Hera Akraia (diapositiva 62 pagina 21)
Un altro esempio della difficoltà nel distinguere un edificio sacro da uno profano, può essere offerto dal modello di tempio o di casa proveniente dal deposito di Hera Akraia a Perachora. Infatti, il modellino di un edificio absidato e provvisto di un portichetto d'ingresso, potrebbe riferirsi all'una o all'altra tipologia di struttura, ma il luogo del ritrovamento fa pensare ad un luogo di culto.
● Nichoria e Lathouresa (diapositiva 63 pagina 21)
Gli scavi di Nichoria hanno posto il limite cronologico della sala dei banchetti intorno al VII secolo a.C., quando distruggendo la parte dell'abside venne costruita una grande abitazione absidata, che presentava un lungo portico ed una lunga sala absidata, provvista di un pavimento in cui si riconosce il θάλαμος.
Il sito Lathouresa, circondato da mura che servivano forse come recinto per gli animali più che per difesa, mostra tre poli di organizzazione dello spazio:
- Formato da quattro ambienti, due circolari, uno absidato ed un altro rettangolare, il primo spaziosi apriva su un cortile, probabilmente coperto al centro dal focolare, formato da quattro blocchi di pietra. Nello specifico, in questa prima zona, la stanza absidata presenta lungo le pareti interne una sorta di panchina: per cui forse in origine si trattava di un luogo di riunione e per i banchetti della comunità; mentre, nel vano rettangolare probabilmente c'era la dimora del signore, la figura più importante di tutta la città.
- Il secondo spazio era costituito da un insieme di ambienti a pianta semicircolare, con dei terrazzamenti anch'essi aperti su un cortile con focolare; mentre sul lato sud occidentale si trovava l'edificio più grande.
- La θόλος
Era posta nell'area nord-ovest del sito, destinata ad uso sacro.
Casa nobile ateniese (diapositiva 64 pagina 22)
Intorno la fine dell'VIII secolo, la scomparsa dell'abitazione a μέγαρο determinò la ricerca di nuove soluzioni planimetriche. Nuove esigenze di spazio sia per più di un nucleo familiare sia per una sola οἶκος, possono essere alla base dell'articolazione delle nuove abitazioni, come quella scoperta ad Atene: la dimora è composta da sei stanze, tutte provviste di pavimentazione, il che farebbe pensare ad una casa di persone ricche.
TIPI DI FATTORIE PROVVISTE DI TORRI E CASE A PASTA
DALL'ANTICA GRECIA
Laurion (diapositiva 68 pagina 23)
Si trattava di impianti di piccole dimensioni, caratterizzati dalla presenza di un impianto a torre. rapsodiche ad uso privato. Quando un nobile entrava si trovava davanti ad un immenso fuoco e si intravedeva oltre il re pastore.
ϝάναξ: questo dava un'immagine del re come una rappresentazione terrena del dio fuoco.26 Il talamo in riferimento alla Grecia antica designa, in età omerica, vari ambienti della casa signorile: la sala dove la padrona si intratteneva, il ripostiglio dei tesori e la stanza da letto in genere; nell'età classica prevarrà il significato di camera nuziale.27 La tholos risalirebbe nell'ambiente greco fino al neolitico e in quello cretese al minoico, con accezione religiosa. Questa costruzione rotonda con copertura conica ha quasi sempre un carattere di eccezionalità architettonica.28 Il termine oikos in greco antico significa famiglia o casa e costituiva l'unità base della società. In prossimità del distretto minerario di Laurion, in Attica, si può trovare questo tipo di impianto che assume delle caratteristiche particolari, essendo strettamente connesso ai numerosi insediamenti di minatori disseminati nel territorio.
La caratteristica più rilevante di queste fattorie datate tra il V e il II secolo a.C. è il cortile, la cui funzione sembra essere collegata alla conservazione del grano.● Dema House (diapositiva 69 pagina 23)
La seconda classe di installazioni agricole era costituita da due fattorie, scientificamente scavate: la Dema House e la Fattoria di Vari. Entrambe mostrano come queste appartengano al tipo di casa a pastas, così come documentato ad Olinto, rappresentando per ora gli unici esempi di tale struttura abitativa conosciuti in Attica.
Sembra che questi impianti avessero prevalentemente un carattere residenziale. Gli studiosi hanno rilevato come in esse non esistessero delle strutture chiaramente legate ad attività agricole, quali magazzini o ambienti riconoscibili di una spiccata specializzazione di funzione. Tuttavia, anche se l'aspetto residenziale delle dimore di campagna è ricordato espressamente dalle fonti letterarie, occorre ricordare che
queste segnalano come caratteristica peculiare del sistema produttivo agricolo in Attica la quasi immediata conversione in denaro dei prodotti, che determinò addirittura la scomparsa nelle piccole fattorie del magazzino per le riserve della famiglia. Alcune testimonianze presenti nel territorio in cui sorgeva Dema House (12 km a nord-ovest di Atene) sembrano indicare che questa fattoria fosse in relazione con alcuni edifici con probabili funzioni produttive, la cui collocazione esterna rispetto alla casa potrebbe anche essere indice della condizione di libera dei lavoratori interessati a tale attività. La vita del complesso della Dema House sembra essere stata breve in quanto la fase di occupazione sembra essere compresa tra la pace di Nicia (421 a.C.) e la conquista di Decelea (412 a.C.). Le considerevoli dimensioni di questa casa sono assimilabili a quelle delle più grandi abitazioni di Olinto ed il suo orientamento.come nelle case di quelle città, prevedeva la disposizione degli ambienti più importanti sul lato settentrionale in modo da sfruttare una esposizione al sole più lunga. L'articolazione della casa prevedeva anche un prothyron posto a nord-est della casa, da cui si accedeva al cortile ed in fondo si apriva la pastas, scandita probabilmente da sei colonne. Sul portico si aprivano cinque ambienti: ad ovest l'andron, un piccolo vano, una camera di soggiorno principale, la cucina con il focolare centrale in mattoni, un magazzino, una stanza riservata al lavoro femminile, indicata così per il ritrovamento di un fuso e di due pesi da telaio, la stanza situata a sud-ovest del cortile che costituiva il bagno, un ripostiglio, una legnaia. Sono riscontrabili alcune differenze con la casa di Olinto, come il bagno posto lontano dalla cucina, il focolare sprovvisto di camino e l'uso di colonne, un luogo di pilastri per la pastas. Probabilmente laIl cosiddetto pastas era un loggiato o porticato, uno spazio coperto dove si potevano svolgere i lavori di casa, all'asciutto, quando pioveva e all'ombra quando, in estate, il sole bruciava. Questo tipo di casa, una tipologia che rivela un vero funzionalismo architettonico, segnava un reale progresso rispetto alle primitive case delle epoche passate. Una semplice esperienza quotidiana veniva elevata a principio, quella cioè che voleva il lato sud di una casa migliore in quanto più soleggiato e riparato dai venti freddi provenienti dal quadrante settentrionale.
Il termine deriva dal greco ed è costituito da "porta" e "davanti". Nella casa romana rappresenta un vestibolo o un corridoio di collegamento tra la porta d'ingresso e l'atrio.
Ἀνδρῶν era la zonadell'abitazione greca riservata agli uomini, opposta al gineceo, riservato invece alle donne; nell'andron aveva luogo il simposio e per