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SATIRO CHE GRIDA
LAVORAZIONE DEL BRONZO= si basa sul passaggio da scultura pieno a scultura cava, che aveva meno peso e
meno costo per il minor utilizzo del materiale; quindi, fu un’evoluzione tecnica vantaggiosa, sia dal punto di vista
economico che rappresentativo (forma e composizione); la scultura cava permetteva di comporre sculture oltre la
statica 23
- FUSIONE PIENA; o bivalve, si basava sulla chiusura di due valve, cioè stampini, dove veniva versato il
metallo fuso, per poi formare l’oggetto, dopo averlo limato e corretto
- FUSIONE A CERA PERSA; si iniziava abbozzando l’oggetto, in argilla o in legno, dove vengono rappresentati
tutti i dettagli necessari; si spalmava uno strato sottile in cera, che poi diventerà bronzo; venivano
collocate canne, in diversi condotti dell’oggetto, dove veniva introdotto il bronzo e fatta uscire l’aria;
l’oggetto veniva ricoperto da una camicia di argilla, cuocendolo successivamente; l’argilla diveniva dura,
dagli sfiati colava la cera, lasciando così uno strato vuoto tra l’abbozzo dell’oggetto in legno e la camicia in
argilla; in questo spazio, veniva colato il bronzo fuso, per poi eliminare la camicia; l’abbozzo interno
veniva eliminato aprendo in due l’oggetto; i vari pezzi (testa, petto, gambe, braccia) venivano saldati
insieme, successivamente; venivano, per questo, utilizzate varie leghe con quantità diverse di piombo,
saldando i pezzi, senza fonderli. Un’operazione perfetta di svuotamento non era possibile
Inizia la PRODUZIONE SERIALE.
PITTORE DELLA FONDERIA= realizzò vasi in cui vi era rappresentata la tecnica della FUSIONE A CERA PERSA; vi si
vedono oggetti, strumenti appesi, ma anche pezzi di mani, piedi, segno di una serialità della produzione; appesi vi
sono anche pinakes rappresentanti animali e uomini, presi come modello per le future statue
MICROPLASTICA= 8 sec a.C., è il vero inizio della scultura Greca, corrispondente all’ETA’ GEOMETRICA; si basava
prettamente sulla realizzazione di bronzetti per Santuari, prevalentemente vasi in LAMINA DI BRONZO, con
cavallini sul bordo, ancora realizzati a fusione piena. Molte sculture erano realizzate in legno, terracotta, avorio;
- XOANA, cioè gli oggetti in legno
- SPHYRELATA, cioè il legno rivestito in lamina di bronzo, realizzati tramite martellatura del materiale; si
datano a metà del 7 sec, a CRETA
La scultura si PIETRIFICA lentamente (legno, terracotta, pietra).
KORAI= 6 sec a.C., esempio di prima MACROPLASTICA; KORAI è al plurale, femminile; KORE è al singolare.
La statua risulta compatta, perché proveniente da un blocco di pietra unico; rappresenta quasi sempre
un’OFFERENTE, in modalità di offrire qualche cosa, o forse una sacerdotessa, o semplice fedele; poteva
rappresentare anche una divinità, perché non è mai riportata l’identità della statua (era voluta ambiguità quella di
associare la Divinità all’Offerente). Dettagli: gioielli, acconciatura, vesti che rimandano alla ricchezza.
Le KORAI, essendo donne, saranno rappresentate sempre vestite, per questo non avranno molti cambiamenti
stilistici
DAMA DI AUXERRE= metà 7 sec; rappresenta il punto
di partenza delle KORAI, perché via di mezzo, per
dimensioni, tra piccola e grande statuaria. E’ una
scultura in STILE DEDALICO. La cinta sulla vita da un
primo cenno di movimento; la testa è schiacciata, i
capelli sono portati avanti, in trecce ordinate; l’abito
è inciso, decorato, segno anche di una pittura
DAMA DI AUXERRE 24
KORE DI ANTENOR= 520 a.C.; statua di
grandi dimensioni, circa 255 cm; il braccio
destro, ora sotto, era proteso in avanti; nelle
gambe c’è un cenno di movimento; il viso è
più ovale, pieno
KORE COL PEPLO= questa statua
ha ancora resti di pittura, rosso
nei capelli, nei bordi della veste,
occhi dipinti così come la cintura;
l’incarnato era lasciato al
naturale; il vestito, e i suoi colori,
danno l’idea di una ricchezza KORE DI ANTENOR
KOUROI= nome al maschile plurale; KOUROS è al singolare; è la rappresentazione
del “fratello” delle KORAI, nudi, realizzati insieme per essere messi in Santuari,
in segno di offerta; fin dai primi esempi, dei KOUROI viene rappresentato il
movimento, tramite il PASSO, che rendeva sbilanciata la scultura, ma era
controbilanciata dalle spalle, portate all’indietro (secondo la linea spalle-bacino);
sono realizzati in maniera REALISTICA, perché il corpo diventa vivo, grazie a
questo movimento, ancora solo accennato
KORE COL PEPLO
KOUROS A NAXOS= è una statua
non terminata, a causa di
problemi tecnici di trasporto
KOUROS A NAXOS 25
KLEOBI E BITON= coppia statuaria di gemelli, alti
entrambi 216 cm, rappresentano forse un mito;
sono firmati da POLIMEDES; hanno il passo
innescato, braccia aderenti al corpo, testa in STILE
DEDALICO (cioè piatta, con capelli in avanti); non
hanno espressione; si inizia a seguire le
proporzioni, e a disegnare la muscolatura,
evidenziandola; le ginocchia sono ancora incise,
tipico ELEMENTO ARCAICO; gli addominali sono
resi con volumi; tipico SORRISO ARCAICO, cioè
appena accennato, (è l’inizio per dare espressione,
movimento al viso, per renderlo più vivo e
naturale; testano i muscoli del volto)
KLEOBI E BITON
KOUROS DEL DIPYLON=questa statua ha
funzione funeraria, risalente al 610 a.C.; i
lineamenti sono astratti; usato come
segnacolo funerario, nelle tombe di grande
importanza
STILE ARCAICO: KOUROS DEL DIPYLON
MOSCHOPHOROS= cioè il “portatore di vitello”; proviene dalla
COLMATA PERSIANA, cioè un foro in cui tutti gli EX VOTO sono stati
riposti dopo le devastazioni persiane (sepoltura rituale nella Favissa);
è datato al 570 a.C.; abbiamo due componenti: uomo e animale,
inizio del concetto di gruppo; lo schema è a X, tra le braccia e le
zampe dell’animale, che guarda nella stessa direzione dell’uomo;
nuovo elemento è il mantello dell’uomo, che lo copre parzialmente
(gioco di trasparenze); i capelli sono arcaici e gli occhi scavati
MOSCHOPHOROS 26
CAVALIER RAMPIN= prima statua equestre
rinvenuta; un tempo, torso e testa erano separate;
probabilmente, il soggetto è il figlio di BIRISTRATO;
capelli e barba sono decorativi, adornate da una
coroncina di quercia, segno di vittoria dei Giochi;
anche qui abbiamo l’accenno del SORRISO
ARCAICO
L’ETA’ CLASSICA è caratterizzata dalla scultura dell’
UOMO VIVO, studiato tramite un processo di
ponderazione (per dare movimento alla massa) CAVALIER RAMPIN
EFEBO BIONDO=nome dato per via dei resti di
colore nei capelli, ancora in stile arcaico; il
volto inizia ad essere più morbido,
proporzionato; le labbra sono carnose, gli
zigomi accennati
EFEBO BIONDO
EFEBO DI KRITIOS= 490 a.C.; vediamo una torsione nel bacino
e nelle spalle, in base ad una concezione del corso in parti
contratte e rilassate; c’è PONDERAZIONE, equilibrio delle
masse, concepite insieme, dove il passo da movimento,
stabilizzando il peso secondo la postura del corpo
EFEBO DI KRITIOS 27
scompare il SORRISO ARCAICO; è il momento di transizione (480-450 a.C.) tra ETA’ ARCAICA ed
STILE SEVERO: ETA’ CLASSICA; abbiamo l’ascesa di ATENE, che si sviluppa economicamente, prima della
costruzione del PARTHENON, successivamente alla BATTAGLIA DI SALAMINA, del 480 a.C., dove
ATENE ne esce vittoriosa
AGELADAS DI ARGO= è il capostipite degli artisti più importanti dell’epoca; fu uno scultore e un bronzista, con
opere indirizzate ai Santuari (DELFI, TARANTO, OLIMPIA); dalla sua Scuola uscirono FIDIA, MIRONE, POLICLETO;
insieme ad un altro importante bronzista, ALCAMENES, potrebbe aver realizzato i BRONDI DI RIACE
BRONZI DI RIACE= scoperti il 16 Agosto 1972, a Riace Marina; sono da riferire, forse, agli artisti AGELADAS e
ALCAMENES; non essendo stata ritrovata nessuna nave affondata, si pensa che queste statue siano state gettate
in mare, durante il suo tragitto verso Roma, proprio nel periodo del COLLEZIONISMO ROMANO; si identificano
con BRONZO A e BRONZO B, ed entrambi hanno la stessa posizione, completata con lancia e scudo; uno possiede
probabilmente un elmo, mentre l’altro i capelli sono finiti; alti da 180 cm a 200 cm, pesavo fino a 190 kg, con
spessore di pochi millimetri.
A causa della presenza di argilla cotta, unita a pelo d’animale, rimaste durante la lavorazione (basata su ARGILLA +
FIBRE ANIMALI o anche vegetali, che rendevano l’argilla più elastica), il processo di restauro fu complicato e
lungo. Ogni statua aveva un perno, sotto al piede, da dove vi è stata inserita una sonda, per estrarre l’argilla ed
analizzare dall’interno le statue; da questi studi, si è riscontrata una provenienza diversa dell’argilla: BRONZO A,
argilla proveniente da ARGO, BRONZO B, argilla proveniente da ATENE
- BRONZO A; identificabile in TIDEO, guerriero crudele, che uccise MELANIPPO e gli mangiò il cervello
(secondo un mito, rappresentato anche nel frontone dell’AGORA’ DI ARGO, dove, nel gruppo dei SETTE
CONTRO TEBE, viene raccontato questo racconto di ESCHILO, che narrava la storia della guerra tra i figli di
EDIPO); i denti in evidenza della statua potrebbero confermare l’ipotesi; questa statua è attribuita ad
AGELADAS
- BRONZO B; identificabile in ANFIARAO, indovino, poco convinto della guerra tra i fratelli del mito; infatti,
viene rappresentato come se indietreggiasse; in base ai ritrovamenti e studi successivi, la statua aveva
uno scudo ed un elmo con corona, una spada alla coscia destra oltre che una lancia; questa statua è
attribuita ad ALCAMENES AURIGA DI DELFI= statua in bronzo, trovata
vicino al TEMPIO DI APOLLO; autore forse è
PITAGORAS DI SAMO; rappresentato è il
conducente del carro, quindi doveva
appartenere ad un gruppo di statue; i piedi,
in particolare le vene, sono molto
dettagliati, segno dello sforzo dell’uomo
nel mantenersi in equilibrio; il viso è ancora
poco espressivo, ma la calotta migliora,
perché più tonda; probabilmente, il gruppo
era composto da: auriga, carro + cavalli,
uomo d’onore (POLYZALOS, Re-Tiranno di
GELA, che aveva donato la statua come EX
VOTO)
AURIGA DI DELFI 28
TIRANNICIDI= gruppo formato da due
uomini, ARMODIO e ARISOTOGITONE;
è la rappresentazione della morte del
tiranno IPPARCO, figlio di PISISTRATO
(per questo ebbe enorme successo);
ATENE commissionò questa statua ad
ANTENOR, come segno di Democrazia;
l’originale era in bronzo, ma noi