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Abellinum
Abellinum sorge sulla riva sinistra del fiume sabato, nella località detta "Civita", a nord-ovest dell'odierno centro abitato di Atripalda. Il territorio che in età storica apparteneva alla città coincideva con l'alta valle del sabato, cioè con l'area che gravitava sulla conca al cui centro è la Civita di Atripalda ed è delimitata ad est dal massiccio del Terminio, ad ovest dal Partenio, a sud dalla conca di Forino e a nord dalle alture ai due lati della "stretta di Barba" nei pressi di Altavilla Irpina. Nel IV secolo a.C. questa zona indubbiamente aveva stretti contatti con l'Apulia giustificati da motivazioni di ordine economico, movimenti transumanti, ed era fondamentale nel contesto delle comunicazioni tra costa tirrenica e costa adriatica. Secondo fondi erudite la valle del Sabato era collegata alla costa tirrenica da una strada detta probabilmente via Domitia o napoletana che scendendo per Nola, Forino.
Atripalda si innestava all'Appia attraverso il ponte romano di Luogosano; altro percorso è ipotizzato lungo l'asse per Nola, Avella, Baiano, il passo di Monteforte, Atripalda. L'esistenza di un collegamento con il napoletano è stato confermato dal Mommsen per l'esistenza di due cippi miliari, uno rinvenuto a Nola e l'altro a Roccarainola. Un altro cippo miliare è stato trovato a due miglia da Avellino in località Alvanella e, a un chilometro di distanza da quest'ultimo, un altro in località Torrette sul quale il numero delle miglia è quattro: ed questa all'incirca la distanza che separa il luogo del rinvenimento da Abellinum. L'altra direttrice di contatto è con l'area salernitana attraverso la via Antiqua Maiore, importante raccordo tra la via Appia e la Capua-Reghium, che congiungeva Benevento al salernitano e, seguendo il corso del fiume, attraversava tutta la valle. La percorrenza di questa.via in età romana è documentata dagli itinerari, quali la Tabula Peutingeriana (Tav. I). Nella Tabula, Abellinum dista dodici miglia da una mansio di nome Icentie e sedici da Benevento. Il Miller nel suo Itineraria Romana modifica il percorso del raccordo, così come ce lo tramanda la Peutigeriana, sostenendo che le dodici miglia indichino la distanza intercorrente da Abellinum e una mansio di nome Sarnum Flumen identificata con l'attuale Mercato San Severino, affermando che la stazione Icentie della Tabula si riferisca a Picentia, prima mansio della via Popilia.
Il territorio di Abellinum fu, già in età arcaica e sannitica, un importante centro di attrazione poiché era naturalmente protetta e attraversata da una fondamentale via di comunicazione: il fiume Sabato (Tav. II). Nel corso del IV secolo a.C. vi è un moltiplicarsi quasi improvviso di testimonianze, che documentano un'occupazione stabile di alcune aree collinari. Tutta una
Serie di materiali proveniente da tombe risalenti ad un periodo che va dal pieno IV secolo a.C. agli inizi del secolo successivo, ci documenta la presenza digenti di stirpe sannitica lungo la riva destra e sinistra del fiume Sabato. Questi siti, che rispondono alle esigenze di probabili villaggi aperti verso lapianura, possono essere messi in rapporto ad altri nelle immediate vicinanze. Possiamo porre a partire dal IV secolo a.C. l'utilizzo dell'area della Civita di Atripalda come santuario, principale luogo di aggregazione dei vici sanniti.