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LIBRO DI TESTO: “INDIVIDUO, SOCIETA’, MONDO” M.A.FABIANO

Introduzione:

La sociologia è una scienza STRUTTURATA CONCETTUALMENTE e PREDISPOSTA AL

CAMBIAMENTO, caratterizzata da due momenti:

un MOMENTO TEORICO, che fa riferimento all’attività del pensare, sia in maniera

razionale che immaginativa.

un MOMENTO EMPIRICO, che fa riferimento a tutto ciò che è considerato dall’uomo

come esterno a se stesso.

Questo intrecciarsi di ipotesi concrete e astratte (teoria-empiria) fa sì che la sociologia sia

allo stesso tempo PARTICOLARE e GLOBALE:

- PARTICOLARE: quando è interessata al prodotto di un singolo uomo che ha effetti

di natura collettiva.

- GLOBALE: quando è interessata all’analisi di macro aree.

Questo suo essere particolare e globale si traduce concretamente in diversi settori di

studio: MICRO, MACRO e MESO, tre livelli che possono essere indagati da soli o

interrelati tra loro.

La sociologia sente anche la necessità di indagare il TEMPO, cioè la storia ed il contesto

in cui si muove l’oggetto di indagine e lo SPAZIO, cioè il luoghi in cui accadono i fenomeni

sociali.

La sociologia intreccia ed elabora il sapere sociale in un determinato SPAZIO-TEMPO, in

cui gli attori sociali vivono (e modificano lo stesso contesto di vita) e sono essi stessi

soggetti al mutamento per l’influenza che subiscono da parte di ciò che hanno costruito

loro stessi.

Le Origini dell’analisi sociale:

Due caratteristiche fondamentali della sociologia sono:

La caratteristica della pubblicità e della possibilità di confronto fra diverse teorie e diversi

risultati, che derivano dalla ricerca empirica e la caratteristica della razionalità logica del

discorso che permette anche di sviluppare concettualmente quanto si conosce.

Sul piano storico si è cominciato a parlare di problematiche sociali nel momento in cui gli

uomini hanno costruito intorno a loro un organizzazione sociale complessa.

Un momento di origine di quella che oggi potremmo definire l’analisi sociale andrebbe

ricercato in un momento storico in cui è avvenuto un nuovo orientamento, che possiamo

collocare nella scoperta del Nuovo Mondo (1492), la nascita del Protestantesimo (1500) e

la rivoluzione scientifica ad opera di Copernico e Galilei.

Nel corso del 1500 al centro di quello che possiamo definire Sistema Mondo, che è il

nucleo dell’analisi di Wallerstein, con la quale tenta di spiegare i cambiamenti sociali,

politici ed economici che hanno influenzato il mondo, si poneva la Spagna, proprio i

funzionari dell’impero spagnolo, nei nuovi territori americani, introducono la prima forma di

misurazione quantitativa di elementi naturali e umani nel campo sociale, i

CUESTIONARIOS, che dovevano fornire informazioni dettagliate su specifiche questioni,

al fine di decidere il tipo di interventi economici e politici da attuare nelle nuove terre.

Nello stesso secolo si sviluppò anche un’altra forma di analisi sociale, più direttamente

interessata alla politica e alle sue forme, l’esponente più importante di questa analisi fu

Niccolò Machiavelli.

Niccolò Machiavelli (1469-1527)

Machiavelli può essere considerato il fondatore della scienza politica moderna e

l’iniziatore di un’analisi sociale orientata allo studio delle organizzazioni, si pone l’obiettivo

di ipotizzare quali fossero le migliori condizioni politico-organizzative per Firenze e poi per

l’intero territorio italiano, per evitare condizionamenti da parte dello straniero e formula una

possibile soluzione nella sua opera più famosa.

Nell’opera “il Principe” ipotizza come intorno ad un personaggio di elevata caratura politica

e militare si dovesse concentrare il consenso popolare, per resistere alle minacce esterne

e instaurare un forte apparato politico, militare ed economico e per evitare conflitti esterni

e interni, sottolinea inoltre come fosse necessaria la forza armata del popolo.

Il modello di riferimento ideale di Machiavelli è quello dell’antica Repubblica Romana, in

cui si erano equilibrati i poteri tra patrizi e plebei.

Francis Bacon (1561-1626)

Francis Bacon ponendosi il problema di costruire un nuovo assetto societario faceva

notare la necessità di imporre un nuovo modo di fare scienza, basato sull’empiria, una

scienza orientata alla trasformazione reale della società.

Thomas Hobbes (1588-1679)

Con Thomas Hobbes nasce il pensiero sistemico, è il primo a concettualizzare un

sistema chiuso tra individuo e società, Hobbes si convince che fino a quando nella

convivenza umana esiste il conflitto, l’organizzazione della società è destinata al

fallimento, lo stato di natura dell’uomo è la guerra di tutti contro tutti, nello stato di natura,

in cui dominano, bisogni, desideri e passioni, gli uomini lottano tra loro per il territorio,

l’individuo è per natura egoista e possessivo, tuttavia oltre alla forza, l’uomo dispone della

ragione, grazie alla quale capisce che la convivenza pacifica è l’unica arma per evitare i

conflitti.

Lo stato per Hobbes deve essere un ente sopraelevato e detenere la forza, questo ente è

il LEVIATANO a cui gli uomini delegano il mantenimento della sicurezza tramite il

contratto, che l’uomo per vivere in modo equilibrato è obbligato a sottoscrivere.

James Harrington (1611-1677)

Il pensiero di Harrington è orientato verso una riforma dello stato in senso

apparentemente democratico, il suo scopo è quello di superare il momento caotico della

guerra civile e fondare un governo sul modello del repubblicanesimo antico, per fare

questo è, secondo Harrington, necessario capire perché quelle forme di repubblica si

sono perse nella storia.

Contrariamente ad Hobbes, per lui il potere non deve essere nelle mani di un monarca,

ma deve essere instaurata una repubblica, guidata da un ARCONTE, che cercherà il

consenso del popolo stesso.

La fondazione di un repubblica popolare ha bisogno di tre momenti:

1) l’emanazione di una legge agraria

2) la creazione di un governo misto, in cui siano presenti una CAMERA ALTA, che propone

le leggi e una CAMERA BASSA, che le approva

3) l’emanazione di una legge che imponga la rotazione delle cariche per la gestione del

potere

Lo stato di Harrington è però un’apparente democrazia, in cui sono nobiltà e proprietari

terrieri (gentry) a dare vita al governo, cerca così di equilibrare la sproporzione del potere,

i pochi dotati di saggezza potranno proporre e dibattere, il popolo potrà manifestare il

proprio consenso, tramite le elezioni.

Harrington insiste molto sul sistema elettorale, predisponendone ogni singolo passaggio.

La nuova società, a suo giudizio, ha bisogno di regole astratte, ma allo stesso tempo di

certezze concrete, che durino nel tempo, per non scalfire la struttura di base che la

sorregge.

William Petty (1623-1687)

William Petty è ricordato nella storia della scienza sociale come il primo vero economista

moderno ed il primo ad aver utilizzato la scienza dei numeri per lo studio dei fenomeni

sociali, per questo è considerato padre dell’economia politica e della statistica

demografica.

Pone il suo interesse verso la possibilità di ridurre tutti i fenomeni sociali in numero, peso e

misura, il suo metodo si può sintetizzare in questo modo:

la ricchezza possibile di una nazione si può stabilire in base a quanta terra può produrre

alimenti utili al mantenimento umano o allo scambio e in base alle merci, ma alla base di

tutto c’è il lavoro.

Quindi secondo Petty alla base della potenza di una nazione ci sono la terra e il lavoro

che danno valore ai prodotti, che diventano merci che si possono scambiare, dando vita al

mercato.

Se questi tre elementi sono alla base di tutto, era necessario, secondo Petty, trovare delle

grandezze numeriche per calcolarne l’entità, per la terra bastava misurare il terreno

coltivabile, per il lavoro, poiché era legato direttamente all’uomo che lavorava, l’unica

possibilità di misurazione poteva essere il calcolare quante braccia si potevano utilizzare

per produrre.

A suo giudizio, l’unico modo per poter misurare il lavoro poteva essere il calcolare la

popolazione presente in un determinato territorio, non avendo dati precisi riguardo la

popolazione Petty, insieme all’amico Graunt, pensarono che si potesse dedurre il numero

della popolazione inglese dai pochi dati reperibili nelle parrocchie per ricavarne, in modo

probabilistico, l’entità delle possibili forze lavoro.

Tutte le analisi compiute da Petty si ponevano l’obiettivo di ridurre tutto a peso e misura,

anche quelle inerenti la politica, definì questa metodica ARITMETICA POLITICA e

nell’opera in cui esplicita il proprio metodo rileva, comparando i commerci fra le nazioni,

che la principale fonte della ricchezza sta nel commercio.

Nel confronto tra Olanda, Francia e Inghilterra sostiene che il paese da seguire come

modello debba essere l’Olanda che, pur avendo poca espansione territoriale, era riuscita a

divenire centro di ogni commercio, anche grazie al fatto che nel paese vigeva una

tolleranza religiosa che non esisteva in altri paesi.

Questa analisi permette a Petty di dimostrare che esiste un legame tra religione ed

economia, nei paesi dove non ci sono religioni dominanti, lo sviluppo economico è

maggiore.

Lo stato che funzioni per Petty deve essere interessato al benessere dei cittadini e

indulgente verso le confessioni religiose, ipotizzò un Welfare-State in anticipo rispetto ai

tempi, le sue analisi saranno alla base di una vera e propria scuola di Aritmetici politici, gli

strumenti quantitativi da lui costruiti vengono usati ancora oggi (tasso, natalità, mortalità,

grado di urbanizzazione).

Baruch Spinoza (1632-1677)

Baruch Spinoza costruisce per primo un modello di relazione che implica tre soggetti:

individuo, stato e società, all’interno di un contesto complessivo che li ingloba, la NATURA

o DIO.

Partendo dal modello pessimistico di Hobbes, elabora un sistema in cui la forza costrittiva

si tramuta in potenza (il CONATUS) dei singoli che aderiscono ad un contratto sociale,

l’uomo di Spinoza, pur somigliando a quello di Hobbes, assume carattere positivo, non si

giunge ad una società di guerra di tutti contro tutti, ma alla realizzazione della propria

naturalezza.

Spinoza nega la personificazione di Dio, il Dio di Spinoza coincide con il mondo, o meglio

con la natura, unica realtà che tutto comprende e nulla lascia al di fuori di se, al centro di

questa realtà c’è l’uomo che per concretizzare la conoscenza ha a disposizione tre modi:

L’I

Dettagli
A.A. 2017-2018
34 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Cristianabusatti di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del pensiero sociologico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Fabiano Mauro.