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rigua LE CAMPAGNE SULLA SALUTE
Una campagna non è una pubblicità, ma è “un insieme di messaggi pianificato, coordinato e ripetuto che
risponde ad uno scopo pragmatico cercando di influenzare informalmente e volontariamente un pubblico
specifico”.
Parlando di campagne sulla salute, inoltre, bisogna aggiungere che il mittente della comunicazione è spesso
un governo, un’agenzia statale, ente no-profit e che lo scopo è modificare l’attitudine e il comportamento
della popolazione rispetto a determinati temi sanitari.
Le campagne sulla salute sono definite come “lo sforzo sistematico di cambiare il comportamento rispetto
alla salute di una popolazione di riferimento che è a rischio di incorrere in problemi o malattie”.
Per progettare una campagna efficace, occorrono 3 elementi:
• Serve una teoria che spieghi in che modo il comportamento dell’individuo si sviluppa e da quali
fattori è influenzato
• Serve avere un’idea degli elementi della comunicazione, e sapere su cosa concentrare le scelte
strategiche della campagna
• Avere le basi per valutare una campagna
Teorie e modelli
Analizziamo ora le più importanti teorie che stanno alla base della progettazione delle campagne della salute.
Self-Efficacy Theory (SET) – teoria dell’auto efficacia
La SET è stata introdotta da Bandura nel 1977, e secondo tale teoria, il comportamento delle persone è
determinato da 2 variabili: la self efficacy e l’esito atteso.
La self-efficacy è quella convinzione che una persona ha delle proprie capacità di portare a termine o
intraprendere un comportamento e quindi raggiungere l’esito desiderato.
L’esito atteso si riferisce a quanto una persona sia convinta che adottando un certo comportamento si possa
raggiungere un determinato obiettivo.
Secondo Bandura, la self-efficacy è il fattore più importante per determinare il cambiamento
comportamentale.
Il concetto di self-efficacy è stato ripreso da molti modelli che fondano la progettazione di una campagna per
la salute. Si può dire che se il messaggio non incide su questo fattore, è molto improbabile che la strategia
pensata abbia successo, indipendentemente da altri possibili elementi.
Theory of reasoned action (TRA) – teoria dell’azione ragionata
La TRA è stata sviluppata negli anni 70 da Fischbein e Ajzen.
La teoria afferma che il comportamento umano è determinato dall’intenzione dell’individuo di intraprendere
tale comportamento, e a sua volta l’intenzione è dipendente dall’attitudine che la persona ha verso un certo
comportamento.
L’attitudine è sia il risultato delle credenze o aspettative che l’individuo ha rispetto a un determinato
comportamento, sia la motivazione a fidarsi di altre persone che costituiscono la rete sociale.
ESEMPIO: Umberto deve decidere se fare più esercizio fisico per perdere peso. Dopo aver valutato che
questo può aiutarlo a dimagrire, Umberto sviluppa quindi l’attitudine positiva verso l’attività fisica. Infine
Umberto si fida della sua amica Maria la quale da anni fa sport e si mantiene in forma.
Umberto a questo punto avrà una motivazione e un’attitudine positiva, e questo lo porterà, in base a quanto
definisce la TRA, a iscriversi alla palestra sotto casa.
Theory of planned Behavior (TPB) – teoria del comportamento pianificato
Estensione della TRA, operata da Ajzen nel 1988, gli assunti sono gli stessi della TRA.
Ma Ajzen nota che l’intenzione non può essere l’unico fattore che determina il successo nel processo
decisionale, allora introduce il concetto di controllo comportamentale percepito, ovvero il livello di difficoltà
che la persona percepisce se si deve accingere a intraprendere un certo comportamento questo concetto a
sua volta dipende dalla credenza sul controllo, cioè quanto la persona crede ci siano fattori che possono
facilitare o ostacolare il comportamento in questione.
Quest’ultimo concetto è strettamente collegato all’idea di self-efficacy.
Tornando all’esempio di Umberto, il fatto che la palestra sia sotto casa (e dunque facilmente raggiungibile)
può contribuire ad aumentare la sua percezione di essere effettivamente in grado di iniziare a fare esercizio.
Una campagna fondata su questa teoria dovrà quindi tenere conto delle nuove variabili introdotte e agire
anche su di esse.
Health belief model (HBM) – modello delle credenze della salute
Introdotto da Rosenstock parallelamente alla TRA, è stato poi sviluppato da altri ricercatori. Questa teoria si
basa sull’interazione di 6 componenti:
1. Severità: è il risultato del giudizio che una persona ha rispetto all’esito di un certo comportamento
2. Suscettibilità: si riferisce a quanto una persona sia disponibile ad accettare eventuali esiti negativi
del comportamento.
3. Beneficio: riguarda le possibili contromisure per limitare gli esiti negativi dei comportamenti
(Umberto sa che un esito negativo dell’esercizio fisico è la fatica, ma sa anche che potrebbe
semplicemente riposare una mezz’ora in più prima di andare in palestra, riducendo così le
conseguenze dello sforzo).
4. Barriere: ovvero fattori che impediscono alla persona di limitare gli esiti negativi del
comportamento (un capo severo ed esigente, che gli impedisce di uscire mezz’ora prima dall’ufficio
e avere quella mezz’ora per poter riposare)
5. Self-efficacy: riguarda la percezione dell’individuo rispetto alla sua effettiva capacità di adottare il
comportamento che gli porterebbe un beneficio (quanto si sente realmente sicuro di andare in
palestra invece di stare con gli amici al bar?)
6. Stimolo all’azione: può arrivare da diverse fonti (l’amica Maria e perché no, la campagna sulla
salute)
Una campagna deve quindi favorire i benefici ed eliminare le barriere percepite, nonché fornire stimoli
all’azione.
Transtheoretical model (TTM) – modello transteoreticale
Il TTM si concentra sul processo del cambiamento comportamentale più che sui suoi determinanti.
L’individuo inizia a intraprendere una certa azione attraverso la sequenza evolutiva di 6 fasi:
1. Pre-contemplativa: la persona possiede informazioni, corrette o scorrette, sul comportamento da
intraprendere, ma non ha in mente di prendere una posizione attiva che favorisca il cambiamento.
2. Contemplativa: sopraggiunge quando la persona comincia a prendere in considerazione la volontà
di cambiare.
3. Preparazione: precede immediatamente l’azione vera e propria.
4. Azione: la fase nella quale si osserva il cambiamento comportamentale.
5. Mantenimento: il momento in cui la persona si muove affinché non smetta di adottare il nuovo
comportamento adottato.
6. Terminazione: quando una persona persevera nell’adottare un certo comportamento basandosi
unicamente sulla consapevolezza della propria capacità e controllo sulle sue azioni (self-efficacy).
Il TTM è rilevante per l’analisi delle campagne sulla salute, soprattutto nei casi in cui si voglia differenziare
il target in base allo stadio in cui ogni individuo si trova e si pianifichi una strategia a lungo termine. In
effetti, esempi di applicazioni sono le campagne contro il fumo o sulla promozione dello screening
mammografico, che hanno dato risultati soddisfacenti nel corso degli anni.
Elaboration likelihood model (ELM) – modello di elaborazione della probabilità
ELM sviluppatosi negli anni 80, al pari del TTM, questo modello descrive il processo del cambiamento a
livello individuale. Le persone vivono una costante elaborazione delle informazioni nelle quali si imbattono.
Questa elaborazione può essere più o meno consapevole e ragionata. Per questo gli autori del modello
distinguono 2 vie attraverso le quali gli esseri umani possono elaborare le informazioni e agire
conseguentemente: la via principale e la via periferica.
Solitamente, mentre la persuasione per la via principale avviene grazie al contenuto del messaggio e alla
forza degli argomenti (ad esempio sotto consiglio del medico di fare esercizio fisico), quella per via
periferica si basa più sulla forma (per esempio, il colore intenso della frutta o la bella ragazza che fa jogging
sui manifesti).
Petty e Cacioppo dimostrano anche che ci sono 2 variabili in base alle quali si può capire quale via si
prenderà delle 2 con maggiore probabilità. Spesso queste 2 variabili sono associate al concetto di
coinvolgimento individuale: tanto più una persona è coinvolta nel tema in questione, tanto più probabilmente
userà la via principale per elaborare il messaggio.
L’ELM, al pari del TTM, è utile per le scelte strategiche di progettazione di una campagna sulla salute. Un
esempio concreto sono le campagne sulla donazione organi che, per raggiungere la porzione più ampia
possibile nella popolazione, usano messaggi ad alto contenuto argomentativo e dialettico unitamente a
messaggi legati al sentimento e all’emotività.
Extended parallel process model (EPPM) – modello del processo parallelo esteso
Il modello EPPM è il più recente di quelli trattati finora (Witte 1992), a differenza delle altre teorie, l’EPPM
si concentra principalmente su una situazione: l’elaborazione dei messaggi che generano timore e paura.
Secondo Witte, gli individui, una volta esposti a messaggi minacciosi, possono avere principalmente 2
reazioni:
• Possono cercare di controllare il pericolo evidenziato dal messaggio, intraprendendo le
raccomandazioni prescritte
• Controllare la paura attraverso il rifiuto del messaggio, ignorarlo, non seguendo le eventuali
raccomandazioni .
Se la minaccia del messaggio viene percepita come bassa, allora la persona tenderà a ricadere nella posizione
di rifiuto. Al contrario, tanto più intensa è la percezione della minaccia, tanto più la persona sarà portata a
esporsi al messaggio.
In questo caso il modello prevede un’elaborazione parallela della minaccia percepita e dell’efficacia degli
interventi proposti.
Benché l’EPPM sia un modello che spiega le reazioni solo a particolari tipi di messaggi, la sua utilità per lo
sviluppo di campagne sulla salute è evidente. Soprattutto nei casi in cui si debbano comunicare rischi legati a
una mancata prevenzione.
CAMPAGNE SULLA SALUTE: principi di progettazione
La conoscenza delle teorie sopra descritte è il punto di partenza per iniziare una progettazione di una
campagna sulla salute.
Ora verranno introdotti alcuni elementi base, da prendere in considerazione, per tradurre in pratica le ipotesi
formulate a livello delle teorie e modelli.
Il pubblico di riferimento
Sapere a chi s