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EBT TOT CAPITALE INVESTITO
REDDITO NETTO EQUITY
PFN
TOT CAPITALE FINANZIATO
Due ordini di considerazione:
1. Nei mercati internazionali quello che conta è il denaro, ossia il movimento effettivo del denaro nel
tempo;
2. Si guardano i flussi perché, noi sappiamo che l'azienda viene finanziata o dall'equity o dal debito, e il
costo del debito corrisponde agli oneri finanziari, quest'ultimi hanno una caratteristica fondamentale,
la loro dimensione economica coincide esattamente con la dimensione finanziaria. Gli oneri
finanziari da un punto di vista economico sono all'interno dell'equity sull'EBIT, da un punto di vista
finanziario si trovato tra il flusso di cassa operativo e il flusso di cassa all'equity.
Se voglio sapere il costo del debito posso guardare sia la dinamica economica che quella finanziaria. La
capacità di andare a guardare il FCFE mi consente di capire qual è il dividendo atteso rispetto al capitale
investito e quindi sono costretto per lavorare al costo all'equity, a lavorare al FCFE.
La nostra capacità di analisi è quella di immaginare il tendenziale, ossia quello che può accadere guardando
semplicemente le tre grandezze, economico, patrimoniale e finanziaria. Attraverso la capacità di analisi ci
facciamo un' idea di quello che potrebbe essere l'azienda, come potrebbe esser messa. (ogni grandezza si
rapporta con i ricavi → EBITDA /RICAVI ; EBIT /RICAVI; RN/RICAVI)
Quando facciamo l'analisi, partiamo dall'economico, che vuol dire che l'EBITDA è l'80% piuttosto che 40%
dei ricavi? È preferibile che l'EITDA sia l'80% perché è maggiore la differenza tra ricavi operativi e costi
operativi. I costi operativi principali presenti nell'EBITDA sono le materie prime, personale, servizi e altri
oneri di gestione; dell'80% una parte è connessa al materiale, il materiale lo acquisto se vendo il prodotto, tra
le voci dei costi abbiamo il costo del personale e mi aspetto che sia basso, se pesa poco il personale nelle
dinamiche mi aspetto il fondo TFR è basso, il che vuol dire che se lavoro sugli impieghi, questi ultimi si
riducono di poco per effetto del fondo TFR. La distanza (collegata sempre al personale) tra EBITDA e EBIT
sicuramente non può dipendere dall'accantonamento al fondo; Tutte queste considerazioni le guardo
sull'80%. Poi faccio una considerazione di business: nell'EBITDA rispetto all'EBIT ho una grande capacità
di investimento; l'EBITDA rispetto all'EBT ho una grande capacità di indebitamento; l'EBITDA rispetto al
RN ho grandi capacità di reddito netto. Se l'EBITDA è basso vuol dire che hai sia bassa capacità di
investimento, finanziamenti e sia di reddito netto; quindi l'EBITDA rappresenta il core business
dell'azienda, è il motivo per cui stiamo sul mercato è la differenza tra quello che vendi e quello che ti costa
in termini di personale, materie e servizi necessario a fare quelle cose. Per considerare i macchinari devo
guardare l'EBIT, ma dall'EBITDA si ha grande capacità di ottenere investimenti. Se questo è l'80% vuol dire
che l'azienda è solida, il costo del personale e gli impieghi sono bassi e che la distanza tra l'EBITDA e
l'EBIT non dipende dall'accantonamento a TFR; quindi poi vado a guardare l'EBIT e capisco già quanta
parte è stata investita; ipotizziamo che l'EBIT sia il 40% dei ricavi, non consideriamo tra le voci
l'accantonamento a TFR, quindi così non sappiamo se il 40% fa riferimento all'ammortamento o
all'accantonamento a rischi; immaginiamo che siano ammortamenti assorbiti, in questo caso la CAPEX è
alta, allora vuol dire che l'azienda sta investendo molto, gran parte di quello che ottiene probabilmente lo 13
reinveste, i flussi di cassa operativi scendono, ossia assorbono liquidità, ed è una cosa buona nella misura in
cui io ho la possibilità nel futuro di poter generare aumento di ricavi, ma ancora non so se è una cosa buona
perché devo stare attento a come sto finanziando la CAPEX, nel caso in cui salisse la PFN, significa debiti
finanziari, e quindi oneri finanziari che stanno sotto l'EBIT, allora subito guardo il numero 35%, che vuol
dire che l'EBT è 35%? non hai molto reddito e la CAEX sarà finanziata dall'equity, come posso finanziare la
CAPEX aumentando l'equity? Aumento le riserve, quindi sto riducendo i dividendi, allora mi aspetto dei
FCFE bassi. (autofinanziamento riduce FCFE)
Se l'EBT è 35% con le imposte si arriva al 15% nel RN;
Immaginiamo che la distanza tra EBITDA 80% e EBIT 40% sia per effetto degli accantonamenti a rischio,
la CAPEX rimane costante, si riducono gli impieghi per effetto dell'incremento del fondo rischi, il che
significa che la PFN non viene toccata, quindi si tratta sempre di equity, che diminuisce o aumenta in base la
reddito, in questo caso ai flussi di cassa non succede nulla, quindi il FCFO non si tocca proprio.
Se si tratta di ammortamenti la CAPEX aumenta, ma l'equity sia in questo caso che nel caso in cui si
tratti di accantonamenti a fondo rischi non si muove perché il reddito netto è sempre lo stesso, nel caso
di ammortamenti la CAPEX viene finanziata dalla PFN in aumento, mentre nel caso di
accantonamenti l'equity non si muove perché il reddito non si è toccato, ma semplicemente si riduce
gli impieghi per effetto dei fondi accantonamenti allineandosi all'equity, nel primo caso
(ammortamenti) scendono i FCFO mentre nel secondo caso i FCFO non si muovono.
Immaginiamo che la distanza tra EBIT e EBT sia il 10%, nel caso di ammortamenti, l'aumento di CAPEX è
bilanciata dall'aumento della PFN e quindi del debito, i FCFO invece si riducono, mentre il FCFE sale per
effetto del debito; con la presenza però degli oneri finanziari il FCFE riscende, l'uscita di cassa è posta sotto
il FCFO quindi vuol dire che da una parte hai una parte ascendente dall'altra parte invece, subito incontri gli
oneri finanziari poi continui a scendere, sotto gli oneri finanziari hai la PFN che va a riequilibrare.
FCFO 10 scende → 5 quando ci troviamo in questa seconda condizione in cui la parte
O.F. (3) sale → (8) operativa è più bassa del costo del debito vuol dire che l'azienda
PFN 5 sale → 7 è fallita, quindi hai due scelte: o la fai fallire tanto non si trova
FCFE 12 4 più sul mercato, oppure ci facciamo prestare dei soldi e quindi in
questo caso aumenta il debito, che serve per pagare gli oneri finanziari che però continuano ad aumentare
perché l'esposizione al rischio sta salendo.
Nel primo caso distribuiamo 12 mentre nel secondo caso 4; si tratta di una crisi finanziaria.
L' EBITDA rappresenta l'importanza del business, la distanza tra EBITDA e EBIT misura la capacita di
espansione della CAPEX, infine la distanza tra EBIT e EBT misura la consistenza di struttura finanziaria
ovvero la capacità dell'azienda di sostenere il debito, maggiore è la distanza, maggiori sono gli oneri
finanziari e maggiore è lo squilibrio finanziario tra equity e debito.
FCFO 8
O.F. (8)
PFN 10
FCFE 10
Faccio debiti per pagare dividendi; ricavi, EBITDA e EBIT non si muovono, EBIT e RN si abbassa per
effetto degli oneri finanziari, ma se si abbassa il RN si abbassa l'equity, la CAPEX non si muove, se si
abbassa l'equity vuol dire che sta aumentando il debito e quindi la PFN sale, il FCFO non si muove.
DINAMICA FINANZIARIA
EBITDA
(Incremento)/Decremento capitale fisso- Asset materiali
(Incremento)/Decremento capitale fisso- Asset immateriali
(Incremento)/Decremento capitale fisso- Asset finanziari
VARIAZIONE CAPEX
(Incremento)/Decremento crediti funzionali commerciali 14
(Decremento)/Incremento debiti funzionali commerciali
VARIAZIONE TRADE WORKING CAPITAL
(Incremento)/Decremento rimanenze
(Incremento)/Decremento crediti funzionali operativi
(Decremento)/Incremento debiti funzionali operativi
VARIAZIONE NET WORKING CAPITAL
(utilizzo) Fondo
VARIAZIONE FONDO
FREE CASH FLOW FROM OPERATION (FCFO)
(Decremento)/Incremento capitale sociale a debito
VARIAZIONE EQUITY
(Decremento)/Incremento debiti finanziari
(Incremento)/Decremento Attività e crediti finanziari
(Incremento)/Decremento disponibilità liquide
VARIAZIONE PFN
Proventi/(oneri) finanziari
Proventi/(oneri) straordinari
(Imposte)
FREE CASH FLOW TO EQUITY (FCFE) LEZIONE 17/10/2016
CLASSIFICAZIONE DEI COSTI
In analisi contabile sappiamo quando abbiamo un costo e cosa interessa, ma a noi ci interessa come
analizzare il costo e come gestirlo. Si possono utilizzare diverse classificazioni di costo in ragione del loro
comportamento. Un primo ordine di riclassificazione è quello che classifica i costi in ragione del volume di
attività. La classificazione dei costi quindi variano in ragione del driver che andiamo a prendere, ossia la
variabile indipendente rappresentata dal volume di attività. Possiamo considerare come volume delle attività
le quantità vendute e le quantità prodotte, queste sono pari a zero quando non ci sono rimanenze, quindi 15
quello che ho prodotto è pari a quello che è stato venduto, mentre se sono differenti si hanno le rimanenze.
Quando c’è una distinzione importante tra queste due quantità, nel budget si ragiona in modo diverso, ossia
si vanno ad ancorare tutte le quantità alle quantità attese da vendere. Quindi quando si struttura un budget la
prima quantità è la quantità da vendere (ma nel prossimo anno), si parte proprio da questa perché la quantità
da produrre sono funzione delle quantità da vendere. Il nostro obiettivo sui mercati è fare profitto.
Se sovrastimo la domanda attesa per il prossimo anno, generiamo giacenze di magazzino, se invece le
sottostimo genereremo mancati ricavi, almeno che non si parta con delle scorte iniziali di prodotti, allora in
questo caso si consente l’assorbimento del magazzino. Il magazzino ha un costo enorme nella sua gestione.
Se si lavora con molti stock, questi possono essere intesi come delle immobilizzazioni e allora si tratta di un
investimento, quello in più che entra nel magazzino viene definita scorta stabile, ma tale scorta viene
considerata come un’immobilizzazione che rimane strutturalmente all’interno del magazzino.
In termini di dinamiche: un incremento dei ricavi per effetto della riduzione delle scorte consente di coprire i
costi, una parte viene distribuita a dividendo, la parte di autofinanziamento invece serve per la copertura
dell’incremento della capex derivante dalla riduzione delle scorte. Nelle dinamiche le scorte di magazzino
vengono riclassificate una parte nella capex,