Anteprima
Vedrai una selezione di 4 pagine su 13
Appunti Urologia Pag. 1 Appunti Urologia Pag. 2
Anteprima di 4 pagg. su 13.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Urologia Pag. 6
Anteprima di 4 pagg. su 13.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Urologia Pag. 11
1 su 13
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

TUMORE PROSTATA

Si sviluppano a livello della porzione periferica della prostata, ed è il secondo tumore più frequente nell'uomo. I fattori di rischi sono età, etnia afroamericana, fattori ormonali, familiarità, fattori genetici, dieta con eccessivo apporto di grassi.

La diagnosi si pone attraverso l'anamnesi (familiare, patologica prossima e remota, farmacologica), esame obiettivo tramite esplorazione rettale, esami di laboratorio (PSA tot), agobiopsia prostatica preceduta dall'imaging con RMN prostatica multiparametrica e per la stadiazione, una volta fatta diagnosi, si fa la TC addome con mdc e scintigrafia ossea; questo perché le metastasi da tumore di prostata sono maggiormente a livello osseo.

PSA tot è un marker organo specifico, ma non tumorale. I valori normali sono tra 3 e 3,2 nanogrammi/ml. Le cause di aumento sono IPB, prostatite acuta, ritenzione urinaria, citoscopia, biopsia prostatica e le cause di riduzione sono terapia con...

Dutasteride e Finasteride. Tra i 4 e i 10 ng/ml (zona grigia) esiste un'ampia sovrapposizione di pz affetti da IPB e pz affetti da neoplasia prostatica. Per non superare questi limiti possono essere utilizzati altri marker:

  • PSA ratio (PSA libero/PSA tot): il PSA viaggia nel circolo ematico sia in forma libera che coniugato ad inibitori enzimatici. Il rapporto tra le due forme tende ad essere minore nei pazienti con K prostatico (sospetto se rapporto <15%);
  • PSA density (PSAD): rapporto tra PSA e volume prostatico. Si basa sul fatto che, a parità di volume, la quantità di PSA prodotta dal tessuto prostatico neoplastico è maggiore che nell'IPB;
  • PSA velocity (PSAV): incremento annuo del PSA sierico (ng/ml/anno), più è veloce più è probabile che ci sia un K;
  • prostate Health Index (PHI): ha un'accuratezza diagnostica superiore sia al PSA tot che al PSA ratio;
  • PCA3 test: prevede la valutazione di cellule

di esfoliazione a livello urinario per vedere mRNA del tumore di prostata. Il PSA è un forte alleato nel sospetto di tumore prostata che può essere usato sia in velocity sultotale che in density e viene usato nella zona grigia. Per vedere se ho cellule tumorali si esegue la sonda transrettale e una biopsia prostatica. Ai frammenti vengono dati dei numeri tramite la classificazione di Gleason. Questa classificazione si basa sulla valutazione delle caratteristiche architetturali della neoplasia. Il Gleason score si basa su due numeri che vanno a caratterizzare due popolazioni cellulari. Più è elevato il GS e più è aggressva la patologia mentre, più è elevato il primo numero più è aggressiva la patologia neoplastica identificata. Inoltre abbiamo anche la classificazione TNM. La prostatectomia radicale attualmente rappresenta il gold standard nella terapia del carcinoma prostatico. Consiste nella rimozione della prostata,

Il paziente viene sottoposto a una prostatectomia radicale, che consiste nella rimozione completa della prostata, delle vescichette seminali e dei linfonodi. Si esegue poi un confezionamento di una anastomosi vescico-uretrale. Ha intento curativo ed è indicata nei pazienti con aspettativa di vita superiore ai 10 anni e nei tumori organi confinati (max T3a N0 M0).

La fase post operatoria prevede la gestione del catetere fino alla rimozione, la gestione della possibile incontinenza urinaria e la gestione della possibile disfunzione erettile.

La sorveglianza attiva è indicata in caso di aspettativa maggiore di 10 anni, con GS < o =3+3 (max3+4), PAS tot <10 ng/ml, minimo coinvolgimento d'organo (stadio T). Il paziente è rivalutato periodicamente negli anni e quando questi parametri non sono più rispettati si passa alla terapia chirurgica o alla radioterapia.

La radioterapia ha finalità curativa ed è indicata in alternativa all'intervento chirurgico sempre in pazienti con più di 10 anni di vita e malattia organo confinata. Viene usata anche come terapia di salvataggio postprostatectomia.

sopravvivenza delle cellule tumorali. Altri farmaci utilizzati nella terapia ormonale sono gli antiandrogeni,che bloccano l'azione del testosterone sulle cellule tumorali. La terapia ormonale può essere somministrata attraverso iniezioni, pillole o impianti sottocutanei. La radioterapia è un'altra opzione di trattamento per il carcinoma prostatico. Può essere somministrata esternamente, attraverso macchine che emettono raggi ad alta energia, o internamente, attraverso l'inserimento di piccole sorgenti radioattive direttamente nella prostata. La radioterapia può essere utilizzata come trattamento primario o come terapia adiuvante dopo intervento chirurgico. La chemioterapia è un trattamento sistemico che utilizza farmaci per distruggere le cellule tumorali in tutto il corpo. Viene spesso utilizzata nel carcinoma prostatico metastatico o in casi in cui il tumore non risponde ad altri trattamenti. Gli effetti collaterali della chemioterapia possono essere significativi e includono nausea, perdita di capelli e affaticamento. Infine, esistono anche terapie mirate che agiscono specificamente sulle cellule tumorali. Queste terapie utilizzano farmaci che bloccano specifiche proteine o vie di segnalazione coinvolte nella crescita e nella sopravvivenza delle cellule tumorali. Le terapie mirate possono essere utilizzate da sole o in combinazione con altri trattamenti. È importante consultare un medico specialista per valutare le diverse opzioni di trattamento e decidere la strategia più adatta a ogni singolo caso. La scelta del trattamento dipenderà da diversi fattori, come lo stadio del tumore, la presenza di metastasi e le condizioni generali di salute del paziente.l'accrescimento del tumore. Il farmaco più usato è l'Eligard. La deprivazione androgenica causa: vampate di calore, DE e calo della libido, astenia, osteoporosi, anemizzazione, sindrome metabolica. EMATURIA Presenza all'esame microscopico del sedimento urinario di almeno 5 emazie per campo a 400 ingrandimenti. Macroematura: la concentrazione delle emazie è tale da modificare visibilmente il colore delle urine (a lavatura di carne, color Coca-Cola, francamente ematiche). Microematura: presenza di emazie solo all'esame microscopico del sedimento urinario. La pseudoematuria non ha globuli rossi ma le urine sono comunque tinte di rosso a causa di uretrorragia, ematuria pigmentaria, farmaci, alimenti, sanguinamento vaginale. L'ematuria medica è derivante da cause pre-renali. L'ematuria urologica ha cause renali, cause uretrali, cause vescicali, cause prostatiche. Queste cause possono essere dovute a calcolosi, neoplasie, flogosi e traumi.orientiamo verso un'ematuria urologica perchè è caratterizzata da intermittenza, coaguli, a doloree inoltre è spesso macroscopica. Un'ematuria nefrologica è associata a proteinuria e cilindruria, a deficit funzionale renale, asintomatologia clinica di nefrite acuta e più spesso è di tipo microscopica. Nella diagnosi è fondamentale l'anamesi familiare (nefropatie ereditarie, calcolosi), fisiologica (età, sesso, fumo), lavorativa, farmacologia per escludere una pseudoematuria, patologica remota (epatopatia, coagulopatia, storia di tumore) e prossima (associazione a sintomi, frequenza e durata). All'esame obiettivo è importante la palpazione bimanuale renale per escludere grosse masse, manovra di Giordano, palpazione dell'ipogastrio, valutazione genitali esterni e del piano perineale, esplorazione rettale ed eventuale esplorazione vaginale. Importanti anche l'esame chimico-fisico delle urine (aspetto, densità,

L'imaging di I livello si avvale dell'ECO addome completo, II livello di URO-TC e RM, III livello con ureterorenoscopia (nel caso si volesse vedere la via escretrice superiore, ovvero uretere e pelvi) e uretrocistoscopia.

L'ematuria diventa un'urgenza urologica quando:

  • si hanno quadri di ematuria franca, accompagnati da ritenzione urinaria acuta e dolore vivo al livello ipogastrico data da tamponamento vescicale da coaguli;
  • ematuria nell'immediato post-operatorio (TURBT, TURP, ATV): talvolta necessario il reintervento;
  • ematuria in fase post-operatoria "tardiva", cosiddetta da caduta di escara;
  • ematuria post nefrectomia parziale o PCN;
  • ematuria nei pazienti con cistite post attinica, i pazienti che hanno fatto la
della presenza di eventuali ostruzioni. Durante il cateterismo vescicale, è importante mantenere la massima sterilità per evitare infezioni. Il lavaggio vescicale continuo viene eseguito per prevenire la formazione di coaguli di sangue all'interno della vescica, mentre il lavaggio vescicale manuale viene effettuato in caso di presenza di coaguli nonostante il lavaggio continuo. In caso di ematuria grave, è fondamentale monitorare costantemente la pressione arteriosa e somministrare fluidi sia per il lavaggio della vescica che per mantenere la pressione arteriosa stabile. In alcuni casi, potrebbe essere necessario intervenire chirurgicamente. Il cateterismo vescicale consiste nell'inserimento di un tubo attraverso l'uretra fino alla vescica al fine di svuotarla o di somministrare liquidi di lavaggio o farmaci. Prima dell'inserimento del catetere, è necessario valutare il calibro e la pervietà dell'uretra e verificare la presenza di eventuali ostruzioni.doppio lume per permettere l'iniezione di farmaci o la somministrazione di liquidi. I cateteri possono essere a permanenza o a breve termine. I cateteri a permanenza vengono lasciati in sede per un periodo prolungato, mentre i cateteri a breve termine vengono utilizzati per un periodo limitato, ad esempio durante un intervento chirurgico. I cateteri possono essere realizzati in diversi materiali, come silicone, lattice o poliuretano. La scelta del materiale dipende dalle esigenze del paziente e dalla durata prevista dell'utilizzo del catetere. È importante seguire le corrette procedure di igiene durante l'inserimento e la gestione del catetere per prevenire infezioni del tratto urinario. In conclusione, i cateteri vengono utilizzati per diverse indicazioni terapeutiche e possono essere di diversi calibri e materiali. La scelta del catetere corretto dipende dalle esigenze del paziente e dalle indicazioni del medico.

tre vie.

Materiale lattice: materiale morbido e confortevole, ideale per cateterismi di durata non superiore ai 15 giorni. Attenzione perché può dare allergie. Si forma il biofilm che può causare infezioni;

silicone: materiale più rigido, possono essere tutti in silicone o solo rivestiti. Ideale per cateterismi a permanenza che hanno durata oltre i trenta giorni sino ad un massimo di tremesi; in genere si sostituiscono 1 volta al mese per la comparsa di biofilm batterico;

hydrogel: interno in lattice con un rivestimento esterno in hydrogel che ne rende l'applicazione possibile anche in soggetti allergici;

PVC: sostanza innocua dal punto di vista allergenico e quindi ben tollerata. Usati solo per cateterismo ad intermittenza alcuni dotati di gel lubrificante.

Consistenza

cateteri rigidi: di materiale sintetico, di uso limitato;

cateteri semirigidi: in gomma o in plastica (in genere siliconati) il cui uso deve essere limitato

Ai casi di stretta necessità;

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
13 pagine
SSD Scienze mediche MED/24 Urologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher aryt_97 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Urologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Serni Sergio.