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CISTI RENALI

Sono un riscontro piuttosto comune durante gli esami di imaging ecografici. Sulla base del loro comportamento, le cisti renali possono essere classificate secondo la classificazione Bosniak:

  • Classe I-II: benigna.
  • Classe IIF: probabilmente benigna ma meritevole di follow-up.
  • Classe III: probabilmente maligna.
  • Classe IV: maligno fino a prova contraria.

Cisti renale non vuol dire necessariamente tumore! Possono essere singole o anche multiple, in questo caso si parla di un quadropolicistico o multicistico. Una malattia policistica porta a una modificazione del rene in un glomerulato di cisti e porta a una disfunzionalità renale.

Anatomia patologica:

Principali tumori maligni del rene (circa 80-90%):

  • Carcinoma renale a cellule chiare (80% degli RCC).
  • Carcinoma renale papillare tipo 1 e 2.
  • Carcinoma renale cromofobo.
  • Carcinoma dei dotti collettori/di Botallo.

Principali rumori benigni del rene (circa 10-20%):

  • Oncocitoma.
  • Angiomiolipoma.

STADIAZIONE:

Nella maggior parte dei casi,

Il tumore è localizzato (pT1-2N0M0), ovvero confinato al rene stesso. In alcuni casi può essere bilaterale. Le principali sedi di metastasi sono i polmoni, le ghiandole surrenaliche, i linfonodi, il fegato, le ossa e l'encefalo. Il tumore renale viene spesso definito venotopico in quanto ha la tendenza a invadere la vena renale e la vena cava.

Stadiazione:

  • T1: tumore di diametro maggiore < 7cm, confinato al rene
    • T1a: diametro maggiore < 4cm
    • T1b: diametro maggiore > 4 ma < 7cm
  • T2: tumore di diametro maggiore > 7cm, confinato al rene
    • T2a: diametro maggiore < 10cm
    • T2b: diametro maggiore > 10cm
  • T3: tumore che infiltra le vene principali oppure i tessuti perirenali ma non attraversa la fascia del Gerota e non invade la ghiandola surrenalica omolaterale.
    • T3a: tumore che si estende macroscopicamente nella vena renale o che invade il tessuto adiposo perirenale e/o del seno renale.
    • T3b: tumore che si estende macroscopicamente nella vena cava al di sotto

deldiaframma.T3c: tumore che si estende macroscopicamente nella vena cava al di sopra deldiaframma o invade la parete della vena cava.

T4: tumore che si estende oltre la fascia del Gerota (inclusa gh surrenaleomolaterale).

Trattamento del tumore renale:

Il tumore renale è classicamente definito chemioresistente ovvero non è responsivo alla chemioterapia convenzionale. Il trattamento dipende da molteplici fattori: stadio della malattia, condizioni cliniche del paziente, comorbidità.

Terapia chirurgica:

Il trattamento chirurgico del tumore renale rappresenta la principale opzione terapeutica. La chirurgia può essere eseguita con tecnica open, laparoscopica o robotica.

Nel caso di tumore localizzato stadio T1 (<7 cm di diametro) e quando possibile, l'intervento raccomandato è la nefrectomia parziale. Quando possibile, viene eseguita una enucleazione renale asportando solo il tessuto malato e preservando il parenchima sano.

In caso di masse di maggiori dimensioni,

renale può essere trattato in diversi modi, a seconda dello stadio e delle caratteristiche della malattia. -Per i casi di tumore renale localizzato, la nefrectomia radicale è spesso il trattamento di scelta. -In alcuni casi selezionati di tumore renale avanzato, può essere considerato un approccio robotico. -Per i pazienti anziani o con comorbidità significative che presentano piccole masse renali, possono essere proposti trattamenti non chirurgici come la crioablazione, la termoablazione con radiofrequenza o la sorveglianza attiva. -Il tumore renale ha una scarsa risposta alla chemioterapia convenzionale, ma sono disponibili farmaci bersaglio-specifici e anticorpi monoclonali che possono essere utilizzati come terapia neoadiuvante o adiuvante. -Le terapie mediche sono riservate a casi particolari di malattia metastatica. -In conclusione, il trattamento del tumore renale dipende dalle caratteristiche della malattia e dalle condizioni del paziente.renale rappresenta il 3-4% di tutti i tumori solidi. -Fattori di rischio sono il fumo, l'ipertensione, l'obesità e alcune sindromi genetiche. -Nella maggior parte dei casi è asintomatico. -La diagnosi si avvale di ecografia e TC. -Il trattamento è principalmente chirurgico. Ematuria: L'ematuria viene definita come la presenza di sangue nelle urine. Può essere classificata in: Microematuria: riscontro di globuli rossi nelle urine in corso di esame di laboratorio; più di 4 eritrociti nel sedimento urinario ad alto ingrandimento. Macroematuria: sangue nelle urine visibile a occhio nudo. -Per pseudoematuria si intende una colorazione rossata delle urine (in assenza di globuli rossi nelle stesse) dovuta ad alcuni farmaci (rifampicina, vitamina B), coloranti alimentari o malattie metaboliche (porfirina). indica invece la fuoriuscita di sangue dall'uretra. Le cause di ematuria sono numerose e possono essere anche non urologiche.alcuni casi l'ematuria è un riscontro occasionale del tutto indolente; in altri casi può rappresentare un segno di patologia potenzialmente pericolosa. Un'ematuria severa (franca ematuria) può costituire un'urgenza urologica. L'ematuria può essere: - Asintomatica/sintomatica (per esempio associata a febbre, bruciore minzionale, dolore al fianco). - Isolata/associata a proteinuria, leucocituria, piuria. - Mono-episodica/intermittente/persistente/ciclica. - Iniziale (all'inizio del mitto), terminale (alla fine del mitto), totale (durante tutto il mitto). Il primo approccio all'ematuria consiste nel definire l'entità della stessa e in un'accurata anamnesi (età, episodi infettivi, traumi, abitudine tabagica, occupazione professionale, febbre, farmaci assunti, attività fisica). L'associazione con altri segni e sintomi può indirizzare la diagnosi: - Ematuria + disturbi urinari: cistite, infezione.giovanile: probabile causa benigna come calcoli renali o infezioni urinarie.

Avanzata: probabile causa urologica.

Conta di Addis: Metodo di analisi che consente di calcolare la quantità di particelle corpuscolate nell'urina, ovvero globuli rossi, globuli bianchi, cristalli e proteine (analisi del sedimento).

Le urine vengono raccolte e analizzate al microscopio. In particolare, vengono analizzati i cristalli per determinare la presenza di danno renale o altre patologie urinarie.

L'esame microscopico delle urine consente inoltre di individuare i cosiddetti cilindri urinari, degli agglomerati di sostanze che si formano in seguito alla precipitazione della proteina di Tom-Horsfall secreta dalle cellule tubulari renali.

Cilindro ialino: disidratazione, attività fisica.

Cilindri granulari: attività fisica, malattia renale cronica.

Cilindri lipidici: sindrome nefrosica, diabete mellito, lupus eritematoso sistemico.

Cilindri pigmentari: malattie metaboliche (emolisi, epatopatie).

Cilindri leucocitari: pielonefriti, glomerulonefriti.

  • Cilindri eritrocitari: glomerulonefrite, endocardite (quadro presente in corso di ematuria, indicano causa renale).
  • Cilindri epiteliali: necrosi tubulare, infezioni virali, intossicazioni.

Cause di ematuria:

  • Pre-renali: utilizzo di anticoagulanti/antiaggreganti, ipertensione, malattie della coagulazione.
  • Renali: calcolosi renale, trauma renale, tumore renale, tumore dell'alta via escretrice, esercizio fisico intenso, rene policistico, nefropatie (glomerulonefriti, lupus eritematoso sistemico, vasculiti) tubercolosi urogenitale, iatrogene (post-chirurgia).
  • Post renali: calcoli ureterali, tumori ureterali, malattie sessualmente trasmesse, calcoli vescicali, tumori vescicali, ipertrofia prostatica, cistite, prostatite acuta, cistite attinica (post-radioterapia), malformazioni urogenitali, iatrogene (post-chirurgia, post-posizionamento di catetere, post-biopsia prostatica).
  • Ematuria sine causa: ematuria riscontrata in soggetti sani senza una causa riscontrabile.

Ematuria: quando eseguire

degli accertamenti diagnostici? L'ematuria è un segno che non va sottovalutato. In soggetti giovani di età < 50 anni è fondamentale escludere le cause principali, ovvero ematuria da esercizio fisico, calcolosi urinaria e infezioni delle vie urinarie, senza dimenticare anche i soggetti giovani possono sviluppare patologie potenzialmente pericolose. In soggetti di età > 50 anni, una delle principali cause è il tumore di vescica, seguito da cause farmacologiche, infezioni urinarie e ipertrofia prostatica.

Iter diagnostico-terapeutico:

  • Anamnesi dettagliata (sintomi, tempo di insorgenza, febbre, farmaci assunti).
  • Esame delle urine ed eventuale urinocoltura (per escludere infezione urinaria) e esami ematochimici.
  • Ecografia addome: consente di valutare gli organi dell'apparato urinario. Permette di evidenziare la presenza di litiasi renale, litiasi ureterali (nei suoi tratti prossimale e distale), litiasi vescicale, tumore renale, tumore vescicale.
co. Può essere utilizzata per diagnosticare e valutare condizioni come tumori della vescica, calcoli, infezioni o lesioni.-Biopsia prostatica: prelievo di piccoli campioni di tessuto dalla prostata per analizzarli al microscopio e confermare la presenza di ipertrofia prostatica o altre condizioni.-Esame del PSA: misurazione dei livelli di antigene prostatico specifico nel sangue. Può essere utilizzato come test di screening per il cancro alla prostata o per monitorare la progressione della malattia.-Uroflussometria: misurazione del flusso urinario durante la minzione. Può essere utilizzata per valutare la funzionalità della prostata e la presenza di ostruzioni.-Urografia endovenosa: iniezione di un mezzo di contrasto nel sangue per visualizzare i reni, l'uretere e la vescica tramite radiografie. Può essere utilizzata per diagnosticare anomalie o ostruzioni delle vie urinarie.-Risonanza magnetica multiparametrica della prostata: utilizza la risonanza magnetica per ottenere immagini dettagliate della prostata e dei tessuti circostanti. Può essere utilizzata per valutare la presenza di tumori o altre anomalie.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
52 pagine
SSD Scienze mediche MED/24 Urologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher celine1999 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Urologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Minervini Andrea.