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CASE

Inglese I ed. II ed. III ed.

Gryffindor Grifondoro

Slytherin Serpeverde

Ravenclaw Pecoranera Corvonero Corvonero

Hufflepuff Tassorosso Tassofrasso

Nella I edizione, pensata come libro per l’infanzia, sono stati aggiunti i colori. Questa

scelta non ha giustificazioni nel testo ed è entrata in contraddizione con i colori

ufficiali di ogni Casa (nel film).

Gryffindor: dal francese. Grifone: uccello rapace. Simbolo: leone. Colori: rosso e oro.

Traduzione che riproduce sia il senso dei termini che le caratteristiche simboliche di

questa casa, riservata agli audaci.

Slytherin: sly (furbo) + slither (strisciare). Simbolo: serpente. Colori: verde e argento.

Casa per gli ambiziosi.

Ravenclaw. Simbolo: aquila. Colori: blu e bronzo.

Pecoranera: contrasta con il senso della casa, che era quella riservata a coloro che

sono clever. Nella I edizione, per coerenza con questa scelta lessicale hanno cambiato

anche la descrizione dello stemma: compare una capra al posto dell’aquila. I

fondatori delle case hanno la prima lettera del nome e del cognome allitteranti come

nella tradizione germanica. Nelle I edizione hanno dovuto sostituire Rowena

Ravenclaw con Priscilla Pecoranera (Questo nome rimane anche nella II ed., quando

il nome della casa è diventato Corvonero: salta il parallelismo con gli altri fondatori

delle case. Nella III ed. hanno ristabilito l’equivalenza con il nome Cosetta).

Traduzione letterale potrebbe essere ‘corvartiglio’.

Aquila – simbolo intelligenza, argutezza? Eagle eye (sguardo acuto)

Ravenclaw and the eagle. From the welcome letter:

Our emblem is the eagle, which soars where others cannot climb

This is a not-so-subtle reference to the fact that Ravenclaws believe themselves to be more

intelligent than other students.

Hufflepuff: to huffle + to puff: sbuffare. Simbolo: animale tasso. Colori: giallo e nero.

E’ la casa dei grandi lavoratori, che sgobbano. Sono molto pazienti e tolleranti.

Tassorosso (I ed.): il rosso non è il colore né dell’animale né dello stemma. Nella III

ed. hanno scelto tassofrasso per riprodurre assonanza (/a/) e consonanza. In questo

caso però in italiano questa casa è l’unica a non contenere più un colore.

Hufflepuff è un cognome. In inglese non è esplicitato il genere. In italiano è stato

scelto il maschile (‘Il buon Tassorosso’), ma più avanti (II ed.?) compare il nome

femminile Helga, per cui diventa femminile (Tosca).

PUROSANGUE – MEZZOSANGUE – SANGUESPORCO

Altro esempio di mancanza di coerenza interna alla traduzione.

Pureblood

Halfblood: 1 genitore mago e uno no

Mudblood: non hanno genitori maghi. Espressione dispregiativa per ‘nati babbani’.

Nella I e II ed. non si distinguono gli Halfblood dai Mudblood, che vengono chiamati

entrambi ‘mezzosangue’. Questo crea una incoerenza. Infatti Voldemort, che in

inglese è halfblood e avversario dei mudblood, senza questa distinzione in italiano

risulta essere un mezzosanghe avversario dei mezzosangue invece che dei

sanguesporco. In pratica, risulta nemico di se stesso.

Solo nell’ultima traduzione si fa distinzione tra halfblood e mudblood.

I edizione: traduzione non scorrevole, che produce un effetto ‘strano’, non

‘estraniante’.

II edizione: traduzione scorrevole, addomesticante, con alcune incoerenze interne.

III edizione: traduzione scorrevole, più coesa, meno addomesticante. Si conserva il

principio di equivalenza in alcuni casi (Cosetta Corvonero al posto di Rowena

Ravenclaw)

Conclusione:

Opportunità di garantire la leggibilità, ma anche di educare il lettore all’estraneo.

Dare al lettore moderno l’opportunità di incontrare il testo in modo simile a chi lo

incontra leggendolo nella lingua originale.

Leggibilità che non elimina il diverso.

Effetto estraniante che non offusca l’estraneo.

Oggi la traduzione scorrevole è ancora la modalità prevalente. Chi traduce

diversamente si attira il giudizio di incompetenza. Ma è cambiato il clima

culturale. Oggi viviamo in un mondo in cui i confini tra le culture sono diventati

meno rigidi. Soprattutto: La conoscenza dell’inglese è diffusa.

Fino agli anni ’60 circa: si traducevano i titoli dei film e dei libri in italiano. Anche i

personaggi. Scelta di equivalenza che può avere effetti ridicoli.

Eco: versione italiana di un film americano (1944 “Going my way”) con un prete di

New York di origine irlandese, Father O’Malley, chiamato Padre Bonelli. Scrive Eco:

“Ricordo che, spettatore quattordicenne, mi ero stupito del fatto che in America tutti

avessero nomi italiani. Ma mi stupivo anche che un prete secolare (che in Italia

sarebbe stato chiamato Don) fosse chiamato Padre, come un frate”.

Titoli a volte molto lontani dal titolo originale: The Parent Trap del 1961 Un cowboy

col velo da sposa, mentre il remake del 1998 si intitola Genitori in trappola.

Prevalgono titoli in inglese: Blade Runner (1982), Pretty Woman (1990), Hunger

Games (Suzanne Collins, 2008).

Oggi usiamo il nome Odino invece del nordico Odhin, ma nessun traduttore

chiamerebbe ancora Beowulfo l’eroe svedese.

Oggi troviamo spot pubblicitari interamente in inglese. George Cloony.

Oggi si può essere un po’ più orientati verso la traduzione estraniante.

Significato degli animali associati alle case

Da Pottermore → materiale extra Cfr Batterzaghi

Since the four founders were involved in choosing students for their houses, it seems reasonable to

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
6 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/12 Lingua e traduzione - lingua inglese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher vale_tvb_97 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Laboratorio di traduzione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Pesatori Sara.