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ALLEGATO1: ALLEGATO DEGLI ASSI CULTURALI

All’interno delle discipline di possono individuare delle aree disciplinari che possono

collegarsi tra di loro e che possono avere delle competenze comuni da sviluppare.

Vengono indicati 4 ASSI CULTURALI:

1 ASSE DEI LINGUAGGI: Quest’asse contiene le competenze legate ai diversi

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linguaggi che l’uomo possiede.

Mette insieme le competenze del parlato, della comprensione, della produzione nella

lingua madre e della lingua straniera; sono coinvolti anche i linguaggi artistici, musicali

e motori.

Le discipline coinvolte quindi sono: italiano, inglese, educazione motoria, musicale, arte

immagine.

Le competenze all’interno di quest’asse devono svilupparsi nei 10 anni di istruzione.

2 ASSE MATEMATICO: che mette insieme le competenze della matematica;

3 ASSE SCIENTIFICO TECNOLOGICO: che riporta le competenze delle scienze, della

biologia e delle tecnologie;

4 ASSE STORICO SOCIALE: che raggruppa storia, geografia, studi sociali e, nelle

scuole superiori, diritto ed economia.

ALLEGATO 2: si parla delle competenze chiave di cittadinanza; riprese dalle

competenze chiave di cittadinanza europee. Quelle europee nascono nel 2006 e sono

frutto di una raccomandazione del parlamento europeo: esse si chiamano Competenze

chiave di cittadinanza per l’apprendimento permanente. Sono competenze riferite agli

adulti, che durano tutta la vita e vengono riprese dal ministro Fioroni per elaborare le

competenze chiave di cittadinanza per l’istruzione.

Quelle europee sono 8:

1 Comunicare nella lingua madre;

2 Comunicare nelle lingue straniere (con particolare riferimento all’inglese);

3 Competenza matematica e competenza di base in ambito scientifico e tecnologico;

4 Competenza digitale;

5 Imparare ad imparare;

6 Competenze sociali e civiche;

7 Spirito di iniziativa e di imprenditorialità;

8 Consapevolezza ed espressione culturale.

Fioroni riprende queste competenze per gli adulti e le adatta alla scuola,

semplificandole. Le 8 competenze chiave di cittadinanza per l’obbligo di istruzione sono:

1 Imparare ad imparare (è una sorta di meta-competenza);

2 Progettare (saper progettare);

3 Comunicare (sia in termini di produzione e comprensione);

4 Collaborare e partecipare;

5 Agire in modo autonomo e responsabile;

6 Risolvere problemi;

7 Individuare collegamenti e relazioni (interdisciplinarità);

8 Acquisire ed interpretare le informazioni.

Le indicazioni del 2007 coprono un arco di istruzione che va dai 3 anni ai 14 anni. Ci

sono alcune parole chiave che definiscono l’impianto culturale delle indicazioni; alcuni

di questi fondamenti/parole chiave sono:

IDENTITÀ: La scuola deve aiutare a sviluppare la propria identità, che deve essere il

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più possibile irriducibile, unica e irripetibile (non standardizzata)

PERSONA: si fa riferimento al filosofo francese Paul Ricœur che dà importanza alla

soggettività di ogni bambino come persona portatrice di valori da valorizzare attraverso

la scuola.

SVILUPPO DI UN NUOVO UMANESIMO attraverso lo studio delle varie discipline si

deve arrivare a capire l’importanza di tutte le discipline per l’uomo.

DIVERSITÀ: tutte le diversità (di qualsiasi natura) devono essere valorizzate.

COMPETENZA: riprendono le teorie della complessità di Edgar Morin; secondo lui la

scuola deve insegnare ai bambini a ragionare, non a trasmettere nozioni disciplinari,

che hanno un periodo di vita molto breve.

2012 (Ministro Profumo) queste ultime edizioni sono molto simili; la versione del 2012 è

4. un aggiornamento di quelle del 2007.

Le indicazioni del 2012 indicano il collegamento con il DM 139 del 2007; quelle del 2007

non citavano il decreto ministeriale nonostante fossero già strettamente collegati.

In questa versione le aree disciplinari vengono eliminate.

DIFFERENZA TRA LE INDICAZIONI DEL 2007 E 2012:

I traguardi delle indicazioni del 2012, a differenza di quelli del 2007 sono prescrittivi

- e ineludibili.

Nel 2012 vengono eliminate le aree disciplinare.

- Nel 2012 viene inserito il PROFILO DELLO STUDENTE: una sintesi essenziale delle

- competenze in uscita che il ragazzo deve avere quando termina il primo ciclo di

istruzione (che dura 8 anni ed è formato dalla primaria alla secondaria di primo

grado).

CRITICHE ALLE INDICAZIONI DEL 2007:

Le indicazioni del 2007, a differenza di quelle del 2012 non citano mai il DM 139 del

1. 2007.

Nel 2007 non c’è nessun legame tra le competenze disciplinari e le competenze degli

2. assi culturali.

L’attenzione alle tematiche ecologiche e ambientali non è presente nella versione del

3. 2007 delle indicazioni.

La tecnica viene annichilita dalla tecnologia: c’è infatti la disciplina “tecnologia”, che

4. fa perdere manualità e tecnica.

La lettura nelle indicazioni del 2007 è intesa soprattutto come STRUMENTALITÀ che

5. permette di decodificare un grafema in fonema.

La lettura però non è SOLO questo, è anche comprensione dei testi (misti, continui

e multimediali).

Viene fatta una critica alla LINEARITÀ AL CONCETTO DI STORIA. Per ogni scuola

6. vi era in passato l’abitudine di riprendere da capo il concetto di storia. Questa

ripetizione non era ben vista. La soluzione migliore sarebbe stata affrontare la storia

“per problemi” per stimolare l’interesse e l’interesse degli alunni, senza fare limitazioni

ben precise sui periodi storici. 17

Oggi invece la storia è suddivisa in base al segmento scolastico.

Nella scuola primaria si studia la parte che va dalla preistoria alla caduta impero

romano e nella scuola secondaria di primo grado si studia la parte che va dalla caduta

dell’impero romano all’età contemporanea.

Nella scuola dell’infanzia non ci sono le discipline, bensì i CAMPI DI ISPERIENZA,

7. per i quali esistono dei traguardi ma non gli obiettivi di apprendimento. Questo perché

non vi era l’intenzione di organizzare la scuola dell’infanzia in discipline rigide. Sono

i singoli insegnanti che elaborano poi gli obiettivi.

Con le indicazioni nazionali viene inserita la DIDATTICA PER COMPETENZE, che

8. era più complicata da attuare rispetto alla DIDATTICA PER CONOSCENZE, la quale

era semplicemente trasmissiva. Adesso è quindi importante investire sulle

competenze degli insegnanti e sul numero degli insegnanti.

Era quindi molto difficile attuare la didattica per competenze a causa della scarsa

presenza di insegnanti (in precedenza infatti vi era l’organico di fatto); questo

problema si è risolto quando è stato inserito l’organico potenziato con la legge sulla

buona scuola del 2015. È stato aumentato quindi l’investimento sugli insegnanti.

ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO OBBLIGATORIO SECONDO LE

INDICAZIONI NAZIONALI:

La quota obbligatoria si riferisce alle discipline obbligatorie, per ciascuna delle quali sono

indicati:

• TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE= COMPETENZE

DISCIPLINARI

Nella versione del 2007 sono definiti come dei riferimenti didattici per gli insegnanti

che servono ad orientare il loro insegnamento. Di fatto i traguardi non sono “traguardi

per i bambini”, ma sono dei riferimenti per gli insegnanti.

Nella versione del 2012 la definizione rimane la stessa, ma si aggiungono due

aggettivi dicendo che sono PRESCRITTIVI e INELUDIBILI. Tutti gli insegnanti vi

devono lavorare e non li devono tralasciare, trattandosi di una parte obbligatoria.

I TRAGUARDI devono essere sviluppati entro la fine di ogni ciclo: i tre anni della

scuola dell’infanzia, i 5 anni della scuola primaria e i 3 anni della scuola secondaria

di primo grado. Non sono articolati anno per anno.

Per sviluppare i traguardi, cioè le competenze, si deve lavorare sulle singole

conoscenze e sulle abilità, che sono gli obiettivi di apprendimento.

• OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO=CONOSCENZE ED ABILITÀ DELLE

DISCIPLINE

C’è quindi un legame molto stretto tra traguardi ed obiettivi i quali sono

gerarchicamente l’uno in funzione dell’altro.

Gli obiettivi di apprendimento hanno una durata diversa dai traguardi: ne sono previsti

alcuni fino alla classe terza primaria, altri fino alla classe quinta primaria. Le scuole

poi sentono l’esigenza di scomporle anno per anno per dettagliarle classe per classe.

I traguardi sono prescrittivi e ineludibili mentre gli obiettivi sono semplicemente

proposte di lavoro su conoscenze ed abilità che gli insegnanti possono utilizzare,

modificare o addirittura ignorare. 18

Gli obiettivi non sono prescrittivi in quanto se fossero stati inseriti come obbligatori

non ci sarebbe stata differenza con i vecchi programmi.

I TRAGUARDI e gli OBIETTIVI si differenziano anche grazie alla forma nella quale sono

scritti.

TRAGUARDI: scritti all’indicativo presente 3° persona singolare (comprende testi misti,

opera con le operazioni, esegue esperimenti)

OBIETTIVI: scritti all’indicativo presente (conoscere diverse tipologie di testo, conoscere le

lettere dell’alfabeto)

CON LA CIRCOLARE 3 DEL 2015 E POI CON LA NOTA MINISTERIALE DEL 2017

È stato creato un profilo con le competenze in uscita dalla scuola primaria. 19

LA VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI IN AMBITO

SCOLASTICO

È divisa in 2 parti:

• La prima parte tratta la valutazione degli apprendimenti rispetto a target diversi: alunni

in generale, stranieri e con disabilità.

• La seconda parte è dedicata al servizio nazionale di valutazione (SNV), che differisce

dal sistema nazionale di valutazione (SNV). Il “servizio” si occupa della valutazione degli

apprendimenti attraverso le invalsi. Il “sistema” invece è nato nel 2013 e valuta le scuole

come organizzazioni che erogano istruzione.

L’ ultimo capitolo affronta le prove di valutazione degli apprendimenti degli studenti

internazionali predisposte da IEA e OCSE:

• La IEA (International Association for the Evaluation of Educational Achievement)

predispone due tipologie di indagini: PIRLS (Progress in International Reading

Literacy Study) e TIMSS (Trends in International Mathematics and Science Study).

Quest’ultime hanno come obiettivo la rilevazione degli apprendimenti degli studenti

in lettura (PIRLS), in matematica e scienze (TIMSS).

• L’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) è un ente

transazionale che predispone le prove PISA (Programma per la valutazione

internazionale dell'allievo) con lo scopo di valutare con periodicità triennale il livello

di istruzione degli adolescenti dei principali paesi industrializzati.

I primi 2 capitoli affrontano il tema della VALUTAZIONE rispetto alle sue funzioni.

Storicamente la

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
65 pagine
2 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher education97 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teorie e metodi di progettazione e di valutazione scolastica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Capperucci Davide.